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Autore: DANYDHALIA    28/09/2019    2 recensioni
Una ventata di cambiamento si comincia a respirare nuovamente per le vie della Metropoli popolata unicamente da animali.
l'ex-sindaco Lionheart dovrà affrontare un processo. Judy e Nick in questa nuova avventura faranno la conoscenza d'un avvocatessa felina..molto particolare, che porterà una ventata di nuovi imprevisti e novità nelle loro neo vite da agenti.
Vecchie e nuove conoscenze, rivelazioni e segreti, un piano da svelare, amici e ideali da salvare coloreranno la trama che farà da sfondo per un nuovo capitolo ambientato nella città che almeno una volta nella vita vorremmo visitare.
Detto questo a tutti voi un caloroso Miao: Ciao^^Ma un nuovo caso è alle porte per i nostri agenti preferiti, adesso che le neo elezioni sono alle porte.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Quella stessa sera si sarebbe indetta una circolare speciale nella sala riunioni degli agenti.                   
Motivo: decidere il da farsi durante indagini e turni di notte formare.

Tutti i poliziotti erano in attesa delle istruzioni che i rispettivi superiori avrebbero concordato per loro.



In quel momento Russell ed Alice si trovavano da soli fuori, all'ingresso della ZPD, sulle scale: avevano concordato fosse più prudente non lasciare loro tracce in prossimità dei dormitori, dal momento che di li a poco sarebbero stati occupati dai tutori dell’ordine una volta assegnati i turni.

I due paparazzi Lance ed Higghins, intanto, fiaccati dalla giornata e stremati dall'attesa dei comodi del loro “neo capo-collaboratore temporaneo” decisero formalmente di tornare a casa per farsi una dormita, promettendo pur tuttavia di farsi vivi l’in domani.  Benché sospettoso Russell gli e lo concesse, ritenendo che una storia come quella di Alice fosse più sicura lontana da loro (in caso di una maldestra uscita d’informazioni), ma allo stesso tempo era fiducioso del fatto che avendo subito emozioni abbastanza forti, almeno per una notte, le puzzole se ne sarebbero state buone (in caso contrario aveva piazzato loro un localizzatore per i cani recluta in fase di addestramento).



Alice si sforzava di recuperare la sua solita verve nel frattempo, scarabocchiando su uno dei suoi taccuini privati i piani per la serata, nel caso Judy e Nick avessero passato la notte a casa sua: come fargli conoscere i suoi due piccoli insetti in ex-affido ed attualmente in adozione*, dire apertamente che tipo di relazione aveva con Finn scherzando con loro (in presenza di quest’ultimo per non sparlare e per farsi compagnia di notte) o come i propri sogni avevano inciso sulle rispettive carriere  condividendo altri segreti (non nazionali).

Incluso..cosa dire a Theodore Lionheart in merito a sua figlia: mettere per iscritto le “frivolezze” e ripescarle più tardi era sempre terapeutico per alleviare la tensione, di ostacolo quando la gatta cercava di concentrarsi sui questioni più importanti e delicate.



-Proprio non vedi l’ora di invitarli vero?- intuì lo scoiattolo .



- Diciamo che ora che mi sto sentendo più leggera..sento di poter tornare a gestire sia “le priorità” che “il piacere”. Senza contare che non vedo l’ora di mostrare loro la casa, i ragazzi.. ecc. Non saresti trepidante anche tu?- chiese la gatta.



- Io farei comunque più attenzione con la “confidenza”, al posto tuo, e rimarrei su quella linea non lasciandomi coinvolgere in “avventure aggiuntive”.             

 In  fondo hai detto e “fatto” abbastanza per oggi: adesso lavorare è la cosa migliore per te, avremo tempo per altri..- in quel momento Russell non seppe come proseguire, vedendo il volto di Alice impassibile,e temendo di averla un po’ urtata.



- Colpi di scena?Sorprese? Rivelazioni? Era così che volevi continuare?- domandò asciutta la gatta.



-Si, per l’appunto!- rispose a tono Russell e deciso a non farsi intimidire. Aveva come un presentimento in merito a dove avrebbe potuto andar a parare l’amica, dopo quell'elenco.



- E sentiamo, “tu”, a che lavoreresti a questo punto? Perché il signorino qui presente non ha “nulla” da fare,..o rivelare ad un “certo tale”. Vero?- fece lei allusiva, per l’appunto.



-NO!! Non adesso- urlò lui momentaneamente concitato, non essendosi ancora ripreso dall'escamotage di prima nell'ufficio di Bogo.



- E quando allora?! Quando gli spareranno e tu farai una foto per la cronaca nera o scritto un elogio funebre in prima pagina da parte tua?Quando riprenderà a frequentare qualcuno e tu lo saprai per conto di terzi? O dopo altri 20 anni con intervalli irregolari ? Prima o poi dovrai diglielo sai?! Non è per questo, in fondo, che hai deciso di unirti a me oggi, al di fuori del giornalismo? Non è giusto andare avanti così, né per Nick ma soprattutto per te Russell.Non è salutare e non ti fa bene- concluse Alice.



Dopo un attimo di silenzio il giovane reporter rispose.



-..Certo..certo che ho intenzione di affrontare l’argomento. Temo solo..non esista un modo.. “non sconvolgente” o “appropriato” per farlo. Lui è più maturo di quanto non sembri, non lo voglio scandalizzare e dargli un’altra scusa per allontanarsi da me- disse sincero lo scoiattolo riferendosi alla volpe.  -Poi..ti ricordo che sei stata tu “oggi”a chiamarmi ; potevi benissimo non coinvolgermi!- aggiunse Russell con sguardo deciso.



-Vero, ma prima o poi ti saresti fatto vivo “comunque” , senza contare che avevo dei dubbi da chiarire in merito a.. “quelle foto”, ma lascerò correre, e che  sia un certo “signorino” di mia conoscenza a parlarmene: l’unico che poteva dissipare tali dubbi non potevi essere che tu.Oppure, data la tua “nota tendenza nell'affrontare le questioni sentimentali di petto”, non ti saresti mai fatto sentire. Perciò“lavorare” su “lavorare” non ti sarebbe servito a niente, se non a..procrastinare il tuo dolore, o una verità mai affrontata che avresti rimpianto per sempre - disse seria Alice.



Russell non disse ne fece nulla, neppure un espressione stupita o di disappunto. Sapeva che l’amica aveva ragione. Lei gli si avvicinò, si sedette sul gradino accanto a lui e aggiunse con più calore nella voce..



-Vorrei solo che anche tu fossi più sereno, sollevato, che andassi avanti con la tua vita. Se io non sempre posso.. che male c’è a volerlo per un amico? Potrei davvero andarmene un giorno, pur con tutto l’impegno messo per restare, e..una cosa come una questione sentimentale irrisolta, paragonata a ciò che abitualmente mi hanno costretto ad affrontare per anni, non dovrebbe farti star male. Ti sei gestito egregiamente in questi anni, ma adesso, non credi sia ora di fare “un altro salto verso l’albero”?- domandò Alice, alludendo al fatto che gli scoiattoli saltano da un’ albero all'altro.



Russell si voltò nella sua direzione e..-Lo so che questo sarebbe il momento migliore per farlo, ma tu,.. lo fai sembrare troppo semplice! Con la tua baldanzosa prosopopea mascherata da filosofia e “buoni consigli” da felina navigata.. in salotto- rispose lui inizialmente calmo terminando con una punta di astio sulla fine come forma di autodifesa.  Per quanto maturo le questioni personali lo infantilizzavano non poco.



Alice, che non voleva finire la conversazione con un litigio, incassò il colpo altrettanto maturamente e provò ad appellarsi al buon senso dell’amico, vacante ma sempre presente..a modo di Alice.



-E tu invece, saprai anche come “farla più complicata”, ma non puoi sottrarti al destino che qualcuno si prenda cura di te..se in certi aspetti della tua vita non riesci a farlo da solo!- soppesando bene le parole.



Quella frase fece scaturire in Russell una reazione strana, tra l’arrabbiato e il divertito, si mise la testa tra le zampe e rise sommessamente.Quando poi ebbe finito..



-Voglio capire anche io se è vero. Sfatare le tue congetture può essere molto più rilassante di stare ad ascoltarti!- rispose prontamente.

Russell allora lanciò un sorriso di sfida alla gatta, poi si girò e salì di qualche gradino più in alto.



-Vuoi rientrare dentro?- chiese Alice calma.



-No, si vede meglio l’imbrunire da qui, lontano da te. Tu invece che conti di fare stando lì?- rispose lui  giocando col tono di voce.



- Vedo se Daphne, o Finn passano, altrimenti continuo ad aspettare che Judy e “Chi sai Tu” finiscano e ci avvisino- rispose lei con lo stesso atteggiamento ed espressività adottati da Russell.



-“E poi ha la presunzione di dare a me consigli su come socializzare. No!Mi correggo. Conigli Sentimentali!- pensò fra sé lo scoiattolo.

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Intanto dentro l’edificio, Judy osservava pensierosa la coppia di amici con Nick al suo fianco, da una delle finestre, ovviamente non aveva sentito nulla.



-A cosa stai pensando?- domandò la volpe.



-Cerco di capirlo. Vorrei prendere una decisione netta ma stona con ciò che mi sento di fare- provò a spiegarsi la coniglietta.



-E sarebbe?- insistette delicatamente Nick.



- Il passato di Alice, questa questione dei Born Wilde, Zootropolis come un esperimento sociale. Se devo essere sincera, sento di aver bisogno di una pausa per una notte, tornare ad indagare normalmente e poi riprendere questa questione a..mente fresca..e cuor leggero- rispose Judy.



