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Autore: Anya_tara    24/09/2019    0 recensioni
" Buongiorno, Todoroki-kun", lo saluta educatamente Ojiro, un po’ in imbarazzo.
Dall’elenco fatto prima tra sé ha volutamente stralciato il compagno a metà.
Ma non certo perché gli stia antipatico. Anzi.
Todoroki Shouto è un caso a parte. Possiede un doppio quirk potentissimo, in grado di manipolare fuoco e ghiaccio, con cui ha già avuto a che fare all’inizio del primo anno durante un test assieme ad Hagakure e Shoji, dove erano rimasti tutti esterrefatti dinanzi all’estensione del potere del compagno.
Inoltre, è il figlio dell’Eroe numero Uno, Endeavor.
Ma è … un tipo insolito. Non è uno che dia confidenza a chicchessia: è gentile, educato certo, ma difficilmente si accompagna agli altri, preferisce starsene per conto suo e solo da un po’ di tempo a questa parte ha iniziato ad aprirsi con determinati compagni di classe, specie con Midoriya.
Non gli è mai capitato di incrociarlo così per caso durante le sessioni di allenamento mattutino. Quindi è strano vederlo lì a quell’ora.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Hitoshi Shinso, Mashirao Ojiro, Shouto Todoroki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E’ una delle solite, tranquille giornate nel dormitorio della Height Alliance.
Sono appena le sei e dieci del mattino. Difficile trovare qualcuno in giro a quell’ora, sono tutti nelle loro camere, chi intento a ripassare, chi ad esercitarsi, chi canticchia sotto la doccia oppure ronfa ancora della grossa nel proprio letto.
Ojiro Mashirao invece compie la sua quotidiana corsa mattutina intorno all’edificio. Quindici giri, di cui due a passo misurato, cinque sostenuto, altri cinque a saltelli con la coda, due a ritmo più contenuto e l’ultimo di reucpero, per riprendere fiato e mandar via l’acido lattico dai muscoli.
La resistenza è una delle sue migliori qualità, probabilmente. Si è ritrovato a resistere a tante cose, fin da quando aveva quattro anni e il suo quirk si era rivelato essere puramente fisico, soltanto quella coda, nessun potere da supereroe dei fumetti, niente vista a raggi laser, nessuna capacità di dominare gli elementi, mutare la propria forma, nulla.
Non un granché in definitiva. Era a un metro di distanza dall’essere un quirkless, e da allora ha iniziato ad allenarla, sperando che fosse sufficiente a guadagnargli un posto in quel che è il suo sogno fin da quando ha acquisito l’uso della ragione.
Essere un Eroe. Difendere le persone.
Poco dopo era accaduto tutto quello a cui non voleva pensare. E si era ritrovato da solo, con un fratellino di pochi mesi, accolto in casa degli amorevoli zii che si erano fatto carico di entrambi, fornendo loro l’affetto, le cure a cui il destino li aveva strappati troppo in fretta.
E assecondando il suo desiderio, entrare alla Yuuei, quand’era arrivato il momento. Certo, lui ci aveva messo del suo, profondendo tutti i suoi sforzi per ritagliarsi la possibilità di essere dentro con quel quirk così limitato; impegnandosi al massimo, anche negli studi; è diligente, sì, fa sempre i suoi compiti e si prepara a dovere ma purtroppo non possiede la mente brillante di altri suoi compagni.
Come Bakugō ad esempio, che spesso ha sentito definire come “ un talento naturale”. Ma ha anche un caratteraccio che fa cadere piuttosto in basso tutte le sue capacità positive.
Oppure Midoriya o Yaoyorozu, la cui mente acuta si accompagna a quirk incredibili.
Insomma, non che voglia muovere rimproveri a chicchessia, non è il tipo lui. Sa che ognuno ha la sua strada da percorrere, più o meno irta.
Però dai … cavolo. Sembrava che il Fato si stesse proprio accanendo contro di lui, come se non lo volesse lì in mezzo a dispetto di tutto il suo impegno.
Non prova invidia, è un sentimento negativo che esula dalla sua natura.
Ma vorrebbe semplicemente che almeno una volta nella vita gliene andasse bene una.
Termina il quindicesimo giro, fa qualche stiramento e rotea le spalle, per sgranchirle.
