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Autore: Spensieratezza    23/09/2019    4 recensioni
Dean è innamorato di Benny, ma poi arriva la tempesta Sam a sconvolgere tutte le carte.
Questa è una storia in cui niente è come sembra, in cui tutti i personaggi cambieranno e faranno delle metamorfosi che non ti aspetteresti mai.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Famiglia Harvelle, Famiglia Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima stagione, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterno'
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POV CROWLEY.
Non mi sono mai sentito un VERO DEMONE.
Non ho ricordi del tempo che ho passato da umano, ovviamente e NEMMENO del tempo che ho passato all’inferno.

Sappiamo come funziona. Passi tanto, troppo tempo all’inferno e le torture e il dolore finiscono per consumarti così tanto che diventi FUMO NERO alla fine. Un DEMONE.
Ma ci sono tante e tante sfumature e non tutto è bianco o nero.
All’Inferno non ci finisci SOLTANTO se sei malvagio, che poi, chi è che definisce la malvagità?
Non siamo tutti, forse, delle anime integre e buone quando nasciamo?
Non siamo forse tutti buoni alla nascita?

Sono le esperienze di vita a farci cambiare, non nasciamo malvagi.

Qualcuno direbbe che la differenza tra un essere umano buono e uno cattivo, stava nel fatto che nella sofferenza, l’essere umano di animo buono, non diventava una persona malvagia e in grado di fare del male agli altri, seppur avesse sofferto troppo nella sua vita, io non direi così, non stava tutto nel fatto di essere buoni o cattivi, ma di essere abbastanza fragili o abbastanza forti. Se eri FORTE potevi sopravvivere alla sofferenza e alle difficoltà della vita non permettendogli di cambiarti.
Ma sto divagando, parlavo dell’Inferno.
Non ricordo nemmeno il mio periodo all’Inferno.

È così che deve essere, con il tempo dimentichi anche il periodo trascorso lì. Le creature umane o non, tendono a rimuovere i periodi troppi dolorosi.
All’Inferno le torture non sono solo fisiche.
C’è la leggenda che siano le torture fisiche quelle peggiori ma in realtà esistono inferni personali per ognuno. Tanti modi diversi di soffrire.

Chi aveva passato la vita a temere la morte e in questo modo aveva fatto ammalare molte persone per colpa di questa paura, metaforicamente o non, era condannato a vivere tanti diversi tipi di morte.
Non era punizione, era considerata una LEZIONE.
 
Chi aveva vissuto la vita rimpiangendo i ricordi, era condannato a riviverli tante e tante volte. Di quelli dolorosi.
Le torture mentali a volte erano quelle più dolorose.
Non si diventa demoni per colpa solo della tortura fisica.

Era la MENTE che ti abbandonava ad un certo punto.
 
Io non ricordo cosa passai lì, ma ho ricordi nebulosi della mia vita all’inferno.
Io non diventai FUMO NERO, capii in fretta che i demoni diventati tali all’inferno, per via dei patti, erano DIVERSI, loro non diventano fumo nero ma mantengono la loro anima più o meno pulita, diciamo, torbida.
Hanno più coscienza.

Mi accorsi presto di essere diverso e che ce n’erano diversi come me.
Capii che c’era una gerarchia, una specie di movimento.
In tanti forse non avrebbero dovuto stare all’inferno, erano li solo perché avevano voluto salvare qualcuno, ma erano diversi e gli altri demoni lo capivano.
Erano visti male dagli altri demoni, spesso bullizzati ma le cose erano state sempre così, sempre immutabili.
E così sarebbero sempre rimaste.
Ma io ero diverso.

Io non riuscivo a restare indifferente a quello che vedevo, né li né sulla Terra.

Volevo cambiare le cose, ho sempre voluto farlo, ma non ci si ribella all’Inferno, non hai idea di cosa potrebbe capitarti, se lo facessi.
Un demone che si ribella all’inferno, che cerca di farlo implodere da dentro, cosa gli può succedere, visto che è stato creato da li?

