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Autore: Harry Fine    20/09/2019    3 recensioni
[Anime/manga fantasy]
Al mondo ci sono tantissimi ragazzi che soffrono. Oppressi dai bulli, soggetti a violenze e che annegano nella loro disperazione. E in cambio tutti loro ottengono qualcosa di molto speciale. Gli Stick. Oggetti venduti da uno strano sito che dona poteri che gli concederanno la loro vendetta. Almeno fino al giorno dell'arrivo di Tempest, il cataclisma che distruggerà e ricostruirà il mondo da zero. Riusciranno i protagonisti a svelare il mistero dietro il sito per maghi prima che ciò accada?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: OC
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Runa apparve di colpo in mezzo ad una strada con il cuore in gola, guardandosi freneticamente attorno per capire dove si trovava. Doveva fare presto e andare a proteggere Natsu e i signori Totsuka in caso qualche amministratore li avesse attaccati.

Guardandosi attorno, vide la casa di Loki poco lontano, perciò iniziò a correre verso di essa, tirando fuori il cellulare chiamando il ragazzi dai capelli blu.

《Pronto, Runa? Che succede?》

《Natsu, non ho tempo per spiegarti, ma devi dirmi dove ti trovi ora.》

《Sono a casa di Loki. Volevo restituire alcuni effetti personali ai suoi, ma che ti succede? Mi stai facendo preoccupare.》

《Non importa ora! Dovete rimanere dentro. Assolutamente. Io sto arrivando.》 Disse chiudendo la telefonata ed entrando nella casa con la sua copia delle chiavi a rotta di collo.

Appena lo fece, si catapultò nel salotto, dove li trovò tutti e tre ed emise un sospiro di sollievo. Erano vivi e tutto sembrava in ordine. Aveva fatto in tempo. La madre di Loki la guardò preoccupata. 《Runa, tesoro, che ti succede?》

La ragazza era chiaramente provata. Era più pallida del solito, con profonde occhiaie sotto gli occhi e le guance smunte, ma aveva un'espressione agguerrita che nessuno di loro aveva mai visto sul suo viso.

Infatti, si mise davanti a tutti loro, guardinga, stringendo la sua bussola e l'accendino nelle mani e tenendo al polso il bracciale di Loki. 《Non vi posso spiegare adesso, ma sono veramente felice che stiate tutti bene. Non mi sarei mai perdonata se vi fosse accaduto qualcosa per causa mia.》

I tre si guardarono a vicenda, sempre più confusi. 《Perché dici così?》 Chiese l'uomo.

《Per farla corta, io e i miei amici stiamo venendo inseguiti da dei pazzi che stanno tentando di ucciderci tutti da un bel pezzo, ma non ci sono riusciti e quindi adesso stanno prendendo di mira le persone che amiamo.》 Disse, mentre gli occhi saettavano ovunque per cogliere movimenti o qualsiasi segno di magia.

《Cosa?! Dobbiamo chiamare la polizia allora!》

《Credo che sia inutile chiamarli.》 Disse di colpo una voce femminile e… sibilante?

La ragazza Si mise in posizione d'attacco e guardò con odio il pavimento, da cui una figura bianca e nera aveva iniziato ad emergere. Era alta e sottile, con indosso un qipao cinese e lunghissimi capelli neri, ma la cosa più peculiare era la sua pelle composta da squame che, insieme agli artigli, il muso appuntito e la lunga coda la facevano assomigliare ad una gigantesca lucertola antropomorfa.

I suoi occhi si concentrarono sull’albina. 《Runa Fuyutsuki, tu sei stata una spina nel fianco nei piani del re per troppo tempo. È il momento per te di pagare con la morte dei tuoi cari.》 Sentenziò, prima di scattare velocissima verso Natsu e i signori Totsuka.

La ragazza non esitò un attimo. Lo stick di Loki si scaldò e lei assunse il suo aspetto da maga, mentre una tremenda fiammata emergeva dalle sue mani con sommo stupore dei tre dietro di lei.

Solo che l'amministratore si abbassò e letteralmente si “tuffò" nel pavimento, svanendo dentro di esso.

Runa digrignò i denti, ma non perse la concentrazione. La lucertola emerse a sorpresa da sopra di Lei, che si spostò appena in tempo, mentre gli altri tre facevano lo stesso, ma l'amministratore tornò velocissimo alla carica, lanciandosi sull'uomo alla sua destra.

Runa riuscì a placcarla appena in tempo, buttandosi addosso a lei e spedendola contro il divano. Lei sibilò furiosa e si rituffò nel pavimento.

