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Autore: Lunablu_83    01/10/2019    4 recensioni
E se la gravidanza di Ana non fosse iniziata nel migliore dei modi? Riuscirà Christian a sostenere in tutto e per tutto sua moglie in un momento così delicato?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Carrick Grey, Christian Grey, Grace Trevelyan Grey, Katherine Kavanagh
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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POV CHRISTIAN Dannazione… dannazione… dannazione… perché diamine la dr.ssa Green non esce dalla stanza di Ana? Ci siamo svegliati e c'era sangue in tutto il letto, non sapevo cosa fare così ho preso Ana dal letto e l'ho portata direttamente in ospedale… perché? Dannazione perché? Mi sento un leone in gabbia, continuo a fare avanti e indietro, ho voglia di spaccare qualcosa e il fatto che mia madre continui a dirmi di stare calmo, mi fa imbestialire ancora di più! Finalmente la dr.ssa esce e mi dice che c'è una minaccia di aborto… NO! Sento la mano di mia madre che mi accarezza la schiena ma non so cosa dire o fare… la dr.ssa capisce il mio stato d’animo e mi dice che tratterrà Anastasia per qualche giorno per poterla monitorare costantemente, dovrà stare a riposo assoluto per qualche giorno e, forse, la situazione potrebbe rientrare da sola! Dannazione!!! Perché tutto quello che riguarda me non deve mai iniziare bene? Perché ci deve essere sempre una salita? Perché? Perché la mia piccola deve soffrire così? Solo perché il figlio è mio! È solo questo il motivo… dannazione! Cerco di calmarmi altrimenti anche lei noterà il mio malumore e non deve stare peggio di così! C: “ Ana? Guardami… la dr.ssa Green ha detto che tu e il bambino state bene, su non piangere… andrà tutto bene!” A: “ come fai a dirlo? Cosa sto sbagliando? Perché?” Non riesce a finire la frase perché le lacrime e la disperazione ormai non la lasciano più. Mi avvicino a lei e la abbraccio, aspetto che si calmi un po’ e poi cerco, di nuovo, di tranquillizzarla. C: “ amore mio, ti prego, non ti agitare… non fa bene a te e non fa bene al bambino… io sono qui e non ti lascerò di certo da sola! Sarò il tuo angelo custode e affronteremo tutto quello che verrà insieme! Insieme io e te siamo una forza unica e questo bambino lo capirà e deciderà di non farci più scherzetti strani” A:” speriamo… io lo amo già così tanto…” C: “ quindi pensi possa essere un maschio?” A: “ non lo so… spero solo di vederlo nascere questo piccolo Puntino!” Se parlare la fa stare meglio e non la fa piangere, ok parliamo! C: “ perché Puntino?” A: “ perché sembra un Puntino… il nostro Puntino… lui o lei siamo noi… è i tuoi capelli ramati e i miei occhi azzurri… siamo noi!” Oh la mia dolce piccola Ana… solo lei poteva trovare parole così dolci e perfette per descrivere una nuova vita! Non so esattamente quanto tempo passo nel letto abbracciata con lei, ma stiamo bene così per il momento e non ho intenzione di spostarmi! A: “ Christian devo andare un attimo al bagno, fammi scendere dal letto.” Non ci penso proprio mia cara, faccio il giro del letto, la prendo in braccio e la porto fino al bagno. Aspetto che abbia finito e la riporto a letto con me! A: “ perché quel sorrisetto compiaciuto?” C: “ sono stato bravo… ho svolto egregiamente il mio lavoro di angelo custode, non credi?” A: “ certo amore mio! Nessuno saprebbe farlo meglio di te!” Siccome è l'unica cosa che posso fare, meglio farla al meglio… la cena dell'ospedale non aveva un bell'aspetto e Ana ne ha approfittato per non mangiare proprio… ma il nostro fidato Taylor ci ha portato una buonissima cena preparata da Gail, un cambio di vestiti e il mio PC portatile perché non ho intenzione di lasciare Ana da sola stanotte! A: “ Christian, dovresti andare a casa, posso chiamare Kate e viene a stare lei qui stanotte oppure Mia, lo sai che non ti faranno restare…” C: “loro non possono portarti in braccio in bagno e né aiutarti in altre cose… tranquilla… tu dormi, io lavoro un po’ e poi vengo a stendermi vicino a te. Buonanotte amore mio” e la bacio! Non posso dirle che mia madre ha fatto una piccola magia e posso restare qui con lei tutto il tempo! Ok, mettiamoci al lavoro. Prima di tutto una mail a Ros, sicuro sarò a casa tutta la settimana, poi deciderò il da farsi, di lei mi fido ciecamente e il lavoro è sistemato. A casa ci sono Gail e Taylor quindi un pensiero in meno. Ora devo pensare solo ad Ana e al bambino! Sono loro due la mia priorità! POV ANA Mi sveglio e lui è ancora qui… si è addormentato sulla poltrona con il PC sulle gambe… è sfinito anche lui! Prima di svegliarlo faccio un piccolo inventario: mi sento asciutta e non sento dolori o altro… incrociamo le dita! A: “ Christian?” lo vedo saltare letteralmente dalla poltrona, tenendo il PC tra le mani! C: “oddio mi sono addormentato! Come stai? Senti dolore? Hai qualcosa che non va?” A: “ sto bene, tranquillo. Non mi sento niente!” Faccio per alzarmi ma forti braccia mi sollevano delicatamente e mi accompagnano in bagno! Spero solo che tutti questi accorgimenti non siano vani! Basta Anastasia! Devi essere positiva! Le giornate proseguono, come procedono tutte le giornate ospedaliere: