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Autore: DolcemaraC_    01/10/2019    2 recensioni
Roger ha il viso corrucciato in una smorfia adorabile, le braccia conserte mentre lo guarda un pò imbarazzato e un pò furente.
Non ha il pigiama.
No, indossa una delle tutine che Freddie ha indossato al concerto del Rainbow Theatre l'anno precedente, una tutina di ciniglia gialla a maniche lunghe che lui si ricorda bene. E' vergognosamente aderente ma non avendo scollature profonde la si potrebbe definire quasi sobria per gli standard di Freddie. Quasi.
Brian si piega in due dalle risate nel giro di pochi secondi, l'immagine di Roger in giro per i corridoi con quella tutina è sublime e a giudicare dall'odore, quella tuta non è più stata toccata dal post concerto.
(Maylor)
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roger sta torturando mollemente il bacon con la forchetta da almeno dieci minuti.Ha un aspetto arruffato, quasi trasandato; non si è nemmeno ricordato di chiudere tutti i bottoni della camicia. Una cosa molto da Brian, considera John.

John che seduto accanto a Roger osserva preoccupato l'amico, nascondendosi dietro una pagina del giornale. Un Roger così avvilito è un'immagine surreale; John non può dire di non apprezzare quel minuto di pace in compagnia del biondo ma vederlo così sofferente lo turba nel profondo. Una colazione senza le sue battute e imprecazioni mattutine non sa più di casa.

E sono due giorni che Roger è in quello stato, da mattina a sera.

Due giorni in cui il biondo non ha rivolto parola a Brian e a Freddie se non quando costretto a farlo. John non li ha visti discutere dopo quella sera nel bagno, per questo non capisce cosa possa averli allontanati. Brian, d'altro canto, se ne resta in disparte con uno sguardo altrettanto carico di dolore. Freddie invece è stranamente quieto, resta in disparte osservando gli amici con un broncio perenne sul viso. Qualsiasi cosa sia successa, John ne vede le conseguenze disastrose durante le prove di registrazione: quei tre sembrano lavorare ognuno in una dimensione parallela.

J: Rog. Va tutto bene?

Roger si riscuote appena, alza gli occhi sul sorriso buono di John. Si stiracchia, risvegliandosi dal suo stato di trance. Una parte di lui vorrebbe rispondergli di farsi i fattacci suoi ma a Deaky non potrebbe dirlo mai.

Deaky, che non sa nulla di quello che succede e come sempre finisce in mezzo ai casini che lui, Brian e Freddie riescono a combinare.

R: Sì, piccolo Deaky- sorride.

J: Ah, adesso sorridi. Fino ad un minuto fa sembravi ad un funerale.

R: Che vuoi farci. Sorrido perchè penso che sei un buon amico.

J: Rog, è due giorni che ti vedo così. Parlami.

R: Sono solo stanco Deaky. Davvero.

John sospira.

Sta per fare un altro tentativo di parlare con l'amico quando Mr. Mercury fa il suo ingresso trionfale nella piccola cucina assolata.

F: Buongiorno miei tesori. Dov'è Brian?

Ammicca verso Roger, il quale lo ignora con grande difficoltà.

J: Dorme.

F: Che musoni lunghi. Dormito male?

John guarda Roger.

R: Sì-grugnisce.

J: Mmm. Più o meno.

Freddie non si scompone, annuisce piano versandosi una generosa tazza di thè sul tavolo. I suoi occhi, già segnati dal kajal nero, si soffermano sugli amici troppo silenziosi di fronte a lui.

F: Cari, ve l'ho sempre detto. Per dormire bene bisogna farlo in compagnia. Di qualcuno che sappia scaldarti. Gli irlandesi se la cavano piuttosto bene direi!

John lo fissa sbigottito, neanche troppo sconvolto dal suo accenno velato alla presenza di Paul Prenter nel suo letto. Non è nella sua natura ma vorrebbe tanto poter cacciare a calci quella vipera da quella casa, per non permettergli più di intromettersi nella loro vita come sta facendo ora.

