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Autore: sg199885    15/09/2019    0 recensioni
esiste momento più bello e romantico, se non quello di svegliarsi accanto al proprio amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Eagle Marin, Hades, Leo Aiolia, Pegasus Seiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento soave che soffiava per i Campi Elisi fece danzare un filo d’erba a solleticargli il viso, destando il signore degli inferi dal suo dolce sonno.
La prima sensazione che lo colse fu quella di un peso che gli gravava addosso, poi mosse le mani a tastare la figura che stringeva tra le braccia e subito si ridestò anche la memoria: si erano addormentati abbracciati, e il corpo di Shun era disteso sul suo.
Aprì pigramente un occhio e guardò in basso: il cavaliere di bronzo dormiva ancora beatamente.
Un altro soffio di vento scompigliò la chioma di smeraldo e il ragazzo, come infastidito, si mise a strofinare il volto sulla tunica del Dio con un sonoro mugolio di disapprovazione; Shun era parecchio più basso di lui, o forse era lui ad essere fin troppo alto… questo non sapeva dirlo, fatto sta che il minore doveva trovare il suo petto molto comodo dato che non sembrava dare segno di volercisi spostare minimamente.
Il Sommo Hades passò un tempo indefinito a scrutare ogni dettaglio della fisionomia del bell’addormentato, che davanti ai suoi occhi si alzava e si abbassava insieme al suo torace al ritmo del suo respiro, chissà, forse era proprio quel ritmo così dolce a cullarlo rendendo il suo sonno così difficile da abbandonare. Perché si, il peso di Shun era un dolce peso, e non lo soffocava, anzi, gli infondeva calore fin dentro le ossa.
Ancora se lo ricordava…
“quanto sei freddo” gli disse la prima volta che si sfiorarono, e ora di quel gelo non c’era neanche più una traccia, tutto merito di quel piccolo, insulso, insignificante mortale.
E nemmeno dello spietato Hades c’era più la benchè minima traccia.
Con un mugugno più sonoro degli altri e uno sbuffo visibilmente scocciato, il cavaliere di Athena parve svegliarsi, si mosse nell’abbraccio cercando una posizione più comoda e seppellì di più il viso nelle pieghe della veste del Dio.
Il Divino piegò il capo fino ad avere il naso insinuato nella folta chioma del minore, di cui inspirò il profumo inebriante, poi si mosse debolmente per accarezzarlo con le labbra.
-ben svegliato- gli sussurrò ancora tra i suoi capelli.
-mmmmmmmm- mugugnò ancora il minore, poi alzò lo sguardo mostrando gli occhioni illanguiditi dal sonno e il viso più roseo del solito.
Shun si corrucciò vedendo il sorriso beffardo che si dipingeva sulle lebbra del sovrano.
-sono così buffo?- chiese mettendo il broncio e rifugiandosi ancora sotto le pieghe della veste.
-sei tenero- lo corresse prendendogli il volto con una mano e costringendolo ad alzare lo sguardo.
Il bacio che si scambiarono, a fior di labbra, era pieno di tenerezza, amore, protezione, e tutti quegli altri sentimenti che per millenni aveva disprezzato, senza neanche poi sapere bene il perché.
-posso dormire ancora un po’?- chiese il ragazzo riposizionandosi sul suo petto con su un tenero broncio.
-sai bene che adesso devi svegliarti, altrimenti farai tardi agli allenamenti per le sacre vestigia d’oro di Virgo- gli ricordò Hades.
-ma io voglio stare ancora con te!- piagnucolò e lo strinse maggiormente per sottolineare il suo disappunto.
-dai, non fare così… alla fine di questa giornata che ti si profila dinanzi ti addormenterai ancora, e tornerai a trovarmi. Ti aspetto, lo sai.
Il volto del cavaliere di Andromeda si fece pensieroso.
-e se non volessi svegliarmi mai più?- chiese poi a brucia pelo.
Aveva ragione in un certo senso… entrambi erano coscienti che il loro sentimento si potesse consumare solo in quell’onirico portale tra il mondo dei vivi e il regno dei morti, ed entrambi soffrivano molto per quello.
-non dire sciocchezze piccolo mio, il mondo ha ancora bisogno di un guerriero forte e valoroso come te- lo rassicurò dandogli un buffetto sul naso, e quello roteò gli occhi come a dire “forte e valoroso, si, come no, io che non riesco a vivere un solo giorno senza correre dietro a mio fratello”.
“eppure tu, il meno combattivo di tutti, quello che tante volte ha preferito fare la figura dell’inetto piuttosto che sfoderare il suo vero potere, hai compiuto le gesta più grandi: hai il cuore del Dio dei morti tra le tue mani”
Ma non ebbe mai il coraggio di pronunciare quelle parole.
-quando riceverai la sacra investitura d’oro e padroneggerai l’ottavo senso, staremo insieme per sempre senza che tu debba rinunciare a nulla. Io ti aspetto.- disse invece, ed era vero.
Lo avrebbe aspettato tutto il tempo necessario.
E si, la prima volta che Hipnos  aveva portato Shun davanti a Lui in un sogno, senza nessuna garanzia, gli aveva fatto il regalo più bello di sempre.
Si sarebbe dovuto ricordare di ringraziarlo prima o poi, come il suo ragazzo gli aveva insegnato a fare.
 
   
 
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