E’ ora di fare la doccia e infilare l’uniforme.
Ma appena si volta per andare a prendere la bottiglietta d’acqua che ha posato sulla scalinata dell’ingresso quasi inciampa e si ritrova steso lungo sul cemento.
Una mano gliela materializza davanti agli occhi.
L’altra lo trattiene per una spalla, mentre lo sguardo risale dalla plastica trasparente allo sguardo eterocromo che lo fissa.
<< To … Todoroki-kun. Buongiorno >>, lo saluta educatamente Ojiro, un po’ in imbarazzo.
Dall’elenco fatto prima tra sé ha volutamente stralciato il compagno a metà.
Ma non certo perché gli stia antipatico. Anzi.
Todoroki Shouto è un caso a parte. Possiede un doppio quirk potentissimo, in grado di manipolare fuoco e ghiaccio, con cui ha già avuto a che fare all’inizio del primo anno durante un test assieme ad Hagakure e Shoji, dove erano rimasti tutti esterrefatti dinanzi all’estensione del potere del compagno.
Inoltre, è il figlio dell’Eroe numero Uno, Endeavor. 
Ma è … un tipo insolito. Non è uno che dia confidenza a chicchessia: è gentile, educato certo, ma difficilmente si accompagna agli altri, preferisce starsene per conto suo e solo da un po’ di tempo a questa parte ha iniziato ad aprirsi con determinati compagni di classe, specie con Midoriya.
Non gli è mai capitato di incrociarlo così per caso durante le sessioni di allenamento mattutino. Quindi è strano vederlo lì a quell’ora. 
<< Buongiorno, Ojiro >>, risponde, attendendo che ritrovi un minimo di stabilità prima di allontanare la mano sinistra dalla sua spalla. << Scusami. Non volevo spaventarti >>, ammette, serio.
Mashirao batte le palpebre. << Oh, no … cioè non mi hai spaventato. Solo … mi hai colto di sorpresa, tutto qui. Non è mai capitato che ci incontrassimo a quest’ora. Sei venuto ad allenarti anche tu? >>, chiede. Poi gli pare di cianciare a vanvera, e allora tace, chinando leggermente il capo.
Todoroki è un po’ più slanciato di lui, ma non pare guardarlo dall’alto in basso.
Come si è già detto, è educato. Potrebbe darsi un sacco di arie; ma non lo fa affatto, e quel suo restare a distanza pare più un meccanismo di autodifesa piuttosto che frutto di arroganza.
D’ un tratto Ojiro sente un vago rossore affiorare alle guance.
Non è sua abitudine ficcanasare negli affari altrui e lanciarsi in simili speculazioni.
Ma d’altro canto è ancora stranito.
E appena Todoroki riapre bocca, lo è ancora di più. << In realtà no. Sono passato dalla tua camera ma non c’eri, così sono sceso di sotto. Non trovandoti in sala comune ho immaginato fossi venuto ad allenarti >>, spiega con serenità.
Lo dice così, come se non ci fosse nulla di strano, di anomalo.
Cosa mai può avere di così importante da dirgli, da non poter aspettare di vedersi in classe, o a mensa? << E mi cercavi per … >>.
<< Volevo chiederti un favore, se possibile >>.
Ojiro deve trattenersi per non spalancare gli occhi obliqui.
Questo è persino più fuori dall’ordinario. Un favore, lui? A Todoroki? << Se … se posso … >>.
<< Sai che sono piuttosto debole nel corpo a corpo. Il mio quirk è tale da aver reso spesso superfluo l’uso della forza bruta, quindi durante i miei … passati allenamenti … l’ho un po’ trascurato >>. Sembra rabbuiarsi un istante, ma è soltanto un attimo fuggevole. << Le mie conoscenze di arti marziali sono poco più che basilari, e Aizawa-sensei mi ha spesso fatto notare questo dettaglio. Qualche giorno fa ho sentito Kirishima parlare riguardo ai vostri allenamenti, dilungandosi su quanto siano stati utili per lui. Per cui mi chiedevo se non fossi disposto ad aiutarmi >>.
La mente di Ojiro per un attimo va in blackout.
Aiutarlo? Lui? << Ma … ma … ecco … Ci sono … altri … bravi quanto me, se non di più … lo stesso Kirishima, ad esempio … oppure Midoriya >>. Che era forse il suo migliore amico, perciò gli pare davvero assurdo che si sia rivolto ad uno che a conti fatti, è appena un conoscente.