Continuò così per un po', ma sempre più velocemente. Il problema era che ogni volta quella codarda si nascondeva nuovamente nei muri lasciando la situazione in parità. Ormai nella stanza c'erano vari punti che andavano a fuoco, ma lo scontro era ancora bloccato in un punto e a capo.

L'albina digrignò i denti, mentre una sensazione di spossatezza iniziava a prendere possesso del suo corpo e il sangue in mezzo alle sue gambe  e dal suo naso iniziava a scorrere più copioso.

Quella dannata voleva sfiancarla, o ancora meglio farle esaurire tutta la vita che le era rimasta e uccidere i suoi cari con comodo. Doveva pensare a una nuova strategia. Non avrebbe mai potuto vincere in quel modo.

Soprattutto perché Natsu e i signori Totsuka erano indifesi e sicuramente non avevano la minima idea di cosa dovessero fare. Non poteva combattere se doveva proteggere anche loro! Solo che poi la sua bussola le fece venire un’idea. La aprì e un'onda rosso aranciata di impazienza e rabbia iniziò a diffondersi in tutta la stanza, permeando l’aria ed entrando nei muri.

《Runa, ma che succede!?》 Chiese il ragazzo dai capelli blu per l’ennesima volta. Non aveva la minima idea di che diavolo fosse quella cosa che stava attaccando Runa, ne che cosa fosse successo a lei, ma voleva vederci chiaro.

Lei rimase concentrata sul suo lavoro, ma rispose lo stesso. 《Come vi ho detto, io e i miei amici siamo nel mirino di questi mostri da un po' di tempo. Vedete, loro sono una sorta di associazione che dona a ragazzi miserabili come me e Loki una possibilità di scampare alla nostra sfortuna con la magia tramite degli oggetti particolari. Ma in cambio accorciano la nostra vita e ci hanno usati per chissà quanto per i loro scopi a nostra insaputa. E ora che sappiamo tutto, vogliono ucciderci.》 Disse, riportando gli occhi sulla bussola.

L'amministratore si stava ancora nascondendo, perciò avrebbe dovuto farla uscire allo scoperto, che lei lo volesse o no. Poteva provare a resistere quanto voleva, prima o poi l'avrebbe stanata.

Perciò si rivolse di nuovo al suo amico e ai signori Totsuka con voce amara. Voleva spiegare tutto finalmente, non aveva niente da perdere. 《Anche Loki era come me, un mago che combatteva contro questi mostri. È stato ucciso da uno di loro. Mi dispiace tanto di non averlo potuto proteggere e di avervi mentito per così tanto tempo. Se non vorrete più avere niente a che fare con me, vi capirò. Ma non permetterò che questa maledetta lucertola vi faccia del male!》 A quel punto potenziò ancora di più la sua magia, facendo scendere molto sangue anche dal suo naso e l'amministratore uscì.

Sfondò il pavimento con una foga che non aveva mai dimostrato prima, puntando direttamente il muso, diventato tagliente e duro come una spada, contro l’albina, la sua mente annebbiata da una rabbia e desiderio di ucciderla assolutamente irrazionali e ottenebranti.

La ragazza si limitò a sorridere un po'. Schivò con eleganza e, attivando ancora lo stick di Loki, le rifilò una manata incandescente dritta sul petto. La lucertola crollò sulla schiena per la sorpresa, ma appena la rabbia che occupava la sua mente svanì, si accorse di non sentire niente se non un pizzicore al petto.

《Temo che tu abbia sprecato la tua occasione.》 Disse lei, preparandosi a scattare ancora, solo che poi vide Runa ghignare e sentì una fitta al torace.

Infatti dove prima c'era solo un'impronta nera stavano nascendo fiamme. Continuavano a crescere, crepitanti e dolorose e anche se stava provando a spegnerle, quelle non si fermavano! Ma lei attaccò ancora nonostante tutto. Non poteva deludere il re!

La ragazza non si scompose. 《Questo è per Loki, dannata.》 Disse schioccando le dita e facendo si che le fiamme avvolgessero del tutto l'amministratore, che crollò poco dopo a terra, in preda ad urla strazianti, che continuarono fino a quando di lei non rimase nient'altro che cenere.

Natsu e i signori Totsuka guardarono poi la ragazza girarsi con la faccia sporca di sangue e il fiatone. 《Per favore, venite con me. Prometto che vi racconterò tutto appena saremo in salvo.》 Disse, mentre loro annuivano e tutti insieme uscivano dalla porta.

 

 

*********

 

Hana e Midori apparvero di colpo davanti alla grande casa della prima. Non sembrava che fosse successo qualcosa. Tutto era intatto e silenzioso nel giardino e anche dentro.

《Hana, facciamo presto. Prendiamo i tuoi genitori e andiamo via.》 La incitò l’albina alquanto preoccupata.