Ero un demone capace di intelligenza sopraffina, in molti mi hanno detto che non ragionavo come gli altri.
Mi sono fatto carriera, in diversi mi seguivano e così diventai un leader.
In breve riuscii anche a diventare Re dell’Inferno.
Ma dovevo stare attento.

Il mio Trono poteva vacillare e crollare come un castello di carte, fatta una sola mossa falsa.
Non potevo permettere di perdere credibilità con il mio esercito.
Un re abbastanza compassionevole, perde di credibilità con il suo popolo.

Mi limitai a governare per un po' di tempo, non facevo del male agli esseri umani, si ha un sacco di idee sbagliate su noi demoni, noi non uccidiamo nessuno.
Per diverso tempo mi limitai a studiare gli umani, studiare le loro passioni violente e chiedere di riportarmi più informazioni possibili.

Già da un po' mi solleticava l’idea di scoprire la mia vera identità.
Chi ero stato da UMANO.
Volevo conoscere le mie origini, sapevo solo che dovevo essere demone da poco. Pochi anni.
Fu quando conobbi Sam che tutto cambiò.
 
Ora l’idea di essere PADRE di questi due ragazzotti, che sono per giunta assassini della mia specie..non so come dovrei sentirmi al riguardo.

Com’è essere una famiglia? Sapere che sei responsabile di una creatura che parla, muove, si respira?
Com’è credere di essere stato tu a dargli una vita?
Io forse gli ho dato vita e loro forse potrebbero togliermela.
Che senso ha tutto questo?

Niente,  il senso della vita è che niente ha senso, che pure una cosa come la logica potrebbe essere accartocciata e usata e buttata via a propria convenienza.
Due specie così diverse che dovrebbero uccidersi a vicenda e invece convivono.

Che senso ha tutto questo? Niente, quindi anche quello che le nostre menti pensano come giusto, magari non lo è, ma lo è solo nel modo in cui noi siamo stati abituati a CREDERE che sia giusto.
E siccome sono un demone, non me ne frega niente di orientamenti sessuali o di chi vada a letto con chi, anche se fossero consanguinei.
Ma c’è chi invece crede che sia innaturale.

Ma è forse naturale invece la fecondazione, il trapianto di organi, le operazioni chirurgiche?
È naturale forse mettersi in mezzo al destino di una persona e intervenire in un incendio, in una casa in fiamme per salvare una persona che stava bruciando?

È naturale intervenire con il destino della vita? è naturale rianimare una persona che aveva smesso di respirare, mettergli un pace maker nel cuore? Sono tutte cose per cui hai dovuto ribellarti alla natura quindi CONTRO natura ma che hanno fatto del bene.
Le cose migliori potrebbero pure essere contro natura, ma sono gesti D’AMORE.
 
È strano che un demone possa fare questi pensieri, credo che sia colpa della mia origine.

Quelli nati come sono nato io pensano in maniera diversa, in tanti lo dicono, tra gli angeli.
E quindi proprio per questo, perché siamo diversi, dobbiamo proteggerci a vicenda.
Proprio perché io sono diverso, voglio scoprire da dove vengo.
 
Di sicuro ormai sarà già girata voce che io ho abbandonato l’Inferno per unirmi ai Winchester ma non mi importa di sembrare un traditore.
Io devo scoprire le mie origini.
 
Penso a tutto questo mentre in questa tavola calda, bevo il mio tè inglese e smozzico un po' della crostata di ciliegie di Dean.
Quei due furbastri non sono ancora usciti dal bagno.
Dean ha addirittura mollato qui la sua crostata.

Deve essere proprio AMORE, penso con un sogghigno.
 
 
 
 
“Dean..ahhhhh…amore..”

“Mfffff….sei..sdolcinato…SEXY..” disse Dean toccandolo ancora, strusciando le sue labbra bagnate sul suo collo.
“Io ti amo.”
“Sdolcinato..” poi gli prese il viso tra le mani.

“Ti amo anch’io, amo tantissimo questo tuo viso..questi occhi..” gli diede un bacio sulle palpebre.
Quel verde così intenso, brillante.
Amorevole.

