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Autore: Piumadoro    17/09/2019    0 recensioni
"Privilegi e Doveri, Privilegi e Doveri. Non si parla d'altro in questa casa! Scelte ed Obblighi. Capisci?" Gridò Sirius furioso.
Star e James lo guardarono preoccupati.
"Ma hai una scelta. Hai sempre una scelta."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ogni giorno per i Malandrini iniziava e finiva nello stesso modo: la prima a svegliarsi era Star, la quale nuotava a lungo e poi preparava la colazione per tutti a volte aiutata da Remus. Poi andava a svegliare James e si coccolavano un po' mentre Remus buttava giù dal letto Peter, Sirius si alzava da solo a causa di tutto il rumore. Facevano colazione tutti insieme e solitamente James ne approfittava per illustrare i suoi piani per la giornata, che seguivano solo fino all’ora di pranzo perché poi andavano sempre in fumo.  

Giocavano a Quidditch, stavano in spiaggia, a volte di pomeriggio camminavano fino in paese per gustarsi un buon gelato. Se pioveva restavano in casa a leggere, dipingere, suonare, James aveva iniziato un progetto che non voleva ancora mostrare a nessuno e ci lavorava sodo. Andarono anche al cinema un paio di volte. 

La sera, dopo cena, prendevano un paio di chitarre e andavano in terrazza a suonare, giocare a carte e chiacchierare. In quei momenti sembrava tutto perfetto. 

Presto persero la cognizione del tempo e i giorni della settimana non avevano più valore. 

L’unico evento di rilievo fu la luna piena di fine luglio. I genitori di Remus vennero a prenderlo ma Star chiese aiuto ai signori Potter e insieme furono irremovibili. In una collina poco distante Star aveva costruito una casetta dalle mura solide e dopo averla mostrata ai signori Lupin spiegò loro che con i suoi poteri era stata di supporto a Remus per molto tempo a scuolaIl ragazzo stesso spiegò ai suoi genitori i progressi che aveva fatto con la sua amica. I signori Potter infine li convinsero della situazione particolare della loro bambina e di come sarebbe stato un onore per loro sapere che ella stava usando i suoi poteri per fare del bene. 

“Ci fidiamo di lei.” Aggiunse Susan. 

I signori Lupin cedettero ma chiesero di restare alla villa quella notte e così ci restarono anche i Potter. La sera Star e Remus si allontanarono e si chiusero nella casetta. Andò tutto bene, come sempre. Tornarono alla villa all'alba, le ferite di Star già rimarginate e Remus che si appoggiava a lei, debole ma felice. Vedendo quel sorriso sul volto del loro figlio i signori Lupin corsero ad abbracciare lui e Star, la ringraziarono a lungo e poi se ne andarono sollevati insieme ai Potter. 

E i giorni dei Malandrini ricominciarono a scorrere felici. 

 

……. 

 

“Organizziamo una festa!” Esclamò James una mattina. 

“No.” Decretò Star. “Questa casa è sacra e non ti permetterò di distruggerla.” 

“Noiosa!” Sbuffò lui. 

“E se facessimo una festa solo per noi?”  Propose Remus. 

“Ottima idea!” Si congratularono con lui Star e Sirius contemporaneamente. 

“Ah, le mie idee non vanno più bene ora?” Sbuffò James. 

“Vado a fare la spesa!” Propose Sirius senza nemmeno badare al suo amico. 

“Vengo con te.” Disse Remus. 

“Io sistemo il salone. Sarà bellissimo. James mi aiuti? Peter, avrò bisogno di alcune cose e quindi ti farò una lista segretissima e il tuo compito sarà trovare tutto il necessario.” Decretò Star e pochi minuti dopo era già al lavoro con suo fratello e Peter per sistemare i mobili ai lati del salone in modo che ci fosse spazio per ballare. Sistemarono il giradischi e scelsero alcune canzoni per la serata. Poi Star scrisse su un fogliettino per un po’ infine consegnò la lista a Peter che uscì di casa un po’ confuso ma fiero.  

James e Star rimasero soli. “Ti stai divertendo?” 

“Si! Ma quanto manca a togliere queste foglie? Hanno iniziato ad avere un fusto rancido e puzzano.” Si lamentò lei. 

James scrutò il calendario in cucina. “Non ho la più pallida idea di che giorno sia.” 

Il problema era comune. I giorni erano volati e nemmeno per Star fu facile districarsi ma alla fine riuscirono a ricostruire il tempo scoprendo che era già il 15 agosto. 

