Il braccio di Hermione calò verso il vecchio diario di Tom Riddle come un’ascia di un boa su un condannato.
Fu un unico, intenso attimo in cui sembrava dovesse crollare il mondo, e invece non accadde niente. La ragazza aveva appena pugnalato un Horcrux, lo aveva distrutto. Il senso di potere che credeva l’avrebbe investita non arrivò: rimase solo l’atterrimento, la paura, la determinazione di scovare anche gli ultimi pezzetti di anima del Signore Oscuro e ridurle in brandelli.
Non passò più di qualche secondo però, che l’acqua davanti a loro prese vita. La pozza stagnante divenne un’onda gigantesca, che costrinse Ron e Hermione ad indietreggiare di corsa, con la zanna di basilisco ancora in mano, sempre più in fretta. L’onda li seguì, come un’ombra incombente, e rischiando di cadere i due cercarono di correre più veloce, invano. Il pavimento era scivoloso, la paura li attanagliava troppo forte … e poi l’onda li investì con un getto potente, ma innocuo. Bagnati fradici, rimasero a fissare il corridoio davanti a loro per qualche secondo. Si stavano tenendo per mano … allora si voltarono, ma così in fretta di cosa davvero stavano per fare. Avevano intenzione di abbracciarsi, come solo due persone che erano appena sopravvissute a un pericolo mortale potevano fare … e invece si baciarono. Hermione strinse le spalle, facendosi piccola piccola contro il corpo del ragazzo, mentre il bacio diveniva profondo. Lui la prese per i fianchi e lei si sentì all’improvviso accaldata, protetta. Il mondo stava finendo lì sopra, e una vocina nella testa urlava di gioia. Come poteva farlo? Non avevano il diritto di sentirsi così felice in un momento così triste e buio nell’intera storia della magia! Eppure quelle labbra … e il mondo in cui lui la stringeva! Per la prima volta Ron non era indeciso, titubante, quando si trattava di lei. Non l’aveva scelta come ultima spiaggia al ballo del ceppo. Stavolta era più che deciso e glielo dimostrava accarezzando la sua lingua con la propria, stringendo il suo corpo con le mani grandi ma delicate … Hermione fu percossa da un brivido stupendo … un attimo dopo, un lontano rimbombo li fecero staccare. Si sorrisero un attimo e poi guardarono preoccupati la porta d’ingresso della camera dei segreti. Cosa stava succedendo? Chi altri si stava sacrificando per permettere a loro di sopravvivere? La ragazza fece per andare via, e lui la seguì. Solo due passi però, due passi verso l’inferno che impazzava sopra di loro, e lei tornò a voltarsi verso il Weasley. Lo fissò intensamente negli occhi, terrorizzata. Quello sguardo carico d’angoscia poteva voler dire solo una cosa, e Ron la comprese all’istante, perché era un pensiero che non abbandonava nemmeno lui. Potevano morire. Finalmente si erano trovati, si erano confessati un sentimento, anche se non avevano utilizzato le parole … e tutto sarebbe potuto finire non appena avessero varcato la soglia del bagno di Mirtilla. Che fine stupida … che amore sprecato!