-Quando dici “prendermi una pausa” intendi “prendermi una pausa da Alice” oltre che da tutto questo sperando in turno di guardia, vero?- chiese retoricamente Nick.



-Si, ma non vorrei urtarla evitandola, non perché potrebbe avere reazioni strane, ha indirettamente fatto intendere di provare a tenere un basso profilo da fuori d’ora in poi. Perché devo metabolizzare quello che ha detto riguardo la sua vita..e se stessi con lei non saprei trovare le parole. Fin da bambina ho sempre saputo cosa volevo fare, e sono stata felice d’impegnarmi a raggiungerlo..ma Alice, per quanto incredibile, non mi sembra sia mai stata messa in condizione di scegliere davvero la sua strada. Per quanto la causa di questo GSD possa essere nobile. Non vorrei dire o fare nulla che possa urtarla, ora che si è ricordata tutto- spiegò la giovane agente di polizia all’amico collega.



Nick ascoltava compiaciuto il ragionamento maturo della sua “Carotina”, e dal momento che in parte era d’accordo anche lui ne condivise il pensiero.

-Hai ragione, mi chiedo anch’io se ciò cambierebbe il suo approccio verso di noi o sul come amministrare ciò che affronterà. Se non’altro adesso sappiamo perché tiene tanto al concetto di “amicizia” e di “verità”: per quanto io ritenga sia una gatta socievole di natura..devono essere stati dei lussi che non ha potuto permettersi da tempo.  Ciò spiegherebbe anche la scelta di accettare di sottoporsi ad un mezzo radicale come l’ipnosi, all’infuori della “sicurezza nazionale” : affrontare determinati ostacoli con uno spirito sbarazzino, ma comunque razionale, dev’essere stata la tattica più efficace per lei di superare le sue giornate. Forse con troppi ricordi e responsabilità in più non avrebbe retto- ipotizzò Nick.



-Può darsi..però..no, non credo. A prescindere da quali doveri possano aggravare su di lei, sono convinta che Alice sia una ragazza forte. E non credo che acconsentire a farsi ipnotizzare sia stato un modo per superare delle “giornate particolari” o fare meglio il suo lavoro segreto,  penso invece sia stato un modo per “autogestirsi” rimanendo nascosta ma “autentica” al contempo- ragionò Judy.



- Sii,il suo profilo inizia a farsi un pò più chiaro e meno, perdonami il termine, “pazzo sfuggente”, ma anche più complesso di quanto sembri. Eppure..c’è una cosa che vorrei chiederle..- disse Nick a metà lasciando la frase in sospeso.



-In merito  “a cosa”?- chiese Judy.



- A quanto “indagare sulle persone” abbia influito in qualche modo sul suo modo di relazionarsi con gli altri. Ed anche sui B. W., ci sono troppe incognite adesso. 

  Voglio dire..lo so che abbiamo un fascicolo in merito oramai, e che tutto ciò che potremmo sapere su di loro sia lì; ma sento che anche se lo consultassi mi suonerebbe riduttivo. Mentre Alice lo è, ed è colei che ha vissuto tutta quella.. “questa” realtà di persona. Però onestamente neppure a me sembra un buon momento per chiederglielo- rispose Nick.



-Ironico: siamo autorizzati a collaborare, autorizzati da Alice a seguirla con un permesso di arresto in caso di molestie..e non ci sentiamo in dovere di farlo.  Nonostante indagare sia il nucleo del nostro lavoro anche per noi. Suppongo ci si senta così man mano che si cresca..nella dinamica lavorativa intendo- disse Judy.



- E sociale in qualche modo, direi di si, ma “a mente fresca” a pensarci bene credo che informarsi giusto un po’ non guasti dopotutto. Il numero “d’incidenti da incomprensione” potrebbe diminuire del 20%, metti che una sera siamo fuori a cena in gruppo e il cameriere serve qualcosa che porta la micia al pronto soccorso -  ripropose Nick alla fine con ironia.   



- Giusta osservazione, o qualche termine o modo di fare da parte di esterni che risulta offensivo per un B. W. E lei reagisce concitata. Ma perché proprio il 20% ? Esiste un numero in percentuali per simili incognite?- chiese Judy scherzando dopo essersi sollevata su di morale grazie a Nick.



-Non saprei, ma il 20% mi sembrava abbastanza plausibile, visto “il soggetto”- disse anche Nick scherzando.



-Un po’ a ribasso però, perché non il 40% o 45%  allora?- continuò Judy.



- Perché sì! Me lo sentivo punto e basta, ed il 40% dovrebbe essere la somma dell’impegno da parte dei terzi interessati, ovvero quei due là fuori- spiegò Nick.



-Quindi il 20% saremmo noi?! E va bene, andiamo a vedere cosa diranno quei file, e come saranno assegnati i turni. Ammetto che non mi piace aspettare normalmente, ma dato che per sta notte non so cosa fare, veder come si metteranno le cose..può essere rilassante una volta tanto- disse Judy.



-Inoltre se gli altri si sono già messi in azione con le fotocopie avremo tutti qualcosa da leggere nel frattempo- aggiunse Nick.

La coniglietta sorrise nuovamente, poi i due amici s’incamminarono verso la sala riunioni e a quel punto la ragazza fece un’ultima considerazione.



-Credi davvero che verrà informata “tutta la centrale” in merito a questa “nuova circolare” o sarà un caso investigativo destinato a pochi, compresi noi che ne siamo al corrente?-  chiese Judy.



- Non lo so, se non altro è un particolare che sapremo adesso.Purtroppo  immagino che sia una decisione della Lince&Co. e degli altri capi della gattina da demandare ai nostri superiori finché non la interpelleranno. Altrimenti..si, lo sapranno in pochi e poi tutte le pattuglie ne saranno al corrente suppongo- finì esaustivamente Nick in tono ovvio. 

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Alla sala riunioni..

Le supposizioni di Judy e Nick in parte si erano avverate; di fatti nella sala riunioni erano presenti solo gli agenti coinvolti quel giorno, compreso Benjamin.

Bogo ed Oteas avevano ricreato accuratamente la mappa delle indagini tracciata nell’ ufficio quel pomeriggio,  poi  arrivati al punto delle spiegazioni in gergo tecnico o digitale Clawhauser avrebbe fornito il materiale stilato da lui stesso assieme ai membri del reparto investigativo.

Il capitano cominciò la riunione una volta certo che nessuno fosse assente.                           



  - Come avrete avuto modo di capire, ci troviamo di fronte a quella che ha tutta l’aria di essere una “cellula terroristica digitale in erba” che per semplificare chiameremo “CTDE”. Abbiamo a nostra disposizione una sospettata, chiaramente è coinvolta, ma finché si ostinerà a non fornirci una confessione o un indizio che provi il suo coinvolgimento a breve saremo costretti a rilasciarla in quanto minorenne.                 

Tuttavia  abbiamo un piano di riserva, consisterà in una manovra divisa per appostamenti e pedinamento. La sospettata in questione è la figlia 17enne di Theodor Lionheart, ma cosa più importante, studentessa presso la Facoltà di Scienze Informatiche e Ingegneria di Zootropolis: in città ve ne è una per ogni distretto, e vicina ad ogni locale ed internet caffè a cui siamo risaliti trovato quella allargata, seppur contenuta, rete di contatti. Le facoltà che dovrete sorvegliare nei giorni seguenti sono le principali tre, ai confini dei distretti di Sahara Square, Little Rodentia e Downtown, nel nostro settore.  Una  volta mostrato il mandato ai rispettivi presidi e responsabili della struttura, dovrete interrogate ogni singolo studente, stilare una lista dei possibili “candidati” vicini al profilo di un hacker, di un evacuatore di notizie o di un esperto in possesso di conoscenze tali da manipolare da un cellulare tutti i mezzi d’informazione.                                                                                                       

  Seguendo questa procedura avremo modo di confrontare i profili degli account dai dati raccolti fino adesso. E siccome sarebbe un lavoro molto lungo abbiamo trovato il modo di accorciarlo. Clawhauser..- e Bogo diede la parola a Ben.



Il giovane ghepardo era un pò agitato, ma dopo un respiro profondo, fece spazio all’eccitazione e fu pronto a parlare.                                     



-Uhf..Buonasera!Allora tornando a alla signorina Abigail, dopo aver esaminato il suo cellulare siamo risalire al suo codice IP (acronimo di Internet Protocol), è un codice univoco che identifica ogni singolo dispositivo connesso ad una rete informatica, sia essa locale (LAN) sia essa geografica.  Il che ci porta agli spostamenti effettuati da Abigail Lionheart nelle ultime settimane e negli ultimi mesi-



Premendo il tasto del telecomando del proiettore Benjamin mostrò una diapositiva a fianco alla mappatura digitale sullo schermo di un grande computer per elefanti in modo che tutti potessero vederlo. Poi riprese la parola.



- Come potete vedere il percorso è simile, se non quasi identico, a quello tracciato dal capo e dal detective Oteas. Quindi, nel caso la sospettata non dovesse fornire una confessione, una volta rilasciata, a meno che non si sbarazzi del suo cellulare, sarà facile localizzarla e monitorare i suoi spostamenti in tempo reale e “stanare” eventuali complici o mandanti. Ottenendo così la seconda prova decisiva del suo coinvolgimento-  terminò Benjamin.



-Ottimo Clawhauser, torna pure a sedere- disse Bogo soddisfatto della spiegazione.



A quel punto fu il turno di Fernández  Oteas.