Entrambe erano armate con vari stick, ma non sapeva se sarebbero bastati. Se avessero incontrato un amministratore in grado di sopraffare i loro poteri sarebbe stato tutto perduto.

La mora si accorse dell’ansia della sua amica e le mise una mano sulla spalla. 《Non ti preoccupare Midori. Possiamo farcela.》 La situazione tra loro la rendeva alquanto triste, continuava a maledire la sua boccaccia per tutto quello che aveva detto e per il modo in cui aveva buttato via la sua occasione, ma non l’avrebbe sicuramente lasciata da sola. L'avrebbe protetta al massimo delle sue forze!

Ma in quel momento era preoccupata anche per i suoi genitori. Per quanto la loro relazione non fosse affatto rosea, non aveva la minima intenzione di Lasciarli morire.

Entrarono rapidamente nella casa, correndo veloci per i corridoi, fino a quando non arrivarono nel soggiorno e li videro, fortunatamente illesi, intenti a leggere e guardare la televisione.

《Mamma! Papà!》

《Oh, Hana. Si può sapere perché sei tornata così tardi? Lo sai che c'è un coprifuoco da rispettare e…. Chi è lei?》 Chiese la madre, guardando con aria critica il pancione di Midori.

La figlia indurì lo sguardo. 《Lei è Midori, una mia cara amica. Ma adesso non importa. Dobbiamo andare via da qui! C'è qualcuno che vuole farvi del male!》

Neanche aveva finito di pronunciare la frase che il vetro della finestra andò in frantumi e la figura di un amministratore conosciuto si stagliò davanti a loro.

《Ma guarda.》 Disse l'amministratore vestito da maid. 《Hana Hosuno e Midori Imai. Sono proprio contenta che siate voi le mie avversarie, tesorini. Io e voi abbiamo ancora un conto in sospeso.》 Proseguì, mostrando il moncone al posto del suo braccio.

La mora non si fermò neanche un attimo a pensare. Sapeva quanto fosse pericoloso quell'amministratore e, per quanto lei e Midori sarebbero probabilmente riuscite a sopraffarlo, non poteva rischiare che i suoi genitori venissero uccisi.

Afferrò velocissima la sua amica e i suoi genitori e aprì l'ombrello che aveva in spalla. I suoi occhi si illuminarono col simbolo della G e due secondi dopo stavano tutti volando ad altissima velocità nel cielo notturno.

I suoi genitori non fecero neanche in tempo a rendersi conto di cosa stesse succedendo, che già si stavano tenendo stretti ai suoi polpacci, terrorizzati. Intanto l'amministratore, osservando il buco nella finestra, si mise a ridere. 《Non vi lascerò scappare tesorini, proprio no.》 Disse, mentre di colpo dalla sua schiena spuntavano ali e propulsori e anche lei si lanciava nell'aria notturna a tutta velocità.

Non ci volle molto prima che li avvistasse, ma anche Midori si accorse di lei. 《Hana, ci sta inseguendo!》

《Cosa!?》 Chiese l'altra, guardando arrabbiata la loro nemica che si stava preparando a lanciare il suo attacco.

I suoi codini si allargarono tanto da sembrare una coppia di cannoni e due grosse sfere di energia furono lanciate verso di loro. La mora, avendo tutti e quattro gli arti occupati, fu costretta a schivare e basta, evitando i colpi per un soffio. Solo che non servì a niente perché le sfere cambiarono di colpo direzione, caricandoli ancora.

Lei continuò ad evitarle, ma stava iniziando a sentire le forze mancarle. Stava usando troppa vita per colpa di quella specie di acchiapparella e l'albina se ne accorse. Il suo simbolo stava arrivando a metà. Questo era molto molto male. 《Hana, lasciami andare!》

《COME!? SEI PAZZA?!》 Urlò lei, evitando ancora gli attacchi dell'amministratore, sempre alle loro costole.

《Se continui così perderai tutta la vita che ti rimane! Lascia che mi occupi io della battaglia!》

《Neanche per sogno! Sei incinta maledizione! Ce la posso fare. Tu tieniti stretta.》

《Hana!》 La richiamò ancora lei. 《Non voglio che tu rischi la tua vita per me. Abbi fiducia. Posso ucciderla. Tu porta in salvo i tuoi genitori prima!》

La mora si morse il labbro. Non voleva lasciarla da sola. Assolutamente. Ma non poteva andare avanti così e più di tutto, si fidava di Midori. Sapeva che poteva vincere quello scontro. Avrebbe vinto.

Perciò lasciò andare la sua mano, ricevendo un sorriso in cambio e allontanandosi, mentre l'albina prendeva il ventaglio di Subaru e un vortice di aria fredda la portava sempre più su.

