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Autore: _Eclipse    26/09/2019    2 recensioni
"Qual è la mia colpa? Sai dirmela tu Atsuya? Forse è perché sono nato… nato con un crimine, essere diverso.
Non ho deciso io che sarei stato così,ma forse non sono poi diverso da tutti loro.
Non ho mai preso in mano una bambola, ho sempre preferito il malinconico colore grigio all'allegro rosa.
Ho pattinato sul ghiaccio, ma ho sempre preferito giocare a calcio."
"Prima la mia vita era gioiosa e felice, una strada nel mezzo del verde dei prati, circondata da fiori multicolori, con il sole che splende in alto nel cielo. La percorrevo insieme a te, fratellino.
Poi ci siamo separati e la strada ha iniziato a farsi più stretta, tortuosa. Come un sentiero di montagna.
Faticosa, in salita, piena di pietre e sassi su cui inciampare e cadere, rovi che graffiano la pelle e nessuna luce nell'azzurro. Solo nubi grigie, proprio come ora.
Questi alberi spogli, questo cielo buio sono il ritratto di cosa è diventata la mia vita."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qual è la mia colpa?

 


Se dovessi descrivere la mia vita, quali parole potrei usare?

Semplice, gioiosa, allegra… fino a quando c'eri tu.

Ormai non mi rimane che una tua fotografia, fratellino.

Sempre pronto a darmi supporto a strapparmi un sorriso. Se ero triste, tu rimanevi vicino a me abbracciandomi, se ero felice stavi al mio fianco ridendo.

Quanto tempo è passato? Giorni? Mesi? 

Sono già anni. Alle volte mi chiedo, "se il Cielo avesse preso la mia vita, sarebbe cambiato qualcosa?" 

Perché proprio tu? Mamma e papà, loro non ci sono più, svaniti quando ancora eravamo bambini. Siamo cresciuti insieme, inseparabili, fin dal principio.

In mano ho una nostra fotografia di quando eravamo bambini, la tengo nel portafogli in modo da averla sempre con me. Stiamo sorridendo davanti alla macchina fotografica di papà. Era stata scattata poco dopo una delle nostre partite di calcio, forse da lassù ti ricorderai.

Ora sto camminando per un parco della città, gli alberi sono spogli, non una foglia, non un fiore sui rami. Il cielo è grigio e fa freddo. Forse nevicherà. Neve, l'abbiamo sempre amata e sempre la amerò, ma ogni volta che la vedo non posso che pensare a te, Atsuya, da quando la stessa neve che abbiamo così tanto amato ti ha portato via quell'inverno di tre anni fa, tutto è cambiato. 

Mi sono trovato solo. Solo ad affrontare la vita, a rendermi conto di quanto possa essere amara. 

Tu eri la mia forza e la mia ragione di andare avanti. 

Mi hai sempre difeso da chi mi prendeva in giro, da chi cercava di fare il prepotente, da chi tramava alle mie spalle.

Se non ci fossi stato tu, non so come avrei fatto ad andare avanti.

Tu lo sapevi, il mio grande segreto. Nessun'altro lo conosceva, ma ora non ha importanza. In un modo o nell'altro è stato svelato.

 

"Dovresti morire…"

 

"Chi vuole un finocchio come amico?"

 

"Ehi frocetto, ti va di venire con noi? 

Dobbiamo allenarci o perderemo il torneo di kick boxing…"

 

Quanto ho pianto in passato. Ho desiderato e implorato che tu tornassi da lassù. Tu eri forte, io debole. Non sono mai riuscito a oppormi, avevo bisogno di qualcuno che mi tirasse fuori da quella spirale di dolore.

Dolore… i calci e i pugni non sono nulla in confronto alle parole. Un livido fa male, si vede e lascia un segno che poi il tempo fa sparire.

Le parole, sono come coltelli che trapassano il cuore. Non lasciano cicatrici, macchie, ma lasciano segni invisibili che si sentono. Ancora le ricordo bene, incise dentro di me.