 

 - Si, i miei complimenti.                                                                                                       

 Ora, per evitare l’eventualità di un depistaggio, abbiamo deciso di dividere le squadre in tre gruppi, ad uno dei quali spetterà il compito più difficile da eseguire con minor tempo a disposizione: ottenere una confessione anticipata e spingerla a collaborare. L’avvocato Mewny ed il suo “amico” Nobkins(ha tenuto a precisare), ci hanno fornito una foto, vaga, ma in qualche modo contenente la prova n.1 che dimostrerebbe come Lionheart Junior sia collegata a più di una telefonata minatoria ai danni di suo padre, rintracciata dal nostro Clawhauser. Insistendo su questa pista e collegando la lista dei suoi spostamenti come prova 2. e la sua fuga di oggi come prova 3. avrete elementi indiziari sufficienti a farla vacillare e aprirle la bocca entro sta sera prima della fine dell’orario di servizio, dopodiché tornate pure a casa.

Le altre due squadre si divideranno nel “Gruppo di Pedinamento/Appostamento” e nel “Gruppo del Turno di Notte” si occuperanno della stesura dei verbali di oggi, dando di volta in volta una mano agli addetti agli interrogatori e sistemare le confessioni raccolte. Gi altri rimanenti torneranno a casa dove si consulteranno in merito ad una nuova circolare, molto delicata, che domani affronteremo all’ unanimità .  Questi sono le copie del fascicolo in questione, consultatelo con calma e attenzione ma soprattutto comprensione: non è roba per tutti.                                                   

E tenete i vostri walkie talkie a portata di zampa, all’ultimo momento potremmo avere bisogno anche di voi -  e così dicendo il mustang consegnò i fascicoli delle prove al gruppo interrogatori e le copie sui B.W. agli agenti del turno di notte.



Se avessero ricevuto una telefonata di assenso da parte del GSD, da quella sera, una parte della ZPD sarebbe stata al corrente sia dalla centrale che da casa, e ricevuto tutte le istruzioni necessarie da applicare.



Una volta assegnati i ruoli Judy, accompagnata da Nick si avvicinò al bufalo africano e disse, dopo aver capito..

-Perciò non andremo di pattuglia e non faremo i turni di notte- asserì lei.



-Per sta sera meglio di no Hopps: sono certo che seguireste entrambe le manovre egregiamente ma la notizia dell’arresto di Abigail Lionheart avrà già allarmato i suoi complici. Se sono dei manipolatori mediatici e tecnici potrebbero essere in grado di forzare i server della polizia e spiare le nostre manovre. Non devono risalire ai vostri nomi sta notte; sicuramente hanno in mente qualcosa in serbo per voi, e a parte la diffamazione non vorrei fosse una bomba.                                                                             

Vi suggerisco di alloggiare in un posto di fronte alla centrale e non tornare ai vostri soliti alloggi per ora, se dovessimo avere bisogno di voi vi contatteremo dai walkie talkie come ha spiegato Oteas: sarete il nostro effetto sorpresa.                                   

E poi.. anche volendo non avrei potuto assegnarvi nemmeno un turno di guardia perché i dormitori sono pieni. Fin quando potrete, passate una notte tranquilla e pensate a come preparare una valida introduzione sui B.W. e il GSD per domani, non sarà roba da poco e..continuate a dare sostegno a Mewny, è più al sicuro in vostre mani-  e dopo aver assegnato anche all’agente leporide uno dei fascicoli fotocopia con gli approfondimenti sui Born Wilde il bufalo africano uscì dalla stanza assieme agli altri.



-Bhe, fortuna che Alice aveva già deciso di ospitarci- aggiunse Nick rimasto in silenzio fino a quel punto.



-Mhmf, alla fine è riuscita ad ottenere quello che voleva- disse Judy dopo aver soffocato una risata.



-Ah..credo che andrò a prendere un pò di aria fresca prima di raggiungere il “MewnyB&B”, mi raggiungi anche tu?- chiese Nick dopo essersi stiracchiato.



-Dopo, voglio sfogliare i file per un po’-  rispose Judy.



-Come preferisci, io lo faccio fuori e senza torcia- rispose la volpe indicandosi gli occhi.



-Attento a non farti portare via i fogli dal vento- rispose la coniglietta con un ultima battuta.

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Sempre sui gradini Alice guardava la città all’imbrunire mentre i lampioni poco a poco si stavano accendendo. Aspettava il momento in cui avrebbe visto l’automobilina della sua amica cancelliera Daphne, la criceta, ed i musetti dei suoi piccoli Gregor e Lucas, rallegrandole la serata . L’argomento figli riportarono i pensieri della giovane legale al suo lavoro, a come avrebbe potuto migliorare un eventuale colloquio con Abigail e portala dalla sua parte.



Secondo la legge americana un minorenne non poteva essere trattenuto a tempo indeterminato senza una confessione, a meno che un genitore o chiunque ne detenesse la custodia desse il suo consenso verbale o per iscritto.                                                                                                     

In quel caso era l’ex moglie di Lionheart che doveva portare dalla sua parte, se gli agenti di polizia non se ne erano già occupati.Che linea adottare? Forse se l’avesse saputo prima da un legale, piuttosto che dalla polizia, sarebbe stato meno traumatico e si sarebbe guadagnata la sua fiducia..

No, no. Non voglio farlo a loro insaputa! Meglio farlo insieme”. Dopo essersi arrovellata le orecchie al termine della sua  esclamazione interiore, Alice si ricompose e decise di fare un ultimo tentativo prima che la centrale chiudesse.



-Dove vai adesso?- le chiese Russell meno seccato di prima dopo averla vista alzarsi.



-A terminare una parte del mio lavoro- rispose lei senza guardarlo.



-Davvero, buon per te. Quale dei due?- chiese lui con una punta di sarcasmo.

Lei non rispose e avanzò con andatura decisa superandolo, lo scoiattolo allora aggiunse..



-Boh, poco importa immagino. Infondo quello che conta è che tu appaia diligente, comportandoti come se lo fossi davvero, magari lo diventi di più- con una certa enfasi per rinfacciarle il “visto che non sei in grado di occuparti di te stesso da solo” di prima.

A quel punto la gatta si fermò, fece un leggero respiro chiudendo gli occhi, incassò il colpo e poi parlò tranquilla per chiarire le cose.



-Lo sai? Hai ragione, e ti chiedo scusa per prima, non volevo dirlo con l’intenzione di ferirti. Questo lo sai- disse la gatta pacatamente.



-Alice, semmai non “dovevi dirlo” se già in principio “non volevi”- fece finta di correggerla Russell, come a ribadire che essendo giornalista le parole erano il suo campo e lei non avesse troppa voce in capitolo, ironicamente.



-Grazie professore, comunque..Volevo solo che ti dessi una mossa, nella speranza che dopo ti sentissi meglio una volta messo in chiaro “quel capitolo” della tua vita, e non passassi per “il maniaco che non sei”. Evitandoti  fraintendimenti incriminanti agli occhi di un qualsiasi estraneo ignorante, e non.- continuò lei ragionevole.



-Lo so..credo..lo farò sta sera. Seguirò il tuo esempio di oggi; sarai anche stata forzata dalle circostanze ma.., bhe io almeno posso scegliere se tenermi o non tenermi un segreto- disse Russell ora che la stizza era svanita completamente.



- Va bene, se però non dovessi sentirtela..hai sempre domani e dopodomani, agisci comunque come credi. Io ti supporterò in ogni caso se dovesse andare male.E ora se vuoi scusarmi vado a fare il lavoro 1. , che faccio tutti i giorni-  e rispondendo alla battuta precedente dell’amico Alice continuò a salire i gradini fino all’ingresso.



La gatta voleva bene allo scoiattolo, ma certe volte aveva come l’impressione che se non lo provocava di tanto in tanto, benché di indole caparbia, il piccolo reporter non si desse una mossa nella sfera personale. Almeno adesso avrebbe messo in chiaro le cose con Nicholas Piberius Wilde.

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 “Io so prendermi cura di me stesso!” pensava tra se il giovane scoiattolo .“Sono in grado di prendermi cura di me stesso, degli altri e sono perfettamente in grado i farmi largo da me!” “..Non ho fatto altro per anni..” aggiunse mentalmente con una punta di amarezza sull’ultima frase.. “Anche quando non c’eri tu!” continuò riferito ad  Alice “Oppure tu!” riferito a Nick sta volta, sempre con tono forte nella sua testa.                                                                                                                           



Russell  continuava a stare fuori, riflettendo sulla sua condizione familiare, la separazione dei suoi genitori, la sua autonomia precoce infantile, le scelte da lui intraprese fino ai suoi attuali 28 anni..

Non tutto era sempre filato liscio (come decidere di non lavorare più presso una determinata casa giornalistica o editoriale per colpa di varie molestie subite, o divergenze d’opinione tra colleghi e superiori, facendo così il reporter freelance integrando qualche lavoro part-time di tanto in tanto). In compenso non rimpiangeva niente, specialmente dove il suo attuale lavoro lo aveva quasi sempre portato, ma dove il suo carattere talvolta si.                                                                                       



Certo, egli era appassionato, diligente, scrupoloso ed un po’ intellettuale ma anche..troppo accomodante purtroppo, e restio a lasciarsi andare quando invece avrebbe dovuto. Risultato?:  quando il giovane Russell entrava nella sfera intima ed emotiva in merito ad un argomento delicato o di una relazione entrava in panne. Finendo col risultare troppo distaccato o esageratamente pudico, in base a come girava la sua “temporanea fobia sociale”  o l’atmosfera in quell’istante.

Russell era un ragazzo gentile e amabile, ma a livello inconscio non riusciva a fidarsi di nessuno come avrebbe voluto (a parte di Alice) o essere partecipe come desiderava  allo scopo di creare e consolidare un buon rapporto.                                                                 

Per di più non era il tipo da relazioni superficiali o brevi, era selettivo perfino con gli amici, e al suono della frase “stiamo insieme, che ne dici di farlo” lui si bloccava perché a conti fatti..non lo aveva ancora “fatto”( le rare toccatine non contavano).