Ovviamente Roger non è John. Le mani gli tremano appena mentre alza uno sguardo furente su Freddie.

R: Credo che preferirei dormire in stalla con i maiali piuttosto che con una serpe come lui!

F: Se provassi caro, non parleresti così.

R: Non sono interessato a provare la merce, grazie.

F: Oh, Rog. Mi sembra di sentire un pò di frustrazione, mmm? C'è qualcosa che vuoi dirci?

Roger scatta in piedi come una molla, il viso chiazzato di rosso, fronteggiando Freddie.

R: Di cosa diavolo parli? Ti sto dicendo che quello lì è una biscia. Non so come tu possa volerlo intorno, addirittura farci..bah. Contento tu.

Roger cerca di nascondere una smorfia schifata, girando il viso verso la finestra.

Lo sguardo di Freddie diventa glaciale, intercetta quello di John - terrorizzato dall'idea di una discussione fra i due - e poi si rivolge a Roger. Il suo sorriso sbilenco non promette nulla di buono.

F: Roger, caro. Sono io che decido con chi spassarmela. E comunque, ti assicuro che Paul ci sa fare. Sicuro di non voler provare qualcosa di nuovo?

J: Freddie. Ti prego.

Freddie ride di gusto, sorridendo con dolcezza all'indirizzo di John.

F: Scusa, Deaky. Prometto che terrò i particolari per me.

Roger non si è mosso di un millimetro dalla sua posizione. Le parole di Freddie gli hanno mandato il sangue al cervello. Freddie che continua imperterrito nel suo gioco, provocandolo come quella sera nel bagno prima che arrivasse Brian. Freddie, che ha capito come fra lui e il riccio sia andato tutto a rotoli in una sola sera. Roger lo sa, Freddie è suo fratello e il suo è solo un tentativo di farlo uscire allo scoperto, di liberarlo da sè stesso. Al costo di usare le maniere forti e di fargli un pò male.

La testa di Roger è un groviglio di paure, vorrebbe finalmente vomitare fuori tutti i suoi pensieri in quella dannata cucina dove Brian non è ancora arrivato. Brian, che negli ultimi due giorni ha tentato di avvicinarsi e di parlare ma che Roger ha sempre respinto. Dopo quella sera fa ancora tutto troppo male.

E ora non vuole litigare con Freddie. Di certo Paul non è al centro dei suoi fottuti pensieri e non ha intenzione di dedicargli un minuto della propria vita. Freddie in quel momento ha ovviamente ragione e Roger sa di non avere diritto di usare Paul come pretesto per sfogare la propria frustrazione; anche se Paul - quello stronzo - è sicuramente un problema di tutti loro. Freddie compreso.

Roger si alza dal tavolo.

R: Ho finito. Tolgo il disturbo.

J: Dai Rog! Non andare via!

F: Invece di girarci le spalle, potresti spiegarci perchè Brian non è ancora sceso a fare colazione.

Freddie prende un lento sorso poggiando la tazza sulle labbra, fissando Roger con uno sguardo penetrante. Roger ricambia lo sguardo. Non può credere che Freddie sia arrivato al punto di smascherarlo davanti a Deaky.

Guarda quelle sfere di ebano, profonde e comunque sempre piene di dolcezza. Sospira.

R: Non. Lo. So.

Gira le spalle alla cucina giusto in tempo per sentire le ultime parole di Freddie.

F: No Deaky, lascialo andare, è meglio così. Deve capire che deve affrontare sè stesso, non noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera gente! Capitolo breve ma necessario prima del finale. D'altronde, i ragazzi sono una famiglia e qualsiasi cosa tocchi uno di loro è qualcosa che porta sofferenza a tutti. Ho citato Paul Prenter ispirandomi sempre al film, anche se qui la relazione con Freddie è di tipo sessuale (come è accaduto nella realtà).

Deaky continua ad essere un santo, Freddie invece dà il meglio di sè senza limiti. Ma lo fa per una buona causa, quindi lo perdoniamo.

Il prossimo aggiornamento arriverà presto, nel frattempo grazie a tutti coloro che mi seguono.

C.

   
 
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