Stendardo futurista di un’epoca confusa
Per far poesia serve ispirazione non serve
tecnica, che astrusa parola per noi nuovi
nuova generazione, nuovo vento: aria fresca.
Tutto affinchè questo, dei nostri cari antichi,
non muoia. Almeno questo: la poesia.
Versi liberi, frasi a capo che fingono di
non essere prosa. C’è da ridere a volte, ma
questo è il nostro nuovo futurismo, che è
ermetismo e simbolismo assieme, mentre si
aspira al classico, neoclassico, parnassiano.
Come Loro prima di noi: il trecento! Dante,
Petrarca e Boccaccio, le tre corone che han
regalato la lingua con cui parli, e scrivi e
pensi. Tu pensi con la loro lingua, astratta
la concreta è marcita, omofonia, enantiosemia.
Piangi mentre leggi 1984 e fingi: capisci.
Ci sei dentro. Non è chiaro, ma mai lo è stato
Le nostre vite come quelle degli antenati
un ambiente, un’era e tu: evoluzione
sopravvivenza, alla fine si torna alla scienza.
Non abbiamo scelta, ma l’abbiamo anche
non so come, non so quanto influisca.
Effetto farfalla, divina provvidenza, quarta
dimensione, tempo imperturbabile. Noi
siamo insignificanti, ma non mangiare la mela.
E possiamo dire solo quello che possiamo
pensare, formulare a parole. Cerca di
esprimere Cicerone a mugugni, cerca
di raccontare felicità senza nominarla
senza capire di non poterla nominare.
Sono ovunque, è ovunque e non possiamo
farci assolutamente niente. Io e te, duale
siamo impotenti e possiamo cambiare
il mondo con le nostre buone intenzioni
e la nuova poesia per elite emarginata.
10/09/2019
Autocritica.
La volontà di far poesia senza averne il talento o la capacità tecnica o raffinatezza.
Aspirazioni a significati che poi non riescono che fa scuotere la testa dal ridicolo.
Scrivo in italiano, la lingua innalzata dal “De vulgari eloquentia” scritto in latino, dalla Divina Commedia, dalle poesie Petrarchesche, che hanno segnato un secolo di poesia italiana e dal Decameron. Una lingua mista di fusione, che regala “lingua” che intende linguaggio e organo.
In 1984 manipolavano il linguaggio per impedire al popolo di affermare contro Grande Fratello, oggi questa manipolazione non è dissimile, per quanto per scopi diversi, ed è stata fatta da noi stessi ed era inevitabile: una persona, un tempo e un ambiente; questo crea una personalità e quella personalità agisce sull’ambiente dell’altre, e così vicendevolmente.
Per questo abbiamo scelta, ma è già tutto deciso, le nostri azioni sono nostre, ma erano previste.
Perché abbiamo una voce che racconta i nostri pensieri, e quella voce utilizza un linguaggio, il tuo linguaggio, e tu sei plasmato da esso altrettanto quanto tu sei in grado di controllarlo.
In conclusione, possiamo diventare migliori solo confrontandoci con nuove persone e nuove culture, in modo da ampliare il nostro linguaggio interno.
Ghil