Allo scoiattolo non importava molto di per se, ma gli ormoni in agguato a seconda della stagione o provocati da determinati fattori esterni erano un fastidio ingestibile, lo rendevano maldestro.

Comunque Russell non era intenzionato a trascorrere il resto della sua vita sentimentale senza provare un’esperienza di amore appassionato e sincero per colpa di un trauma generatogli da un’ esperienza di rifiuto amicale infantile, o perché la vita non era facile per gli animali omosessuali.

Il giovane scoiattolo aveva trovato qualcuno tempo fa che poteva aiutarlo ad andare avanti, si trattava di un pipistrello* della stessa età e aspirante recluta della ZPD anche lui.

Si chiamava Xander, aveva origini viennesi, era di razza mista pure lui e si erano conosciuti dopo che lui lo aveva salvato durante uno dei violenti scontri tra prede e predatori durante il loro “periodo di piombo blu”.



Ma se Russell doveva migliorare e maturare doveva mettere le cose in chiaro con Nicholas Piberius Wilde una volta per tutte. Anche se di poco non voleva restare ossessionato da lui: quella mattina gli ci era voluto molto coraggio per rivolgersi alla volpe in quel modo (vedere Alice recitare era servito a qualcosa) e solo dopo parlando con Lance ed Higghins in centrale era riuscito a smaltire tutto il suo imbarazzo nascosto (ed anche molto bene aggiungerei).

Essendo cosciente del fatto che Nick non sarebbe stato suo in veste di “dolce metà” allo scoiattolino anglo-nipponico restava che una via: essere totalmente sincero con lui e sperare di averlo come amico o dirgli addio per sempre e smetterla di scrutarlo da lontano, così in principio era iniziata così doveva finire.

Ricevere un “no” era un rischio che doveva correre, per quanto doloroso.                 

Russell non voleva passare il resto dei suoi giorni scappando o evitando qualunque cosa potesse ferirlo, perciò rimase stoicamente sui gradini ed attese finché non avrebbe visto la volpe uscire.

Fuori servizio un poliziotto ha un minimo di libertà d’azione senza obblighi vincolanti, così non se lo avesse accusato di “stalking” o altro,  lo  scoiattolo avrebbe saputo ribattere: semi-infatuato puòdarsi, stupido mai!

 

Quando Nicholas Wilde uscì per la sua meritata ora d’aria, notò immediatamente Russell A. Sakamoto Nobkins seduto in lontananza e di spalle.Appena lo scoiattolo avverti la presenza del fulvo canide la sua schiena s’irrigidì.           

La scenata triste che lo scoiattolino aveva fatto in ufficio all’idea di perdere l’amica aveva colpito Nick, così pensò di provare a parlargli per verificare se si stesse riprendendo.  Percependo un po’ di tensione, la volpe s’avvicino con cautela, dopodiché si sedette sullo stesso gradino sui cui era adagiato il giovane reporter, trascorso qualche minuto decise di rompere il ghiaccio.



-Davvero una..giornata movimentata oggi. Sembrava non finisse mai- cominciò Nick.



-Lei..non è abituato a certi ritmi?- provò a lasciarsi andare Russell.



-Francamente,no: sono più il tipo da indagini..tradizionali, e preferibilmente con un colpo di scena alla volta, piuttosto che tutti assieme. Sa..troppa confusione sul lavoro, poco tempo per assimilare il phatos in arrivo, e troppe scartoffie dopo- spiegò Nick schiettamente.



Abbozzando un leggero sorriso Russell rispose                                                                                                                                                                                                      – Io in qualche modo, sperimento un ritmo simile quasi tutti i giorni; per verificare le fonti più attendibili, selezionare un punto focale ma capisco perfettamente l’esigenza di una “tranquilla andatura di lavoro” (ne avrei bisogno anche io ma i ritmi veloci mi aiutano a non pensarti)-  disse tenendo per se l’ultima frase, poi continuò - Alice non ammetterebbe apertamente ma la pensa allo stesso modo- adesso Russell era a tanto così dal mordersi la lingua, ma si bloccò in tempo. “Perché tiro in ballo lei adesso?! Non Volevo parlarle alle spalle”. Ma ormai Nick l’aveva sentito.



-Davvero? E perché mai non lo ammetterebbe?- chiese l’agente fuori servizio curioso.



-Teme..di passare per pigra se non lo fa così preferisce prendere ogni onere con entusiasmo- rispose Russell, ormai era in ballo.



-Ah si?! Eh eh eh, perciò è il working coach di sé stessa. E lei invece Nobkins, mette entusiasmo in quello che fa? Neanche il suo sembra un lavoro così facile- osservò Nick dopo aver riso piano, ripensando alla reazione del giovine poco fa al segreto dell’amica.



-Cerco di farlo, mi piace il mio lavoro. Non sempre da le giuste soddisfazioni è vero, come il fatto quasi tutti ti guardano male dandoti del ficcanaso, insensibile o “sciacallo” disposto a rovinarti la vita quando è a caccia di una storia o di una foto. Come se davvero mi abbassassi ad una cosa abietta come il gossip. Oppure a seconda del paese in cui sei rischi che ti sparino per non divulgare le tue scoperte, ma una volta ben fatto se hai rispettato dall’inizio tutto quello in cui credi non lasciandoti coinvolgere sa dare tante soddisfazioni - disse lo scoiattolo.



- Immagino. E..se non sono troppo indiscreto, cosa sarebbe ciò in cui crede, Nobkins?- chiese Nick.



- Penserà che sia naif- disse Russell sorridendo piano.



- Cercherò di non dire nulla, pur pensandolo- disse Nick facendo lo spiritoso.



-Va bene, sarebbe..la verità ad ogni costo, e la possibilità di offrire a chiunque un’opinione consapevole liberandolo dall’ignoranza o pregiudizi sbagliati- ammise lo scoiattolo.



A quelle parole Nick si limitò a rispondere..- Possiamo darci del tu? Questo “lei” inizia a stufarmi-



-Certo!- esclamò Russell in un moto di entusiasmo, Nick sorvolò.



-E’ tanto che siete amici? Tu ed Alice voglio dire; nell’ufficio del capo mi siete parsi molto uniti, ed in un certo senso..presi- spiegò Nick.



-Bhe, si. Sin da  quando eravamo piccoli- disse Russell.



-E..quanto piccoli? Sempre per curiosità- disse Nick interessato.



-Dalle elementari, anche se io avevo saltato tre classi dopo avermi fatto fare un test attitudinale-  confessò Russell.



-Da così tanto?! E..davvero?! Buon per te, non ho avuto molta fortuna a quei tempi nell’uno o nell’altro campo. Lieto di sapere che almeno a te sia andata meglio (Sembra proprio il genere di cucciolo che una volta uscito dall’angolino preferisce avere pochi amici intimi)- pensò Nick dopo aver esclamato ed essersi sentito messo in contropiede da solo.



-Non è che io avessi poi tanta fortuna: avevo solo 6 anni rispetto agli altri cuccioli di poco più grandi, ed ero così timido che necessitavo sempre di una qualche spinta, o incentivo per socializzare- ammise Russell.



-Ma non mi dire (Ecco appunto!), vedendoti sta mane non lo averi mai detto.   Eppure devo averlo intuito in qualche modo-  rivelò Nick.



-Davvero!?..Non mi sorprende in fondo: gira voce che sei molto intuitivo e riesci a capire i particolari caratteriali o lavorativi dell’animale che hai di fronte con pochi dettagli e che “conosci tutti qui”-  disse lo scoiattolo.



-Uhm, si modestamente..- disse la volpe con lodata autoironia.



-Ma anche che non sei così intelligente come credi- aggiunse Russell con un sorrisetto malizioso.



-Lieto di nuovo che la sicurezza ti sia tornata, molte grazie- disse Nick seccato per finta- Ad ogni modo..è bello che tu abbia potuto contare su di un amica come Alice per tanto tempo, nonostante le vicissitudini.. “mediche” o “internazionali” che potevano implicarla. Veramente non hai mai notato nulla con tua verve da reporter, o da bambino? Com’era Alice da piccola?- chiese subito lui evasivo.



-Nick, non ti fornirò niente che tu possa usare contro di lei per farti due risate, o renderla sospetta ai tuoi occhi- si pronunciò Russell.



-Okay, okay ho capito, non insisterò. Però ero sincero quando ho detto che sei fortunato ad aver avuto la sua compagnia: avessi incontrato una persona come lei, o Judy anni addietro, forse la mia vita avrebbe preso una svolta positiva in anticipo- si confidò Nick, con grande disappunto di Russell al suono delle parole “avessi incontrato una persona come lei anni addietro” .                                                                 

Cosa avrebbe detto se avesse saputo che una persona come lei era proprio accanto a lui?



-Sul serio! Ma non mi dire..spiegati!- disse Russell a bassa voce per dissimulare il tono seccato e la sua momentanea arrabbiatura.



- Cioè che..immagino che tu abbia fatto le tue indagini per il tuo lavoro, o forse con Alice. Ad ogni modo avrai saputo che ad un certo punto della mia vita ho..intrapreso una “cattiva strada”, pur non affondando mai troppo nell’illecito..Per una ragione o l’altra mi è andata così e mi sono rassegnato, ma ultimamente..non potuto far a meno di chiedermi “Se avessi ricevuto più appoggio o supporto emotivo (non dirlo a Judy) da qualcuno più presente e testardamente onesto che m’incoraggiasse; un classico buon esempio permanente insomma, la mia vita sarebbe stata diversa? Mi sarei fatto influenzare da scelte migliori o giunto a un certo punto mi sarei comportato esattamente allo stesso modo?”- spiegò con coinvolgimento Nick.

