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Autore: occhiverdi1972    24/09/2019    1 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Oscar portò le mani sotto la testa, fissò il soffitto.

Era sdraiata a letto nella sua camera, attendeva come sempre che Andrè la raggiungesse per passare la notte insieme.

Era nervosa.

Non era riuscita a parlargli né al ritorno da Versailles né a cena.

Come avrebbe preso  la notizia della sua incursione a casa di Fersen?

Si sarebbe alterato o avrebbe capito?

Fersen....chissà come stava, chissà se aveva ripreso conoscenza. Se avesse potuto sarebbe andata a casa sua a chiedere notizie, ma doveva contentarsi di attendere il nuovo giorno.

Sbuffò cercando una posizione piu' comoda , affondò la testa sul cuscino e si assopì dolcemente.

 

 

 

Charlotte fissò Max , lui sorrideva dolcemente sorpreso dalla sua risposta positiva , lei invece...Lei stava combattendo l'ennesima guerra fra cuore e ragione . A Max non sfuggì quello sguardo smarrito, si avvicinò piano, cautamente:

- Charlotte...Vi siete già pentita di aver accettato? - esclamò sorprendendola.
- Beh...in effetti ...si! - sussurrò lei torturandosi le dita.
Il giovane le afferrò gentilmente la mano , la fissò :

- Siete sempre in tempo ad andare , anche se , io spero non lo facciate! Vi ho promesso rispetto ed anche a costo di “ bacchettare” i miei istinti manterrò la promessa – sussurrò. 
Charlotte sorrise .

Si abbracciarono rimanendo in silenzio per lunghi minuti . Era così bello tenerla fra le braccia , pensò Max aspirando il profumo dei suoi capelli.

Poi il giovane la scostò da sé , tornò a guardare i suoi bellissimi occhi:

- Bene...Dovremmo mangiare qualcosa, non credete?
Lei annuì. 

- Qui dietro l'angolo vendono un formaggio buonissimo – esclamò Max , poi si bloccò – scusatemi , forse voi siete abituata ad altro...
- No...- sorrise lei – mi piace molto il formaggio.
- Bene! - esclamò contento– scendo giu' a prendere anche del pane , ci impiegherò pochi minuti , voi...Voi fate come se foste a casa vostra!
Lei annuì.

Max afferrò la maniglia per aprire la porta, si fermò, poi tornò indietro, cinse con le braccia la vita di Charlotte , la attirò dolcemente a sé.

- Grazie...- sussurrò quindi baciandola, poi si staccò da lei , le rivolse un altro sguardo ed uscì dalla camera.
Rimasta sola Charlotte si toccò le labbra, il sapore del bacio di Max era ancora vivo.

Si guardò intorno, fissò il grande letto, percorse il corridoio, entrò nella piccola cucina.

Era una casa pulita e modesta.

Le sarebbe piaciuto viverci.

Si portò una mano alla testa :

“ Charlotte ...Cosa stai facendo?!!” - si disse angosciata.

 

 

 

Oscar aprì gli occhi, li richiuse , una calda mano salì piano dal suo piede verso la coscia , seguita dalle calde labbra di Andrè.

Oscar sentì l'eccitazione irrompere prepotentemente nelle vene .

- Andrè.....- sussurrò abbandonata e con gli occhi ancora chiusi ed impastati dal sonno.
- Amore mio....- ansimò lui continuando a percorrere con le labbra quel profilo – scusami...Non avrei voluto svegliarti ma entrando e vedendoti nuda non ho resistito...uhmmm...me lo fai apposta, vero?
Lei sorrise, il viso ancora affondato sul cuscino, gli occhi chiusi:

- No...avevo semplicemente caldo...- Scherzò.
Il giovane continuò a torturarle la schiena , risalì verso il collo, le scostò i lunghi capelli per meglio aver accesso alla pelle diafana e delicata.

- Uhmmm...- mugugnò lei, mentre la lingua calda ed umida del suo uomo le provocava scariche di desiderio – sei bravissimo amore...- sussurrò con voce ansimante di desiderio, poi si girò per meglio guardarlo, gli allacciò le braccia al collo mentre lui la sovrastava con il suo corpo.
Lo sguardo di Andrè...Quegli occhi magici , il calore del suo corpo:

- Ti amo! - gli sussurrò
- Anch'io...immensamente! - rispose lui ricominciando a baciarle il collo.
 
