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Autore: BubbyDae    26/09/2019    0 recensioni
Prese l'ascensore e salì, salì... Il rudere di metallo si bloccò tra il quarto ed il quinto piano. Dopo qualche rumore non proprio rassicurante, iniziò a precipitare...
Urlò.
Raprì gli occhi ed era di fronte al suo appartamento.
Notò qualcuno alle sue spalle che la sorreggeva; e poco prima di vedere parte di quel corpo volatilizzarsi, si aggrappò con forza al suo braccio.
Sul pianerottolo del quinto piano di fronte all'appartamento 43 rimaneva solo una busta della spesa.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se mi sento al sicuro?! C-che domanda è?!
 
 
 
 «No, scusa. Volevo solo sapere se ti piace e se ti trovi bene qui», chiese lui un po' in imbarazzo.
 «Ah... sì, certo! Mi trovo molto bene ed è un ambiente molto stimolante».
 «Cosa studi?».
 «Studio lingue e culture dell’asia, integro con qualche esame di antropologia. Molto interessante!».

Baekhyun notò qualcosa uscire dallo zaino.
 «E’ un invito?».
 «Non saprei. Credo di averla ricevuta diverse volte, ma non ho mai avuto il tempo di aprirla».
 «Sarà destino che non debba aprirla. Io la butterei a questo punto».
 

 
Ha cambiato atteggiamento?

 
 
Tutto ad un tratto si spensero le luci.
I raggi solari non riuscivano a bucare le fitte nuvole nere nel cielo. Nella sala c’era abbastanza buio da costringere gli studenti ad accendere le torce dei loro cellulari.
YunShin era una ragazza forte con grinta da vendere, ma questa situazione la terrorizzava. Fin da piccola ha sempre temuto il buio; pensava che una piccola fobia non avrebbe dovuto abbatterla così, ma era più forte di lei.
 
La trovate lì, pietrificata, con le mani vicino al petto e gli occhi serrati.
«YunShin, stringimi la mano. Seguimi», il ragazzo fece per alzarsi toccandole il braccio.
«N-non posso. Non riesco a muovermi».
«Yun, la mano. Dammi la mano», dopo averla presa e stretta forte la tirò a sé costringendo la ragazza ad alzarsi. 
«Andiamo», e la trascinò via.

Girarono qualche angolo, attraversarono un paio di corridoi: ragazzi in giro con le torce del telefono si interrogavano su quale fosse la causa del blackout e molti professori sbuffavano scocciati per l’interruzione delle lezioni. Era abbastanza difficile muoversi nei corridoi con tutti quegli studenti che spingevano e gli venivano contro.

 
 
Raggiunsero il sottoscala dell’ala nord del Dipartimento di Psicologia come da accordi.
 
Baekhyun, vedendo il viso ancora terrorizzato della ragazza, cercò di tranquillizzarla.
«Apri gli occhi, Yun».
Aprì gli occhi e la mano che stringeva emanava una luce calda, molto dolce e poteva sentirne il tepore. Diventò sempre più bella e più calda ogni minuto che passava.
Si sentiva al sicuro, tranquilla e molto serena. Le sue mani erano legate a quelle del ragazzo e non avrebbe voluto lasciarle andare.
«Va meglio così?».
«Sì, grazie. Scusami, crederai che sia una fifona».
«Per nulla. Ognuno ha le sue paure, nessuno è infallibile».
«Come fai?», indicando con un cenno del capo le loro mani.
«Magia. E’ un segreto», disse dandogli un buffetto sul naso.
 
«Baek, eccomi. Mi sono accorto adesso del blackout. Perlustravo il giardino a causa di quelle strane nuvole».
«Tranquillo, portaci entrambi a casa nostra. Le ho mostrato il mio potere e devo parlare con Suho».
Kai annuì sconvolto e, senza replicare, toccò i due ragazzi.
Tutti e tre sparirono in un battito di ciglia.
 


 *
 
 
 
«Io non lo faccio un’altra volta! Mi rifiuto! Non le farebbe bene a distanza di così poche ore!»
Lay parlava in modo acceso con Suho e Baek in un angolo del salotto. Gli altri ragazzi cercavano di distrarre la studentessa. YunShin però aveva sentito benissimo quelle parole e nella sua testa riviveva quei flashback senza senso e che non ricordava di aver mai vissuto.
 