“Wow. Possiamo restare qui solo un'altra settimana.” Notò James deluso. 

“Già, ma poi potremmo tornare ad Hogwarts! E sarà comunque bellissimo. E arriverà il freddo, la neve, il Natale!” Si esaltò la ragazza. 

Suo fratello rise. “Non è proprio possibile essere tristi con te vicino, vero?” 

 

….  

 

Sirius si era chiuso in cucina e con l’aiuto di Remus e Peter continuava a sfornare stuzzichini, dolci e varie altre cibarie.  Nel frattempo Star e James sistemavano tutto in salone, avevano aperto le porte che davano sul giardino e la luce entrava a fiumi nella stanza. Peter aveva portato a Star quello che aveva chiesto e ora con l’aiuto di suo fratello lei stava appendendo decorazioni ovunque. Presto la luce iniziò a farsi sempre più calda e Star cominciò ad accendere le mille candele che aveva posizionato in sala e in giardino e che aveva anche appeso agli alberi. 

Prima che la festa cominciasse Star salì a farsi una doccia. La villa era grande ma c’erano solo due bagni, uno al piano terra e uno al primo piano, lo stesso delle camere da letto. Non era scomodo per Star, alla fine si portava sempre il cambio in bagno e entrava e usciva completamente vestita. Aveva deciso di accettare il consiglio di Sirius e guardandosi allo specchio aveva realizzato che, come le aveva detto lui, iniziava a essere un po' troppo donna per potersi permettere di comportarsi da bambina mettendo a disagio i suoi amici. 

Ovviamente quel pomeriggio dimenticò il cambio. Mentre osservava i suoi vestiti sporchi, sospirando irritata per i suoi continui sbagli, si avvolse l’asciugamano stringendolo sopra il seno e pensò che infondo sarebbe solo dovuta arrivare alla sua stanza infondo al corridoio. Uscì dal bagno tranquilla e, ovviamente, sbatté contro Sirius. Il ragazzo si allontanò e la guardò da capo a piedi. 

Bhequalcuno ha dimenticato i vestiti.” Scherzò lui.  

Giaaaaa….” Commentò lei. Fortunatamente arrivo James a rompere quello strano momento. Ridendo abbracciò sua sorella sollevandola quasi da terra. “È tutto pronto sotto, sbrigati a cambiarti.” 

La ragazza obbedì e poi scese rapida le scale entrando in salone. 

Anche Sirius arrivò a doccia finita e entro nella sala con Remus e Peter, tutti e tre sgranarono gli occhi; i fratelli Potter avevano appeso alle pareti moltissime delle loro foto stampate in vari formati. Alcune di esse nessuno si ricordava di averle scattate così immaginarono che fossero di David, aveva un vero talento. La luce aranciata del tramonto si confondeva con quella gialla delle candele e senza dire una parola Sirius fece semplicemente partire il primo disco. La musica si diffuse allegra. 

Imagine me and you, I do 
think about you day and night, it's only right” Cominciò a cantare Sirius. 
“To think about the girl you love and hold her tight 
So happy together” James lo seguì subito. 

If I should call you up, invest a dime 
And you say you belong to me and ease my mind” Peter prese parola subito dopo, sorprendendo un po' tutti. 
Imagine how the world could be, so very fine 
So happy together” Cantò Star mentre cominciava già a muoversi mentre il ritmo aumentava di intensità 

“I can't see me lovinnobody but you 
For all my life” Remus partì alla grande con una voce piena di sentimento. 
When you're with me, baby the skies'll be blue 
For all my life” A lui si unirono tutti i suoi amici iniziando a muoversi e sorridere insieme. 

“Me and you and you and me” Star fu la prima a riprendere il ritmo lento e indicò suo fratello come se stesse cantando a lui. 
“No matter how they toss the dice, it had to be” James accettò l’apparente sfida e si voltò per cantare la strofa successiva a Sirius. 
“The only one for me is you, and you for me” Sirius finse uno sguardo innamorato verso Remus mentre continuava la canzone. 
“So happy together” Cantò Remus alzando le spalle come a dire “E che ci vuoi fare se sono figo.” 

“I can't see me lovinnobody but you 
For all my life 
When you're with me, baby the skies'll be blue 
For all my life” Tornò il ritornelloe  tutti iniziarono a saltellare tenendosi per mano in cerchio e cantando insieme. 