<< Lo so. Ma Kirishima non ha tempo, come sai il suo punteggio scolastico è piuttosto basso.  E Midoriya … non ha delle basi solide, non conoscenze tecniche >>.
<< Anche Uraraka-san è molto brava >>.
<< Sì, è vero. Ma non so se mi sentirei a mio agio con una ragazza. Cioè, insomma, so che può capitare, ma potendo scegliere preferirei evitare >>.
E certo. E’ anche cavalleresco, il giovane Todoroki.
Sembra davvero non gli manchi nulla.
E che l’ammirazione di quasi tutte le ragazze del loro corso sia pienamente giustificata. Ha spesso sentito trillare Hagakure al riguardo. << So che Aizawa sensei allena Shinsou >>.
<< Sì, e già gli pesa >>, gli fa notare Todoroki. << Ovviamente so che ti sto chiedendo di sacrificare tempo e fatica, perciò ti ripagherei >>.
<< Eh? >>.
<< Cinquemila yen a lezione, possono andar bene? >>.
Ora sì. Ora gli occhi di Mashirao quasi rotolano fuori dalle orbite.
Cinquemila yen sono una cifra spropositata. Vero che sicuramente può permetterselo, tuttavia … << No, non posso accettare … perché non ti rivolgi ad un dojo vero? Un istruttore qualificato farebbe al caso tuo molto più di me >>, si schermisce d’impulso.
Gli occhi di Todoroki lo fissano diretti. << Ascoltami, Ojiro. Voglio essere sincero. Ho bisogno di qualcuno che sia imparziale nei miei riguardi. E … quello che sono … lo sai anche tu, no? Non sarebbe semplice trovare un dojo disposto ad accettarmi senza  … i logici riguardi >>. La sua voce pacata si indurisce. << Diverrebbe subito di pubblico dominio, e io invece ci tengo che non si sappia in giro. Non sopporterei se la longa mano di mio … padre arrivasse fin lì ad oliare gli ingranaggi. Mi serve qualcuno che mi alleni per davvero, e il fatto che tra noi non ci sia confidenza mi rassicura. E inoltre … tu sei il migliore in questo >>, osserva in tono convinto, cosa che mette Mashirao ancora di più in imbarazzo.
Non è abituato a sentire di simili complimenti riferiti a se stesso.
Tanto meno si aspettava che potesse essere proprio uno come Todoroki a porgerglielo.
Torna quieto, i suoi occhi si fanno meno penetranti, più limpidi. << Ma non voglio obbligarti. Se non ti va, o sei troppo impegnato … per me va bene. Farò in un altro modo. Grazie comunque  >>. Gli porge la bottiglia, girando sui tacchi e facendo per rientrare.
E’ piacevolmente fresca, per essere stata tanto tempo a contatto con la mano destra del compagno.
Mashirao all’improvviso si sente in colpa.
E’ come se l’avesse rifiutato. Per Kirishima l’ha fatto e gratis, con piacere. Senza contare che anche per lui è stato un ottimo allenamento da vicino.
Potrebbe essere un’occasione per potenziare anche il proprio, di quirk, con attacchi indiretti e potenti.
Inoltre Todoroki gli sta simpatico.
E poi … potrebbe quasi pensare che sia stato provvidenziale, con la sua richiesta. << Todoroki-kun? >>.
Si volta. << Va bene. Okay. Per me … non c’è problema >>.
Gli occhi eterocromi lo scrutano. Ha già capito che ha qualcosa da aggiungere. << Però cinquemila sono troppi. Io non posso … accettare. In fondo è utile anche a me, ecco, mi sentirei a disagio se … >>.
<< Non se ne parla. Se dovessi pagare un vero istruttore mi costerebbe almeno il doppio. Ma se ti senti a disagio posso fare quattromila. E’ la mia ultima offerta >>.
E dai, che cavolo.
Non può essere così stupido da rifiutare ancora. << Allora, d’accordo >>.
Todoroki unisce le mani, si inclina in un inchino leggero. << Grazie mille, Ojiro sensei >>.
Ora Mashirao avvampa fino alla cima dei corti capelli biondi. << Di … di niente >>.
 
   
 
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