«Io appartengo a te,» cominciň Cínir, portando due dita sulle labbra dell'altro e premendo leggermente su di esse il velo color dell'alba che li divideva. «Il mio corpo č stretto tra le tue braccia. Il mio cuore č racchiuso tra le tue mani.» Fece scivolare il palmo lungo il suo collo e poi piů giů fino al petto, all'altezza del cuore. «E non ho vita senza il tuo respiro che accarezza il mio viso e riscalda la mia anima.»
Un momento di contrasto, chiarimento e amore tra Duvain e Cínir, due personaggi del mio romanzo "Catene di Ametista".