In quel momento Russell non sarebbe riuscito a contenersi, stava per esplodere..all’inizio avrebbe risposto sempre con un tono di voce basso poi si sarebbe fatto più alto.



-Boh, non saprei..dimmelo tu Nicholas, quello che è certo è che NON E’ VERO QUANDO TI VANTI DI CONOSCERE TUTTI IN QUESTA CITTA’!!-  gridò Russell.



-Ehi calmati! Sono venuto qui perché volevo essere gentile e vedere come stavi dopo lo smacco di prima, ma se “implodi” o “esplodi” per ogni minima cosa allora posso anche andarmene- rispose a tono Nick.



-Non mi voglio calmare! Voglio dirti esattamente ciò che penso! E come stanno esattamente le cose!

Anche se mi costerà Dio solo sa quanto!                                       

Speravo di dirtelo in questi giorni e in un altro modo. Ma ora mai non ne posso più!

Innanzitutto, per quanto tu possa essere un bravo osservatore, non sei affatto nella posizione di giudicare chi a malapena conosci, specialmente le prede!                          Perché è evidente che “certi animali” non volevi conoscerli davvero!                             

Quindi ripeto, Non è vero che conosci tutti!Non conoscevi bene Judy quando è arrivata! E soprattutto NON CONOSCI ME!-  buttò Russell tutto in una volta.



Spazientito Nick provò accigliato a dire qualcosa

-Aspetta un momento.. -



Ma lo scoiattolo, mostrando la zampa in segno di alt, non gli e lo permise..-Non ho ancora finito! Ho già aspettato abbastanza, sei tu che aspetti me adesso.

Quindi ascoltami!-



-Cosa?!-  esclamò Nick allibito.



-Si, hai sentito bene, ed ora osservami..no, guardami meglio: non ti ricordo proprio nessuno? Magari qualcuno del tuo passato? Magari qualcuno di positivo, forse proprio del tempo delle elementari. Ma non mi sorprenderebbe se non lo facessi, perché è sempre stato questo il tuo “vero problema” , non chi avessi o non avessi vicino: concentrarti solo sugli aspetti negativi di tutto quello che ti circonda “cancellando” tutti quelli positivi col tuo autolesionista cinico modo di porti.   

 Proprio come hai rischiato di uccidere i sogni di Judy Hopps quel giorno perché la credevi un’ipocrita la prima volta che l’hai vista!                                                               Proprio come ti sei dimenticato di me! - rivelò alla fine Russell.



-Ora si che mi stai spaventando- ammise Nick.



-..Lo so, ti spavento, sconcerto e sicuramente ti sto facendo preoccupare, ma anche dopo una settimana o un mese, seppur con altre parole..saresti rimasto shoccato in ogni caso, quindi..-

proseguì tristemente lo scoiattolo riacquistando la calma e guardando la volpe direttamente negli occhi, con un’espressione di resa indecifrabile.



-Volevo solo essere sincero con te per andare finalmente avanti, ricominciare da capo, ma se non dovesse funzionare tanto vale che te lo dica. Nicholas Piberius Wilde..ti amo. Ti ho amato per moltissimo tempo, maledizione, a distanza, platonicamente e in segreto.

Sono consapevole che non mi ricambierai e comunque non intendo forzarti a farlo. Quando ero piccolo..non volevo nient’altro che la tua amicizia, la tua compagnia, poi crescendo ho capito perché, te l’ho detto..ma adesso che le cose stanno di nuovo cambiando..dentro di me sento di volerlo ancora. Ed il fatto di non averci mai provato in tutto questo tempo mi rattrista..immensamente, perché se lo avessi fatto..forse avrei saputo come alleviare il tuo dolore da molto prima..Anche per questo ho urlato-

si confidò totalmente Russell.



Cooosa!! Non può essere vero!? Ho davvero incontrato uno di quelli!!?” Pensò dentro di sé Nick non sapendo in quale categoria fosse più corretto inserire Russell senza sembrare offensivo, i gay non corrisposti o i mitomani? Però decise di non lasciarsi trasportare e ascoltare cos’altro ci fosse in serbo per lui.



-E comunque, dato che non ci arrivi, ero tuo compagno di classe prima che tua madre ti cambiasse di sezione, nonché l’unico tra gli scout che prese le tue difese e che il giorno dopo rifiutasti come amico perché non gli credevi- continuò lo scoiattolo.



Illuminazione, a quel punto si che Nick cadde dalle nuvole, e letteralmente se quel ricordo rimosso non lo avesse tenuto ancorato alla realtà. Guardò meglio Russell e capì che era vero..



-..Eri tu- fu tutto ciò che riuscì a dire, e non era facile lasciarlo senza parole.



-Mm- fece lo scoiattolo con la testa inespressivo.



Nick si prese qualche minuto per assimilare il tutto e ritrovare la sua solita lucidità distaccata, fece un lungo respiro col naso e quando si sentì pronto..



-Bene, ho..capito, ma..cioè..se come dici tu.. “ti piaccio”,perché non hai provato a..rintracciarmi direttamente?- azzardò la volpe.



-Ma mi stavi ascoltando ! Quanto sai essere “faccia di bronzo” tu?!- sbottò Russell seccato -Non sei l’unico che ha sofferto, che è rimasto traumatizzato quel giorno; ti

basta come spiegazione?- chiese leggermente esasperato ed ancora triste lo scoiattolo. Almeno adesso Nick cominciava a capire ora che iniziava a ricordare i particolari inerenti al suo primo incontro col giovane Russell.



-Mi..dispiace se..allora ho reagito a quel modo, e se..ti ho detto..quelle cose. E’coraggioso quello che hai fatto dicendomelo in faccia- disse Nick provando a tornare comprensivo e allontanare lo sconcerto parlando.



-Grazie, è bello sentirtelo dire, ma non è solo per te che lo sto facendo: come ho cercato di dire prima..non volevo restare ancorato al passato e che quel ricordo o ciò che ho provato per te mi condizionassero per sempre. Per entrambi..

I primi anni ho cercato di dimenticarti, ma non potevo evitarlo: in qualche modo averti incontrato mi ha aiutato a capire tante cose di me stesso, a guardarmi intorno, ad andare oltre le apparenze, a capire cosa volevo fare da grande e..se valesse la pena essere onesti in questa città oppure mollare tutto e andarsene - spiegò Russell.



-Veramente?! Cavolo, non credevo di fare un simile effetto sulla gente, o ispirare qualcuno a tal punto- ammise Nick sorpreso.



-Forse perché è solo di recente che ti stai sforzando di capirla senza imbrogliarla (la gente)- affermò secco Russell.



-Certo che tu ami proprio mettere “i puntini sulle i”- disse sarcastico Nick sorridendo.



-Dimentichi il lavoro che faccio, mi è utile per restare vigile e obiettivo, evitando di mettermi il “prosciutto sugli occhi” solo perché mi susciti interesse- disse Russell schietto.



-Davvero?- chiese Nick.



-Si, davvero, divento più severo in fatto sentimentale, della serie “non m’incanti”- rispose Russell.



-E ci riesci ogni volta?- insistette Nick sardonico.



-Non sempre, ma lo faccio costantemente e con buoni risultati aggiungerei- rispose Russell sorridendo a tono.



-Tornando a prima..riesci davvero a farlo senza sembrare un mitomane?- ri azzardò Nick con uno sguardo scrutatore e deciso seppur divertito.



-Nick..mi sto aprendo dopo anni di silenzio, e a spingermi a farlo è stata la paura di perdere l’ennesima occasione quando ho temuto che non avrei più rivisto la mia migliore amica. Quindi per favore ascoltami ancora un pò e non scherzarci sopra: voglio aprirmi non litigare- disse lo scoiattolo chiudendo gli occhi per riprendere fiato e coraggio.



-Oh va bene, scusa, prosegui-  invitò la volte a continuare.



-Stavo dicendo..la nostra esperienza negli scout mi ha aperto gli occhi in anticipo su tante cose, in primis che non sempre le figure di riferimento siano affidabili, che possono essere corrotte o disturbate, hanno pregiudizi e “si comportano bene” per proprio tornaconto. Sono diventato un reporter nella speranza di contrastare manipolazione dei mezzi d’informazione fin dove ce ne era bisogno, in qualche modo. Fare si che scemassero i pensieri negativi verso una determinata minoranza di volta in volta, come la mia, come la tua..suggerendo le basi per un pò di tolleranza e serenità per tutti, incluso te- Minuto di silenzio-A quanto pare..non ho fatto molto-  disse Russell sorridendo amaramente.



- Russell, non dire così- provò Nick a sollevarlo.



-Ma è vero. Avessi avuto più coraggio, non avresti avuto bisogno di una coniglietta per uscire dal guscio di cinismo e sfiducia in cui ti eri chiuso. Ma non ce l’ho con lei, Judy..ha ispirato anche me, ad uscire dal mio- ammise Russell.



- Eh si, Wow- fu tutto ciò che Nick riuscì a dire.



-Già, Wow..e per essere chiari, non ho indagato tutto questo tempo su di te come un maniaco: sei solo stato presente in maniera maggiore o minore come un’ispirazione nella mia vita. Poi una volta entrato nel settore le voci hanno iniziato a correre e da distretto a distretto facendo sempre parlare di te in qualche modo; mi sono incuriosito,  negli ultimi due anni mi sono dato da fare e man mano che procedevo ho iniziato a preoccuparmi -  continuò Russell.



