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Autore: drem_of_love    26/09/2019    1 recensioni
Usagi ha sconfitto Galaxia. Ha salvato di nuovo il pianeta ma per la prima volta in vita sua non sa cosa vuole. Finalmente ha liberato Mamoru, dovrebbe essere felicissima eppure non lo è. L’idea che Seiya stia per tornare sul suo pianeta la distrugge. Stanco del suo atteggiamento, una notte, Mamoru e Usagi litigano in modo acceso. Quest’ultima stanca e provata scapperà di corsa ma poco prima di giungere a casa, le taglieranno la strada. Mamoru preoccupato si recherà in ospedale temendo di averla persa, per fortuna non è così. Usagi ha perso solo la memoria. Non sa più chi è, non si ricorda del suo passato ma soprattutto non lo riconosce. Riuscirà Mamoru a farla innamorare di nuovo nell’attesa che le ritorni la memoria? C’è solo un ostacolo nella sua missione: Seiya. Il ragazzo è ritornato e stavolta, vuole conquistare Usagi a ogni costo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna, Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Ami/Taiki, Endymion/Serenity, Mamoru/Rei, Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie, Dopo la fine
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Dove sono? Mi guardavo smarrita intorno in cerca di risposte. Avevo un terribile mal di testa, la vista annebbiata. Mi sembrava di avere un martello pneumatico nel cervello. Mi portai le mani tra i capelli e notai di avere la testa fasciata. Ero sdraiata in un letto freddo e anonimo, le lenzuola economiche e spesse bianche, una coperta pesante marrone. Cercai di alzarmi, ma qualcosa me lo impediva. Voltai lo sguardo alla mia destra e notai di essere attaccata a un’aflebo. Ero in ospedale… ma per quale motivo? Pensai spaventata.

Iniziai a piangere. All’improvviso una giovane dai lunghi capelli biondi entrò nella mia camera. Pigiò il pulsante delle emergenze e senza attendere oltre, si precipitò in corridoio urlando.

«Dottore, dottore! Corra, finalmente si è sveglia!»

Chi era quella ragazza? Cosa ci faceva fuori dalla stanza?

Ritornò seguita da un uomo sulla sessantina. Non dedie manco il tempo all’uomo in camice di avvicinarsi, che mi si avventò al collo e cominciò a piangere sul mio petto.

«Oddio Usagi, ero così spaventata!»

Sbattei piu volte le palpebre a disagio.

«Chi sei? Come conosci il mio nome?»

La ragazza si lasciò scivolare stancamente sulla sedia e con disperazione si coprì il viso con entrambe le mani.

«Oddio Usa… non scherzare! Sono Minako, dovevamo studiare insieme oggi. Quando sono arrivata eri priva di sensi e l’auto era già scappata a tutta forza. Ho lasciato un messaggio ai tuoi genitori, non erano in casa» pronunciò singhiozzando.

«Minako? Non conosco nessuno con questo nome, mi dispiace» sussurrai smarrita stringendo il lenzuolo tra le dita.

Il medico scosse la testa dispiaciuto.

«Signorina, come si chiama?»

«Usagi Tsukino» risposi sicura.

«Quanti hanni ha?» continuò appuntando delle cose su di una cartella.

«Devo compiere 14 anni. Presto comincerò le scuole superiori» pronunciai etusiasta all’idea di crescere.

A quel pensiero guardai il mio corpo e arrossii di brutto. Possibile che fossi già così sviluppata?

Il medico sembrò leggermi nel pensiero.

«Signorina come nota dal suo fisico, lei è molto piu grande. Vede?» pronunciò porgendomi un documento.

Rigirai quel documento di plastica tra le dita… «30 giugno 1990. Non siamo nel 2004?» domandai confusa.

«No signorina, siamo nel 2007. Quindi lei ha quasi 17 anni. Temo che ha causa del trauma cranico lei abbia un’amnesia» spiegò l’uomo controllando i miei riflessi.

In quell’istante dei colpi alla porta attirarono la nostra attenzione.

«Avanti» pronunciò il medico.

Mia madre esausta e trafelata, stringeva convulsamente il braccio di mio padre.

«Oddio, Usagi!» gridò sollevata stringendomi tra le sue braccia.

«Cosa ti è successo piccola?» chiese mio padre accarezzandomi la testa.

«Non lo so» mormorai appena cercando di trattenere le lacrime.

All’improvviso la porta si spalancò con forza e un altro uomo in camice, si presentò al nostro cospetto.

«Ancora un altro medico? Basta! Mi scoppia la testa!» pronunciai stringendo forte le mani alle tempie.

«Lui è il tuo fidanzato Usagi» mi comunicò la biondina mantenendo un contatto visivo, cercava di infondermi sicurezza.

«Usagi sono io, Mamoru. Sono venuto appena ho saputo!» sospirò sconvolto passandosi una mano tra i capelli.

«Mamoru? Chi Mamoru?» continuai cercando di capirci qualcosa.

L’altro medico si schiarì la voce con un colpo di tosse.

«Il trauma le ha provocato un’amnesia. Riconosce i suoi genitori e non riconosce te e la sua amica, poiché il trauma ha cancellato gli ultimi tre anni della sua vita» spiegò rivolgendosi ai due giovani.

Nello sguardo del ragazzo, passò uno strano lampo di malizia.

«Tranquilla Usagi, ci siamo noi. Ora lasciamola con sua madre, torneremo con le ragazze piu tardi» suggerrì il moro afferrando sottobbraccio quella furia bionda così da trascinarla fuori.

Non so perché, ma avevo una brutta sensazione.

«Signora la prego di informare tutti che Usagi non va assolutamente forzata a riacquistare i suoi ricordi» si raccomandò il dottore a mia madre spiegandogli alcune procedure.

«Torneranno?» sospirai sentendomi un’estranea nella mia vita.

«Non lo so signorina, forse sì, forse no, altrimenti le auguro di costruire di altri piu belli e significativi».

«Hai visto? Tutto andrà bene piccola, dobbiamo solo avere fiducia» mi rincuorò mia madre.

La risposta del dottore mi fece sorridere.

Sì, sarebbe andato tutto per il meglio!

 

   
 
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