Si addossarono ancora di più l’uno contro l’altro quasi a fondersi insieme.

Era incredibile come nonostante avessero appena fatto l’amore, non si staccavano ancora l’uno dall’altro.
“Voglio farlo ancora..ancora..” disse Sam.

Dean sentì il membro risvegliarsi, in due secondi Sam lo spinse seduto sul gabinetto, - la prima volta l'avevano fatto contro il muro ed era stato incredibilmente eccitante ma a Sam piaceva cambiare e Dean..non si lamentava! - poi si sedette su di lui a cavalcioni e si spinse dentro di lui.
“Sì, Sam..così…cazzo quanto ti voglio sempre..sei fantastico..” gli prese i capelli e lo baciò appassionatamente.

Lo baciava sempre, Dean, pensava Sam con dolcezza, non aveva mai conosciuto nessuno così, che volesse baciarlo sempre, anche durante il sesso.

Dean ti faceva proprio sentire che lui c’era, che ti amava, anche durante quei momenti li.
Sarebbe dovuto essere scomodo, per Sam, spingersi in lui mentre Dean non la smetteva di baciarlo, ma lui invece si inebriava di tale cosa, credeva fosse l’amore a farlo sentire così.

“AHHH” e non si lamentò. Anzi gemette di più, quando Dean infilò pure due dita dentro di lui a contornare il tutto.
 
 
 
*

Erano tornati al locale senza dire una parola, Dean aveva dato solo uno scappellotto a Crowley, reo di avergli mangiucchiato metà crostata, lui di rimando aveva detto qualcosa sul fatto che Sam aveva promesso di volergliene comprare una ai frutti di bosco.
Non ebbe bisogno di aggiungere che fu proprio la molla che aveva spinto Dean a trascinare via Sam in quel bagno, ma chiaramente ci pensò e lo pensò pure Crowley da come sogghignava e da come anche Sam ridacchiava in quel modo così divertente e adorabile.

Dean gli aveva scombinato i capelli con un sorriso ebete, dopodiché tornarono alla macchina.
Dean sembrava un’altra persona, rifletteva Crowley, addirittura lasciargli guidare la macchina, solo per avere la scusa di avere la testa di Sam poggiata sulle ginocchia mentre dormiva.

Ah, quanto era bello l’amore!
 
 
 
*

“Giuramelo. “
“Non si giura mai.” Lo rimbrottò Dean, cercando le sue labbra.
Sam si tirò indietro sorridendo sulla sua bocca, sorridendo anche con gli occhi.

Dio, quanto amava quegli occhi, quel sorriso, lo avrebbe baciato per sempre.
“Allora promettimelo. So che se mi farai una promessa la manterrai.”
“Te lo prometto. Ti prometterei anche di andare sulla Luna, se…se non ti allontani.”

Sam allacciò le braccia al suo collo e finalmente, FINALMENTE, scese sul suo membro  a cavalcioni, facendolo gemere come se avesse scalato dieci gradi di beatitudine.
Diavolo! Sentiva le campane suonare a festa nelle orecchie.
“Più forte! Più forte, più forte!” lo provocava Sam spingendosi, eccitandolo ogni oltre limite.

Dean lo baciò immediatamente, per calmarsi e non impazzire del tutto.
Gli prese i capelli e glieli stropicciò come a Sam piaceva.
 
 
 
 
Quando finirono di fare l’amore, Dean capì che Sam era l’amore della sua vita, quello perfetto. Definitivo.
Qualcuno avrebbe storto il naso sapendo che parlava così di un fratello.

Ma a lui non importava e all’amore della propria vita si mantiene una promessa che ti ha strappato corrompendoti con del buon sano sesso.
L’amore della tua vita riesce a farti riappacificare con persone che non avresti creduto mai di poter perdonare.
E così stava aspettando Balthazar.

