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Autore: Reginafenice    18/09/2019    2 recensioni
Il termine che dà il nome a questa storia indica ciò che serve come sostegno per una nuova impresa, una sorta di conforto o spinta morale utile a non lasciarsi scoraggiare dalle impervietà di un cammino appena intrapreso. Si tratta infatti di una fanfiction che vede come protagonisti i personaggi di Poldark, con i loro complessi viaggi interiori verso la scoperta della vera felicità, ma inseriti in un contesto moderno. Lo sfondo delle vicende rimane tuttavia la splendida Cornovaglia, dove vecchi e nuovi amori si ritroveranno e si scopriranno indispensabili per capirsi meglio, anche a costo di grandi sacrifici e scelte dolorose.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demelza Carne, Ross Poldark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando arrivò a Trenwith, Ross cercò di guadagnare un po' del tempo perduto a discutere con Dwight in ospedale affrettando il passo fino al portone principale della grande tenuta di famiglia. Oltre lisolotto verde che troneggiava nellombra notturna del giardino, lo stava aspettando una Verity piuttosto infreddolita e avvolta in camicia da notte e vestaglia di lana color panna.

Le gote di sua cugina avevano assunto la caratteristica colorazione purpurea dovuta al freddo pungente, ma i suoi occhi brillavano emanando un calore che esprimeva gratitudine e gioia nel vedere il viso di Ross e soprattutto nel sapere che ora Elizabeth e il suo bambino potevano contare sullassistenza di un medico, Non immagini quanto siamo felici, Ross!

A dire il vero mi aspettavo di trovarti in preda al panico. Dov’è Francis? Ross le depositò un rapido bacio sulla guancia.

Entrarono lasciandosi il freddo alle spalle, ma ora lo sguardo di Verity aveva assunto unespressione triste e antitetica rispetto al sorriso con cui lo aveva accolto. Prima di raggiungere le scale che portavano al piano di sopra, Ross fu costretto a fermarsi e non procedere oltre il lungo tavolo che ornava la maestosa sala da pranzo. I singhiozzi di un neonato furono sufficienti a chiarirgli la situazione: Elizabeth aveva partorito pochi minuti prima del suo arrivo e tutto era filato liscio, ma di Francis non cera alcuna traccia.

Verity scosse la testa e provò a illustrare a Ross linspiegabile situazione che stavano vivendo, Non sappiamo che fine abbia fatto. E irreperibile da ore ormai e io non so se essere più triste perché  non abbia potuto condividere con noi questo momento di dolcezza infinita oppure più sollevata al pensiero che forse sia stato meglio così.

Da come ne parli sembra sia diventata unabitudine per voi…”

Non lo riconosco più, Ross. Temo si sia messo nei pasticci con i Warleggan ma non ho prove che lo dimostrino.

Cosa te lo fa pensare? Chiese con una punta di preoccupazione.

Verity cedette a un crollo emotivo, abbandonandosi in un pianto disperato contro il petto del cugino. Ross la prese sotto la sua spalla, stringendola forte, e cercò di rassicurarla inducendola a cambiare prospettiva. Era a conoscenza del fatto che George e Francis si erano avvicinati molto recentemente e che i Warleggan gestivano da tempo le finanze della famiglia Poldark, sin da quando Charles era ancora in vita, ma non vedeva il nesso con i problemi di cui gli aveva parlato Verity. Probabilmente le incombenti responsabilità a lavoro e lansia di potersi dimostrare inadeguato al ruolo che lo aspettava con larrivo di un bambino di cui prendersi cura avevano provocato in Francis uno stato di stress elevato.

Ha perso quasi tutto quello che ci ha lasciato nostro padre. Sono sicura che ha scommesso al gioco anche le sue azioni dellOspedale, perché due giorni fa è arrivata una notifica dalla banca in cui ho potuto leggere chiaramente che George Warleggan è diventato il nuovo proprietario delle sue quote nella società. Valevano tantissimo, perciò mi è sembrato strano che le avesse vendute così per puro capriccio. Inoltre, sono lunica fonte di guadagno per la nostra famiglia. Perché avrebbe dovuto gettarle al vento?

Ross rimase attonito di fronte a quella notizia inaspettata. Si rimproverò della sua negligenza nei confronti di Francis, di aver reputato priortarie altre situazioni piuttosto che accertarsi della felicità dei suoi cugini e della zia Agatha. Se le preoccupazioni di Verity si fossero rilevate fondate, ciò che attendeva Francis e la sua famiglia sarebbe stata una vita decisamente diversa rispetto a quella che avevano condotto sino ad allora. Vivere di rendita sarebbe bastato per poco: se Francis non si fosse deciso a tornare presto sulla retta via, nemmeno Trenwith poteva dirsi più al sicuro.

