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Autore: Jade    08/05/2005    22 recensioni
Eccomi qua con una nuova storiella delle tante che ho in testa...Qui Ginny e Draco si imbattono in qualcosa di...davvero insolito...E ne succederanno di davvero tutti i coori! Ginny poi...ne passa davvero di cotte e di crude! Spero che vi piaccia questa fic perchè a me ispira un sacco! Baci baci!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Chapter I

Chapter I’

Ginny osservò i volti scuri dei genitori e raccolse della polvere volante come le era stato detto di fare. Suo padre la spinse dolcemente nel camino e lei salutò con la mano libera Ron e George seduti comodamente sulle poltrone. Entrambi corrisposero e lei fece un sospiro

-Casa Nigellus- e sparì. Ron si alzò in piedi

-Ehi, perché viene soltanto Ginny con voi?- chiese quasi offeso

-Ron non cominciare- disse George –Se hanno deciso così…-

-Ma George! A me sarebbe piaciuto andare…-

-Ron, fra una settimana verranno qua Harry ed Hermione. Non li hai invitati tu?- chiese Molly scrutandolo

-Si, ma non sapevo di questo viaggio e…-

-La prossima volta aspetterai prima di fare qualsiasi invito!- disse suo padre acido. Ron lo guardò. Da quando era arrivata quella lettera, era nervoso e irritabile, nessuno si capacitava del perché e Molly lo sopportava come se sapesse il motivo

-Ci vediamo ragazzi- Molly prese una manciata di polvere verde e sparì a sua volta. Arthur diede loro la schiena e sparì

-Evvai!- disse George –Ora si che è una pacchia!- Ron lo guardò

-George tu…-

-Ron non cominciare!- lo azzittì il fratello –Ora che la piccola Gin è fuori con i nostri la casa è libera, finalmente possiamo fare quello che ci pare! Non ti metterai a fare il Prefetto spero!-

-Certo che no- sbottò Ron –E’ solo che se tu e Fred farete dei casini…-

-Nessun casino- sbottò lui –Certo che ti fidi pochino dei tuoi fratelli!- Ron non rispose

Ginny tossicchiò pulendosi gli occhi dalla fuliggine. Sentì arrivare i genitori e non tentò di aprire gli occhi

-Ferma Gin- la madre la voltò e le fece un incantesimo che la risistemò completamente –Sei quasi presentabile- le fece un sorriso

-Grazie mamma-

-Ricchi zozzoni- sibilò suo padre ripulendosi. Ginny accese la luce dell’angustia stanza sporca, fuligginosa e con mobili rovinarti ed ammucchiati -Pulire i camini mai eh? Maledizione a loro!-

-Arthur per piacere- disse Molly –Contieniti- si guardarono

-Mamma perché sono dovuta venire con voi? Guardate che ho parecchi compiti per la scuola e non posso di certo trascurarli. Hermione non me la farebbe passare liscia…- disse scuotendo la testa

-Hermione capirà- disse la madre –Andiamo- Ginny si trovò di colpo in un altro mondo. fuori da quella porta c’era il paradiso dei vivi: mobili ricchissimi di legno parevano splendere di luce propria, pareti stuccate e decorate in bianco/oro parevano appartenere a quei castelli del ‘700 che aveva visto solo nei libri, i pavimenti a mosaico avrebbero fatto specchiare anche un fantasma, soffitti a cassettoni e a volta dipinte mostravano luoghi mitici e persone bellissime simili a dei. Ginny si morsicò un labbro

-Dove siamo mamma? Com’è bello qua, pare un castello delle fiabe!- sorrise e passò un dito sulla parete destra

-E’ la casa di tua nonna- Ginny guardò la donna stupita. Suo padre grugnì qualcosa che Ginny non tentò di comprendere –Tua tris tris nonna però- Ginny sorrise tutta eccitata

-Che figata di posto!- scese le scale –Qui fanno feste di certo! e incontri tra persone ricche dai bei vestiti…Che bello-

-E’ una noia mortale- disse suo padre –L’alta società è piena di se, pomposa e noiosa come pochi-

-Certo che sai sempre come smontare le persone tu papà!- sbottò Ginny guardandolo male –Che pizza!-

-I ricchi sono sciocchi e il loro pallino fisso sono i soldi. Non hanno nemmeno un minimo di cervello…Pessime persone- Ginny alzò un sopracciglio –Te ne accorgerai!-

-Buon giorno signor Weasley- squittì un elfo che era salito per le scale di corsa –La signora Angel vi attende!-