colazione, riposo, controlli… pranzo, riposo, controlli… cena, ultimi controlli… sembra che l'ospedale porti sonnolenza, dormo tanto ma la dr.ssa Green ha detto che devo approfittarne perché dopo la nascita del bambino dormirò molto meno… va beh… se sarà solo il sonno! Sono ormai due giorni che sono ricoverata a riposo assoluto e Christian ha preso il suo compito di angelo custode piuttosto seriamente: non posso andare in bagno da sola, possiamo uscire solo nel corridoio, non oltre , non lascia mai la mia stanza, ormai questa camera è diventata la nostra! Però, a pensarci a bene: “ Christian, ma come mai non viene nessuno a trovarmi?” C: “ io non ti basto?” – “non ho detto questo, ma mi sembra strano che non siano venuti né i tuoi, né Kate” appena gli nomino Kate alza gli occhi al cielo e sbuffa! C: “ nessuno sa che siamo in ospedale. Ho avvertito solo mia madre due giorni fa quando siamo arrivati ma poi le ho detto che devi stare a riposo e che non è il caso che tu abbia delle visite” almeno ha la decenza di sembrare mortificato! “La verità è che voglio prendermi cura io di te. Mi sento tremendamente in colpa per il fatto che tu sei in ospedale, perché questa gravidanza è iniziata in salita e perché non ho il minimo controllo su quello che sta accadendo…” A: “ Christian, vieni qui! Non è colpa tua questo che sta accadendo… purtroppo ci sono gravidanze che non iniziano nel migliore dei modi… il nostro compito, ora, è eseguire gli ordini dei medici e tu lo stai facendo egregiamente! Ma la nostra famiglia non ha colpe. Sicuramente tua madre starà impazzendo senza vedermi, almeno fa' venire lei! Può darti il cambio: vai a casa a fare una doccia decente!” C: “ no, sto bene dove sto! Ok avverto mia madre e la tua amica” POV CHRISTIAN Esco un attimo dalla stanza e chiamo mia madre, la quale è felicissima di sapere che stiamo bene e che possiamo ricevere visite ( ma ipotizzo lo sapesse già ) poi invio un SMS a Kate e di certo non aspetto una risposta. Poco dopo arriva mia madre, visibilmente contenta per la mia telefonata! G: “ oh cara, come ti senti?” A: “ penso meglio, non ho dolori né altro, anche se lo stare a riposo assoluto mi sta facendo venire i nervi… ma se è quello che serve!” G: “ ogni tanto potresti anche uscire… c'è un bellissimo sole oggi… potreste fare una passeggiata nel giardino dell'ospedale…” C: “ no mamma, è pericoloso! Se dovesse sentirsi male e io non facessi in tempo…” G: “ Christian ma cosa dici? Sei nell'ospedale migliore di Seattle, fuori ci sono 25 gradi e voi state chiusi da 2 giorni in questa stanza? Ma sei impazzito? Ana vieni con me, facciamo due passi! Può solo farti bene! Christian, è inutile che mi guardi così, questa ragazza deve prendere aria, non è malata ma incinta!” POV ANA Oh finalmente un po’ di aria fresca… sì sono sempre sulla sedia a rotelle, ma l'aria primaverile è calda ed è piacevole stare fuori da quella stanza! G: “ allora? Come si sta comportando quel testone di mio figlio?” A: “ è diventato di nuovo assillante… bada bene apprezzo tutto quello che fa: ha praticamente traslocato in ospedale, lavora dal PC lo stretto necessario… ma non posso andare in bagno sulle mie gambe, vi ha tenuti lontani per due giorni ma io non ne sapevo niente, te lo assicuro… ora sicuramente starà in camera a pensare che non è qui a proteggermi… si sente maledettamente in colpa perché sono di nuovo in ospedale, ma l'altra sera è stato molto lucido quando ha visto il sangue nel letto, subito mi ha presa in braccio e portata qui, io non mi ero neanche ancora resa conto di cosa stava succedendo! Ma lo amo ( inevitabilmente sorrido ), è il mio maniaco del controllo, è il mio adorato marito! E questo bambino siamo noi due!” inevitabilmente una lacrima sfugge al mio controllo! G: “ oh bambina mia! Prevedo lunghi mesi di tira e molla! Ma troverete la vostra dimensione… piano piano…” Quando stiamo per rientrare, lo troviamo ad attenderci nel corridoio… ignorando completamente sua madre, si avvicina, mi abbraccia e mi chiede scusa per come si è comportato! Come faccio a non perdonarlo? È il mio amore! A spezzare il nostro momento perfetto ci pensa Kate! Devo parlarle ma senza Christian… questi due, nella stessa stanza, sono pericolosi! Mando Christian con sua madre a prendere un caffè e mi rimetto a letto e mi chiarisco con Kate. A: “ fa parlare prima me perché ho tutto il discorso in testa e non ho intenzione di agitarmi. Non avevi alcun diritto a mandare via mio marito… lo so che hai letto il contratto e avrai pensato a chissà cosa ma non è accaduto niente di quello che pensi, abbiamo avuto una brutta discussione e, siccome non mangiavo da due giorni, sono stata male! Mio marito mi ama e io amo follemente lui! Ha sbagliato qualche giorno fa perché non doveva darti ascolto ma era sconvolto e, forse per la prima volta nella sua vita, si è fatto sopraffare dalle emozioni! Ok mi vuoi bene e io ne voglio a te…ma se vuoi continuare a far parte della mia vita, non dovrai mai più interferire, ci siamo capite?” Kate: “ sì certo Ana… avrei voluto anche scusarmi con lui, ma tu non me ne hai dato il tempo né il modo” A: “ fidati quando ti dico che ti ho fatto un favore!”
   
 
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