Le cose si sistemeranno, te lo prometto. Gli parlerò e vedrò cosa posso fare per arginare i danni.

Verity mise da parte lo scoraggiamento, si asciugò le lacrime e tornò a sorridere, La speranza è lultima a morire. Non è così che si dice?

Ross annuì, felice di essere riuscito a infonderle un po' di fiducia. Successivamente si spostarono insieme verso il salotto tenuto al caldo dal camino accesso, presso cui sonnecchiava la vecchia Agatha con in testa la sua immancabile cuffia di pizzo e in mano ancora il bicchierino di liquore mezzo vuoto.

Appena Ross le si avvicinò, Agatha spalancò gli occhi e si riprese completamente dal sonno, Alla buonora, ragazzo mio!

Verity allontanò il brandy dalla sua portata prima che potesse vederla, mentre Ross tentava di distrarla facendole il baciamano.

Perdonami zia, ma sono sorti dei problemi piuttosto seri in clinica. Sono riuscito a venire soltanto ora, ma come intuisco dal pianto a pieni polmoni che proviene dalla camera di Elizabeth la mia presenza qui sarebbe stata superflua anche trenta minuti fa.

Non che mi fidi degli uomini, però mi hanno detto che sei un medico capace. Ora, vai a fare il tuo lavoro e portami il bel maschietto che i miei tarocchi hanno pronosticato! Evidentemente, non aveva capito granché né di quello che era successo prima che si addormentasse né sentito con chiarezza il discorso appena fatto da Ross.

Zia, abbiamo già un bel maschietto! È nato mentre dormivi ed è sano come un pesce. Credo che assomigli molto al suo papà…”

Agatha sembrò leggermente confusa, ma si riprese immediatamente, Allora cosa aspetti, Ross? Vai su a conoscere tuo nipote! Lo esortò a salire con un impaziente gesto della mano, Sono sicura che Elizabeth apprezzerà, soprattutto ora che Francis non è in casa.

Ross e Verity si scambiarono unocchiata colma di imbarazzo, entrambi perfettamente consci del fatto che la zia non si fosse allontanata poi così tanto dalla verità. A quel punto il momento non poteva essere rimandato ulteriormente.

Forse sarebbe meglio che tu restassi qui, cara.

Verity si fermò al primo gradino, rivolgendo a Ross uno sguardo mortificato. Per la prima volta nella sua vita le sembrò difficilissimo riuscire a controllare la rabbia nei confronti dei patetici tentativi di sua zia di lasciare che Ross ed Elizabeth rimanessero soli e si riavvicinassero dopo tanti mesi di lontananza. Ingoiò il boccone amaro facendo finta di niente, Aspetterò ostinatamente il ritorno di Francis e mi occuperò di alcune faccende che avevo lasciato in sospeso. Ti raggiungerò non appena avrai finito di visitarla, non temere Ross.

Gli diede una lieve pacca sulla spalla e scomparve nella sala da pranzo, ignorando gli insistenti richiami della zia Agatha affinché si unisse a lei per giocare a carte.

Lultima volta che Ross aveva percorso quel tragitto era stata durante il ricevimento in onore del fidanzamento di Francis ed Elizabeth, quando aveva trovato appropriato dirle addio baciandola con tutta la forza e la passione di un amore che ormai credeva di non poter più provare per lei. In quel momento aveva compiuto una scelta: guardare avanti e continuare a vivere senza di lei, fidandosi completamente di ciò che percepiva nei confronti di Demelza.

Demelza gli aveva dato una speranza, ricucito le ferite più profonde del suo cuore e riportato alla luce una parte di sé che probabilmente non aveva mai pensato di conoscere. Come poteva essere messo in discussione tutto questo? Come poteva anche solo immaginare di riuscire a farne a meno per spingersi in unimpresa rischiosa, recuperando dal passato una vita che non gli apparteneva più e che ormai gli sarebbe andata fastidiosamente stretta?

Le difficoltà affrontate da Francis nel suo matrimonio aprivano uno spiraglio di luce, una possibilità che il vecchio Ross non si sarebbe lasciato sfuggire tanto facilmente. A ben vedere, però, il vero rischio sarebbe stato inseguire un fuoco fatuo lasciando indietro il sole, il cui calore aveva raggiunto finalmente il gelo del luogo in cui si trovava. Se solo non avesse conosciuto Demelza. Se solo non gli fosse entrata così dentro da far dipendere la sua felicità dal sapere di poter contare sulla sua presenza nella sua vita

Prima di entrare, bussò alla porta con un tocco leggero in modo da non eccitare il bambino e concedere a Elizabeth qualche minuto di tregua per riprendersi dalla fatica. Quando raggiunse il letto matrimoniale, Bess uscì silenziosamente dalla stanza portando via con sé le lenzuola sporche e richiudendosi la porta alle spalle.