“Me and you and you and me” Questa volta Star guardò Sirius in una perfetta imitazione di quello che avrebbe dovuto fare a Hogwarts, fingere di amare Sirius. Tutti capirono che era solo un gioco. 
Anche Sirius quando le rispose a ritmo. “No matter how they toss the dice, it had to be” 
“The only one for me is you, and you for me” Continuò lei girando attorno a Remus e lanciando uno sguardo svenevole al giovane Black. 
“So happy together” Replicò lui prendendole una mano per farla girare su sé stessa. Risero tutti. 

Ba-ba-ba-ba ba-ba-ba-ba ba-ba-ba ba-ba-ba-ba 
Ba-ba-ba-ba ba-ba-ba-ba ba-ba-ba ba-ba-ba-baJames si mise a fare il coro fingendo di essere una specie di cupido che svolazza in giro, gli altri ricominciarono a cantare cercando di non ridere. 

“Me and you and you and me 
No matter how they toss the dice, it had to be 
The only one for me is you, and you for me 
So happy together” Questa volta cantarono tutti fingendo di dedicarsi le strofe a vicenda. 

“So happy together 
How is the weather 
So happy together 
We're happy together 
So happy together 
Happy together 
So happy together 
So happy together” Ricominciarono a cantare e saltellare finché la musica non finì. 

Subito dopo James girò il disco e iniziò un’altra canzone ma loro erano ormai impegnati a mangiare e osservare le foto. 

“E’ stata un’idea davvero fantastica!” Si complimentò Remus. 

“Già, e Peter è stato bravissimo.” 

“La parte più difficile è stata convincere David ma la lettera che gli hai scritto ha funzionato bene.” Spiegò Peter. 

“Immaginavo, ma è comunque stato gentile da parte sua cedermi le foto.” Commentò la ragazza. 

“Ma non hai paura che prenda fuoco tutto?” Domandò Sirius guardandosi attorno. 

“Il cagnaccio ha paura del fuoco?” Lo prese in giro lei. Lui le fece una linguaccia. “Comunque buono il cibo.” Aggiunse poi. 

“Mi hanno aiutato loro.” Replicò Sirius alzando le spalle e indicando Remus e Peter. 

“Si, se seguire esattamente le indicazioni vocali di Srius senza nemmeno sapere cosa stavo facendo vale come .” Ribatté Remus con sarcasmo. 

I suoi amici risero. La festa andò avanti così, tra battute e risate. 

“Avremmo dovuto invitare anche la Evans!” Esclamò Sirius ad un certo punto. Senza pensarci James si voltò come per cercarla con lo sguardo. 

Giuuusto! Sicuramente sarebbe venuta.” Replicò Star. 

“Venuta in che senso?” La prese in giro Sirius. 

La ragazza guardò Remus. “E’ un’altra cosa sporca, vero?” Il ragazzo annuì dispiaciuto mentre le sospirava irritata dalle risate di James e Sirius. 

“Dai questa era facile!” Si scusò suo fratello. 

Ballarono ancora sulle musiche dei The Turtles, sembrava che Sirius le conoscesse tutte, infondo l’album era suo. 

Dopo aver quasi finito tutto il cibo si sedettero in giardino tra le candele.  

“Ci pensate che questa è una delle ultime sere qui? Fra una settimana torneremo tutti a casa.” Commentò James, beccandosi dei pop corn, comprati al cinema del paese, in faccia per aver depresso tutti. 

“Comunque poi in pochi giorni torneremo ad Hogwarts.” Si confortò Sirius facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti. 

“Io sono felice lo stesso, i miei mi hanno scritto dopo la luna piena e visto i risultati positivi del trattamento Star, come lo chiamano ora, mi hanno assicurato che potrà farmi compagni a tutte le lune piene, se vorrà.” Raccontò Remus. 

“E io ne sarò felice, non ti lascerò solo.” La ragazza poggiò la mano sulla mano del suo amico e gli sorrise. 

“Pensate che le lettere siano già arrivate?” Domandò James. 

“Wow! Ma che hai fratello! Perché sei così depresso?” Si scaldò Sirius. 

“Ha paura di non essere più il capitano della squadra.” Rivelò Star alzandosi per prendere altro succo di zucca. 

“Non avresti dovuto dirglielo era un segreto!” Sbottò suo fratello. 

“Stai tranquillo, sarai sicuramente il capitano.” Lo rassicurò Peter. 

“Non ne capisco niente ma non credo ci sia qualcuno che possa sostituirti, sei molto bravo.” Continuò Remus. 

“Io potrei sostituirlo.” Commentò Sirius. 

“Grazie, eh!” Fece James che aveva appena iniziato a sentirsi meglio. 

