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Autore: WitchAmbre    30/09/2019    1 recensioni
Severus riflette se partecipare o meno al ballo di Halloween organizzato dalla scuola, potrebbe essere la sua unica occasione per avvicinarsi a Lily, ma il rischio di diventare lo zimbello della scuola ancora una volta lo frena.
Prevarrà il cuore o la ragione?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La mattina del giorno di Halloween Severus scoprì, con suo grande disappunto, che le lezioni di Pozioni erano state sospese per permettere a tutti gli studenti di prepararsi per il ballo in maschera che si sarebbe tenuto quella sera nella Sala Grande.
Erano settimane che tutte le ragazze di Hogwarts, senza eccezioni di età o Casa, non facevano altro che parlare di quel noioso e insulso evento, al quale con ogni probabilità non avrebbe nemmeno partecipato; dopotutto era al sesto anno e non avrebbe perso tempo con certe frivolezze e, soprattutto non avrebbe dato modo ai Malandrini di prendersi gioco di lui anche in quell'occasione.
Decise che avrebbe passato la serata a perfezionare il suo nuovo incantesimo, il Sectumsempra, con nessuno intorno sarebbe stato più semplice nasconderlo: in fin dei conti non era un incantesimo da sbandierare ai quattro venti, anzi era piuttosto pericoloso e probabilmente lo avrebbero espulso se ne avessero scoperto l'esistenza.
 
L'ultima lezione prima della pausa per i preparativi era Difesa Contro le Arti Oscure e, suo malgrado, sarebbe stata in coppia con i Grifondoro.
A testa bassa si diresse verso l'aula del terzo piano e prese posto in fondo, sperando di non essere notato, ma purtroppo non ebbe troppo successo e per l'intera lezione fu punzecchiato e tormentato dai soliti quattro.
Ormai non ci faceva nemmeno più troppo caso, le prese in giro erano sempre le stesse, per i capelli, per il colorito pallido, per il fatto di essere sempre da solo. L'unica cosa che continuava a fare male era vedere Lily abbassare lo sguardo e non prendere le sue difese, ma anche a quello, ormai, stava iniziando a fare l'abitudine.
La sua amicizia con Lily era stata perfetta fino a prima di mettere piede in quella scuola. Ma quando furono smistati in case non solo diverse, ma anche nemiche, iniziò la loro separazione che da qualche anno era ormai diventata definitiva. Non si rivolgevano più la parola se non per i convenevoli del tipo il "buongiorno" o "grazie" e "prego". Purtroppo molte delle lezioni venivano fatte in classi miste e spesso Serpeverde e Grifondoro venivano messi insieme a seguire gli stessi corsi contemporaneamente, quindi volenti o nolenti, si erano sempre dovuti vedere.
Era una vera agonia vederla tra le braccia di James. Lei non lo sapeva ma l'aveva sempre amata, fin da quando erano bambini, e l'amava ancora in gran segreto. Spesso si era proposto di dichiararsi, ma alla fine aveva sempre rinunciato per paura di un rifiuto, e continuava ad accontentarsi di ammirare dal fondo dell'aula quella fluente chioma rossa e quei meravigliosi occhi verdi che di tanto in tanto riusciva a intercettare con qualche sguardo rubato.
Quando finalmente la lezione finì, Severus si attardò nel mettere a posto i libri e le piume nella sacca, d'altronde non aveva nessuna fretta di raggiungere la lezione successiva, e, mentre riponeva l'ultimo quaderno con cura alzò lo sguardo con la sensazione di essere osservato.
Quando vide Lily davanti al suo banco cercò di non trasalire, né di arrossire. Si limitò ad osservarla con cura, senza tralasciare nemmeno un dettaglio. Anche lei era un po' imbarazzata, reggeva una spropositata quantità di libri e quaderni per una ragazza così minuta e, nel tentativo di non farli cadere, una ciocca ribelle di capelli le cadde sul volto. Dopo un paio di tentativi rinunciò a spostarla, facendo un sorriso impacciato di rassegnazione.
Era davvero bella.
"Verrai al ballo stasera?" gli chiese.
"No, non penso. Queste cose non fanno per me, lo sai Lil"
La giovane strega fece una smorfia delusa nel sentire la risposta di Severus.
"Eddai Sev, saremo mascherati, nessuno saprà l'identità dell'altro. Sarà divertente vedrai.."
"No, mi dispiace ma non verrò".
E mentre si allontanava dall'aula sentì Lily urlare "A stasera allora! Ti aspetto al ballo"
Mentre attraversava il corridoio non riuscì a fermare un sorriso.
 
Per tutto il pomeriggio, guardando il viavai di ragazzi nel dormitorio provarsi abiti, scarpe e aggiustarsi a vicenda cravatte e papillon, Severus cercava di decidersi. Sarebbe dovuto andare oppure no?
Avrebbe avuto una maschera e nessuno avrebbe potuto riconoscerlo, non avrebbe corso il rischio di diventare lo zimbello dell'intera scuola a causa degli scherzi di quei quattro incapaci.
E se invece fosse stato tutto parte di uno scherzo? Forse Lily era d'accordo con i suoi amici.
No, Lily non gli avrebbe mai fatto una cosa simile. Non lo aveva mai apertamente difeso, ma non aveva mai nemmeno preso parte agli scherzi, anzi aveva lo sguardo piuttosto triste quando veniva umiliato per tutto il castello.
 
