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Autore: Red Drago    22/09/2019    15 recensioni
La Regina Maria Antonietta mi ha sempre affascinato.
Personaggio controverso, vorrei raccontare dei suoi ultimi giorni di vita, tra ricordi, rimpianti e nostalgia.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marie Antoinette, Rosalie Lamorlière
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Conciergerie,14 ottobre 1793.

Rosalie sta finendo di pettinarmi i capelli. Sono tutti bianchi, si sono incanutiti due anni fa, quando la nostra fuga fu fermata a Varennes, per lo spavento me li ritrovai imbiancati tutti in una sola notte.
-"Maestà, chiedo il permesso di..."-
Appoggio l'indice sulla bocca:-" Shhh, Rosalie, non mi chiamare più così, i gendarmi ti potrebbero sentire e avresti guai molto seri.
Io ormai sono la vedova Capeto. Tra poco non sarò più nulla.
Vai pure a riposare. Buona notte Rosalie e grazie"-
La giovane donna mi fa un inchino, esce dalla mia cella, sento che saluta i due gendarmi che sono aldilà del paravento.
Sono rimasta sola.
Completamente sola.
Mio marito è stato giustiziato il ventuno gennaio di quest'anno, i miei figli mi sono stati sottratti il primo luglio.
Il mio destino è segnato.
Allungo una mano pallida e ossuta verso la poltroncina che mi fa da armadio, raccolgo la rosa di stoffa che ho cucito per te, amica mia. Oscar.
Indelebile il ricordo della prima volta che ti vidi.
Noi due coetanee, io credetti di riconoscere nel fiero Capitano delle Guardie Reali un bel giovane affascinante.
Grande la delusione nel sapere che eri una ragazza.
Ma non era nella tua natura deludere, diventasti la mia più grande e sincera amica
Avrei dovuto seguire di più i tuoi consigli.
Invece mi feci consigliare da persone false e arriviste, il cui scopo era esclusivamente accumulare ricchezza e potere alle mie spalle.
Tu mi avevi avvisata. Tu così integerrima e cristallina, mai ipocrita.
Neppure quando ci dicemmo addio.
Avevi fatto una scelta coerente col tuo animo assetato di giustizia.
Non ti condannai allora, mai lo farei adesso che sto per pagare il fio dei miei errori.
Tu non hai mai indossato maschere.
Io ho dovuto indossarle per tutta la vita.
Per la ragione di Stato.
Solo con te e con lui non ho mai dovuto usarle.
Per uno strano gioco del destino la sera che lo conobbi, la sera che la mia vita cambiò in maniera irreversibile io una maschera la indossavo.
Avevo diciotto anni e avevo fatto i capricci per andare a quella festa, mettendo in seria difficoltà Madamigella Oscar.
Alla fine aveva ceduto, non poteva contraddire la Delfina di Francia.
Così era successo.
Avevo incontrato, conosciuto e mi ero immediatamente innamorata di Hans Axel di Fersen.
Ogni buon senso smarrito, sacrificato all'altare dell'amore.
Un amore di cui non mi pento, un amore che mi ha resa autentica ogni volta che l'ho vissuto.
Hans non può più fare niente per me, ha già fatto tanto, mi ha fatta sentire viva durante un'esistenza spenta illuminata solo dai miei figli, da un'amica fuori dal comune e da un amore inarrestabile.
Domani la rosa di stoffa sarà finita.
La darò a Rosalie che la porti sulla tomba di Oscar.
Dopodomani giungerà la mia ora.
Raggiungerò il mio sposo, Luigi.
Verso la fine del nostro cammino ti ho voluto bene mio dolce Luigi anche tu massacrato dalla ragion di Stato.
Dopodomani finalmente anche l'ultima maschera verrà meno, sarò libera di essere me stessa.
Di fronte all'amore e alla morte, le due grandi, opposte forze che dominano la nostra esistenza non possiamo che essere veri.
Nessuna maschera ha più senso di esistere.
   
 
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