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Autore: Kuro Iri    17/09/2019    0 recensioni
nonostante yoko non si sia mai sentita a proprio agio nella sua vita, non può nemmeno lontanamente immaginare ciò a cui è destinata, né tantomeno dove... catapultata in una terra fantastica, con l'odio fra due razze che minaccia di soffocarla, il suo compito sembra impossibile...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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I suoi amici le vennero incontro con un sorriso, lascinado indietro mike, che aveva il volto cupo.
"Mike? Tutto bene?"
"L'hai sentito, no? Sono un mezzo-òkolok! Non posso più fare parte del gruppo, non posso!"
Le lacrime cominciarono a rigargli le guance. Kita, il più vicino a Yoko, sentendo un soffio di vento sul braccio, si voltò, scoprendo che era scomparsa.
"Mike"
La ragazza era riapparsa davanti a lui, con in mano il bracciale con la pietra rossa, rimasto nell'altro mondo. Glielo tese.
"Ti ho scelto io per far parte del gruppo. Tu non sei un mezzo-òkolok, hai solo la capacità di percepirli. Tutti noi la vorremmo. Abbiamo bisogno di te. Quindi asciugati le lacrime preparati"
"Per cosa?"
Gli occhi di Yoko lampeggiarono.
"é arrivato il momento che Guardiani e Custodi si rivelino. Leiyra, torna a Eyos e avverti tutti di tenersi pronti. Voi tre, verrete con me a recuperare i cacciatori, poi andremo a Carstal e sveleremo a tutti la nostra missione"
Mentre mike si infilava il bracciale, Leiyra salutò Yoko stringendole l'avambraccio, poi sparì tra gli alberi. La Custode si girò verso gli amici, che si erano già presi per mano, afferrò quella che Kita le stava porgendo e sparirono.

Cassie non riusciva a crderci: Yoko aveva sconfitto lo sfescia che le aveva mandato contro! Sentì uno strano odore, e seguendolo si trovò alla base di un albero, davanti ad alcune macchie rosse. Sangue. Riconobbe l'odore del sangue di Yoko, ma ce n'era un altro. Lo annusò a fondo.
Impossibile!
Era l'odore del sangue di Mike
Come ha fatto ad arrivare fino a qui? Come è possibile?!
Una strana inquietudine cominciò a crescerle nel petto.L'òkolok si voltò e corse alla tana. Quando arrivò, trovò uno dei suoi compagni con la gola attraversata da una freccia. Poco distante, il cadavere di Feom con petto trafitto.
"Yok!! Dannata, come hai potuto! Come hai fatto a trovarci?!"
Qualcosa di delicato le sfiorò la guancia, facendola sobbalzare. Era un fiore, i cui petali azzurri diventavano rosa vicino al centro. Cassie alzò lo sguardo e rimase a bocca aperta: i rami intrecciati sopra la loro tana, secchi da secoli, ora erano coperti da piccoli fiori e gemme. Allungò la mano per toccarne uno, ma, non appena ne sfiorò i petali, il fiore e l'intero ramo marcirono. Ritirò la mano di scatto.
Sei stat tu, Yoko, vero? Questi sono operta tua...
Per la prima volta da quando era diventata uno sfescia, provò nostalgia del suo passato da umana.

Seto finì di bere e si asciugò la barba con la mano. Si era riunito da poco con gli altri. Sospirò.
Chissà cosa sta facendo Kita...
"Ehi, Seto!"
Gli altri lo stavano chiamando. La pausa era finita, dovevano darsi da fare. Nella radura si sollevò un potente vento, che si placò lasciando spazio ai quattro ragazzi. Terrorizzato, uno dei cacciatori scoccò una freccia. La ragazza l'afferrò al volo, poi guardò male chi l'aveva lanciata, strinse il pugno e spezzò la freccia.
"Ihalim? Che ci fai qui?"
Macrov, uno dei cacciatori, lo guardava con occhi sbarrati.
"Dobbiamo tornare subito a carstal. C'è qualcosa che dovete sapere"
"Di cosa stai parlando?"
Con un sospiro, Yoko e Kita iniziarono a cantare.
                    Nella notte come sangue,
                         nelle fiamme voraci,
                    ...

Raccontarono ai cacciatori tutta la storia di Okoy, dei Guardiani che gli erano succeduti, fino all'arrivo di Yoko. Quando la voce di Kita si spense, la ragazza continuò a cantare.
                    Davanti alle mura,
                         uniti,
                    gli amici ricevettero
                         il loro destino:
                    Vento per l'elfa,
                         la Santer,
                    Terra per il mezzelfo,
                         il Kitaì,
                    Fuoco per l'umano
                         che il buio avverte,
                    il Ferrigno,
                         Acqua per l'umano
                    che a questa terra appartiene,
                         il Deki.
                    Apparve il buio,
                         e con la Custode
                    lottò.
                         Vinceva, il buio,
                    quando il Fuoco,
                         sacrificando parte
                    della sua umanità,
                         le permise di levarsi
                    in volo.
                         Un fulmine sfolgorò,
                    e il buio si dissolse.
                         Scoprirono il segreto
                    e nella tana dei nemici
                         si scontrarono.
                    Lo conoscevano.
                         Lo sconfissero.