L'amministratore arrivò giusto in quel momento davanti a lei. 《Oh, la tua fidanzatina ti ha lasciata tutta sola?》 Rise, mentre le sue sfere scendevano velocissime verso di loro.

L'albina mosse la testa e un raggio pietrificante le centrò in pieno, solo che queste non precipitarono, bensì vennero lanciate contro la loro creatrice, che, colta di sorpresa, si spostò attorcigliandosi appena in tempo, spaccandole, ma rischiò di essere colpita dall'aria congelante che vorticava furiosa attorno alla sua avversaria.

Era la prima volta che si ritrovava in una tale situazione di svantaggio, ma ripartì comunque alla carica. Una fragile ragazzina non poteva niente contro di lei!

Creò altre sfere, sempre più in fretta, costringendola alla ritirata, con il sangue che iniziava a scendere anche dal suo naso e una sensazione di nausea le torceva lo stomaco a causa dell'uso dello stick.

Però non si diede per vinta! Lanciò un altro raggio pietrificante e spedì la sfera dritta dritta dentro uno dei suoi codini appena questo si aprì per crearne altre.

L'esplosione conseguente fu assolutamente tremenda e creò una nuvola di polvere estremamente densa, oscurando la vista a tutti.

Midori sorrise vittoriosa, ma poi sentì qualcosa di grosso e gommoso avvolgersi stretto attorno a lei come un serpente, bloccando completamente i suoi movimenti.

《Questa te la farò pagare tesorino! Oh si!》 Disse l'amministratore, ormai senza più la parte destra della testa e delle spalle, lanciandosi con lei in una picchiata folle che le avrebbe sicuramente spaccato la testa, però poi un lampo arrivò a tutta velocità dalla direzione opposta.

《Levale subito le mani di dosso!》 Urlò Hana, stringendo in mano il suo terzo stick, una candela da cui emergeva una lunga lama di fiamme blu.

Accadde tutto in un attimo. La mora le superò velocissima, impedendo alla loro nemica di scansarsi, L'albina sentì la presa gommosa allentarsi e poi due braccia familiari la strinsero, mentre i resti dell’amministratore tagliato a pezzi cadevano verso il basso.

《Stai bene? Sei ferita da qualche parte?! Il bambino sta bene!?》 Le chiese l'altra preoccupata, tirandola su e ricevendo un sì e abbraccio grato come risposta.

《Meno male.》 Disse sollevata, stringendola a sua volta, mentre entrambe volavano rapidamente via.

 

***********

 

Alastor apparve di colpo nella piazza davanti all'appartamento di Keiro, Kazuchi e Asahi e senza aspettare un secondo si catapultò verso l'entrata.

Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno, ma in quel momento era preoccupato come non mai! Se fosse successo qualcosa a loro tre per colpa sua non se lo sarebbe mai perdonato!

Non esitò un attimo a falciare via la porta col suo stick e si precipitò dentro. La vista che lo accolse lo fece rimanere di stucco.

Le pareti, le scale, i mobili e il pavimento erano ricoperte di enormi buchi circolari, come se qualcosa li avesse trapassati ed inghiottiti senza lasciare traccia.

Solo che poi un rumore estremamente forte, come uno scoppio, lo riportò alla realtà e fece appena in tempo a spostarsi che una sorta di enorme sfera nera trapassò tetto e pavimento, fagocitandoli all'istante.

Il ragazzo impallidì, ma non si tirò indietro. Anche se il suo avversario aveva un simile potere, non gli avrebbe fatto mettere le sue zampacce su Keiro e gli altri!

Corse subito al piano di sopra, il punto da cui era partita la sfera, e vide la scena che più di tutte temeva.

I tre padroni di casa giacevano contro una parete, i visi pallidi e terrorizzati con alcuni tagli ed escoriazioni su tutto il corpo, con davanti la figura grigia di un amministratore dai lunghi capelli neri e vestito con un ridicolo costume da bunny girl.

《Dov'è? Ditemi immediatamente dove si trova Alastor Sanada, altrimenti vi trapasserò come groviera!》 Disse lei, apparentemente infuriata.

《Perché non li lasci stare e ti giri, tesoro?》 Disse lui, facendo scattare i suoi artigli.

La sua nemica si voltò, rivelando una grottesca maschera da tengu, seriamente una cosa più pacchiana non l'aveva mai vista, ma si piegò all'istante ed evitò il colpo.

《Alastor! Vai via di qui! Questa… cosa sta cercando di ucciderti!》 Urlò Keiro appena si accorse di lui.

