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Autore: Cometa1975    02/10/2019    1 recensioni
La vita a volte ci sorprende portandoci in sentieri inesplorati ma dobbiamo essere coraggiosi e guardare oltre le apparenze per scoprire tesori nascosti in luoghi e persone a noi lontani anni luce..
Chissà se Andrea, giovane donna della società bene, vorrà guardare oltre a ciò che le viene mostrato e dare a Leonardo, architetto rampante, una possibilità per essere entrambi felici?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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2. LEONARDO

Ma che cavolo iniziare così il fine settimana era frustante. Non solo aveva scoperto durante la notte che la mattina stessa aveva un appuntamento con un cliente importante, ma per di più la sveglia non era suonata. Imprecò contro la sua solita buona sorte premendo il piede sull'acceleratore della sua Mercedes SL cabrio.

Arrivò alla vecchia villa sul litorale con un ritardo vergognoso. Se il cliente fosse già andato via suo zio lo avrebbe ucciso. Il progetto di ristrutturazione di Villa Ginestra valeva svariate migliaia di euro. La villa apparteneva ad una nobile famiglia fiorentina che aveva la sua residenza estiva sulla costa. Disabitata da anni era stata ereditata dalla moglie dell'imprenditore Brandi, figlia dei precedenti proprietari. Il commendator Brandi era un ricco magnate del settore dell'import-export che veniva di rado qua sulla "misera" costa fra Livorno e Piombino.

Leonardo parcheggiò l'auto a caso e scese fulmineo.

Leonardo Forti, nipote dell'architetto Ernesto Forti titolare dell'omonimo studio, era un uomo alto, con i capelli biondi ricci che gli ricadevano scompigliati sulla fronte. Aveva appena compiuto trent'anni e quella mattina era assai sconvolto. La sera precedente, ignaro di questo appuntamento, era stato impegnato in un caliente addio al nubilato per il suo fraterno amico Giovanni, motivo per cui non si era svegliato ed indossava dei Ray-Ban per coprire le pesanti occhiaie post-sbornia, nonostante fosse novembre e piovesse. Appena uscito dall'auto notò con sollievo che davanti ai cancelli della villa lo aspettava una ragazza. -Notevole- pensò tra sé e le si avvicinò veloce porgendole la mano e spiegando alla bella rossa il perché fosse venuto lui all'appuntamento e non suo zio, titolare dello studio. Finì il suo discorsetto, sorvolando sul fatto che fosse palesemente in ritardo. Le rifilò la scusa di aver saputo di quell'appuntamento, fuori orario d'ufficio, solo all'ultimo.

La giovane donna di fronte a lui, di corporatura minuta avvolta in un cappottino di cashmere grigio perla lo guardava perplessa. Certamente non era la moglie del Commendatore, ma poteva essere una sua assistente o comunque una delegata della famiglia. Non sembrava affatto colpita da lui, anzi gli rispose stizzita e per un attimo Leonardo pensò di aver mandato a monte l'affare. Da quello che gli aveva appena detto, Leonardo capì subito che la donna, era la figlia del Commendatore. Il giovane, colto sul vivo si tolse gli occhiali, non poteva certo permettersi di perdere quell'affare, infondo i suoi occhi facevano sempre capitolare il gentil sesso e rispose prontamente alla ragazza, scusandosi con maggiore sicurezza.

La donna lo squadrò da capo a piedi come a soppesare la sua risposta e solo a quel punto si presentò come Andrea Brandi, nuova proprietaria di Villa Ginestra. Accettò, anche se con una certa riluttanza, le scuse dell'uomo che si sentì rinfrancato da quelle parole e seguì Andrea all'interno della villa.

La Sig.na Brandi si muoveva sicura in quello che Leonardo etichettò come un vecchio rudere, che in gran parte doveva essere demolito. I mobili poi pur essendo lussuosi e probabilmente antichi erano forse più adatti ad un museo che ad una casa di lusso. Certo alcuni pezzi si sarebbero potuti salvare. Doveva chiedere a suo fratello minore di venire qui, fare un inventario di quello che era salvabile e del resto beh potevano semplicemente buttarlo no?

Dopo oltre un'ora passata a girovagare in quella enorme villa uscirono nel parco ed Andrea lo condusse verso un edificio a due piani un po' malconcio.

"Questa era la dependance degli ospiti, vorrei che diventasse casa mia. Questo sarà un progetto secondario, anche se per me devo dire che è di primaria importanza, in quanto tengo molto a questo immobile."

La ragazza che per tutto il tempo che era nella villa gli era sembrata malinconica e triste si era illuminata guardando quell'immobile che affacciava direttamente sulla scogliera. Sembrava felice, come se quel posto significasse per lei molto di più che la villa stessa.

"Non si preoccupi Sig.na Brandi, mi prodigherò personalmente per fare una ristrutturazione ad arte della dependance in modo che possa essere a tutti gli effetti la casa dei suoi sogni. L'unica cosa che vorrei sapere è se preferisce un open space unico o più stanze" disse quello guardando la casa.
   
 
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