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Autore: Gli_Harrymiti    18/09/2019    1 recensioni
Era un luglio caldo, oserei dire anche bollente vista l’atmosfera ad alto tasso erotico che si respirava quel pomeriggio al Gay Pride di Londra...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter, James Sirius Potter, Lucius Malfoy, Lysander Scamandro, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Tutto bene (parte seconda)

 

p.s. La parte prima non è mai esistita

 

Luglio 2021

 

Era un luglio caldo, oserei dire anche bollente vista l’atmosfera ad alto tasso erotico che si respirava quel pomeriggio al Gay Pride di Londra.

Harry sfilava orgogliosamente sul suo carro, distribuendo mazzi di rododendri alla folla sovreccitata. Sul carro era raffigurato Goku, un famoso eroe babbano, mano nella mano col suo fidanzato Vegeta. Non seguiva molto la cronaca babbana, quindi in realtà non aveva la benché minima idea di chi fossero quelle due teste di scopa, ma secondo quel vecchio citrullo di Arthur erano la coppia gay più in voga del momento. Pare che insieme avessero salvato il mondo più volte. Harry continuava a non capire, ma non gli importava, finalmente aveva potuto costruire il suo carro di cartapesta. Quel progetto aveva sempre ricoperto una posizione di rilievo nella lista dei suoi desideri. Ne occupava infatti la numero 394: subito dopo al lucidante per bacchette e immediatamente prima del nuovo, incredibile, sturalavandini targato Weasley (affrettatevi, l’offerta termina domenica!).

In tutto ciò, occorre fare una precisazione: Harry non era un omosessuale, e nemmeno gli interessavano le cause di questi ultimi, ma provava sempre un inebriante piacere nel mettersi in mostra davanti a una folla ululante, specie se in mutande.

Preso com’era a pavoneggiarsi alla maniera di suo padre, non si era nemmeno accorto di un ragazzo che lo guardava con sguardo attonito. James Sirius, Stacey per gli amici.

-Per le mutande sgommate di Merlino! Quello è mio figlio!-

Harry non riusciva a credere ai propri occhi. Ma almeno il ragazzo aveva buon gusto, aveva deciso di rubare il vestito del suo matrimonio, il che, doveva riconoscere, lo rendeva senza ombra di dubbio il più elegante dei presenti. Un piccolo particolare contribuiva però a non farlo passare inosservato: il vestito gli stava un po’ strettino, e purtroppo era quello di sua moglie.

-Brutto fro… Fin…-, doveva trattenersi… -Tesoro!-, esclamò con tono melenso, -COSA DIAMINE CI FAI QUI?- aggiunse ruggendo.

-Potrei farti la stessa domanda.- rispose furbamente Stacey… Ehm, James.

-Semplice, gonfio il mio ego.- ribatté saltando giù dal carro facendo bene attenzione a mostrare la muscolatura, resa d’acciaio dalle tante ore trascorse sul campo da quidditch.

Una pioggia di fischi d’approvazione si levò dalla folla.

-Non dovresti essere a studiare storia della magia a casa del tuo amico Scamander?

James alzò gli occhi al cielo.

-Papà, ho 15 anni e sono al secondo anno. Come puoi pensare che vada da lui a studiare!?-

Harry sbiancò.

-Cosa!? Ma non avevi 12 anni!? Mi sembrava che il tempo arrancasse un po’ ultimamente… Del resto avrei dovuto capirlo, tuo fratello minore ti aveva ormai superato in età.-

James si portò una mano alla fronte con fare svenevole e il ragazzo accanto a lui si premurò di tenerlo su cingendogli le spalle.

-Ah, ciao Lys.-, aggiunse Harry cordialmente, -Salutami tanto la mamma. Spero che abbia risolto quel fastidioso problema con i nargilli.-

Lysander non fece in tempo a rispondere, che si ritrovò a terra. Ronald Weasley si era appena smaterializzato proprio sopra di lui.