"Feom era un òkolok"
"Dimostralo"
Quando il cielo si fu schiarito, i cacciatri erano pronti a seguire Yoko a Carstal. La ragazza li esortò a prendersi per mano.
"Sei sicura di farcela?"
"tranquillo, Ihalim. Posso farcela"
Furno avvolti dal vento, e quando si placò, il gruppo era davanti alle mura.
"Entraimo"
"Solo un attimo"
La Custode avvicinò una mano a coppa alle labbra.
"Portali tutti nella piazza"
Dal palmo si levò un alito di vento che li precedette nel villaggio.
"Ora possiamo andare"
Arrivarono nella piazza che questa era già piena di gente.
"Ehi, si può sapere chi ci ha chiamato?"
"Se qualcuno ha qualcosa da dire, lo faccia!"
"Sono stata io a chiamarvi"
Udendo la voce di Yoko, tutti si zittirono, alcuni curiosi, altri stupiti. La ragazza si avviò verso il centro della piazza con gli altri tre amici. ogni volta che qualcuno vedeva i loro cambiamenti per la prima volta, si stupiva: oltre agli occhi e ai capelli, ihalim indossava solo un paio di pantaloni blu intenso al ginocchio, mentre il busto era più muscoloso. Mike, col braccio coperto di ferro e occhi e capelli come braci, indossava un giustacuore rossiccio e dei pantaloni neri. il bracciale con la pietra rossa scintillava. Kita, con la chiazza di pelle di serpente e gli occhi illuminati, indossava i suoi abiti elfici, completamente neri, a cui aveva aggiunto una piccola scheggia di smeraldo all'orecchio destro. Yoko aveva i capelli raccolti in una treccia, tranne due ciocche ai lati del viso. Su ogni orecchio, aveva sei anellini di ferro. il petto era coperto da una tunica rossa cangiante che le lasciava scoperta la schiena. Le maniche le arrivavano a metà braccio. Una cinghia le cingeva la vita, sorreggendo il fodero di Kìaraly. I pantaloni sembravano fatti di ghiaccio e arrivavano a metà coscia. Arrivati al centro della piazza, si voltò verso Ihalim.
"Chi?"
"Mempos. Edros. Denv. Teria"
"Kita"
Il ragazzo annuì, poi si rivolse ai compaesani.
"Mempos, Edros, Denv, Teria, potreste fare un passo avanti?"
Borbottando, i diretti interessati si staccarono dalla folla. Con apzienza, Kita cominciò a raccontarela storia dei guardiani e degli òkolok. Arrivato alla fine, assorbì energia dalle foglie che aveva precedentemente nascosto nella camicia.
"...E questa è la prova-"
Quando i suoi occhi cominciarono a risplendere di luce verde, le quattro persone chiamate poco prima gli si gettarono contro assumendo il loro aspetto mostruoso.
"Muori, Guardiano!"
Yoko sfoderò Kìaraly e colpì i mostri. Kita finì la frase.
"-Che gli òkolok esistono e che il vero Guardino, la Custode, è Yoko, che voi conoscete come Rake"
Tutti guardarono la ragazza senza parole, che prese il posto di Kita.
"Come vi ha detto, sono la Custode. Poco fa, abbiamo trovato la Tana degli òkolok. Ne abbiamo fermati due. Uno, era Feom"
"maledetta!2
Mà Tia le venne incontro con le lacrime agli occhi.
"é questo il modo in cui ci ripaghi? uccidendo i nostri figli, i nostri mariti, i nostri amici? Sei ilmale, devi essere distrutta!"
Ihalim e Mike si prepararono a ribattere, ma vennero fermati dalla voce di Yoko. Era di ghiaccio.
"Io, sarei il male per te? Dici che sono venuta a uccidere i vostri cari? Credi che l'abbia voluto?"
Il dolore che si percepiva nella voce della ragazza stupì tanto gli amici quanto gli ascoltatori.
"Credi che mi sia piaciuto passare tutta la mia vita sentendomi a metà? Credi che sia stato bello non riuscire a parlare? Credi che sia stata contenta di sapere di aver dovuto sopportare tutto questo solo per preparami a combattere?Credi che non abbia provato a ribellarmi? Credi-"
Fu costretta a fermarsi per impedire alle lacrime di sfuggire dai suoi occhi. "Tu non hai idea di cosa significhi sentire che metà di se stessi ti è stata strappata"
Fece un respiro profondo e si asciugò l'unica lacrima sfuggita. Quando riprese a parlare, la voce era tornata salda.
"Mà Tia, so di non pterti ridare Feom, ma voglio che tu sappia che conosco il dolore che provi: la mia migliore amica era un òkolok, e ha giurato di uccidermi. Il mio destino non mi lascia scampo, e dovrò ucciderla per prima. Voglio però dirti che farò di tutto per aiutarti ogni volta che ne avrai bisogno"
"Se anche decidessimo di seguirti, come facciamo a sapere che non andiamo a morire senza motivo?"
Il cielo si coprì di nubi scure che correvano velocissime. La piazza venne spazzata da un forte vento. La pelle di Yoko si ricoprì di arabeschi, poi il suo aspetto da Custode venne mostrato agli umani di Carstal. Al suo fianco, Kìaraly scintillò. La Custode la sfoderò e la puntò verso il cielo. un fulmne si infranse sulla lama, condensandosi in una sfera. Tutti erano rimasti a bocca aperta. La ragazza abbassò la spada e la sfera di fulmini si spense. Seto e i cacciatori, assieme al gruppo che era andato alla Ccapitale, si fecero avanti per mettersi al suo fianco. Pian piano, tutti i memebri del villaggio si unirono a loro, tranne i famigliari degli òkolok, che prima di andarsene, scoccarono a Yoko uno sguardo omicida e le sputarono ai piedi.
"Non vogliamo avere niente a che fare con qualcuno che non è umano. Questo vale sia per te che per quei... Cosi"
Indicò gli òkolok del villaggio.
"Andatevene"
Yoko si alzò in volo e si voltò a guardare coloro che avevano scelto di seguirla.
"Preparatevi: domani, vi porteremo a Eyos, per unirci agli elfi, poi torneremo alla Tana e sconfiggeremo gli òkolok!2
   
 
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