Star si finse pensierosa. “I tuoi muscoli sono meglio ma James ha grandi doti di capitano.” 

“Come scusa?!” Esclamò James sconvolto. “I miei muscoli sono meglio!” 

Subito Sirius si tolse la maglietta e si posizionò di fronte a tutti i suoi amici. “Sono decisamente più sexy.” 

Dal giradischi Black dog dei Led Zeppelin si faceva sentire mentre anche James si spogliava mettendosi in mostra accanto all’amico. 

“Questo non è giusto.” Sbottò Star osservando gli addominali dei due Malandrini. La giovane, che aveva usato costumi interi per tutta l’estate, si avvicinò a loro sollevando la sua maglia fermandosi appena sotto il seno ma scoprendo la pancia piatta e con un lieve segno di muscoli. “Anche io voglio essere come voi.” Concluse poi osservandosi. 

“Cioè uomo?” Le chiese Sirius prendendola in giro. 

“Dai, Remus, Peter! Fateci vedere!” Li invitò la ragazza. 

L'assolo di chitarra era così travolgente che Remus non si fece pregare più di tanto mostrando la sua pancia piatta anche se non muscolosa mentre Peter si fece prendere dal ritmo e iniziò a imitare James che suonava una chitarra immaginaria. La pancetta del ragazzo era piuttosto evidente ma Star pensò che fosse bello che non se ne vergognasse né in quel momento né in spiaggia. 

 Quando la canzone finì tutti tornarono a sedersi. 

“A parte le tue ansie sul Quidditch a che cosa lavori ultimamente.” Domandò Sirius a James. 

Il ragazzo si tolse gli occhiali per un secondo poi se li rimise passandosi una mano tra i capelli. “Ad una mappa.” Rispose semplicemente. 

“Una mappa?” Si stupì Remus già pronto a sentire chissà quale nuova invenzione per gli scherzi. 

“Si, quel pomeriggio per Ian abbiamo ricostruito la mappa di Hogwarts. Voglio farne una per me, il più dettagliata possibile, con tutti i passaggi segreti. E poi potremmo aggiungere qualcosa di... magico...” Spiegò James. 

“Wow... è un’idea stranamente buona.” Si sorprese Sirius. 

Hei, io non ho solo pessime idee ad alto rischio di morte.” Ribatté James. 

“No, infatti. Quello sono io.” Replicò Sirius. 

“Ti aiuteremo.” Decretò Peter.  

“Si, esatto. Disegneremo la mappa tutti insieme.” Propose Remus. 

“Davvero? È la prima volta che vuoi partecipare spontaneamente ad una mia idea!” Esclamò James felice. 

“I Malandrini faranno una mappa. La mappa dei Malandrini.” Borbottò Star posando l’indice sul mento a ripetizione. 

 “Iniziamo subito.” Il giovane Potter corse entusiasta dentro la villa e ne uscì con una grande tavola di legno con fissati sopra moltissimi fogli.  

Per quasi tutta la notte i ragazzi lavorarono a memoria sulla mappa a lume di candela. Fu difficile ma una volta costruita una bozza completa poterono promettersi che una volta tornati ad Hogwarts si sarebbero dedicati a misurare e riprodurre al millimetro ogni angolo della scuola. 

 

….... 

 

I giorni ricominciarono a scorrere inesorabili. 

Un pomeriggio durante la spesa al paese Sirius si fermò con la sua aria da “ho appena visto un miracolo” davanti ad un cartellone pubblicitario. Sullo sfondo nero campeggiava una scritta rossa insanguinata: THE ROCKY HORROR PITCURE SHOW.  

“Cos’è?” Chiese Star fermandosi accanto a lui. 

“Sembra un incubo.” Commentò Remus fissando a sua volta il cartellone. 

James e Peter li raggiunsero subito. “E’ la pubblicità di un film horror?” Chiese Potter. 

“Non proprio.” Sirius si voltò verso di loro con aria esaltata. “Un paio di anni fa mio zio mi ha portato a vedere uno spettacolo teatrale fantastico. Il Rocky Horror Show. E’ stato meraviglioso. E ora... c’è.il.film! IL FILM! Dobbiamo vederlo.” 

“Compra i biglietti allora, andremo stasera.” Lo accontentò James. 

Sirius svanì in un batter d’occhio diretto verso il piccolo cinema. 

“Non sono sicuro di voler vedere qualcosa di horror.” Mormorò Remus. 

