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Autore: Ghil    12/09/2019    1 recensioni
Raccolta di poesie senza tema o sintassi comune.
Contiene e conterrà le poesie che scrivo e che sento degne di essere pubblicate.
Alcune avranno una piccola spiegazione, quindi, forse, 'Acidità' si può ritenere un prosimetro.
-Ghil
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stendardo futurista di un’epoca confusa

Per far poesia serve ispirazione non serve

tecnica, che astrusa parola per noi nuovi

nuova generazione, nuovo vento: aria fresca.

Tutto affinchè questo, dei nostri cari antichi,

non muoia. Almeno questo: la poesia.

Versi liberi, frasi a capo che fingono di

non essere prosa. C’è da ridere a volte, ma

questo è il nostro nuovo futurismo, che è

ermetismo e simbolismo assieme, mentre si

aspira al classico, neoclassico, parnassiano.

Come Loro prima di noi: il trecento! Dante,

Petrarca e Boccaccio, le tre corone che han

regalato la lingua con cui parli, e scrivi e

pensi. Tu pensi con la loro lingua, astratta

la concreta è marcita, omofonia, enantiosemia.

Piangi mentre leggi 1984 e fingi: capisci.

Ci sei dentro. Non è chiaro, ma mai lo è stato

Le nostre vite come quelle degli antenati

un ambiente, un’era e tu: evoluzione

sopravvivenza, alla fine si torna alla scienza.

Non abbiamo scelta, ma l’abbiamo anche

non so come, non so quanto influisca.

Effetto farfalla, divina provvidenza, quarta

dimensione, tempo imperturbabile. Noi

siamo insignificanti, ma non mangiare la mela.

E possiamo dire solo quello che possiamo

pensare, formulare a parole. Cerca di

esprimere Cicerone a mugugni, cerca

di raccontare felicità senza nominarla

senza capire di non poterla nominare.

Sono ovunque, è ovunque e non possiamo

farci assolutamente niente. Io e te, duale

siamo impotenti e possiamo cambiare

il mondo con le nostre buone intenzioni

e la nuova poesia per elite emarginata.

10/09/2019

Autocritica.

La volontà di far poesia senza averne il talento o la capacità tecnica o raffinatezza.

Aspirazioni a significati che poi non riescono che fa scuotere la testa dal ridicolo.

Scrivo in italiano, la lingua innalzata dal “De vulgari eloquentia” scritto in latino, dalla Divina Commedia, dalle poesie Petrarchesche, che hanno segnato un secolo di poesia italiana e dal Decameron. Una lingua mista di fusione, che regala “lingua” che intende linguaggio e organo.

In 1984 manipolavano il linguaggio per impedire al popolo di affermare contro Grande Fratello, oggi questa manipolazione non è dissimile, per quanto per scopi diversi, ed è stata fatta da noi stessi ed era inevitabile: una persona, un tempo e un ambiente; questo crea una personalità e quella personalità agisce sull’ambiente dell’altre, e così vicendevolmente.

Per questo abbiamo scelta, ma è già tutto deciso, le nostri azioni sono nostre, ma erano previste.

Perché abbiamo una voce che racconta i nostri pensieri, e quella voce utilizza un linguaggio, il tuo linguaggio, e tu sei plasmato da esso altrettanto quanto tu sei in grado di controllarlo.

In conclusione, possiamo diventare migliori solo confrontandoci con nuove persone e nuove culture, in modo da ampliare il nostro linguaggio interno.

Ghil

  
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