Oscar era persa sotto il calore di quel corpo stupendo , estasiata fra il profumo di quei capelli, poi il buonsenso la investi:

- Aspetta amore...ascolta!
- Uhmmm...lasciati andare …! - sussurrò lui intento a torturarle il collo.
- Devo raccontarti qualcosa di importante ….uhmm...devo....ohhh ….- le parole le morirono sulle labbra affogando fra i gemiti
- Dopo....mi racconterai dopo....- sussurrò Andrè .
Oscar lo fissò eccitatissima, il buonsenso annegò nel desiderio .
Lo spoglio' velocemente.

 

 

 

Max ritornò pochi minuti dopo , aveva fra le mani un involucro con il pane caldo, entrò, si bloccò di colpo.

Charlotte stava al centro della stanza imbarazzata .

Entrare e trovare lei ad aspettarlo gli riempì il cuore di tenerezza.

Si avviò verso di lei , la baciò teneramente sul capo.

- Scusatemi se vi ho lasciato da sola – esclamò.
- Non fa niente! - sussurrò lei .
Max le prese gentilmente la mano, la guidò verso la cucina, si bloccò poi dolcemente stupito.

- Ehm...io....Spero non vi dispiaccia - sussurrò Charlotte arrossendo – Ho pensato che ...che fosse meglio apparecchiare.
- Avete fatto benissimo...Siete un tesoro! - sussurro' lui guardando il tavolo ricoperto dalla tovaglia, i piatti e i bicchieri allineati con cura, le posate disposte in ordine.
- Scusatemi...forse vi dà fastidio sapere che ho messo le mani fra i votri cassetti.
- Nient'affatto! - sussurrò lui , poi scostò la sedia facendola accomodare .
Trasse dall'involucro il pane, il formaggio e della frutta.

Charlotte sorrise felice, Max si sedette a sua volta , allungò la mano verso la sua , la afferrò, se la portò alla bocca baciandola:

- Grazie di essere qui con me! Forse siete abituata a ben   altre pietanze ma...
- No! - esclamò lei - vi assicuro Max...Non cambierei il piu' lussuoso dei pranzi con l'essere qui con voi ...in questa casa ...seduta a questo tavolo!
Max si commosse, si alzò , la raggiunse , la baciò a lungo , dolcemente.

 

 

Stare seduta a quel tavolo con Max come una coppietta felice era bellissimo. I due giovani si godevano il momento, i pensieri tristi, la consapevolezza di non poter vivere il loro amore, erano per il momento un lontano ricordo.

Robespierre si sorprese nel veder mangiare Charlotte con gusto , era deliziosa, malgrado fosse nobile di nascita sapeva adattarsi alla vita modesta , in quel preciso momento capì perchè fra loro ci fosse quella complicità magnifica.

Lei si alzò dalla sedia offrendosi di sparecchiare , il giovane la bloccò :

- Lasciate...ci penserò io dopo...Piuttosto...Vi invito ad una serata sotto le stelle. Vi va di accettare?
Charlotte lo guardò estasiata e dispiaciuta al contempo:

- Perdonatemi Max ...è ovvio che mi piacerebbe ma...se mi vedesse qualcuno...
Lui sorrise :

- Non vi sto chiedendo di uscire Charlotte.
Lei lo fissò inclinando la tsta dubbiosa.

Il giovane si alzò , la prese per mano , insieme percorsero il corridoio, raggiunsero l'altra stanza .

Max aprì le imposte , l'aria fresca entrò, portò poi due sedie vicine abbastanza tanto che non le si vedesse da fuori.

- Madame...prego! - sussurrò facendo accomodare su una di esse Charlotte, sull'altra accanto invece prese posto lui.
- Guardate dolce Charlotte...! - sussurrò poi
Lei spostò lo sguardo fuori, il cielo sereno e stellato di Parigi si palesava alla sua vista , si girò, sorrise dolcemente a Max:

- E' bellissimo! - sancì.
Lui avvicinò nuovamente la mano alla sua , la strinse, rimasero lì...seduti , vicini , dita contro dita a fissare le stelle.

In silenzio.

Un senso di pace pervase il cuore di charlotte , era quuello l'amore? Ci si sentiva così quando si amava ?

Si...L'amore era di sicuro quello lì...in quella casa modesta , su quella sedia grezza , con quello sguardo sul suo , quella mano stretta, quella sensazione di pace e batticuore al tempo stesso.