-Grazie Doria- disse Arthur

-Papà…ma come conosci quest’elfo domestico?- domandò Ginny scrutando gli occhi verdi dell’esserino pelle ed ossa

-Siamo parenti Virginia- Ginny, che aveva sceso gli ultimi gradini si voltò –E tuo padre viene spesso qua- la signora dai capelli bianchi raccolti in uno chignon, la pelle grinzosa, lo sguardo serio anche con il sorriso stampato sulle labbra sottili, l’abito in stile ‘800 di un rosa antico che la rendeva ancora più pallida e smunta, l’aria inferma e il bastone con i pomo dorato a forma di testa di serpente…le ricordava vagamente qualcuno…Strinse gli occhi cercando di trovare in lei qualcosa che le facesse buona impressione, ma non la trovò affatto. Ancora meno quando da dietro spuntò proprio la persona che quelle donna le ricordava

-Bene arrivati, credevo faceste notte- Ginny deglutì a quella voce strisciata e osservò avanzare Lucius Malfoy in tutto il suo splendore

-Malfoy- ringhiò Arthur

-Weasley- sorrise sornione l’uomo dai lunghi capelli biondi. Dalla porta dietro di lui apparve una donna alta, magrissima, biondissima e bellissima dall’aspetto malaticcio. Gli occhi azzurri di lei si posarono su Ginny che strinse le labbra. Quella le fece un sorriso e Ginny fece quasi un sospiro di sollievo. La moglie di quel Mangiamorte pareva una persona normale…umana quasi. Draco Malfoy si mise al fianco della madre con un sorriso strafottente all’ennesima potenza e Ginny si sentì pronta a scappare

-Rossa pezzente…da quanto…- lei non rispose –Non ti senti fuori luogo qui per caso?- si guardò intorno poi riappoggiò gli occhi su di lei. Ginny sbatté le palpebre con gli occhi lucidi –Oddio! Non ti metterai mica piangere spero!-

-Draco- disse l’anziana che parve a Ginny di colpo simpatica –Taci- Lucius guardò male il figlio che non fiatò più –Venite con me- Molly afferrò Ginny mettendole una mano sulla spalla e la fece entrare nella enorme stanza. C’era un tavolo lunghissimo e bellissimo e Ginny fece un sospiro piena di ammirazione

-Ehi mamma, ma qui ci si fanno le feste?- domandò Ginny a bassa voce

-Si, credo- disse la donna. Ginny si trovò a sedere trai due genitori e di fronte stava la donna

-Draco, tu sai perché sei qua immagino-

-Si- disse lui con una faccia schifata. Ginny lo guardò con la coda dell’occhio

-Allora manchi solo tu Ginny-

-E perché solo io non lo so?- domandò accigliata –Mamma perché non so il motivo per cui sono qua?- la donna guardò il tavolo

-Perché…vedi Ginny…-

-Perché vorremmo tanto trovare una soluzione- disse Arthur –Perché a noi non va bene questa…imposizione Trisnonna. Ginny è solo una bambina…-

-Concordo- disse Draco –Una mocciosa piagnona che mi toccherà imboccare…-

-Draco!- disse seriosa l’anziana. Suo padre gli prese l’avambraccio –Avanti Arthur, ti ascolto-

-Dicevo che Ginny è piccola. Non può certo fare una cosa del genere e poi non siamo più nell’ottocento: Ginny è libera di sposare chi vuole, senza imposizione-

-Sposare?!?!- scattò lei sulla sedia –Ehi che succede? La cosa non mi piace va bene?- si guardò intorno –Mamma?-

-Ginny, la famiglia di mia madre…- cominciò l’anziana -…è una famiglia tra le più ricche del settecento. Ormai si è estinta come nome, ma non come tradizione. Nel settecento, la corte Francese e Spagnola ci conosceva come possibili creditori e quant’altro,perché possedevamo una eredità…eccelsa- Ginny si mise bene sulla sedia –Ancora adesso quella eredità si tramanda alla progenie femminile più giovane, che di regola si sposa, per tenere tutta l’eredità insieme, con il progenie maschio più giovane- Ginny fece un sospiro –Queste regole non si possono cambiare e io ho intenzione di rispettarle come lo farai tu prima di morire- Ginny non aveva capito molto ma sapeva che si trattava di soldi –L’eredità ammonta a sedici miliardi di galeoni e per allora, come per oggi, sono una cospicua somma- Ginny deglutì, nemmeno sapeva quanto erano tutti questi sodi! Aveva visto una volta dieci galeoni insieme…ma tutti quelli…Chissà quante pilette dorate avrebbero potuto creare…Guardò suo padre che era rosso di rabbia e si sentì in colpa per aver fatto quel pensiero.