Elizabeth sembrava la principessa addormentata di una favola, con i capelli che le cascavano sulle spalle in morbidi boccoli castani, le guance color cremisi piene di vita e gli occhi chiusi in un placido sogno che faceva vibrare come piume al vento le sue lunghe ciglia scurissime. Peccato che il suo principe non fosse Ross, ma un cavaliere lontano chissà quanti kilometri da lì, e che nessun bacio avrebbe potuto annullare il passato e rimediarvi aprendo le pagine di un nuovo capitolo. Ross le sfiorò un braccio, con lintenzione di svegliarla per poter controllare più scientificamente in che condizioni lavesse lasciata il parto. A prima vista, sebbene fosse evidente il sudore sulla sua fronte, un estrano avrebbe descritto il suo aspetto incantevole come non mai e avrebbe faticato a credere che avesse partorito da appena trenta minuti.

A contatto con la pelle di Ross, Elizabeth venne presa da una debole scossa e dischiuse le palpebre rivelando i suoi occhi colmi di gioia, Ti sono infinitamente grata, Ross.

E per cosa? Non cercare di attribuirmi meriti che non ho. Ross ricambiò il suo sorriso e si voltò per porre la borsa da medico sul comodino. Mentre le dava le spalle, Elizabeth si raddrizzò sul letto quel tanto che le forze le consentivano e si sistemò i capelli in preda a un forte imbarazzo al pensiero di quale opinione avesse suscitato in Ross il vederla in quello stato.

Sai perfettamente a cosa mi riferisco…”

Ross alzò le spalle, provando a rispondere in modo non impacciato, Se ci pensi, questo è il mio mestiere. Non c’è nulla per cui essere grati. Rientra tra i miei doveri, anche se comprendo come tu possa sentirti ora…”

Non ti si addice affatto quellaria da superiore, sai? Suppongo che il disagio provenga da entrambe le parti, anzi sono convinta che nemmeno Demelza ne sia entusiasta.

Sentire pronunciare il suo nome fu come una coltellata al cuore. Perché aveva limpressione di tradirla ogni volta che i suoi occhi indugiavano sul viso di Elizabeth? Prima di procedere con la visita, Ross sentì la necessità di sedersi per un attimo ai suoi piedi e mettere in ordine i pensieri che gli affollavano la mente.

Non è necessario che tu Insomma, che tu faccia questo per me. Sto bene, davvero.

Lo vedo perfettamente. La osservò, questa volta senza nessun pudore. Era splendida, quale senso avrebbe avuto nasconderle la sua ammirazione?

Elizabeth abbassò lo sguardo sul suo ventre ancora gonfio, Bess aveva più esperienza di quanto lei stessa non credesse ed è stata un angelo con me. Quando Verity mi ha detto che il dottor Enys non sarebbe potuto venire ho immaginato subito che avrebbe mandato Demelza. Giocherellò con il suo anello di fidanzamento, continuando a non guardarlo.

Sicuramente, ero lultima persona che ti saresti aspettata di vedere e, ad essere sinceri, nessuno avrebbe potuto darti torto. Scrutò il suo viso, facendo particolare attenzione alle sue labbra, in quel momento incurvate in un sorriso.

Spero di non aver seminato discordia tra voi due. Deve essere stato difficile per lei…”

Ross scosse la testa, Demelza è più altruista di quanto immagini." Cercò di evitare di nominare ulterilomente il suo nome, "Invece, cosa mi dici di Francis? Sarebbe stato capace di accettare una cosa del genere?

Elizabeth si incupì allimprovviso, Francis non è più felice con me. Credo che si sia pentito di avermi sposata.

E tu, sei mai stata veramente felice con lui? Fino a quel giorno, Ross non aveva la benché minima percezione che Francis ed Elizabeth fossero in crisi, anche perché era da tempo che non frequentava quella casa. Eppure, nel porgerle quella domanda, una parte di lui conosceva già la risposta. Una risposta di cui, in realtà, era al corrente da sempre.

Elizabeth decise di non replicare, dimostrando chiaramente lintenzione di spostare largomento della conversazione su qualcosaltro. I suoi occhi erano tornati raggianti, mentre si rivolgeva al piccolo che dormiva nella culla posta affianco a Ross.

Vuoi sapere qual è il suo nome? Gli chiese con evidente trepidazione.

Ross non fece in tempo a rispondere che Francis apparve sulla soglia della porta, sostenuto da Verity e con il viso rigato dalle lacrime. Non riusciva a tenere lequilibrio a causa degli strascichi della sbornia, ma laver saputo della nascita di suo figlio, appena tornato a Trenwith, lo aveva reso completamente lucido e impaziente di conoscerlo. Neppure la sorpresa di vedere Ross, lì dove avrebbe dovuto esserci lui, riuscì a smorzare la sua tracotante felicità.

   
 
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