Lo aveva invocato già da un quarto d’ora e finalmente vide uno sfavillio di ali bianche aleggiare nella camera.
Dean guardò Sam meraviglioso, dentro le coperte, aprire appena gli occhi e sorridere.
Doveva essere impazzito, sì, perché un angelo si era appena materializzato nella sua stanza e lui continuava a vedere in suo fratello la cosa più bella e meravigliosa del Creato.

“Vai.” Disse Sam, dandogli una leggera spinta e facendolo scendere dal letto.
Ecco perché lo amava tanto!!
Guardo Balthazar, era più bello di quanto fosse abitualmente, quella bellezza che permeava gli angeli.

“Scusa..io..” fece subito evanescere la luce che lo circondava e l’amico capì che l’angelo non si sentiva degno di essere circondato dalla luce o forse non voleva sconti della pena, cercando di ammaliarlo con essa.
“Ti ho già perdonato.” Disse Dean sorridendo e non ci furono più bisogno di parole perché si andarono incontro  e si abbracciarono.
 
 
 
L’abbraccio fu ancora più bello di quello che Dean immaginò, ci volle qualche secondo per capire che era circondato da delle meravigliose ali BIANCHE ma sentì che non era per quello che si sentiva così bene, certo le ali erano MORBIDE E SETOSE e sembravano fare le fusa attorno a lui, coccolandolo, ma Dean credeva che il calore che sentiva dentro era soprattutto perché si era appena riappacificato con l’amico di sempre.

“Sammy, vieni anche tu!” disse Balthazar sorridendo al minore.
E Dean fu assolutamente certo di amarlo ancora di più dopo quel gesto.
Aveva come compreso che era quello di cui Dean aveva bisogno.
Sam non l’aveva neanche rimproverato  non è Sammy, ma SAM

E questa fu un’ulteriore prova di quanto l’angelo fosse speciale.
Sam corse da loro con i suoi pantaloncini verdi, Dean pensò mentalmente di volergli regalare una valanga di pantaloncini colorati, anche gialli, la luce su di lui doveva esserci SEMPRE.
E poi si unì all’abbraccio con loro.

A Sam non importava se non aveva condiviso niente con Balthazar, magari un’altra persona al suo posto avrebbe provato imbarazzo o avrebbe preferito uscire, ma lui no, non aveva bisogno di aver condiviso lo stesso legame per esserci, per condividere quel momento con lui.

Era quello che amava tanto di Sam, lui era il suo fratellino, era un UOMO, ma sapeva essere anche piccolo, aveva il cuore di un guerriero e l’anima soffice come quello di una colomba e il cuore di un orsacchiotto.
“Io non sapevo se mi avresti perdonato, Dean..per avertelo tenuto nascosto..” disse Balthazar.

“Io penso..” sussurrò Dean, sfiorandogli un’ala perfetta. “che le persone SPECIALI debbano essere perdonate a prescindere. Sempre.”
Era un peccato di sdolcinato sentimentalismo, ma in quel momento non importava a nessuno dei tre.
 
Era così perfetto quel momento che anche quando sciolsero l’abbraccio tutti e tre e si sedettero sul letto, Dean e Sam continuarono a sentire quella pace e quella calma attorno a loro.

“Forse voi..vorrete parlare anche con Castiel e Gabriel?” chiese dolcemente.
Dean annuì sorridendo, guardò suo fratello che sorrise a sua volta.

“Loro..come stanno? Sono davvero..quei ragazzi?” Dean aveva voluto cercare di dimenticare con tutte le sue forze quello che era avvenuto quel giorno, ma..non poteva dimenticare ora che… uno di quei ragazzi aveva fatto nascere MATERIALMENTE Sam.
Gli doveva moltissimo. Gli dovevano entrambi moltissimo.

“Sono un po' frastornati e stanno facendo i conti con i loro sentimenti, ma anche loro desiderano parlarvi. Posso portarvi da loro quando volete.”
Sam e Dean si guardarono.
“Sam…”

“Per me andrebbe bene anche subito, Dean.” Disse Sam deciso.
Dean gli prese la mano.
“Per me uguale.” Rispose anche lui. Avevano già sprecato troppo tempo.
   
 
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