Star alzò le spalle. “Nemmeno a me piacciono gli horror, ma c’è anche la parola rock nel titolo quindi non sarà così male.” 

Quella sera andarono a letto dopo aver suonato e cantato in giardino come al solito. Star si svegliò in piena notte come quasi sempre e il suono del pianoforte stava per farla riaddormentare ma poi realizzò che non avrebbe dovuto esserci un pianoforte che suonava. Si alzò di scatto e scese in salone. Una figura era piegata sui tasti e li carezzava con tale leggerezza da scaldare il cuore, la musica era bellissima. 

Sirius.” Chiamò lei. 

La melodia si fermò e il ragazzo guardò verso di lei. 

“Scusa, ti ho svegliata? Di solito faccio un incantesimo insonorizzante ma temo di essermene dimenticato stasera.” Spiegò lui. 

“Non fa niente. Suoni spesso?” La ragazza gli si avvicinò piano. 

“Solo quando non riesco a dormire. Sono emozionato per il film di domani.” Le raccontò. 

“Davvero? Dev’essere molto importante per te se ti tiene sveglio.”  

Sirius sorrise. “Tutto ciò che mi ricorda i momenti passati con mio zio è importante.” 

“Capisco.” Mormorò Star sedendosi accanto a lui. “Suona qualcosa.” 

Il ragazzo la fissò a lungo. 

“Cosa c’è?” Sbuffò lei dopo un po'. 

“Voglio farti sentire una cosa.” Le rivelò il ragazzo prima di iniziare a suonare una lenta melodia. 

E’ per te 
questo bacio nel vento 
te lo manderò lì 
con almeno altri cento 

è per te 
forse non sarà molto 
la tua storia lo so 
meritava più ascolto 
e magari chissà 
se io avessi saputo 
t'avrei dato un aiuto 
ma che importa oramai 
ora che...” 

Mentre suonava i suoi capelli gli ricadevano sul viso coprendogli gli occhi, le dita scorrevano sui tasti con naturalezza e la melodia un po' malinconica la sorprese. 

“Puoi prendere per 
la coda una cometa 
e girando per l'universo 
te ne vai 
puoi raggiungere forse 
adesso la tua meta 
quel mondo diverso che 
non trovavi mai. 

Lui si interruppe, prese un respiro profondo e poi la guardò. “Non l’ho ancora finita quindi credo che...” 

“Aspetta, aspetta... non l’hai finita? Vuol dire che è tua? L'hai scritta tu? Tu scrivi musica?” Si soprese lei. 

Bhe, ci provo.” 

“Ci provi? E' una canzone bellissima.  Ma c’è qualcosa che tu non sei in grado di fare? No, chiedo.” Sbottò lei. 

“Mi lusinghi, ma ci sono moltissime cose che non so fare.” Sirius guardò in basso per un secondo e poi si riscosse. “Dovremmo tornare a letto ora.” 

“Oh, no. Suonami una canzone.” Lo pregò lei. 

“Una canzone per te?” Chiese conferma il ragazzo. 

“Si. Come una canzone della buona notte.” Confermò Star. 

Sirius ci pensò un attimo e poi partì a cantare accompagnandosi con il pianoforte: 

She comes in colors ev'rywhere 
She combs her hair 
She's like a rainbow 
Coming, colors in the air 
Oh, everywhere 
She comes in colors” 

Star posò le sue mani sui tasti suonando a sua volta. I due si sorrisero. 

Have you seen her dressed in blue? 
See the sky in front of you 
And her face is like a sail 
Speck of white so fair and pale 
Have you seen a lady fairer?” 

Mentre suonava il ragazzo lanciava indietro la testa come se fosse su un palcoscenico e dovesse attirare l’attenzione dei fan e liberare tutta la sua voce. Lei rise e lo imitò. Cantarono insieme. 

She comes in colors ev'rywhere 
She combs her hair 
She's like a rainbow 
Coming, colors in the air 
Oh, everywhere 
She comes in colors” 

Risero smettendo di suonare. 

“Mi accontento.” Star si alzò e si incamminò verso la porta, prima di uscire guardò Sirius. “Dovresti provare a vendere le tue canzoni. Sono certa che molte band famose le vorrebbero.” 

“Questa era dei Rolling Stones.” Replicò lui. 

“Non parlavo di questa.” La ragazza lasciò la stanza abbandonando dietro di sé il suo solito profumo di cioccolato misto a vaniglia, anche se questa volta c’era anche un retrogusto di menta e mare. 