 

"Che fai qui? Torna a giocare con le bambole frocio!

 Anzi potresti anche ammazzarti... 

un rifiuto in meno di cui occuparsi"

 

Qual'è la mia colpa? Sai dirmela tu Atsuya? 

Forse è perché sono nato… nato con un crimine, essere diverso.

Non ho deciso io che sarei stato così,ma forse non sono poi diverso da tutti loro.

Non ho mai preso in mano una bambola, ho sempre preferito il malinconico colore grigio all'allegro rosa.

Ho pattinato sul ghiaccio, ma ho sempre preferito giocare a calcio.

Mi vesto bene, ma non seguo la assurde e rigide regole della moda.

Perché tutti mi odiano?

Forse tu da lassù conosci la risposta ma non puoi dirmi nulla.

Forse la conosco anch’io nel profondo del mio cuore, ma non l'accetto, non voglio.

Non voglio perché la risposta è semplicemente: "amore".

Amore, il più bello dei sentimenti ma anche il più atroce.

Che differenza fa amare un ragazzo al posto di una ragazza? 

Perché questo odio? 

 

"Sei contro natura… 

fatti due domande sul perché esistono sia maschi che femmine"

 

Cosa c'è di più naturale dell'amore? Non è forse la violenza e l'odio che vanno contro natura? 

Io sono qui, sono vivo, respiro, mi muovo, ciò fa di me una persona, una parte della natura.

Se fossi contro natura non sarei qui, sarebbe un paradosso.

Prima la mia vita era gioiosa e felice, una strada nel mezzo del verde dei prati, circondata da fiori multicolori, con il sole che splende in alto nel cielo. La percorrevo insieme a te, fratellino.

Poi ci siamo separati e la strada ha iniziato a farsi più stretta, tortuosa. Come un sentiero di montagna. 

Faticosa, in salita, piena di pietre e sassi su cui inciampare e cadere, rovi che graffiano la pelle e nessuna luce nell'azzurro. Solo nubi grigie, proprio come ora.

Questi alberi spogli, questo cielo buio sono il ritratto di cosa è diventata la mia vita. 

In poco tempo ho perso la mia famiglia, ma anche la mia dignità di uomo.

La scuola era diventata un incubo, nessuno che mi rivolgeva la parola, solo un freddo saluto privo di significato. 

I professori non vedevano o forse fingevano di non vedere ciò che si era abbattuto su di me, la mia classe lentamente iniziò a ignorarmi, fino a che non mi abbandonarono a me stesso, come un naufrago abbandonato nell'oceano.

Io sono debole, sono come il vetro. Una crepa e posso resistere, due crepe e inizio a cedere, tre crepe e mi infrango in mille pezzi.

Credevo di impazzire, ho pensato che non ce l’avrei fatta.

Continuavo a pensare a te, fratellino mio, forse se tu non fossi andato via sarebbe tutto diverso. Forse non sarebbe cambiato nulla ma non sarei stato solo perché ci saresti stato tu al mio fianco.

Ho quasi dato ascolto a quelle parole velenose. Avvolto in un manto di tristezza e paura. 

Il dolore fisico è nulla in confronto alle parole, una lama che scorre su un polso non fa così male come sembra, oppure lasciarsi andare nell’immenso mare, facendosi cullare dalle onde fino a che non ti addormenti.

Pensieri orribili che mi hanno tormentato. Scomparire da questa realtà, forse nessuno di sarebbe accorto della mia assenza. Scomparire dalla realtà, per tornare insieme a te… Atsuya.

Eppure quando decisi che il momento era arrivato, non potei far nulla.

Tenevo la lama di un coltello sul polso scoperto, bastava solo un rapido gesto e sarebbe tutto finito in pochi istanti.