Guardavano l'immensa tela stellata del cielo immersi negli stessi pensieri .

Robespierre sentì di amarla intensamente , si girò a fissarla:

- Vi amo! - confessò intensamente.
Charlotte rimase ferma , allungò una mano per carezzargli il viso poi ubbidendo ad un eccesso di tenerezza poggiò il capo sulla sua spalla .

Non ci fù bisogno di dire altro.

Rimasero molto tempo così, raccontandosi di loro , poi Charlotte portò una mano alla bocca e sbadiglio' .

Robespierre sorrise :

- Siete stanca?
- Un po'...è stata una giornata complicata !
- Già...Avete quasi rischiato un linciaggio ! - Sussurrò.
Lui le afferrò cavallerescamente il palmo, si avviarono verso il grande letto.

Charlotte si bloccò arrossendo.

- State tranquilla...Manterrò la promessa – la tranquillizzò lui .
Si distesero vicini , a debita distanza , si girarono a fissarsi, la mano stretta , gli occhi negli occhi.

- Non ho mai dormito con un uomo – confessò lei .
- Non Immaginate  quanto vorrei avervi vicino tutte le notti! - esclamò dolcemente.
La frase commosse la giovane fanciulla , una lacrima incontrollata scese giu' silenziosa .

- No...! Vi prego non piangete Charlotte! Non fatelo! - esclamò lui angosciato.
Si fissarono smarriti, poi ...abbandonando ogni pudore finirono l'uno fra le braccia dell'altro.

Max la strinse , avrebbe voluto proteggerla dal suo stesso dolore , dalla sua stessa consapevolezza di un destino ingiusto.

Non riuscì a dire nulla.

La tenne stretta a se , sul suo torace, tutta la notte, e quando lei finalmente si addormentò fra le lacrime rimase a guardarla estasiato.

 

 

 

 

Charlotte aprì gli occhi , la sua mano vagò su qualcosa di terribilmente vivo.

Sbarrò gli occhi, poi balzò a sedere sul letto di scatto.

Il giovane la guardò divertito:

- Buongiorno! - esordì alzando un sopracciglio in modo malizioso
Lei arrossì:

- Buongiorno...io...Non ricordavo che...Oddio che figura!!! - esclamò portandosi le mani sugli occhi
Max rise di gusto:

- State tranquilla...sò che non l'avete fatto di proposito..Anche se...devo dire, il vostro tocco non mi dispiaceva affatto.
- Smettetela...scemo! - arrossì lei .
Il giovane ritornò serio, era dolcissima nel suo imbarazzo.

Lei fissò l'orologio sul comodino:

- Oddio!! E' tardissimo!! Devo andare! -sbottò - il mio insegnante sarà già a palazzo ad aspettarmi!.
Si alzò nervosamente, si ravvivò i capelli lisciandosi i modesti vestiti:

- Maledizione! .- sbottò poi
- State tranquilla, siete solo un po' in ritardo!
- Si...Ma la servitu' dirà a Grandier che non sono in casa e...Oddio!
- Va bene...Calmatevi tesoro! - la consolò lui – vi chiamo subito una carrozza.
Max la baciò e scese in strada, Charlotte si sedette sul letto confusa.

 

 

 

 

 

- Charlotte!! ma dove eravate finita?? - lo sguardo di Andrè vagò sulla figura della giovane che comparve in biblioteca.
- Io...scusatemi!
Si era cambiata velocemente d'abito prima di entrare.

Andrè le si avvicinò preoccupato :

- la servitu' mi ha detto che non c'eravate , non avete mai saltato una lezione , pensavo vi fosse successo qualcosa!
La giovane capì solo in quel momento .

- No maestro, non preoccupatevi, la mia missione come cavaliere mascherato non c'entra nulla stavolta. Io...ecco...- arrossì – ho...ho dormito a casa di Max stanotte!
Andrè sbarrò gli occhi:

- Cosa??
La giovane chiuse la porta ed abbassò la voce :

- Lo so quel che pensate...ma...Non è successo nulla, abbiamo solo dormito!
Andrè si portò una mano alla testa:

- Charlotte...la vita è vostra! Io non sono vostro padre ma sono comunque il vostro insegnante e come tale vi raccomando di fare attenzione...Quell'uomo è pericoloso!
Charlotte passeggiò nervosamente per la stanza :