Ecco che riviveva nuovamente frammenti di una mattina che non ricordava…
«Mi dispiace. Non mi sono accorto!»
«Stia più attento!»
«Non sei asiatico?!»
 

Scattò in piedi ormai esausta da quella situazione: «Scusatemi se mi permetto, ma... è colpa vostra se mi ricordo qualcosa che credo di non aver mai vissuto? E poi… chi siete?».

Tutti e nove i ragazzi sbiancarono e si guardarono increduli.
 
«Tu... COSA?!», chiese il leader.
«Mi ricordo di un ascensore, io terrorizzata, delle urla e… credo dei ciclisti. Mi ricordo di esser apparsa e riapparsa, come poco fa. Tutto questo però non ha senso, o sì?!”
«Lay, l’hai fatto bene?!»
«Se faccio una cosa, la faccio bene»
«Ragazzi, e se fosse quasi immune al potere di Lay?», intervenne Kai.
«Possibile, ma perché?», rispose Chen.
«In effetti, ieri l’ho notato subito che il suo nome ha qualcosa che riconduce alla profezia».
«Ah sì, tu sei il ragazzo interessato all’Asia», le uscì dalla bocca senza pensarci.
«SI RICORDA!», urlò Kai.
 
«Non iniziare. Ci deve essere una spiegazione», disse il più serio di tutti, «Pensateci un attimo, da quando Jongin ha iniziato a starle appresso i casi sono aumentati o sbaglio? Una settimana e mezza... Che stiano pedinando noi per scoprire quello che sappiamo e che…», Do si bloccò un attimo fissando la ragazza, «ci fossimo imbattuti per caso nella cosa di cui parla la profezia?»
 
 
 
Sarai TU una ‘COSA’!

 
 
«Come fai a dirlo? Kai si può esser solo fissato con una ragazza qualsiasi e loro potrebbero aver pensato che fosse lei a causa della coincidenza con il nome», intervenne Yeol.
«Oppure loro l’avevano già trovata e Jongin ha iniziato a seguirla poco dopo, accortosi della strana situazione», rispose l’altro.
Suho li interruppe e recitò: << Quando il tempo si tingerà di rosso e calerà il Grande Nero, gli elementi della vita affronteranno un lungo viaggio verso l'Oriente guidati dalla melodia nei loro cuori. Credere è la chiave per sfuggire al Buio. Senza la loro arma, periranno e l'esistenza cesserà >>, ed aggiunse, «Mi sembra troppo strano sia una coincidenza, Yeol».
«Indaghiamo», una voce giunse alle loro spalle. Sehun era appoggiato al muro e li guardava con aria tutt’altro che presente, «...ma ci serve... lucida».
«Sono d’accordo con te per una volta», lo frecciò il leader al quale Sehun rispose con una smorfia di scherno.
«Posso restituirle la memoria allora?».
«Si può?!», chiese lei.
«Certo, te l’ho solo nascosta. Io sono un guaritore. Quando mi chiedono di nascondere alcuni ricordi mi sembra di andare contro la mia natura. Mi sento meglio se te la posso restituire».
«Dopo questo ‘trattamento’ però dovete farmi capire di cosa parlate perché io non ci sto capendo nulla! Mi sembrate solo dei pazzi. Oppure sono morta! Non c'è altra spiegazione».
Alzando la mano di scatto Baek disse: «Te lo spiego io! E no, non siamo pazzi e non sei morta».
«Ti facevo più timido, sai?!», rise lei.
«Sono bravo nella recitazione oltre che nella magia», e le fece l'occhiolino.
 
 
Creò una piccola scintilla dalle sue mani e la fece girare intorno alle teste dei ragazzi scatenando le risate di tutti. Quella lucina si infilò nel naso di Suho, poi nell’orecchio di Yeol e, dopo aver fatto una capriola vicino al viso di Sehun, venne inglobata in una sfera d’acqua e si spense.
 
«SUHO! DAI!», urlò il ragazzo infastidito.
«Credo che YunShin rivorrebbe quelle ore che le abbiamo rubato ieri mattina», disse sorridendole.
«Andiamo!»,  Lay le tese la mano, «Di là c’è una piccola stanza degli ospiti».
   
 
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