-E perché mai?- si fece più vigile Nick.



-La parola Mafia ti dice niente? E’ uno spauracchio per tutti ed un drago da superare per ogni giornalista che si rispetti, se poi avrei guadagnato un buon articolo e la possibilità di salvarti tanto meglio- ammise Russell.



-Come scusa? Sei arrivato fin lì, ti sei spinto a tal punto?! Ma come..come hai fatto?-  chiese Nick nuovamente sorpreso.



-La vera domanda piuttosto è “ non come io ne sia venuto a conoscenza” ma come tu, dopo una tua innocente temporanea implicazione e dopo esser stato bandito con avvertimento di morte e dopo averla sfiorata per un soffio- rivelò Russell.



-Hai fatto caso alle mie parole, la prima volta che mi sono arrabbiato? A proposito del fatto di “uccidere i sogni di Judy?”- fece memoria Russell a Nick con fare interrogativo.



-Che..ma, no! Non può essere..tu..intendevi proprio “quel giorno”! Ma dove, come..come hai fatto a essere lì?- chiese Nick con fare sconcertato e di nuovo un pò intimorito.



Non era nelle intenzioni dello scoiattolo spaventare la volpe, ma se aveva anche la minima possibilità che tra loro le cose funzionassero, doveva essere del tutto sincero e sbollire tutti i rospi ingoiati sin ora dinnanzi a lui.



- Coraggio, calmati,andiamo con ordine: in quei giorni stavo indagando per un articolo personale dal titolo “Gli illeciti a stampo mafioso a Zootropolis”  e, dopo vari tentativi, sono riuscito a farmi assumere come fotografo di nozze per il matrimonio della figlia di Mr.Big. Quel pomeriggio, il giorno prima del matrimonio, ero andato a ritirare i rullini e l’attrezzatura da uno dei miei negozi-studi di fotografia di fiducia.                                   

Ha le vetrate larghe, che ti permettono di vedere la strada, “proprio di fronte a dove  dei castori stavano ri pavimentando con del cemento un marciapiede nuovo”.  Indovina in quale momento ho distolto lo sguardo lo sguardo dalla cassa, intravisto la tua sagoma e quella di un’altra certa persona, e capito che eri tu perché d’istinto ho usato l’obiettivo della mia altra macchina fotografica come un binocolo e letto le labbra di entrambi capendo il filo del tuo “bel discorso?”- rivelò Russell senza nascondere il suo astio verso Nick, al ricordo di quell’episodio, trattenuto da mesi.



-Fino..a dove eri arrivato? Cosa hai sentito- chiese Nick imbarazzato e non più intimorito.



-La parte in cui dicevi “Fai attenzione o non saranno solo i tuoi sogni ad andare in frantumi” poi Judy ti raggiungeva dicendoti “ Nessuno ha il diritto di dirmi cosa possa o non possa essere! E men che meno un’idiota che nella vita non ha saputo essere di più che un banale trafficante di ghiaccioli!”.                                                       

Allora tu ti chini e le rispondi “Senti, tutti vengono a Zootropolis convinti di poter diventare ciò vogliono, ma non è così, puoi essere solo ciò che se: Volpe Acuta, Coniglietta Ottusa ” e allora lei ribatte “Non sono una Coniglietta Ottusa!” e tu ribatti “Certo, e quello non è cemento fresco..Non sarai mai un vero poliziotto, ma chi lo sa, un giorno potresti diventare un supervisore. Abbi fede!”- descrisse minuziosamente i dettagli di quel giorno lo scoiattolo ancora infastidito.Dopo essersi concesso una pausa riprese..



-Giuro Nick, se in quel momento non fossi stato bloccato dalla rabbia, o la distanza, sarei venuto là e ti avrei dato un pugno senza tanti complimenti! Mentre osservavo la scena non facevo che ripetere “MA CHE BASTARDO..” – terminò torvo Russell.



-Ah, bhe, allora..mi scuso anche per come mi sono..comportato quel giorno e.. per aver fatto per molto tempo..l’idiota- disse Nick stranamente meno allarmato e sempre più imbarazzato mente si massaggiava la nuca con la zampa sinistra al ricordo del suo odioso atteggiamento. Si era poi mai scusato con Judy da allora?

Russell capiva di averlo messo a disagio, ma doveva continuare (una piccola lezione se la meritava).Tuttavia provò ad adottare un atteggiamento più conciliante adesso che si era un po’ sfogato, ma prima che potesse aggiungere altro Nick lo precedette.



-Cosa è successo..dopo? Sento che ci sia dell’altro da sapere..e per cui sfogarti- disse la volpe lasciando che sia il suo corpo che la sua mente si abituassero a quello strano dialogo.



-Posso..appoggiare..la mia testa, sul tuo ginocchio? Sempre che ciò non ti scandalizzi?- chiese improvvisamente cauto e gentilmente Russell, sorprendendo Nick ancora una volta.



-Prima parla, per favore, e dopo magari te lo concedo. Basta che non mordi-  si pronunciò Nick altrettanto cauto,  lasciandosi sfuggire una battuta per allentare la tensione.



-Come vuoi, in fondo il diretto interessato sei tu. Prima ti sei chiesto se la tua vita sarebbe stata diversa se qualcuno come Judy, Alice o..forse me fosse entrato prima tra le tue conoscenze.

Mi sarebbe piaciuto tanto, fosse stato vero, ma..una parte di me sente che non sarebbe proprio.. andata così.                                                                       

Arriva un momento della nostra esistenza, quando cresciamo, e ci rendiamo conto di essere “noi” i soli responsabili delle nostre azioni, e non sono più gli altri a influire su di noi: non sono più i nostri genitori, la società, “l’ordine naturale delle cose”, un trauma, la divisione tra prede - predatori o qualunque altra cosa ci sia successa da piccoli! Sei tu! Sono io e siamo noi..i soli responsabili del modo in cui viviamo.             

Non c’è una divisione netta tra che si è e ciò che vorremmo essere, siamo noi e come decidiamo di agire..o almeno..io la penso così.                                                             

Nulla ti avrebbe impedito di comportarti diversamente in realtà, specialmente con Judy quella volta. Capisci cosa voglio dire?- chiese Russell a Nick alla fine con gli occhi un pò lucidi tutto il tempo che aveva parlato.

 

-Si..riflettendoci su..inizio a capire. Quella volta, credo di aver cercato una scusa per anni e anni di vessazioni e sogni infranti ed una giustificazione per una condizione scomoda che in fondo non volevo mi appartenesse e sentirmi meno colpevole.             

Ho proprio toccato il fondo quel giorno, per fortuna..proprio “lei” mi ha aiutato a risalire. Solo adesso realizzo quanto sia inutile far star peggio il prossimo per sentirti meglio o alleviare..- lasciò la frase in sospeso Nick.



-I brutti ricordi?- terminò Russell provando a indovinare i pensieri della volpe.



-Già, giustificarmi per cosa poi? Tutti sembravano passarsela meglio e stare lì pronti ad additarmi per tutto. Mi sono accecato da solo; in fondo..non ero l’unico, in questo posto, a soffrire per colpa dei pregiudizi- riflette Nick su se stesso.



-Posso..appoggiare, la testa adesso?- chiese gentilmente Russell un’altra volta.



-..Si, fa pure: purché non mi tocchi – concesse Nick scherzoso.

Allora lo scoiattolo si appoggiò al ginocchio della volpe piegandovi la testa di lato, come se si stesse adagiando su di un cuscino dall’accogliente ed avvolgente profumo di pino della foresta. Inebriante e travolgente, ma anche così Russell non si lasciò andare.



-Sai perché mi ha fatto così male vederti insultare Judy? Perché vedendo la scena.. era come..vedere realizzata la mia paura più grande, come se ci fossi stato io al suo posto e ricevere lo stesso trattamento se mi fossi dichiarato a te.Ed allo stesso tempo, facessi del male a te stesso, costruendoti le basi per essere per sempre infelice da solo: come avrei potuto dichiararmi a qualcuno se quel qualcuno per primo non si ama? Questo mi faceva più rabbia- confessò nuovamente Russell.



La volpe d’altro canto non riusciva a far altro che non fosse ascoltare, forse perché era la prima volta che incontrava un altro animale capace di leggerlo così e sinceramente interessato a lui per motivi  che ancora faticava a trovare, della serie “Mi ama, ma perché? Cosa ho che lo interessa?” . E per capire se un’ “amico” come Russell fosse più prezioso o pericoloso da inserire tra le sue conoscenze, ma in fondo aveva avuto a che fare con animali molto più piccoli, grandi e pericolosi di lui, almeno non lo voleva uccidere, ed in qualche modo..gli faceva tenerezza per via della sua sincerità disarmante: rischiava un arresto e sembrava non importargli.



-Immagino..avessi solo bisogno di sperimentare su di te lo stereotipo della “volpe antipatica” per capire se valesse anche per te, poi a lungo andare ti sei abituato, non hai trovato motivi validi per smettere e ti sei limitato ad usarlo per sopravvivere- continuò comprensivo lo scoiattolo sempre appoggiato.   



-Già, tutti..ai miei occhi risultavano peggiori, che meritassero di essere imbrogliati e quindi..non ho smesso. Però devo dire che anche tu sei bravo a leggere le persone- ammirò Nick.



-Solo perché ho analizzato da tempo il tuo profilo, e supposto che l’altra ragione che ti ha spinto a non intraprendere “un lavoro vero” fosse il fatto che sei un pigrone! L’intelligenza e la classe per farti valere in ogni campo ce le hai!- aggiunse un'altra volta con schiettezza Russell.



-Certo che tu non molli mai, ma comunque..grazie- replicò Nick, finendo col ridere dopo il grazie perché effettivamente lo scoiattolo aveva ragione.