- No che non lo è! Non mi ha sfiorato con un dito, mi ha trattata con rispetto e...
Andrè si avvicinò, le poggiò entrambe le mani sulle spalle , la guardò intensamente:

- Siete innamorata e come tale non capite quanto questo rapporto possa essere deleterio e non solo per la vostra virtu'! Ragionate Charlotte!! Potreste farvi molto male!
- Lo so...! - sussurrò lei abbassando lo sguardo.
- Io non sono nobile ..- continuo' Andre' – ed ammiro le idee di uguaglianza che Robespierre professa ma...
- Ma...?
- Ma non si può passare sopra la vita altrui per raggiungerle. Non dimenticate cosa è stato capace di fare! Io non dimenticherò mai cosa ha fatto alla mia Oscar...L'ha abbandonata alla mercè dei suoi uomini!! Mi costa dirvelo Charlotte ma quell'uomo è pericoloso!
Charlotte strinse i pugni, poi alzò lo sguardo:

- Posso essere onesta con voi maestro?
- Dovete!- sussurrò Andrè
- Dite che Robespierre è pericoloso ma...l'unico pericolo che sento di correre è quello di non riuscire ad amare piu' così! Di non riuscire a provare mai piu' queste senzazioni! Se questo è il pericolo maestro...bene...Voglio viverlo!
Andrè la guardò, capiva bene come ci si sentisse , Charlotte amava Max quasi quanto lui amava Oscar, con l'anima , con la testa , con tutto se stesso.

- State attenta! - sussurrò abbracciandola .
Charlotte si crogiolò in quell'abbraccio fraterno :

- Farò attenzione! - sancì.
 

 

 

Andrè finì la lezione con qualche ora di anticipo, Charlotte aveva la testa fra le nuvole , continuare quel giorno sarebbe stato inutile, pensò di approfittarne e spendere l'ora che lo separava dal raggiungere Oscar a Versailles per comprarle qualcosa.
Una donna come Oscar era ben difficile da sorprendere...non amava i gioielli , non indossava mai vestiti , era sempre in camicia o uniforme a parte...a parte quando stava fra le sue braccia...completamente nuda. Quel pensiero lo riportò alla notte appena trascorsa , forse aveva un po' esagerato si disse sorridendo, l'aveva dolcemente torturata tutta la notte, ma cosa poteva farci se lei non gli bastava mai? Promise a se stesso che quella notte l'avrebbe lasciata riposare, a meno che...lei non avesse  preso l'iniziativa. Si scervellò durante tutto il tragitto e arrivato in paese pensò che forse, lei avrebbe di sicuro gradito dei fiori, gli avevano detto che c'era una ragazza che ne vendeva di bellissimi.
Non gli fu difficile trovarla, era una ragazza abbastanza giovane da cui spesso andavano anche dei nobili .

Entrò nel piccolo negozio e rimase piacevolmente colpito.

- Cosa ti do' bel ragazzo? - sussurrò la giovane proprietaria.
Andrè scelse senza indugi un bellissimo mazzo di rose bianche, stava quasi per uscire dal negozio quando un uomo gli' cozzò un fianco non vedendolo.

- Mi scusi! - farfugliò mortificato.
- Non si preoccupi ! - sorrise Andrè alzando lo sguardo.
- Che belle quelle rose, sono per una persona speciale immagino!
- Si...sono per la mia futura sposa ! - sussurrò lui
- ah...congratulazioni vivissime , vi sposerete presto allora! 
- Si...lo spero! - annuì lui
I due si fissarono, Andrè giurò di averlo già visto, ne ebbe conferma quando l'uomo lo osservò riconoscendolo:

- Voi siete L'attendente di Madamigella Oscar? Vero?
- Lo ero...- sorrise lui – buon uomo...mi ricordereste dove ci siamo già visti?
- Sono il maggiordomo del Conte Hans Axel! - sussurrò
“ Diamine” - pensò Andrè - “ se non c'era Fersen fisicamente, c'era sempre qualcun altro a ricordarglielo!”