-Ero certo di trovarti qui!- sghignazzò Ron. -Ma non immaginavo che quest’anno ti saresti portato dietro anche il marmocchio.-

-Veramente è una sorpresa anche per me… Ma che posso dire?-

-A quanto pare è una tradizione di famiglia.-

-E tu invece, hai finalmente deciso di unirti alla festa?-

Ron lo guardò peplesso.

-Ti è andato di volta il cervello!? Non sono mica un Potter. E poi… sono qui per prelevarti. Il Ministero è in subbuglio. Lucius è di nuovo arrivato a lavoro cosparso di burro, bisboccia per i corridoi fingendosi l’Oscuro Signore.-

Harry si illuminò e una scintilla percorse i suoi occhi.

Un coro si levò dalla folla adulante: -Sono proprio come quelli di sua madre!-

Harry non poté fare a meno di mostrare un sorrisetto compiaciuto. Li aveva istruiti bene.

-Che stiamo aspettando? Non posso perdermi lo spettacolo!-

Prima di smaterializzarsi trafisse per un’ultima volta suo figlio con lo sguardo: -Io e te, signorinella, faremo i conti a casa.-

 

Scena 2

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno...

 

Ah, no, scusate ho sbagliato libro. E perché ho scritto scena due? Non è nemmeno un film.

 

Facciamo finta di niente… Bruce cancella tutto.

 

 

 

I nostri eroi arrivarono al Ministero.

Lucius sfrecciò davanti ad Harry una volta… Poi un’altra… Alla terza si accorse di lui.

Il corpo ancora vigoroso di Malfoy Senior, del tutto incurante dei suoi 67 anni, risplendeva come non mai infondendo nuova luce alla stanza e contribuendo a rendere l’atmosfera ancora più surreale.

-Ci rivediamo, Potter.- sputò velenosamente la vecchia serpe.

-Ti sono mancato, baby?-

Lucius sfoderò la bacchetta dai pantaloni. Harry si ricordò di essere in mutande.

Poco male! Era già pronto per la battaglia.

Diedero inizio al duello.

La gente si accalcava per assistere allo spettacolo. Non capitava spesso una simile fortuna: due tra i maghi più sexy della Gran Bretagna erano avvinghiati per una sfida all’ultimo colpo! L’aria trasudava testosterone.

Harry uscì vittorioso. La più giovane età e l’ego ancora gonfio dalla sfilata del pomeriggio gli avevano permesso di sconfiggere l’avversario piuttosto agevolmente. Lucius giaceva sul pavimento, ansimante.

I due si scambiarono uno sguardo complice. Era stato divertente, proprio come ai vecchi tempi.

Un applauso interminabile risuonò nel corridoio. Volavano bacchette, cappelli e indumenti intimi, senza distinzione. Harry gongolante afferrò tutti i reggiseni che poteva, del tutto intenzionato a portarseli a casa come trofeo.

Ron commentò con la sua proverbiale eleganza:

-Miseriaccia, Harry! Cadono tutte ai tuoi piedi!-

-Me ne lasci uno?- aggiunse poi sussurrando non appena furono abbastanza lontani da orecchie indiscrete.

-Certo, amico. Te lo sei meritato.-

 

Harry tornò a casa, impaziente di potersi vantare della sua mirabolante giornata.

Radunò tutti i familiari e gli amici e, dato che la platea non gli sembrava ancora sufficientemente numerosa, si sporse per radunare anche qualche passante.

L’ex bambino sopravvissuto (ormai per la terza volta!), o Il Prescelto, come più sobriamente amava farsi chiamare, cominciò a decantare la propria impresa con tono magniloquente. Quando ebbe concluso il suo glorioso racconto la folla prese ad adorarlo come un dio. Una nuova età dell’oro era in arrivo.

Ginny lo guardò con ammirazione. Harry si sentì in dovere di dirle qualcosa di profondo, pozzo gli parve subito la scelta migliore, ma proprio all’ultimo ci ripensò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Dimenticavo, tuo figlio è gay.-

Ginny svenne.

Andava tutto bene.

 

   
 
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