-Senti Nick..tutto questo veramente ti sta bene? Stai solo fingendo di essere comprensivo, non ti spavento neanche un pò?- chiese Russell,sempre appoggiato, per non illudersi.



-..Si, forse un pò,ma..comincio a pensare di non averne motivo in fondo, “molto” in fondo..ma dopotutto anche tu non devi aver avuto una vita facile.                                     

A parte il tuo “voyeurismo cadenzato” sembri a posto, e credo non se ne trovino molti in giro come te, oggigiorno.  E..tornando ai pregiudizi o pettegolezzi invece..come ha reagito la città al tuo “coming out”?- chiese sinceramente interessata la volpe.



- Ovviamente non l’ho fatto sapere a tutti, ma in qualche zona è venuto fuori, poi ho avuto reazioni abbastanza eterogenee, alcune negative, altre positive . Sinceramente mi aspettavo peggio: uno dei luoghi comuni più diffusi degli animali è che non pensino che al sesso tutto il tempo e che le battute in proposito siano la cosa più scontata ed eloquente del mondo,più fra gli etero. Un animale interessato al tuo stesso sesso è un qualcosa che esiste ma che fa fatica ad entrare nel pensiero comune seppur con tutta la tolleranza di cui si è capaci. Per chi poi è bigotto, crede sia solo un momento di passaggio, frivolo, buono solo a scaricare gli ormoni quando un lui o una lei non sono a disposizione. Poi è più fastidioso quando gli ignoranti ti additano come fossi lo “stigma portatore della sterilità” o credono che tu sia un irresponsabile costantemente in calore, sempre pronto a metterglielo chissà dove, solo perché sei omosessuale- spiegò Russell con una punta di disprezzo sulla fine ripensando ai brutti ricordi.



-Capisco, perciò credo tu non regga anche le battutine pesanti in merito assieme alle calunnie. E..per il fatto che tu possa..avere interessi d’interspecie? Che reazioni hai avuto?- domandò Nicholas sempre più interessato.



-Altrettanto fastidiose: eppure esisto esistono queste relazioni, o reazioni reciproche, ma certe ipocrite nicchie non vogliono ammetterlo o accettarlo. Almeno un giorno mi sono tolto una soddisfazione, da uno dei primi psicologi a cui mi ero rivolto per capire se la mia fosse effettivamente una fase passeggera e a cui ho parlato della mia condizione- rispose Russell.



- E lui cosa ti ha detto?- domandò di nuovo Nick.



- Diceva che inconsciamente ero un masochista, che mi mettevo appositamente in situazioni pericolose o deleterie perché ero certo di fallire dall’inizio e perché incapace di gestire una relazione sicura e felice, avendo come unica conferma il fatto che potessi solo vivere tristemente ed in solitudine- rispose seccato Russell lentamente e a bassa voce.



-E tu cosa hai fatto?- chiese ancora la volpe.



-Gli ho dato uno schiaffo, mi sono fatto rimborsare e ho smesso di vederlo!- rispose lo scoiattolo sorridente e soddisfatto.



-Hai fatto bene!- concordò Nick.



-Grazie- aggiunse Russell.



Dopo qualche minuto di silenzio, lo scoiattolo prese un profondo respiro ed alzò la testa, per prepararsi all’ultima rivelazione da fare per mettere del tutto le cose in chiaro con la volpe.



-Senti Nick..riguardo ad oggi, poco prima che Alice si unisse all’inseguimento con voi, lei..mi ha detto dei paparazzi che hanno provato a ricattarti con delle foto compromettenti.. che ritraevano te e Judy a Villa Big e..volevo parlati per..scusarmi anche per questo- ammise Russell.



-Per cosa? Non sei stato tu a ricattarmi, a meno che non li abbia mandati tu- disse la volpe che pur pensando che lo scoiattolo non centrasse con quei due, fosse implicato in qualcos’altro.



-No, certo che non l’ho fatto..ma, per non lasciare nulla in sospeso: la sera del matrimonio, ho approfittato della confusione per farmi un giro, indagare e trovare qualche documento compromettente che dimostrasse l’implicazione di Big. in qualche traffico illecito. Casualmente mi sono imbattuto in alcuni topolini adolescenti, allontanatisi dalla festa, origliando le loro conversazioni ho capito che avevano il macabro hobby di fotografare col cellulare tutte le vittime congelate da quel boss, funzionava così: uno di loro si nascondeva nella stanza, poi scattava delle foto col cellulare e le spediva agli altri rimasti fuori. E quando ho sentito il tuo nome mi sono precipitato di nuovo in sala ad avvisare la sposa che era il momento del servizio fotografico del ballo “padre - figlia”, per fortuna lei era già a metà strada e non ho dovuto fare altro che dirgli che suo padre era nel suo studio. Sapevo che vi avrebbe graziati il giorno delle sue nozze, ma io non dovevo farmi vedere.                       

Poi ho provato a seguire quei ragazzini nella speranza che pagandoli mi dessero le foto, ma ho scoperto che le avevano già date ai cugini più piccoli di quei due orsi polari..Travis e..Raymond se ricordo bene.                                                                                 

Nei giorni successivi ho provato a pedinarli, salvo scoprire, una notte in un bar dove andavo ultimamente per raccogliere informazioni, che avevano intenzione di venderle proprio ad Higghins e Lance per chissà quale motivo. Quando ho capito perché allora ho pedinato loro, e li ho rintracciati oggi presso l’Hard Rock Zoo Cafè in cui tu, Judy ed Alice in cui siete andati. Alice mi ha detto come ti ha difeso.. a saperlo sarei entrato io- rivelò infine Russell il suo ultimo segreto, temendo di aver perso tutto.



- Wow, chissà perché ma mi immaginavo una cosa del genere. Perciò alla fine il tuo è stato.. “un tentativo di fare bella figura con me andato male” perché ad averti preceduto è stata Alice? E parlarmene è il tuo modo per rimediare ai tuoi “sopralluoghi” portati avanti tutto questo tempo?- elencò deduttivo Nick serio.



- Si, sappi che però non mi pento per come ho agito, se non lo avessi fatto probabilmente tu e lei sareste morti. Se poi non vorrai più vedermi, fidarti, o denunciarmi, sei libero di farlo: lo accetterò- si espose coraggiosamente Russell.



Nick fece finta di pensarci su, e capire se i fini dello scoiattolo giustificassero o meno le sue azioni, ma era pronto ad assumersene le responsabilità. Inoltre era ancora vivo, nella posizione di tenerlo d’occhio. Tutto sommato non sembrava poi così male…quindi..



-Non credo sia una buona idea: sarebbe un grave caso di talento inespresso, potresti finire nelle mani di chissà chi decidendo di arrestarti, perciò..non vedo motivo di allontanarti, per ora. Basta che la smetti di trattarmi come fossi oggetto di un documentario sentimentale- disse Nick poggiando delicatamente la zampa destra sulla testa di Russell, schiacciando un pò il suo ciuffetto color sabbia a tre strisce.



- Allora, possiamo davvero essere.. amici?- chiese un’altra volta speranzoso Russell.



- Si, amici, ma non di più! Se poi dovessi esagerare..te lo farò notare.Da qualcosa inizieremo, come hai detto prima  ed io poi, “non sono l’unico ad aver sofferto” a causa di quegli idioti, perciò..si: risaniamoci a vicenda- rispose Nick.



-Sai, non ero più in me quando ti ho visto correre via da quella stanza gridando e con una museruola. Però se fossi rimasto forse avresti apprezzato cosa è successo dopo- sorrise Russell.



-Perché, che è successo?- chiese Nick sorridendo anche lui.



-Ho sculacciato Jason* davanti a tutti con la sua fascia finché non si sono spaventati abbastanza da non obiettare a niente- si sforzò di rispondere Russell senza ridere.

Alla fine sia la volpe che lo scoiattolo risero tutti e due.

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Alice in quel momento si stava dirigendo nella stanza dove tenevano il suo assistito, quando s’imbatté in Hector Bogo, appena uscito dal meeting serale tenutosi poco prima in sala riunioni. Appena capirono di rischiare di scontrarsi i due animali si fermarono.



-Oh, mi scusi- dissero insieme.



- Niente riflessi pronti adesso?- provò a minimizzare Bogo.



-No, adesso non me la sento, devo essermi stancata più del dovuto, oppure..- si fermò lei.



-Oppure?- cercò di capire lui.



-..Non so come affrontare una questione delicata a proposito dei figli, proprio in merito alla figlia del mio cliente..e alla sua ex-moglie da tenere al corrente sui fatti di oggi. Nessuna argomentazione che ho pensato mi sembra valida. Non so se informare o meno la madre, cosa dirle e lo stesso vale per il padre. Mi sa dire se almeno lei si è fatta sentire, ha chiamato la polizia o l’avete informata voi?- chiese Alice un po’ preoccupata.



-Stranamente no. Pensavo che una volta vista la figlia sui notiziari, la prima cosa che avrebbe fatto fosse precipitarsi qui. Se vogliamo ricavarne qualcosa da questa storia temo che dovremmo farlo noi..e credo che al fine di prevenire altri danni sia meglio che lei resti ancora un pò, prima che chiudiamo la zona per il pubblico.                                                                                       

Ma esattamente, avvocato,  perché voleva chiamare la madre anche lei? E come faceva ad avere il suo numero?- chiese Bogo calmo.