Il castano aveva la faccia sconvolta dal terrore e ferita in vari punti, mentre il biondo si stringeva al suo compagno, sporco di sangue, con forza spasmodica, cosa che fece montare Ancora di più la rabbia nel ragazzo dai capelli rosa, però non perse la concentrazione.

L'attenzione dell’amministratore era tutta su di lui ora, questo voleva dire che avrebbero lottato tra molto poco.

《Alastor Sanada. Sei sempre stato un mago estremamente sfuggente, non ci saremmo mai aspettati che ti unissi ai ribelli di Runa Fuyutsuki.》

《Sapete com'è, sono una persona piena di sorprese.》 Disse mentre i suoi artigli scintillavano.

《È per questo che sarai punito.》 Rispose lei, mentre tra le sue mani apparve una sfera nera identica a quella di poco prima.

Lui, memore di ciò che poteva fare, si scansò rapidissimo a destra, facendo passare il colpo senza danno.

《Tutto qui?》 La provocò. Doveva attirare la sua attenzione su di sé. Keiro, Kazuchi e Asahi non si potevano difendere senza uno stick e anche se ne avessero avuto uno, erano stati feriti. In particolare l'uomo dalla pelle abbronzata aveva una gamba coperta di sangue.

Era stato ferito gravemente e quella dannata sapeva che non avrebbe mai potuto combattere decentemente se si fosse preoccupato di proteggere lui e gli altri due.

L'amministratore, però, doveva essere meno intelligente di quanto pensasse, perchè sembrò abboccare alla provocazione, visto il ringhio che emise, iniziando poi a lanciare sfere nere di medie dimensioni a tutta velocità, impedendogli ogni attacco e costringendolo a scattare da una parte all'altra.

Non sapeva se i suoi artigli sarebbero stati in grado di tagliare quelle cose senza venirne consumati, ma non era quello il momento per rischiare e rimanere senza poteri.

Scese dunque le scale come un fulmine, provando a falciarla via appena atterrò sul pianerottolo, ma lei lo evitò, ricevendo solo un taglio sulla spalla, e lo colpì con un calcio a sorpresa che gli fece sputare sangue e precipitare giù dalle scale.

Lui si rialzò a fatica. Poteva scommettere di avere almeno un paio di costole incrinate, ma non si poteva arrendere per così poco. Infatti fronteggiò nuovamente la sua nemica.

Cominciò così uno scontro serrato, in cui uno attaccava e l'altro fuggiva in alterno, protraendo sempre di più la durata dello scontro tra sfere di antimateria e fendenti d'artiglio.

Quando si fermarono, il salotto era un vero disastro. Le pareti erano state abbattute quasi del tutto, segnate da buchi e squarci, le parti rimanenti ormai scricchiolavano in modo sinistro, il pavimento era altrettanto danneggiato e del mobilio non rimaneva praticamente nulla nulla.

Il ragazzo, intanto, prese fiato a fatica. Le sue costole non erano ridotte molto bene e inoltre non aveva mai usato lo stick così a lungo prima. Stava iniziando a sentire un prepotente senso di vertigine e il sangue aveva iniziato a scendere anche dalla sua bocca oltre che dal suo occhio.

Lei se ne accorse e caricò un’altra sfera. 《Oramai è finita per te.》 Disse in tono di vittoria, ma qualcosa di grosso la centrò in testa un attimo prima che potesse sferrare l'attacco.

Alastor si accorse poco dopo che il proiettile improvvisato era in realtà un pezzo del muro crollato e che a lanciarlo era stato Kazuchi.

La sua gamba era stata fasciata alla meglio, nonostante sanguinasse ancora e lui pareva esausto e ferito, ma i suoi occhi blu mandavano lampi.

《Lascia stare Alastor. Qualunque cosa tu sia, Stai lontana dalla mia famiglia!》 Le intimò, mentre anche Keiro e Asahi gli si mettevano vicini, armati di pezzi di metallo e cemento da lanciare.

Non avevano capito niente di cosa stesse succedendo, ma dovevano aiutare Alastor! Per quanto poco potessero, dovevano tentare ad opporsi!

Solo che la bunny girl non parve apprezzare. Iniziò a lanciare sfere senza sosta verso l'uomo dagli occhi blu, ignorando completamente Alastor, Keiro e Asahi, e mettendolo presto con le spalle al muro.

Il rosato si alzò in fretta e furia per andare ad aiutarlo, solo che poi si sentì il suono di qualcosa che cedeva e le pareti, gravemente danneggiate, si sbriciolarono sotto il peso del tetto, che iniziò a precipitare sopra di loro in una pioggia di calcinacci.

I quattro uomini cercarono di raggiungere una finestra per mettersi in salvo, evitando i pezzi di muro che cadevano per un pelo, ma l'amministratore lanciò l’ennesimo colpo, che andò a schiantarsi contro l'ultima parete.

