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Autore: Francyzago77    29/09/2019    5 recensioni
Ecco "La figlia di Georgie" una nuova storia che inizia dove "Georgie il sequel" era terminato...qual è il segreto che ruota attorno alla piccola Sophie? Tra dubbi, amori e tormenti vecchi e nuovi personaggi si intrecceranno dando vita a un racconto immerso nelle vaste e sconfinate praterie australiane.
La maggior parte dei personaggi qui presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quando era tornata in Australia, Georgie era spesso presa da un profondo tormento che, in realtà, l’aveva sempre accompagnata da quando era nata la sua bambina, ma si era accentuato nel rivedere Arthur e nello stare con lui in semplici situazioni quotidiane. L’atroce dubbio che Sophie fosse in realtà la figlia di Arthur l’attanagliava sempre di più. L’essere venuta a conoscenza, poi, del dramma di Maria la faceva soffrire immensamente. Quel pomeriggio d’amore che lei e Arthur avevano deciso di dimenticare era invece nel suo cuore più presente che mai.
Sophie aveva iniziato ad ambientarsi bene nel nuovo contesto, frequentava la scuola volentieri ed aveva cominciato a farsi degli amici. Era spesso con Eric perché le due famiglie vivevano praticamente in simbiosi: i bambini erano con Georgie o con Maria indifferentemente e Sophie si era subito affezionata ad Arthur per il suo carattere dolce e generoso. Abel Junior si era trasferito a Sydney dal nonno per proseguire gli studi e la bambina, che risentiva molto la mancanza del fratello, aveva trovato in Eric e soprattutto in Arthur dei nuovi affetti su cui contare.
Abel aveva intuito che in Georgie era maturato un cambiamento ma credeva fosse dovuto alla separazione dal suo figliolo.
-Georgie – le disse una domenica mentre tornavano da Sydney – come vedi possiamo andare a trovare nostro figlio tutte le settimane. Con tuo padre sta bene e i nuovi studi gli piacciono. Hai sempre tenuto alla sua istruzione e lui si impegna con profitto. Non devi essere così preoccupata.
Georgie era silenziosa, non parlava ed era pensierosa.
-Cosa c’è che ti tormenta cara?  - domandò lui – E’ da quando siamo ritornati qui che sei cambiata, ti vedo poco serena. 
-No Abel – rispose lei – ero in ansia per i nostri figli, soprattutto per Sophie.
-A me pare stia benone – sorrise suo marito – la trovo anche meno timida del solito. Georgie ora hai anche ricominciato il tuo lavoro in sartoria, mi sembra tu abbia tutto ciò che hai sempre desiderato!
Georgie lo guardò negli occhi e gli prese la mano.
-Sì, sono felice, scusami, sono solo una madre troppo ansiosa.
-E io ti amo ancora di più anche per questo – rispose Abel.
Lei sorrise poi chiese di fermarsi un po’ dallo zio Kevin, non stava molto bene e così andarono a trovarlo. Era invecchiato tanto e doveva accompagnarsi sempre ad un bastone per camminare.
-Verrò quasi tutti i giorni – promise Georgie – prima di andare alla sartoria passerò qui a prepararti il pranzo zio Kevin.
-Grazie Georgie, sai che mi fa sempre piacere vederti – rispose il vecchio.
-Sai quanto ti vogliamo bene – continuò Abel – noi ci saremo sempre per te.
Kevin aveva le lacrime agli occhi, disse:
-Avete fatto la cosa più giusta a ritornare, questa è la vostra terra, la vostra vita è qui. Anche Arthur aveva bisogno di voi, il vostro è un legame troppo forte.
Georgie ebbe un sussulto, l’anziano continuò:
-Arthur ha sofferto molto in questi ultimi anni, la fattoria non ha reso sempre come sperava e poi la condizione di Maria non l’ha certo aiutato a risollevarsi.
-Perché? – domandò Abel stupito – Cos’ha Maria? 
-Credevo tu lo sapessi – rispose Kevin.
Allora Georgie raccontò ciò che le aveva confidato Maria. 
-Povero Arthur – continuò il vecchio – veniva da me a piangere per non farsi vedere da sua moglie. I primi tempi Maria non riusciva ad accettare la situazione e lui, seppur addolorato, faceva di tutto per consolarla. Il tempo, si sa, risana le ferite, io gli ho sempre detto di ringraziare il Signore per il dono di Eric, è un bambino eccezionale, come avrete constatato anche voi.
Abel annuì ma preferì non parlare, Georgie era sempre più angosciata.
-Sai – le disse Abel tornando a casa – credo dovremmo lasciare più spesso Sophie da Arthur e Maria, li aiuterà, ne sono sicuro.
Georgie non rispose ma aveva una gran voglia di piangere in solitudine.    
 
 
 
 
 
   
 
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