Erano passati circa quattro anni e mezzo da quando giocava e frequentava l'Aoba Josai, ed ora la vita di Hajime era cambiata.

L'universitá che aveva scelto era impegnativa e richiedeva che si applicasse costantemente nello studio, senza permettersi lacune.
Nonostante qualche lamentela con i compagni di corso, Iwaizumi non trovava particolarmente difficile studiare o seguire i corsi.

Benché qualche volta fosse costretto a passare notti insonni, per recuperare lo studio perso grazie alle attività del club sportivo scolastico. Hajime giocava ancora a pallavolo e non avrebbe mai smesso. Sempre con lo stesso spirito e sempre con lo stesso ruolo: l'asso.

Spesso ricordava con nostalgia gli anni trascorsi alla Aoba con Makki, Matsun, il club sportivo ed il suo Oikawa. Sí, proprio il suo Oikawa, con il quale ormai era fidanzato da quasi quattro anni e mezzo.

Oikawa era la stella polare della sua vita. Il punto fermo, la costante. Era il sole attorno al quale orbitava il suo mondo.
E Hajime era felice di poter averlo per sé.

Dopo questi pensieri sdolcinati, si dava mentalmente del cretino perché avrebbe sempre rivisto Tooru la sera nel loro appartamento. Magari mezzo addormentato sul divano, con un rivolino di bava che colava dalla bocca leggermente aperta; che avrebbe prontamente baciato, dopo aver assestato a quell'idiota una poderosa cuscinata.

Ormai convivevano da un bel po'. Anche se all'inizio non era stato facile trovare un equilibrio con quel pallone gonfiato di Oikawa, ora possedevano una perfetta armonia proprio come quella che avevano in campo. Orami la routine domestica non aveva più segreti per loro. Soprattutto grazie alla loro adorabile vicina, un'arzilla vecchietta che gli aveva insegnato a stirare, a fare il bucato, a cucinare e che si divertiva a chiacchierare con quella pettegolona di Oikawa.

****

Quel giorno si trovavano al parco pubblico ed si stavano allenando insieme, poiché Hajime il giorno dopo avrebbe giocato un'importante partita.

Palleggiavano semplicemente con una vecchia palla che, a volte, Tooru alzava ad Iwaizumi per poi essere sgridato da quest'ultimo, visto che non era saggio che sforzasse il ginocchio appena operato.

"Tranquillo non sento niente, Iwa-chan" gli sorrideva in risposta.

"Non mentire Bakakawa" sbottava Hajime, per poi voltarsi a recuperare il pallone.

Avevano ripreso a giocare da poco con un nuovo pallone, che Iwaizumi aveva tirato fuori dalla sua sacca nera, dopo che l'altro era andato perso con l'ultima schiacciata.
Palleggiavano in silenzio, soli nel parco con il sole morente di marzo come sfondo. Un venticello leggero soffiava tra le fronde degli alberi, che emettevano un allegro frusciare quando

"N-non ti...sembra...strano....?"
Hajime aveva borbottato leggermente e così improvvisamente che per poco Oikawa non sbagliò il bager.

"Cosa?" chiese perplesso dall'affermazione del compagno.

"Il pallone"  fu la rapida ed evasiva risposta di Iwa-chan.

"Eh?" Tooru era sempre più confuso.

"Guarda il pallone!" insistette Iwaizumi, la voce alterata come se impartisse un ordine, mentre palleggiava.

La palla disegnó una perfetta parabola dalle braccia di Hajime alle mani di Oikawa, dove si fermó.
Tooru guardó il pallone e poi il ragazzo di fronte a lui

"È una normale palla Iwa-chan" proferì.

"Gurdala bene..." Iwaizumi ruotò la testa e abbassò lo sguardo.

Oikawa, tra lo stupito e il disorientato, si rigirò la palla tra le mani.

Mentre la girava notò una scritta. Era stata fatta con un pennarello azzurro, di quelli dalla punta sottile; le parole erano tutte in stampatello e scritte in inglese:

"Would you mind...

Recitava la prima parte e Tooru curioso fece ruotare il pallone tra le sue mani

...if I say that...

Lo girò un’altra volta, con una strana ansia addosso ora

...I want...

Diede un altro giro, con il cuore che andava a mille e rischiava di uscire dalla sua gabbia toracica, preso da un misto di curiosità, ansia e confusione

... to marry you?"

Alzò lo sguardo su Iwaizumi, che lo stava fissando con un'espressione quasi minacciosa e con le guance imporporate di rosso.

Non capiva ma mentre il suo cervello era in tilt, il suo cuore aveva già intuito.

Il suo corpo si mosse da solo.
Si rese conto di trovarsi tra le braccia di Hajime solo quando una sua stessa calda lacrima gli rigò il viso, e capì che sapeva la risposta.

L'aveva sempre saputa.

Per Iwaizumi, intanto, il mondo si era fermato quando aveva fissato quegli occhi color nocciola pieni di lacrime ed era riesploso di vita al suono della sua voce

"No, no, no non mi dispiacerebbe se mi dicessi che mi vuoi sposare...perché anch'io lo voglio"

E si erano sentiti felici, mentre Iwaizumi stringeva Oikawa e sosteneva con le sue braccia forti la sua schiena percorsa da singhiozzi di felicità. Si erano senti leggeri e spensierati, mentre sorridevano in quel bacio, in quel soffice contatto di labbra.

Ma si erano sentiti completi, quando Hajime aveva infilato quella semplice fedina d'argento al dito di Tooru.

****
Paddy
Note: would you mind if I say that I want to marry you? = e se volessi chiederti di sposarmi?