Gli
occhi gonfi di lacrime si posarono sul viso del ragazzo, coricato su un
letto
di un’anonima stanza del reparto Rianimazione.
Le
avevano impedito di entrare perché non appartenente alla
famiglia, ma solamente
alla ristretta cerchia di amici e conoscenti.
Il
cuore pareva squarciarlesi nel petto al pensiero di non poter
carezzargli il
viso prima che esalasse il suo ultimo respiro.
Improvvisamente,
si rese conto di quanto tempo avesse perduto fino a quel momento. Aveva
dovuto
aspettare che le circostanze divenissero irreversibili per riuscire a
dirgli
quanto gli volesse bene.
Eppure,
nel profondo, una flebile speranza la teneva in vita.