Cap.5 Fuga in Cina
L'ira
di cui tutti hanno paura.
“Shishishi.
Ho
radunato tutti gli abitanti ed ospiti della casa. Siamo
parecchi” disse
Belphegor.
“Io ho barricato la
casa” fece rapporto Lussuria. Incassò il
capo tra le spalle e sospirò. “Anche se niente
sembra fermare il cielo Vongola
di quel tizio. Sarà anche biondo con gli occhi azzurri, con
fattezze eteree, ma
mena esattamente come te” ammise.
Xanxus digrignò i denti.
“Boss, io lo conosco. Le
mie illusioni sono inutili contro
di lui” gemette Mammon.
“IO ESIGO DI SAPERE CHI
E’!” sbraitò Xanxus. Ci fu uno
scoppio di fiamme intorno a lui e diverse grida.
“Non davanti ai
bambini!” gridò Anya. Era intenta a
detergere la ferita di Tsuyoshi, Takeshi era in ginocchio davanti al
divano su
cui avevano steso suo padre.
Tsuna si grattò la
guancia, tremante.
< Hanno richiamato persino il
sosia di Xanxus, il cugino
Ricky. La faccenda è seria, non li ho visti così
agitati nemmeno contro
l’oscurità.
Forse perché il nostro
sesto senso Vongola ci sta avvertendo
che è un pericolo come non ne abbiamo mai visti prima?
Persino Mukuro sembra
l’originale e non un’illusione. Se ne sta
lì, silenzioso più di Chrome, con i
suoi uomini nascosto dietro Kusakabe > rifletté.
“Io l’ho
intravisto quando ha distrutto l’entrata per il
passaggio segreto sotto la casa. Si tratta di un gigante, come nei
film” esalò
Kyoko, abbracciando Haru.
“Per questo nelle
telecamere non si riesce mai a inquadrarlo
a figura intera” disse Bianchi.
La porta dietro di loro si
spalancò e ci furono diverse
grida.
Reborn entrò e tutti lo
guardarono con gli occhi sgranati.
“Se-sei…
adulto…” esalò Gokudera.
“Il patto che avete fatto
con il dio degli dei del momento
ha funzionato. Anche io sono adulta, la mia è solo
un’illusione per comodità”
spiegò Mammon.
“Se Skull non cambiasse
stazza quando vuole, l’avremmo
capito prima” mormorò Takeshi, corrugando la
fronte.
< Perché Manuel ha
attaccato mio padre? Mi sembra strano
sia tornato dalla morte per fare tutto questo. Non ho abbastanza prove,
ma
tutto questo sembra nascondere altro > rifletté.
“Caooos! Dobbiamo
scappare… venite, ho attivato un
teletrasportatore. Vediamo di darci una mossa, o Tsuyoshi
morirà” spiegò
Reborn. I ciuffi ricci ondeggiavano ai lati del suo viso.
“Peace e Love, non ti ho
mai visto così spaventato” disse
Lussuria, giocherellando con le dita delle mani.
Gli occhi di Xanxus dardeggiavano,
mentre quest’ultimo
gridava: “Chi cazzo è alla porta?! Cosa diamine
sta succedendo?! Chi ti fa
credere che scapperò e perderò Villa
Vongola?”.
Reborn accarezzò
Léon sulla sua spalla e corrugò la fronte.
“Vi fidate di
me?” domandò.
Xanxus si passò le mani
sulle else delle pistole, da fuori
proveniva tonfi ed esplosioni.
“Perché dovremmo
farlo, hitman?” domandò. Si udì il
suono di
ceramiche e marmo che andavano in pezzi, mentre sulle finestre
corazzate
s’infrangevano resti di statue.
“Xanxus è il
più forte, ma se Reborn dice così… iiiih! Tutto questo è
l’inferno!”
piagnucolò Tsuna, portandosi le mani ai capelli castani. Si
piegò su se stesso,
Gokudera lo abbracciò, mentre Hibari estraeva i tonfa.
“Se Manuel entra,
spazzerà via tutti e ti rapirà Xanxus. Non
sei pronto per il vero Nono” spiegò Reborn. Erano
partiti diversi allarmi e gli
schermi di Lussuria mandavano una serie di segnali di errori.
“Voooi! Allora tu
sapevi!” gridò Squalo, indicando con la
punta della spada Reborn.
“Seguitemi, ora…
Se lo fate, vi spiegherò tutto. Vi dirò la
verità…” promise l’hitman.
“Dove dobbiamo
andare?” chiese Levi, la voce tremante. I
suoi occhi erano arrossati e le lacrime gli avevano rigato il volto.
“Non posso crederci. Pensi
che io non possa vincere, proprio
tu?” ringhiò Xanxus.
Leviathan negò con il
capo, gli ombrelli mandavano dei
fulminelli verdi.
“Boss, quello è
un santo. Userà ogni tipo di potere cosmico
per portarti con lui. Spazzerà via tutti solo per farti
passare dalla sua
parte” esalò.
Xanxus corrugò la fronte,
vedendolo boccheggiare.
“Xanxus, userà
dei trucchi!”. S’inserì Takeshi.
“La porta presto
cederà!” gridò Hayato.
“Al diavolo, facci strada
Hitman” ordinò Xanxus.
< Ti giuro che
tornerò, nono. Che tu sia vero o che tu
sia falso, appena avrò scoperto come annientare i tuoi
trucchi, tornerò.
Assaggerai l’ira che tutti hanno imparato a temere! >
pensò.
“Dove si va,
all’estremo?” chiese Ryohei, mentre la comitiva
seguiva Reborn.
“Nell’unico posto
in cui Manuel non oserà mai andare perché
terra dei discendenti del primo infetto: la Cina… Hibari Lee
ci aspetta” disse
l’hitman.
“Eeeeh?! Hibari Lee? Il
padre di Hibari è tornato
addirittura in Cina?” domandò Tsuna.
< Certo che Reborn
così è molto più spaventoso. Da adulto
sembra un altro e non mi è difficile credere che sia uno
degli hitman più
potenti al mondo.
Sembra un vero mafioso >
pensò.
“No, il vero Hibari
Lee” rispose Reborn, aprendo un
passaggio segreto nel muro.