Sirius sorrise. Aveva parlao di canzoni, come se sapesse che ne aveva scritta più di una. Era davvero incredibile. Senza pensarci continuò a suonare anche se molto più piano, cantando sottovoce quasi avesse paura che lei potesse sentirlo. 

Have you seen her all in gold? 
Like a queen in days of old 
She shoots colors all around 
Like a sunset going down 
Have you seen a lady fairer?” 

 

…... 

 

Star si sbagliava. Remus pensò che l’inizio del film non era male; un matrimonio, una coppia felice, tutto molto casto. E poi peggiorò. La casa che sembrava così tanto la maledetta Stamberga Strillante, un tipo molto ambiguo che faceva cose... e il sesso... e il cadavere. No. Decisamente no. Ma c’era qualcosa nella musica... quella era stupenda. Le canzoni ti prendevano davvero e poi infondo quel Frank-N-Furter era inquietante ma il suo modo di vivere lasciandosi andare e soddisfacendo ogni suo desiderio... era il tipo di egoismo che a Remus mancava un po'. Prendersi del tempo per sé. 

James e Star risero un sacco, la musica era fantastica e anche le scene più macabre erano abbastanza finte da non spaventare troppo.  

James però si vergognava di quello che provò vedendo alcune scene spinte. Sirius era a suo agio con la sessualità e lui cercava di imitarlo il più possibile ma con le ragazze con era mai andato oltre i baci. E quelle scene. Per quanto volesse provare quelle sensazioni non riusciva a togliersi dalla testa che c’era una sola ragazza con cui si sarebbe sentito abbastanza a suo agio per farlo. E non l’aveva nemmeno baciata! E in realtà pensando a lei tutte le sue voglie un po' svanirono perché quel sorriso era così puro che... oh, bella canzone. 

Star non lo avrebbe ammesso mai ma “Touchatoucha, touch me” era appena diventata una delle sue canzoni preferite. Il sesso era quasi palpabile. Ringraziò mentalmente per l’esistenza di Mary che non si vergognava di ammettere che anche le ragazze avevano voglia di certe esperienze. Star si chiese cosa si provava ad essere così vicini con un’altra persona. Chissà cosa voleva dire sentirsi così bene con qualcuno da permettergli tanta vicinanza. 

Peter tenne gli occhi chiusi per la maggior parte del tempo ma ridere con James e gli altri era davvero bello, ogni cosa sembrava perfetta. Il film sullo schermo non gli importava molto, stava già vivendo un film nella realtà. 

Sirius non riusciva a staccare gli occhi dallo schermo. Era un film meraviglioso, c’era sesso... un sacco di sesso, James e Star ridevano accanto a lui per sdrammatizzare l’imbarazzo, sapeva che era l’unico del gruppo a sapere cosa si provava. In più c’era dell’horror... e cose strane. E Frank, l’esempio da seguire. Il suo stile, la sua capacità di essere esattamente quello che voleva essere senza rimpianti. E LA MUSICA!  Time Warp per sempre! 

Uscirono dalla sala ancora ridendo, Remus e Peter erano un po' scossi, James faceva finta di non esserlo ma aveva chiuso gli occhi ovunque ci fosse anche solo la presenza di sangue. 

It's just a jump to the left” Cantò Sirius saltando a sinistra all’improvviso. 
And then a step to the right” Continuò Star muovendo la gamba a destra come nella coreografia del film. 
With your hands on your hips” Andò avanti Remus, coreografia compresa. 
You bring your knees in tight” Fu il turno di Peter. 
Infine James. “But it's the pelvic thrust 
That really drives you insane 

E poi tutti insieme: 
Let's do the Time Warp again 
Let's do the Time Warp again 

“Dovremmo metterlo in scena l’anno prossimo ad Hogwarts.” Si esaltò Sirius. 

“Si, certo. Sicuramente ci lasceranno mettere in scena tutto questo.” Replicò Star. 

“Probabilmente era vietato ai minori.” Ipotizzò Remus. 

“Già, fortuna che in questo paesino non fanno troppe domande, e che Star e Sirius sembrano sempre maggiorenni.” Commentò James. 

“Ah, sono stanchissimo.” Si lamentò Remus sentendosi improvvisamente fiacco. 

Sirius e James guardarono in contemporanea i loro orologi. “Domani.” Annunciarono. 

“Bene, allora a letto.” Decretò Star aprendo la porta della villa e correndo svelta al piano di sopra. 

 

…......... 