La casa, ormai senza più sostegni, crollò istantaneamente sopra di loro, alzando una pesante nube bianca e lasciando a terra solo macerie.

Alastor uscì da sotto di esse tossendo per la polvere. Fortunatamente non si era rotto nulla, ma aveva un lungo taglio sanguinante lungo la coscia e varie abrasioni, ed era coperto di intonaco. 《Maledizione… mi è crollata la casa addosso e questo outfit è rovinato.》 Commentò seccato, prima di rendersi conto che Keiro e gli altri non erano più vicino a lui.

Si tirò su in piedi di scatto, ignorando il dolore e la possibile presenza dell'amministratore con la maschera da tengu, chiamando il suo ragazzo e i suoi amici. 《Keiro! Kazuchi! Asahi! Dove siete!?》

Si guardò intorno con aria terrorizzata, quando vide il castano uscire tossendo da un cumulo di macerie, seguito da Kazuchi, sostenuto dal suo ragazzo.

Erano tutti e tre coperti di polvere e avevano vari tagli ed escoriazioni sul corpo, ma sembravano star bene e questo causò un sospiro di sollievo. 《Ragazzi! Per fortuna state bene!》

《Alastor, ma che Cosa sta succedendo!? Cosa è successo alla tua mano!? Che cosa è quella cosa che ci sta attaccando!?》

Il rosato si morse il labbro. Come diavolo faceva a spiegare loro tutta quella situazione in un momento!? 《Sentite… vi ho raccontato quello che mi è successo con il mio vecchio “padre", ma c'è dell'altro. Dopo che ho provato a suicidarmi, ho ricevuto una visita da un amministratore del sito per maghi. Ecco Cosa è quella tipa pacchiana.》

《Cosa dovrebbe essere un sito per maghi?》 Chiese il biondo ancora più confuso.

《Ecco…》 Provò ad iniziare lui, ma di colpo molte macerie vennero spostate con forza e la bunny girl, ancora più infuriata, fece la sua comparsa.

Aveva un grosso pezzo di calcinaccio conficcato nella coscia e sembrava pronta ad ucciderli tutti. 《Voi! Voi, inutili vermi umani. Come osate far questo!? Vi dovreste solo inchinare a me è al mio re! Oh, ma adesso vi ucciderò! Vi ucciderò e mi godrò le vostre facce!》 Urlò, lanciando un'altra sfera a tutta velocità verso i quattro.

Non sarebbero mai riusciti a spostarsi in tempo, però Alastor si mise davanti a loro. Era stravolto, ma attivò comunque il suo stick.

C'era la possibilità che morisse insieme a loro, ma non era quello il momento per pensarci, voleva proteggere la sua nuova famiglia. Kazuchi aveva difeso lui poco prima, Asahi lo aveva sempre sostenuto e Keiro gli aveva fatto capire quanto tutti loro fossero speciali, quindi li avrebbe salvati. E poi… una tipa così pacchiana non sarebbe mai riuscita a batterlo!

Gli artigli scattarono ancora, schiantandosi contro la sfera, venendo come risucchiati all'interno, mentre una sorta di forza invisibile iniziava a trascinarlo verso di essa, ma lui non demorse. Se quella cosa voleva uccidere qualcuno, aveva scelto il bersaglio peggiore!

Mentre lo pensava, vide gli artigli illuminarsi leggermente, mentre sentiva la testa girare e il simbolo sul suo polso svanire più in fretta, solo che poi si accorse di qualcos’altro.

Delle piccole crepe si stavano diramando nell'aria attorno al suo stick. La sentiva proprio scricchiolare come se stesse andando in pezzi e di colpo sentì una nuova spinta di magia che rese meno ferrea la presa all'interno della sfera.

E quello fu il momento in cui decise di attaccare. Con un colpo secco, mosse gli artigli in un fendente e questi si illuminarono più intensamente. La sfera a quel punto si ricoprì di spaccature e venne spezzata in due senza difficoltà.

L'amministratore rimase di stucco per un attimo nel vedere il suo attacco andare in fumo e questo le impedì di spostarsi quando il colpo si allungò ancora di più.

Il suo busto venne tagliato in due, crollando a terra prima che lei riuscisse ad emettere anche solo un fiato, ritrasformandosi poco dopo in una ragazza dai lunghi boccoli neri.

Alastor a quel punto, sentì le forze mancargli e crollò sulle ginocchia. Le costole gli facevano un male cane, ma un sorriso di vittoria gli ornava il viso.

Solo che non fece nemmeno in tempo a rivolgersi a Keiro, Kazuchi e Asahi per chiedere se stessero bene, che le braccia del castano lo circondarono di colpo.