Si tormentò tutto il giorno con i se e i ma, cercò di studiare i pro e i contro della situazione, ma alla fine all'ultimo momento, il cuore prevalse sulla ragione e decise di andare.
Forse sarebbe stata l'unica occasione della sua vita per stare così vicino a Lily, anche a costo di non essere riconosciuto, e non ci avrebbe rinunciato in questo modo.
 
Cercò nel suo armadio qualcosa che potesse andare bene per l'occasione, ma non era un grande amante della moda e, oltre alle divise della scuola aveva solo qualche abito nero e un mantello. Cercò di adattarsi con il poco che possedeva indossando un paio di pantaloni scuri, una camicia bianca e il suo lungo mantello.
Per non farsi riconoscere, tirò all'indietro i lunghi capelli corvini e li raccolse in un piccolo codino. Fissò la sua immagine nello specchio e fece fatica a riconoscersi così conciato: senza i suoi lunghi capelli che gli cadevano sulle spalle si sentiva più scoperto, ma sicuramente sarebbe stato più difficile riconoscerlo.
Fortunatamente il suo vicino di letto aveva ben tre maschere tra cui scegliere, quindi ne chiese in prestito una e la indossò, elegante e sottile, tagliava diagonalmente il viso. Pensò che fosse abbastanza per non farsi identificare.
Controllò ancora una volta il suo aspetto allo specchio, sospirò un'ultima volta cercando di scacciare l'ansia, raddrizzò le spalle e si avviò verso la Sala Grande.
 
Quando entrò nell'immenso salone addobbato con le più belle e sontuose decorazioni rimase senza fiato. Si ricordò della prima volta in cui varcò quella soglia alla cerimonia dello smistamento e alzò lo sguardo per osservare il soffitto. Il cielo nella stanza era sereno e pieno di stelle, davvero adatto a una serata di quel tipo.
Si accorse di non essere riconoscibile quando gli passò accanto Sirius Black, che sembrò non riconoscerlo e sorrise soddisfatto. Forse sarebbe riuscito a passare una bella serata.
Per un po' girovagò per la Sala Grande e vide i professori danzare e molti dei suoi compagni che provavano a convincere ragazze a ballare ma senza molto successo; ma ciò che stava davvero cercando in mezzo a quella confusione, era una chioma rossa che purtroppo non riusciva a trovare.
 
Mentre ormai stava per arrendersi e tornarsene al dormitorio più deluso che mai, sentì una mano stringere la sua.
Lentamente si girò e  la vide.
Indossava un abito rosso scuro, lungo e aderente con maniche ampie e lunghe fino a toccare il pavimento e una scollatura delicata. Nel guardarla Severus rimase senza fiato: non era mai stata così bella.
Anche sotto la maschera raffinata si riconoscevano chiaramente i suoi occhi verdi pieni di luce e, per un momento, ci si perse dentro.
Fu solo quando Lily gli chiese di ballare che riuscì a muoversi , lentamente la portò al centro della pista, e, senza sapere i passi, iniziarono a ballare.
Per gran parte della canzone non riuscirono entrambi a proferire parola, anzi, fecero perfino fatica a respirare, ma non staccarono mai gli occhi l'uno dall'altra.
In tanti nella sala si fermarono a guardare la scena.
Mano a mano che la musica proseguiva i due si avvicinavano fino a sfiorarsi con la punta del naso e sentire il calore dell'altro sulla propria pelle.
Abbandonandosi alle emozioni la ragazza appoggiò la fronte nell'incavo del collo di lui, lasciandosi cullare dalla melodia. Sarebbe potuta rimanere lì, tra quelle braccia così familiari per tutta l'eternità.
Sapeva perfettamente chi era il suo cavaliere, non aveva avuto il minimo dubbio quando lo aveva visto entrare nella stanza, i suoi occhi neri e profondi li avrebbe riconosciuti tra mille e nessuna maschera avrebbe potuto celarli.
Non sapeva cosa stesse succedendo né il perché, ma non riusciva a fermarsi e, soprattutto, non voleva farlo.
Mentre le ultime note risuonavano nell'aria i due si staccarono lievemente e rimasero immobili a fissarsi sulla pista da ballo, come se il tempo si fosse fermato intorno a loro. Dopo quella che sembrò un'eternità, Severus prese il volto di Lily tra le mani e, con una dolcezza che nemmeno lui sospettava di avere, la baciò lievemente cercando di mettere in quel bacio tutto l'amore che provava per lei da più di sei anni.
 
Non appena i due giovani si ritrassero e aprirono gli occhi, si accorsero che la maggior parte degli studenti in quella sala li stava fissando e così Severus andò via, lasciando Lily da sola nella Sala Grande.
Sapeva che quel ballo e quel bacio non avrebbero cambiato le cose, lei non avrebbe lasciato James per lui, non aveva senso illudersi, però fu felice di aver colto la sua occasione per farle capire i suoi sentimenti per lei.
Un sorriso gli illuminò il volto. Ce l'aveva fatta.
Raggiunse di corsa il suo dormitorio e si preparò per andare a dormire.
Quella notte, per la prima volta dopo anni, Severus sognò.
   
 
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