-Era riportato sul fascicolo di Lionheart, tra i contatti di emergenza. Pensavo..prima di portare il caso in tribunale, che la signora fosse in diritto di sapere in anticipo cosa stesse succedendo alla sua famiglia e che fosse stato meglio tenerla al corrente in maniera..adeguata, non attraverso i media, se non lo sa già, e fornirle un pò di supporto psicologico anche a lei. Poi, ho pensato, “da chi è meno doloroso partire per riferire” “sua figlia è sospettata di un crimine”? Dal padre o dalla madre? Ma non c’è un’opzione migliore ad una notizia così. Tanto meno riferirlo ad uno, piuttosto che a un altro solo, per star meglio se hai le idee confuse- ammise Alice.

Dopo qualche secondo di silenzio la gatta riprese.



-Lo sa? Credo sia meglio che l’avverta lei: anche potendo, non saprei da dove iniziare- disse Alice leggermente melanconica.



-Se..se vuole può essere presente mentre effettuo la chiamata. Potrebbe aiutarla a capire cosa dire al padre in seguito, trovando le parole giuste che cerca. Seppur indagata some suo padre, un genitore ha il diritto di sapere- provò a farsi comprensivo Bogo.



-Ne è sicuro? Le va davvero bene che ci sia anch’io?- domandò lei per accertarsi.



-Ne sono sicuro- confermò il bufalo.



-Mi piacerebbe molto, grazie- disse la gatta abbozzando un sorriso e pacatamente,



Per evitare intromissioni o interruzioni di sorta, la fatidica telefonata si sarebbe effettuata nuovamente nell’ufficio del capitano, dopodiché egli avrebbe informato gli altri agenti in caso di permesso ricevuto,e avanzare secondo la procedura.                     

Una volta dentro il bufalo africano compose il numero mostratogli da Alice e stettero in attesa.   



-Pronto? Parlo con Hadiya Kadigia Soltren? Sono il capitano Bogo, ZPD, mi trovo in presenza del legale incaricato per conto del suo ex-marito. Mi duole informarla che..sua figlia, oggi, è stata arrestata- riferì Bogo.                                                         



Dall’altro capo della cornetta la gatta, sulla scrivania vicino al capo della polizia, riuscì solo a una voce femminile concitata e confusa.



-I dettagli le saranno forniti a breve; tra le ragioni legate al suo arresto..abbiamo motivo di credere che Abigail, sia coinvolta in un caso di furto informatico e terrorismo mediatico. La prova sta nel fatto che oggi sia stata colta in flagranza di reato mentre tentava di rubare un router contenente le suddette prove.                                 

Mi dispiace-  proseguì diplomatico il bufalo fin dove poteva.



Ci fu un minuto di silenzio, sia dal telefono che nella stanza, poi si sentì di nuovo il bisbiglio della leonessa che parlava di nuovo.



- Come?! Vorrebbe parlare con l’avvocato? Certo,come vuole, glie lo passo.             

Ha detto che vuole sentirla- disse il Bufalo porgendo la cornetta alla gatta.



-Pronto? Salve signora Soltren, sono l’avvocato Mewny e rappresenterò suo ma..,cioè il suo ex- marito. Si!? Si?, Certo, non deve preoccuparsi per sua figlia.. Certo, se la fa preoccupare di meno, e se Abigail sarà d’accodo, cercherò di occuparmi anche di lei. Proteggerò i suoi interessi e farò in modo che non venga danneggiata la sua immagine anche quando verrà chiarita la sua posizione: troveremo il modo di restituirle la sua vita..si lo so che è ancora così giovane. Cosa le consiglio di fare? Bhe..al momento posso solo consigliarle di fidarsi di noi, e se non l’ha già visto, non si lasci coinvolgere dal trambusto che potrebbero scatenare i media: farsi turbare è l’ultima cosa di cui ha bisogno e lei non se lo merita…             

Certo..ci prenderemo cura di Abigail,..no non saremo troppo duri con lei...Si? Ma certo, si vede che ne ha passate tante.. - continuava Alice la conversazione, poi arrivata al punto più delicato..



-A tal proposito..alla polizia, occorrerebbe il permesso per trattenerla sta notte al fine d' interrogarla; occorre una sua confessione per poterla aiutare e non complicare la sua posizione ulteriormente.Mh? Questo dipenderà tutto, e solo, da sua figlia. Ma, se non se la sente, fa a tempo a venirla a prendere, pur restando sotto indagine: capiremo se non vorrà.                                         

Però la avverto: una volta fuori, potrebbe rischiare molto esponendosi- spiegò Alice alla signora Soltren, cercando di adottare un tono maturo e che ispirasse fiducia.

-Um..si? E' sicura di voler procedere in questo modo?Bene..no, non si giudichi male per questo, so che è molto provata. Si..capisco come si sente: anche se per adozione sono mamma anch’io.  La cosa migliore da fare è seguire la strada giusta anche se a volte fa male. Si? Bene, passi pure domani durante l’orario di visite, e mi raccomando si riguardi..certo, non si preoccupi, ci occuperemo di tutto noi- e la conversazione terminò



-Allora?- chiese Bogo anche se intuì come fosse andata a finire.



-Abbiamo il suo consenso: potete procedere con l’interrogatorio senza problemi.             

Ammetto che mi sarei aspettata un pò più di resistenza all’inizio, ma dopo la crisi affrontata dalla città, un divorzio, un ex-marito indiziato e adesso persino una  figlia..non me la sento di biasimarla- commentò la piccola legale.



-Non sarà stata comunque una decisione facile: suppongo che la signora Soltren sperasse che così facendo, la figlia tornasse sui “giusti binari”, per farlo non poteva che farle affrontare le conseguenze delle proprie azioni- ipotizzò Bogo.



-Come spiegazione è la più accettabile e meno scomoda (Se invece l’avesse fatto perché non le importa di lei sarebbe aberrante)- disse Alice e tenendo per sé l’altro pensiero.



-Non mi resta che riferirlo agli altri, almeno qualcosa di buono in tutto questo c’è- disse Bogo sul punto di alzarsi.



-E a me a suo padre- disse Alice girandosi e facendo per scendere dalla scrivania.



Il bufalo però la fermò - Aspetti..penso che per oggi abbia fatto abbastanza. Può informarlo tranquillamente domai. Mi sembra stanca, credo abbia bisogno di riposarsi.

So che ci tiene a far bene in suo lavoro fino infondo, che rientra nei suoi impegni.. ma credo che per sta notte possiamo occuparcene noi.                                     

Domani gli spiegherà tutto con calma e come ritiene sia meglio procedere con sua figlia, e negli interessi di sua moglie. Forse adesso lo turberebbe- propose conciliante il bufalo.



-O..okay, grazie. Vorrà dire che tornerò direttamente a casa e che in sogno mi verranno in mente altre parole migliori da dire. Buonanotte capitano, veda di non affaticarsi troppo anche lei- augurò Alice una volta giunta alla porta.



-…Avvocato Mewny – disse Bogo improvvisamente prima che lei aprisse la porta.



-Si!?- chiese lei voltandosi.



-Quando il caso sarà finito.., potrebbe tornare a farci visita, se vuole, e presentarci i suoi figli- propose Bogo.



-Um..ci penserò. Non sarebbe una cattiva idea, ma prima mi dica capitano: lei ha qualcosa contro gli insetti? E’ forse aracnofobico?- chiese Alice sempre sorridendo gentilmente.



-Come? Bhe, no. Non direi- rispose sincero il bufalo senza capire il perché di quella domanda.



-Bene, buonanotte ancora- e dopodiché si liquidarono cortesemente entrambi.



Pensando a tutti gli avvenimenti capitati quella giornata per ordine, e ai minuti appena trascorsi, Bogo non poté fare a meno di pensare, obiettivamente, “Che insolito gatto”, forse iniziava riconsiderare positivamente la felina, seguendo il consiglio del collega equino. Domandandosi come fosse possibile che una gatta, tanto entusiasta e piena di vita, fosse figlia di un gatto introverso, apatico, melanconico, seppur fedele e generoso come Francis Mewny? “Mah, sarà un salto generazionale” concluse tra se. Dopodiché informò i sottoposti e nel frattempo cominciò a leggere il file approfondito in merito al “profilo tipo” dei B.W. ,compresa la lista dei nomi residenti a Zootropolis.

 



ANGOLO AUTRICE: Salve voi che mi seguite..finalmente siamo arrivati anche al capitolo 15 e con nuove svolte e rivelazioni. Sperso vi sia piaciuto, sia stato chiaro, scorrevole e con pochi errori di battitura o disposizione. Mi trovate alla mia posta e mi raccomando, recensite tutto quel che pensate e che vi ispira. DD vi saluta.



*Eh si lettori, era questa una delle sorprese: Gregor e Lucas sono due graziosi insetti senzienti grazie al siero degli ululatori notturni, sperimentato anni a dietro in circostanze casuali durante uno degli studi sperimentali del GSD, andati perduti e poi trovasti da Alice in 2 momenti diversi della sua vita; da gattina preadolescente Gregor la “peripateta” ossia scarafaggio (egiziano)durante una lezione di danza classica e Lucas, il ragnetto saltatore amante della musica, trovato e adottato da Alice cinque anni prima quando era ancora un associata junior.                                                                                                                 

Perché tale scelta? Perché Lucas the Spider visibile su YOUTUBE è adorabile e la nostra gattina le vuole molto bene, in più ho saputo che il suo animatore è lo stesso che ha animato Judy da cucciola, quindi era la scelta perfetta.

*Xander mi è venuto in mente durante la mia pasqua a Vienna pensando all’operetta di Strauss “Il Pipistrello” e al pipistrello testimone presente nel merchandising  dell’universo Zootropolis.

* Come ho deciso di chiamare il wombat grigio che ha architettato quello stupido crudelissimo scherzo. Perché “Jason”, seguite la serie “Craig” su CN e lo capirete.
  
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