《Alastor! O mio… stai bene!? Sei stato fantastico! Non so cosa tu abbia fatto ne come, ma è stato fantastico! Ma come ti senti?! Hai qualcosa di rotto?!》 Chiese terrorizzato tanto quanto gli altri due. Il rosato sorrise esausto.

《Beh, grazie a quella pazza ho distrutto uno dei miei completi preferiti e le mie costole sono state meglio. Ma sono contento che stiate tutti bene.》 Disse, ricevendo un bacio sollevato dal castano.

《Alastor, ora devi riposare! Sembri davvero esausto.》

《Non c'è tempo. Se lo facessi, Asahi, correremmo il rischio che tutto il mondo vada in fumo.》

《COME!?》

《Per favore, accompagnatemi in centro. Vi racconterò tutto sul sito per maghi e su quello che stiamo facendo io e i miei alleati. Lo giuro.》 Disse alzandosi, mentre Kazuchi lo sosteneva, e tutti e quattro si misero in cammino.

 

*******

 

Dimitri comparve proprio nel giardino di casa sua in Russia. Si guardò un attimo intorno, disorientato, ma controllò rapidissimo l'orario e si mise immediatamente a correre per raggiungere la porta d’ingresso.

A quell'ora i suoi genitori erano già tornati a casa dal lavoro ed erano facili prede per gli amministratori!

Svoltò l'angolo a tutta velocità e suonò il campanello più volte, fino a quando sua madre, una bella donna alta e dai lunghi capelli castani, non aprì la porta.

《Ma si può sapere chi…?! Dimitri! Che… che ci fai qui? Pensavo fossi ancora in Giappone.》 Chiese lei in russo, guardando sorpresa il figlio.

《Mamma non ho tempo per spiegarti! Dov'è babbo? Dobbiamo scappare via il più in fretta possibile! Qualcuno vuole uccidervi!》

《Cosa!? Tesoro, ma che stai dicendo?》 Chiese lei confusa, prima che il figlio vedesse una grossa mano grigiastra comparire sulla destra, pronta a fracassare la sua testa.

Con uno strattone la trascinò fuori, mentre il pugno dell'amministratore si schiantò contro lo stipite della porta, sbriciolandolo insieme a buona parte del muro.

《MA CHE DIAVOLO…!?》 Urlò lei, mentre il castano imprecava in russo. Da dietro il muro spaccato emerse una figura alquanto singolare.

Era alta, con braccia e gambe molto muscolose, ma con una pancia alquanto prominente e dei capelli afro assolutamente ridicoli. La sua faccia era quella di un Buddha senza espressione ed indossava la classica divisa scolastica delle ragazze delle medie giapponesi.

《Dimitri Nikolai. Non interferire.》 Disse con voce fredda, scattando con una velocità impressionante, vista la sua mole, contro di lui.

Il ragazzo tirò subito fuori la bacchetta che gli aveva dato Runa e gliela puntò contro. Una tremenda onda d'urto scaraventò l'amministratore per terra, mentre la donna guardava sorpresa i capelli ora verde acqua del figlio e il simbolo di quadri nei suoi occhi.

《Stai lontano da lei!》 Disse il ragazzo, furioso, lanciandone altre, spedendolo contro il muro e creando una tremenda nube di polvere quando quello crollò.

Solo che un attimo dopo l'amministratore si rimise pigramente in piedi come se nulla fosse successo e di colpo gli fu davanti. 《È davvero fastidioso combattere così tanto. Stai fermo e fatti uccidere.》 Disse lui piatto.

Il ragazzo evitò per miracolo una manata che gli avrebbe sicuramente rotto l'osso del collo e si spostò ancora più indietro con sua madre, spedendogli contro altre onde d'urto e digrignando i denti quando l'attacco si rivelò inefficace.

Inoltre lo scontro si stava allontanando troppo dalla casa, e lui sapeva che quella serpe lo stava facendo apposta.

Se suo padre fosse uscito a vedere cosa fosse la causa di tutto quel rumore, il suo nemico lo avrebbe ucciso immediatamente. Ma se si fosse spostato per andare in quella direzione, sua madre avrebbe fatto la stessa fine!

Solo che poi la spilla che portava sulla giacca brillò ancora e a lui venne un'idea. Era un rischio, ma stava perdendo troppa vita e troppo tempo.

Tenendosi sempre ben stretto alla donna, che ancora non era riuscita a spiccicare una parola a causa dello shock e lo spavento, sparì in un lampo di luce.

L'amministratore si guardò intorno, cercando di capire dove sarebbero ricomparsi, solo che il ragazzo gli piombò addosso da sopra e lo colse di sorpresa con un pugno.

