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Autore: Red Saintia    01/10/2019    5 recensioni
Un viaggio improvvisato nella città eterna per consolidare un amore finalmente vissuto alla luce del sole. Tra diversità caratteriali, meraviglie monumentali e sperimentazioni gastronomiche. Vi farò scoprire il lato leggero, piccante e nascosto di Nadia ed Eric.
"Questa raccolta partecipa alla Fast Challenge: Cibo, indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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# Prompt 75 - “Dove vado a prenderla la cioccolata a quest’ora?”

 
Dovevo ammetterlo… lo scetticismo iniziale per quel viaggio improvvisato mi abbandonò totalmente nei giorni seguenti.
Il piacere di visitare una città per me sconosciuta, che avevo visto solo sulle cartoline o nei documentari, fu inebriante. Il calore e la cordialità delle persone, i posti meravigliosi che stavo visitando erano una fonte inesauribile di meraviglia per i miei occhi.
Avevo portato con me un libro del mio amato S. King, non viaggiavo mai senza, ma ebbi occasione di leggerne qualche pagina solo in aereo. In pratica non avevo più avuto tempo. Così di sera, quando Eric crollava dopo gli interminabili percorsi a piedi che facevamo, mi ritagliavo almeno un’ora per leggere.

“Tanto quando avrò pubblicato il mio primo romanzo non avrai più tempo per leggere le storie del caro zietto* King.” mi ripeteva poco prima di chiudere gli occhi e cedere al sonno.
Io sorridevo dandogli un buffetto sulla testa, ma speravo in cuor mio che potesse realizzare quel sogno quanto prima. Aveva talento e inventiva, presto anche i suoi sene sarebbero accorti e magari avrebbero smesso di remargli contro.

La vita da nottambula invece per me non era un problema, abituata ai turni in ospedale, rimanere sveglia era normale routine. Se poi ci mettiamo che il libro che stavo leggendo s’intitolava Insomnia allora non serve dire altro.

“Ancora leggi? Ma che ore sono?” mi chiese, con la voce impastata dal sonno.

“Mancano circa dieci minuti per le tre del mattino.” risposi

“Tu sei pazza! Avresti potuto impiegare questo tempo rendendo felice il tuo uomo.”

“Ma sentilo… se sei crollato non appena hai poggiato la testa sul cuscino?”

“Meschina…”

“Pigrone” e gli tirai una cuscinata in testa.

Ma Eric non era tipo da incassare e non partire al contrattacco. In un attimo fu sopra di me facendomi scivolare il libro dalle mani e bloccandomi i polsi.
“Sei più sveglio di quello che credevo…”

“Non sai quanto amore mio” disse, accompagnando quelle parole con una calda scia di baci che partirono dal collo fino a raggiungere la zona del ventre.

“Sai cosa mi andrebbe ora?” gli dissi sorridendo

“Oh… si che lo so” e in un attimo si sfilò la canotta che usava per dormire mostrando fiero i suoi addominali perfettamente scolpiti.

“Aspetta… aspetta” lo fermai

“Cosa? Che c’è adesso?”

“Vorrei della cioccolata… cioccolata calda.”

“Eh?! A quest’ora? Dove vuoi che la trovi della cioccolata alle tre del mattino?”

Fu allora che presi il cellulare sul mobile accanto al letto e grazie ad internet gli fornii l’indirizzo di una caffetteria notturna a cinque minuti dal nostro alloggio.

“Non potremmo rimandare a più tardi?”

“Certo, potremmo… ma ti perderesti un divertimento irripetibile credimi.” cercai di essere convincente sfiorandogli il petto, e credo che fu allora che lui capì le mie reali intenzioni con quella cioccolata.

“Sei una strega… dammi quell’indirizzo.”

Scese dal letto cercando di ricomporsi.

“Mettiti un pantalone non troppo aderente, sei facilmente perseguibile in quello stato.”

“Grazie a te mia cara.”

 
Quando rientrò l’atmosfera era totalmente cambiata. Luci soffuse e musica in sottofondo accompagnarono la mia entrata in scena con un sexy completino in pizzo nero.

“Nadia… ehm, ho… ho portato la cioccolata.”

“Bene”

“E… anche due ciambelle nel caso ci venisse fame. Oh al diavolo! Sei da togliere il fiato.”

“L’idea era proprio quella amore mio. Adesso però stenditi sul letto e dammi la cioccolata.”

“O… ok, tutto quello che vuoi. E le ciambelle?”

“Gli zuccheri ci serviranno dopo… per compensare le energie perse. Le mangeremo a letto.”

“Hai pensato proprio a tutto eh?”

“Ovvio…” dissi, cercando di rimanere seria. Mi schiarii la voce “…adesso chiudi gli occhi e lascia fare a me.”

E da quel momento in poi non ci fu bisogno di aggiungere altro.





Eh...miei cari, gli usi che si possono fare del cibo sono molteplici, e spesso diventano notevolmente stuzzicanti. L'importante è avere immaginazione per sperimentare.

Per chi non lo sapesse l'appellativo 'zietto' riferito a S. King è un nomignolo familiare che usano tutti i suoi molteplici fan. Grazie a chiunque avesse avuto il piacere di leggere, a presto

 
   
 
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