 

La luna piena passò tranquillamente. Sirius, James e Peter si erano messi sotto per preparare a Star e Remus un brunch speciale da servire dopo qualche ora di meritato riposo per tutti. Era sabato e Sirius se ne sarebbe andato via la domenica mattina mentre Remus e Peter domenica pomeriggio. Star e James avrebbero passato il resto della giornata a far risplendere la casa visto che i signori Potter avrebbero avuto il lunedì libero e sarebbero quindi venuti a passarlo con loro alla villa. Infine anche loro sarebbero tornati a casa. Si sarebbero visti tutti a Diagon Alley prima dell’inizio della scuola e poi il primo settembre sarebbe incominciato il loro quinto anno. 

La giornata passò svelta e Star andò a letto presto, usare la sua magia ad Hogwarts era un gioco da ragazzi, ma in quel paesino così babbano la stanchezza prendeva sempre il sopravvento. 

Si svegliò di nuovo in piena notte. Sua madre le era apparsa in un incubo, le mani sporche degli innocenti che aveva ucciso per essere sempre più potente e le sorrideva come se fosse fiera di lei. 

“Non voglio diventare così!” Sussurrò spaventata scattando in piedi. Si infilò rapida nella stanza di James e chiuse la porta dietro di sé con un sospiro di sollievo. Sollevò piano le coperte nel buio più completo e abbracciò forte il ragazzo nel letto. Ma l’odore non era quello giusto. 

“Che ci fai qui, tutto bene?” Le chiese dolcemente Sirius, la voce ancora impastata dal sonno, mentre la stringeva gentilmente. 

Aveva sbagliato stanza. 

Star rimase ferma nel buio per alcuni secondi pensando a quanto era incredibilmente stupida. Non riusciva a capacitarsi; era riuscita a sbagliare stanza. Lei. E ora era tra le braccia di Sirius che visto il suo silenzio cominciò a preoccuparsi sul serio. Lo sentì girarsi nel letto per raggiungere il comodino e accendere la lampada. Era a petto nudo, ovviamente, e la fissava con occhi pieni di gentilezza. 

“Mi dispiace... io...” Cominciò Star. 

Lui le sorrise. “Hai sbagliato stanza. Lo so. Me ne sono accorto subito.” La prese in giro lui. 

La ragazza sbuffò e stava per andarsene ma lui le prese la mano. 

“Però sembri turbata. Se vuoi parlare io sono sveglio.” Le fece notare. 

“Ho avuto un incubo in cui ero come mia madre.” Disse lei. 

“Non sai nemmeno com’è tua madre.” Le ricordò sedendosi con la schiena appoggiata ad un cuscino. 

Bhe, ho letto il suo diario e non mi sembra gentile, voleva essere potente, e faceva cose brutte per diventarlo. Io non voglio essere come lei.” Spiegò la ragazza sedendosi a sua volta e raccogliendo le gambe al petto. 

“Credo di capire.” Mormorò lui. “Ho spesso incubi in cui indosso la divisa e mia madre mi sorride fiera. come se fossi finalmente diventato come lei desidera.” 

Star lo fissò stranita. “Anche io ho visto quello sguardo.” 

“E’ strano, perché in un certo senso mi sento bene, amato, accettato. Ma so che quello che lei vuole è sbagliato. E anche se a volte mi mettono sotto molta pressione so come voglio essere, so che non sono così. Loro non potranno mai cambiarmi. Preferisco stare da solo che essere cattivo, e poi ci siete voi ora, quindi so che non sarò da solo.” Continuò. 

La ragazza gli sorrise. “Grazie.” 

“Sembri sorpresa. Pensi che io non sappia dare buoni consigli?”  

Bhe, sei quello che ha sempre le idee peggiori...” 

Risero piano. 

“Comunque, James e Remus non avevano tutti i torti: siamo molto simili, e dovremmo aiutarci più spesso.” Disse Star, poi guardò la porta e il suo sorriso si spense. 

“Però non hai ancora molta voglia di tornare a dormire da sola.” Ipotizzò Sirius osservandola. Lei scosse piano la testa. Il ragazzo le sorrise. “Resta qui.” 

“Ma io...!” Fece per protestare la giovane ma lui la bloccò.  

“Non mordo mica. Non ti farò niente, è solo che anche io mi sento solo questa notte, e l’hai detto tu che dovremmo aiutarci a vicenda.” Insistette. 

Star lo guardò per un secondo completamente inespressiva e poi si stese sul letto. “Ok.” Accettò piano. 

Sirius si stese accanto a lei e spense la luce, dopo alcuni secondi sentì la ragagazza appoggiare la testa sul suo petto. 