Questo non gli fece assolutamente niente, ma il russo aveva ottenuto ciò che voleva: un suo capello!

Sempre tenendosi stretto a sua madre, tirò fuori la sua bambola e ci legò il capello attorno, solo che quando prese un ago per mutilare per bene il suo nemico, questo rimbalzò sullo stick senza avere effetto.

Il ragazzo sgranò gli occhi, ma si ritrovò ben presto a scappare per evitare le manate e i calci che lo avrebbero schiacciato come una mosca, tentando inutilmente di usare il suo stick.

L'amministratore se ne accorse e disse 《Poteri come il tuo non possono nulla contro il mio corpo indistruttibile.》

Dimitri sibilò l'ennesima imprecazione in russo. Come poteva esistere un potere del genere!? E soprattutto come diamine sarebbe riuscito a batterlo con delle abilità come le sue!?

Sua madre alle sue spalle era pallida come un cencio. Non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere. Suo figlio non solo aveva ottenuto dei poteri disumani, ma stava anche effettivamente combattendo contro una specie di mostro che aveva provato ad ucciderla!

Solo che poi vide qualcosa di strano. La maglietta del castano era rossa di sangue, che stava scendendo anche dal suo naso, mettendola in allarme. Provò a dirgli qualcosa, provare a fermarlo, a dirgli di scappare, di non pensare a lei e mettersi al sicuro, quando la voce di suo marito arrivò trafelata alle loro orecchie.

《Che cosa sta succedendo? Cosa sono tutti questi rumori!? Che è successo al muro!? Dalia, ti senti bene!?》 Disse l'uomo dai capelli castani, guardando poi la scena che aveva davanti ad occhi sgranati, colto di sorpresa.

L'amministratore non esitò un attimo a caricarlo, ma di colpo sentì come delle enormi dita stringersi attorno a lui e comprimerlo. 《Anche se non posso tagliarti, posso comunque ridurti a una sottiletta!》 Disse Dimitri, mettendosi davanti ai suoi genitori.

《Ma che diamine succede?! Chi è quel Budda?!》 Disse suo padre, ancora più confuso.

《È una storia troppo lunga babbo. Vi basti sapere che lui e i suoi simili sta cercando di uccidere me, i miei amici e tutte le nostre famiglie! Diciamo che ci siamo “ribellati" a loro, e adesso vogliono vendicarsi.》

《Sono ordini del re. Vanno eseguiti.》 Rispose il suo nemico, aprendo la bocca. Di colpo un enorme sciame di ogni genere di insetto e aracnide si riversò sul viale. Vespe, api, calabroni, ragni, scorpioni, millepiedi, formiche, cimici, scarafaggi e tanti altri si diressero verso i tre.

Dimitri urlò per il ribrezzo, mentre cercava di spazzare via lo sciame con lo stick bacchetta. Quell'amministratore aveva un aspetto e dei poteri assolutamente disgustosi!

Solo che poi sentì un forte senso di nausea e si accasciò a terra, sputando un grumo di sangue. 《Dannazione.》

《Dimitri! Ti senti bene!?》 Chiesero preoccupati i suoi genitori, con lo sciame che si avvicinava sempre di più.

Il russo si ripulì la bocca e fissò con odio il suo nemico. In quelle condizioni non poteva fare più nulla. Non aveva idea di come ucciderlo, non con i poteri che aveva al momento.

Ma almeno aveva raggiunto il suo intento. I suoi genitori erano salvi. Era questo che contava. Non avrebbe permesso che raggiungessero Eva.

Perciò, si limitò a stringerli mentre gli insetti arrivavano, formando un'enorme nube attorno a loro che li avrebbe dovuti uccidere, solo che quando l'amministratore la diradò, non trovò nessuno e nemmeno resti di alcun genere.

《Ancora magia di teletrasporto. Che codardo.》 Disse pigramente. Ora avrebbe dovuto inseguire lui e la famiglia per tutta la strada fino al Giappone, una vera seccatura. Solo che poi sentì una voce risuonare nella sua testa: quella di Ichi.

《Abbiamo ricevuto nuovi ordini. Lasciate stare le famiglie dei ribelli, per ora, e tornate tutti qui in Giappone. Anche se mancano ancora giorni allo scadere del tempo, il re ha finalmente tutta l'energia che gli occorre per mettere in atto il suo glorioso piano.》

Infatti, nella sua camera, la ragazzina sorrise malignamente mentre una luce bianca ancora più intensa del normale iniziava ad irradiarsi dal suo corpo. 《Ora Tempest… può cominciare. Porterò tutta l’umanità sulla strada per la felicità.》

   
 
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