- Sono venuto a comprare delle rose per ravvivare la stanza del mio padrone, ah...a proposito....Che donna il vostro Comandante! - esclamò estasiato l'uomo.
- Si...è vero! - asserì Andrè orgoglioso – è coraggiosa e leale come nessuno.
- E avreste dovuto vederla ieri...con quale forza, con quale fierezza ha sfondato quella porta, solo lei ha potuto consegnare il mio padrone alle mani di Lassone!
Andrè sbarrò gli occhi:

- Cosa...Cosa dite?
- Il mio padrone rifiutava le cure , era febbricitante da giorni, così ho pensato che solo la donna che lui ama avrebbe potuto convincerlo, e non mi sbagliavo! Oscar ha sfondato quella dannata porta dopo innumerevoli tentativi di farlo uscire di propria volontà-
- Oscar è...è venuta a palazzo ieri?
- Si...in verità l'ho cercata io...! - cercò di giustificarsi. 
Andrè strinse fra le mani il mazzo di Rose, Oscar era andata da Fersen e glielo aveva taciuto.

- Siete...siete certo di quel che affermate?
L'uomo lo fissò stranito :

- Ovvio che ne sono certo! Non solo lo ha liberato dalla prigionia dello studio , si è intrattenuta a palazzo per  piu' di un'ora!
Andrè si slacciò istintivamente il fiocco della camicia, sentì l'aria mancare.

Addossò un palmo al muro, vi poggiò la fronte cercando di chiamare a raccolta tutto il suo autocontrollo.

L'uomo lo guardò:

- Signor Grandier...State bene?
- Si...si...ho solo caldo! - biascicò
- Siete sicuro?
- Si...si...State tranquillo! - mentì spudoratamente.
- Bene ...vi lascio allora! - esclamò l'uomo . É stato un piacere rivedervi e ancora congratulazioni!
Andrè salì sul suo cavallo sconvolto e ferito, guardò il mazzo di rose che con tanto amore aveva comprato, ma persino il suo gesto gli sembrò senza senso.

Oscar era andata a casa di Fersen e glielo aveva taciuto, era quello che gli faceva piu' male.

- Maledizione! - sbottò inviperito ed in uno sbotto d'ira decise di non passare a prendere oscar a Versailles ma andare direttamente a palazzo.
 

 

 

Oscar uscì dal grande cancello. Si guardò intorno, stranamente Andrè non c'era. Rimase qualche minuto ad aspettarlo, poi si avviò piano.

Era strano che lui non ci fosse..Quell'assenza era un triste presagio, un brutto presentimento cominciò a torturarla.

 

 

 

- Che bello stare fra le vostre braccia! - sussurrò Charlotte.
Era tornata a trovare Max , aveva indossato degli abiti semplici e stavolta aveva accuratamente evitato di indossare qualsiasi gioiello, avevano cenato insieme , avevano guardato le stelle ed adesso stavano distesi a letto abbracciati.
- Non è che state prendendoci gusto Charlotte? - scherzò Max baciandole il capo.
- Si...- sussurrò lei stringendosi al suo petto – ma state tranquillo...sarà l'ultima volta che starò con voi su questo letto.
Max la guardò dubbioso:

- so che domattina torneranno i vostri genitori ma...potreste sempre passare di tanto in tanto, voglio dire...In fondo state sempre in giro la notte, siete il cavaliere mascherato...no?
- Si...- sorrise lei – ma un conto è fare tardi la sera, un conto è passare la notte fuori! 
Max la fissò dolcemente:

- Sò quanto voi che è una follia Charlotte...ci trasciniamo in un rapporto che non avrà futuro ma...io sto bene con voi e non vi chiedo nulla, solo un po' del vostro tempo...
Lei si portò la mano alla tempia confusa...

- Forse dovrei uscire da qui e non tornare mai piu'...Dimenticarmi della vostra esistenza...! 
Lui allungò la mano, le carezzò il viso dolcemente:

-Si...sarebbe la cosa piu' ovvia da fare oppure....
- Oppure ?
- Oppure rimanere al mio fianco , vivere con me Charlotte..
- Ma cosa dite...? Io sono una nobile . La mia famiglia...
Max la bloccò immediatamente:

- Si...lo so...lo so...Scusatemi..Non so perchè l'ho detto , vi chiedo scusa Charlotte!
Si fissarono smarriti e affranti, poi Max la baciò dolcemente, Charlotte si strinse a lui e pianse,   si chiese cosa mai avesse fatto di male per meritare un destino cos' crudele. Forse, si disse, era la punizione per aver rubato ai ricchi, ma no...si rispose, la sua era una missione, non poteva essere nulla di sbagliato.