“Grazie.” Mormorò lei. 

 

…........... 

 

Il giorno dopo Sirius si svegliò, chiudeva sempre le tende ma le finestre erano molto grandi e la luce del mattino entrava in spiragli prepotenti. Un raggio di luce colpiva i capelli di Star sparsi sul suo petto nudo e lui accarezzò piano quelle ciocche nere ammirandone i riflessi dorati guizzare in quel mare d’ebano. Osservò il suo viso, sorrideva. Avrebbe tanto voluto restare lì ancora, almeno un altro po'. Ma sapeva che sua madre avrebbe dato in escandescenza se fosse arrivato in ritardo e che ora le escandescenze di sua madre potevano riflettersi anche sulla vita di Star. Si alzò facendo attenzione a non svegliarla. Ma lei, ovviamente, aprì gli occhi cobalto. 

“Devi ornare a casa.” Fu l’unico suo commento. 

“Si. Hai dormito bene?” Le chiese lui mentre si infilava una maglietta bianca. 

“Si. Niente più incubi....” La giovane guardò in basso. “Grazie ancora.” 

Sirius sorrise e le afferrò il mento costringendola ad alzare il viso. “Non c’è di che, meraviglia." Dopo di che le sorrise e lasciò la stanza con ancora addosso i pantaloni del pigiama. 

“Non hai finito di cambiarti.” Cercò di fargli notare ma lui era già uscito.  

Star ritornò nella sua stanza e indossò il costume per la sua solita nuotata ma si accorse che dal piano inferiore arrivavano già le voci degli altri. Indossò un abitino e scese di corsa. 

“Te la sei presa comoda questa mattina.” La accolse James baciandola sulla guancia. 

Star guardò il sole già alto fuor dalla finestra. “Non mi sono nemmeno resa conto di aver dormito tanto.” Mormorò. 

Remus le sorrise. “Eri molto stanca dopo la luna piena.” 

“Si, sarà per quello.” Replicò lei versandosi distrattamente del thè. 

Sirius li raggiunse poco dopo e subito dopo colazione fecero un ultimo bagno insieme. E poi sulla spiaggia Sirius e James intonarono Drift Away accompagnandosi con la chitarra. Era un momento stranamente calmo, il rumore delle onde si univa a quello delle corde della chitarra e delle voci dei ragazzi. Star si sedette accanto a Remus ondeggiando piano. 

Senza rendersene davvero conto si ritrovarono tutti a canticchiare la strofa finale: 

“And when my mind is free 
You know a melody can move me 
And when I'm feelin' blue 
The guitar's cominthrough to soothe me 
Thanks for the joy that you've given me 
want you to know I believe in your song 
Rhythm and rhyme and harmony 
You help me along makin' me strong” 

Risalirono alla villa e Sirius li salutò tutti prima di infilarsi nel camino con le sue valigie. 

“Ci vediamo a Diagon Alley.” Lo salutò gridando James mentre il suo amico già vorticava nel camino, Remus passò tutta la giornata a chiedersi se tutte le parti del corpo di Sirius fossero giunte a casa o se alcune si fossero perse a Diagon Alley grazie al genio di James. 

Il resto della giornata fu un po' malinconico, presto anche Remus e Peter se ne andarono e James e Star rimasero di nuovo soli nel grande terrazzo a guardare il mare tingersi di rosso e arancio mentre il sole tramontava. Avevano sistemato tutta la villa e erano stanchi, ma non per lo sforzo fisico, forse più per il fatto che l’estate si era conclusa.  

I signori Potter apparvero appena oltre il confine della villa con un sonoro crack tenendo in mano una pila di pizze. 

“Sapevamo che sareste stati un po' giù così siamo passati in Italia a prendere queste.” Gridò Susan sventolando la mano. 

Star e James sorrisero e scesero ad accogliere i loro genitori. Passarono una bella serata anche se loro si sentivano ancora un po' malinconici. 

Sapevano che anche gli altri Malandrini si sentivano così ma non importava perché si sarebbero, ovviamente, rivisti ad Hogwarts. 

 

 

******************** 

 

Questo è definitivamente l’ultimo capitolo di questo anno. Promesso.  

Ringrazio una certa Lily con grandi abilità di disegno che mi ha mandato i suoi lavori, i quali mi hanno fatto venire vogli di finire il capitolo al più presto. 

E ringrazio tutti voi che siete ancora qui dopo 4 infiniti libri. 

Spero di rivedervi anche io al prossimo anno. 

Ciao ciao 

  
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