Ero riuscito a capire che non avrei risolto nulla. Avevo capito che avrei solo dimostrato al mondo quanto ero debole. Perché la vera debolezza è farsi sopraffare dalla vita.

Lo so bene, tu non vuoi che mi arrenda. Tu non vuoi che mi scoraggi, perda la volontà di continuare.

Lo so che anche tu, ovunque tu sia, vorresti riunirti con me.

Vorresti abbracciarmi un’altra volta ma non ora, non è ancora giunto il momento. 

Tu avresti combattuto, perché sei forte, allora ho alzato la testa e come te, ho deciso di affrontare la vita.

 

"Guarda chi c'è! 

Ehi finocchio quando finirai di tormentarci con la tua presenza!?"

 

Guardai il mio aguzzino dritto negli occhi e urlai.

 

"Quando la finirete voi di tormentarmi per quello che sono! 

Sì, finocchio e orgoglioso di esserlo! 

Orgoglioso perché io non temo di essere ciò che sono! 

Orgoglioso perché so che in me non c'è nulla di sbagliato!

Io esisto, io ho una voce e questo è il momento di gridare chi sono io,

di gridare che non ho paura e non mi arrendo!"

 

Da quel giorno, quella spirale di dolore in cui ero caduto iniziò a dissolversi. Non è stato semplice, ho dovuto tirar fuori gli artigli più volte.

Ho finito gli studi, ho trovato dei veri amici di cui so che posso fidarmi.

Non ho ancora un compagno, lo ammetto, ma ci sto lavorando.

La lunga salita non può continuare per sempre. Arrivato in vetta, ti rendi conto che tutta la fatica e il dolore sono serviti, poi si ritorna a valle, la discesa fino al piano e così la mia vita è tornata come quella di una volta.

Non pensavo che sarei che arrivato così presto qui da te.

E' vero, dovrei farti visita più volte, tutte queste foglie autunnali hanno coperto completamente la tua lapide.

Ti ho annoiato per tutto il viaggio, lo so. Non sono qui a mani vuote, ti conosco, so che quasi sicuramente ti sarai addormentato dopo questo mio discorso, quindi ho portato con me dei gigli bianchi per te. 

E' solo un piccolo pensiero, spero ti piacciano.

Sono stato uno sciocco a farmi sopraffare dalla paura. Avrei dovuto capirlo prima che dovevo alzarmi e reagire, vero fratellino?

 

In quel momento, mentre Shirou posò i fiori sulla tomba del fratello, un soffio di vento passò tra i suoi capelli

 

Sappi che mi manchi... ma so che sei sempre presente nel mio cuore.


****

 

Angolo d'autore…

 

So che molti avrebbero preferito vedere un aggiornamento, ma non è ancora il momento.

1404 parole, di solito scrivo molto di più, vero, ma non volevo tediarvi troppo.

Un piccolo flusso di coscienza visto dagli occhi del nostro caro Shirou, un piccolo sfogo in seguito ad un'esperienza non molto piacevole (almeno per l'altra persona con cui ho discusso "deliziosamente"). Al contrario di Shirou sono un po' una testa calda, ma ho deciso di dare un piccolo tono drammatico con questo dialogo interiore con il fratello. 

Nessuno è debole, la debolezza è arrendersi di fronte alle sfide della vita. L'importante non è cadere ma rialzarsi e andare avanti.

So che dal punto di vista tecnico o grammaticale non sarà eccelsa, mi sono preso alcune libertà come l'uso consapevole di ripetizioni per rappresentare il pensiero (potrei consigliarvi quindi di ascoltare un qualsiasi brano al pianoforte durante la lettura, come ho fatto io mentre scrivevo).

Mi farebbe molto piacere se scattasse qualcosa in voi, anche solo una piccola riflessione, so che chiedo molto e il mio modo di scrivere non è il migliore, ma spero che sia riuscito a passarvi il significato della storia… 

Detto questo, io vi lascio, 

come sempre un saluto

 

_Eclipse

 
   
 
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