Max intuì il suo stato d'animo, cercò di non tornare piu' sull'argomento, anzi...cambio' volutamente discorso. Le poggiò due dita sotto il mento , le fissò i grandi occhi umidi, sorrise :

- Vi va un po' di frutta?
- Non ho fame! - sussurrò triste.
- Suvvia...pensate a quanto potrà essere romantico...io e voi, qui, su questo letto, vicini, ed io che vi imbocco come una bambina...
Lei sorrise :

- Avete degli ottimi argomenti per convincermi..
- Già. ..e vi assicuro che li userò....
Charlotte rise.

Max si alzò convinto di recarsi in cucina, ma ebbe appena il tempo di compiere due passi.

La porta dell'ingresso si spalancò con un tonfo facendoli sobbalzare e girare.

Max rimase sconvolto, due tizi si presero la libertà di entrare.

Charlotte fissò Max inorridita e spaventata

- Chi siete? Come osate entrare così a casa mia! - tuonò
I due erano parecchio giovani e vestiti bene , uno di loro lo fissò:

- Quale onore essere a casa dell'eletto del popolo..!Ci siamo autoinvitati, spero non vi dispiaccia!
- Andate via subito! - sbotto' pensando si trattasse di una bravata
- Non prima di aver fatto un bel discorsetto Robespierre! - gracchiò l'altro.
Max fissò preoccupato Charlotte seduta a letto impaurita, si avvicinò verso di lei ma uno dei due lo bloccò puntandogli un'arma contro.

- Oh...mio dio! - sbottò Charlotte, il giovane disarmato si girò verso di lei:
- Guarda...Guarda! - esordì con un moto di allegria fissandola  – si tratta bene il caro Robespierre! Che dolce fanciulla – continuò il ragazzo.
Charlotte rabbrividì , l'altro tipo che lo accompagnava la fissò con sguardo voglioso.

Il tipo si abbassò verso di lei, sfacciatamente le portò un dito sotto il mento costringendola al alzarlo.

.- Chi saresti tu...bellissima creatura dalla pelle lattea e gli occhi di cielo? - continuo'.

Il dito scese giu' piano sul collo fino ad infilarsi sfacciatamente dentro la sua scollatura, poi si mosse ai lati tastando quella pienezza. Charlotte provò un ribrezzo incontenibile.

- Chissà che tesori nascondi sotto quei vestiti....Mostrali anche a noi tesoro!
Charlotte e Max si guardarono .

Lui avvampò di gelosia , non avrebbe permesso che rubassero la sua purezza, non avrebbe permesso che la toccassero anche a costo della sua stessa vita....

- Lasciatela immediatamente! - sbottò
Il ragazzo con la pistola, si avvicinò con braccio teso puntandogliela alla testa:

- Non sei nella posizione di dettare condizioni!
Max sentì il freddo della canna penetrargli fin alle ossa.

Charlotte lo fissò terrorizzata.

L'altro giovane fissò Charlotte , le palpò un seno:

- Credo che ci divertiremo molto insieme bellezza!  - Esclamò
Max si sentì morire.

 

 

 

Oscar arrivò a palazzo jaryajes,varcò preoccupata il grande cancello . Durante tutto il tragitto si era guardata piu' volte indietro sperando di vedere spuntare Andrè...ma nulla.

Se non era dai De Guillard perchè non era passato a Versailles? stava forse male o...

Entrando nelle scuderie per far riposare Cesar si accorse che Alexander era già li.

Entrò a casa preoccupata .

- Ciao Nanny! - salutò
- Ciao Oscar! - sussurrò la nonnina con sguardo strano
- Andrè è giò tornato?
- Si...da un bel po'! - sussurrò lei
Lo sguardo di Oscar corse al mazzo di rose bianche sul tavolo.

- Le ha portate Andrè ma...non mi ha detto nulla, le ha abbandonate sul tavolo ed è salito nella sua stanza facendo i gradini velocemente, credo sia furioso per qualcosa...- sussurrò. 
Oscar carezzò con le dita una splendida rosa bianca, la trasse fuori dal mazzo, la tenne in mano , poi senza dir nulla salì su per le scale verso la stanza di Andrè.

Bussò ed entro'.
Lo sguardo che il suo uomo le rivolse non le piacque per nulla:

- Dobbiamo parlare comandante.....
La rosa le sfuggi' dalle mani e cadde rovinosamente sul pavimento.
   
 
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