-Se i miei genitori non vogliono io non faccio nulla di quello che dovrei fare e che non so ancora che cosa sia- disse lei seria

-Per tua sfortuna ora tu sei passata a me- disse la donna anziana –Tu, che sei la più giovane mia nipote, ora non devi seguire quello che dicono i tuoi, ma quello che io ti dico. E noi due potremmo andare d’accordo se non farai la difficile- Ginny accusò male il colpo: quella era una minaccia bella e buona

-Mi minaccia?- domandò scioccata –Ehi ma guardi che non vige più trai civili la minaccia…le è nota questa cosa?-

-Ginny calmati- disse sua madre

-Mamma!-

-Ginny…-

-Ma…-

-Anche Draco ha smesso di lamentarsi- disse la donna –Ti lascerò qualche giorno per…-

-Che cosa c’entra Malfoy? Qui si parla di me, non di lui!-

-Tombola Weasley, centro eccome!- Ginny lo guardò e scosse la testa

-Non lui- bisbigliò –Non lui!- guardò l’anziana –Io non ho nessuna intenzione di…di stare vicino a questo…qui!- sbottò –Non esiste! Lui…è il figli di un Mangiamorte! E se per lei questo non conta per me si! No dico: sono Grifondoro, sono una futura Auror…e dovrei anche solo…stare vicino a lui? Ma siamo impazziti?! Mamma!- ma la donna non la guardò nemmeno

-Lucius non è più un…-

-Il tatuaggio l’ha, le idee anche, suo figlio non ne parliamo…Mangiamorte reietto o meno non mi interessa: Mangiamorte lo rimarranno per sempre!- guardò l’anziana e incrociò le braccia al petto –E ora me ne vado a casa!-

-Non per smontarti Weasley, ma tu non è che sei proprio quello che qualcuno vorrebbe vicino tutta la vita. A parte la tua pessima famiglia, le tue idee filobabbane a quant’altro, non sei proprio quella gran bellezza. Lentigginosa, bassa, rossa…decisamente da mettersi a piangere- Ginny sorvolò sulle offese

-Bene, allora datti una mossa! Cerca di aiutarmi a convincere la…signora qui davanti a noi! Non parlare con me sprecando fiato!- il ragazzo sorrise

-So che è inutile-

-Ci abbiamo provato- disse Lucius –Ma è tutto inutile- Ginny scosse la testa

-Spero solo che questo sia un incubo- bisbigliò –Perché non resisto a lungo!-

-Bene- disse l’anziana –Doria, accompagna Virginia nella sua stanza, Frinch pensa ai signori Weasley. Grey, pensa alla festa di domani- i tre elfi annuirono con un piccolo inchino e Ginny si alzò a malincuore. Non chiese della festa: non aveva alcuna voglia di festeggiare, voleva solo risvegliarsi! –Virginia troverai tutto quello che ti serve nelle tue stanze- lei annuì senza pensarci troppo su. A che sarebbe valso lamentarsi? A nulla…decisamente a nulla…

-Va bene- sospirò –Vado- e senza nemmeno guardare i genitori, se ne andò. Molly guardò Arthur che continuava a guardarsi le mani. Era furioso, triste, amareggiato e si sentiva estremamente colpevole…che avesse fatto male a portarla? Molly si alzò

-Dobbiamo andare- Lucius a sua volta era già alla porta. Narcissa lo raggiunse e Darco si alzò. Ma Arthur lo bloccò per un braccio alzandosi –Arthur…che fai?-

-Ascoltami ragazzino- gli piazzò due occhi di fuoco –Vedi di fare il bravo, non vorrei doverti fare molto male. E in quel caso, nemmeno tuo padre ti potrà salvare. Bene inteso?- Draco lo scansò

-Sua figlia per me è meno che nulla. Per me non esiste…e quindi non ci ritengo nemmeno a sfiorarla per sbaglio!- Arthur annuì

-Meglio così, volevo solo essere certo di questo-

-Non si preoccupi- disse scostandosi i capelli dietro la spalla –La fan di Potter per ora è al sicuro!- e se ne andò alquanto stizzito, senza degnare di uno sguardo né i genitori né l’anziana nonna

  
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