Devo convincere Lukas ad accettare Nike. Se continua ad approcciarsi a lui con ostilità e disprezzo lo allontanerà e io non voglio. Nessuno mi porterà via di nuovo Etere, nessuno potrà allontanarci, ora che l’ho ritrovato staremo insieme per sempre. Il nostro legame va oltre il fatto di essere stati plasmati entrambi da Madre Natura come per gli altri Elements, lui ha offerto la sua vita per salvare la mia, gli sarò debitrice per sempre. Devo chiarire tutto e subito.
- Usciamo subito da qui.
Con poco garbo, ma non posso fare diversamente, trascino Lukas fuori dallo studio. Non voglio che Nike assista alla nostra conversazione, non sono certa di quello che potrebbe dire Fuoco e non ho nessuna intenzione di far sentire Etere un intruso. Decido di dirigermi verso il bosco, avevo già intenzione di tornarci per verificare se ci fossero altri Predonum, sebbene sia loro abitudine manifestarsi di notte con l’oscurità a nasconderli. Talvolta però alcuni esemplari, che chiamiamo Sentinelle, escono durante il giorno per controllare la situazione e per decidere dove attaccare appena sopraggiunge l’oscurità. Si muovono singolarmente, ma sono letali perché si mimetizzano con l’ambiente e per percepire la loro presenza è necessario essere concentrati e presenti. È ovvio che hanno preso di mira Viterbo e i suoi abitanti. I primi segnali sono stati i piccoli terremoti dei mesi scorsi e i violenti nubifragi che hanno investito questa zona. Ieri sera abbiamo scoperto che la breccia è probabilmente in un punto lungo il corso del fiume. La scia magica che ho lanciato per proteggere Fuoco era diretta da quella parte e Fuoco stesso ha confermato che gli sbuffi di magia si dilungavano nel fiume.
Questa notte torneremo certamente e questa volta con noi ci sarà anche Etere e Fuoco deve convincersi che è la scelta giusta. Deve anche capire che dobbiamo proteggerlo, non voglio che corra pericoli. Etere è uno di noi, ma non è cresciuto imparando a combattere contro i Predomun e il loro potere devastante. Non voglio sottovalutare i suoi poteri e nemmeno trattarlo come un’incapace, ma la sua sicurezza è la mia priorità. Ieri notte ha dimostrato di saper affrontare i pericoli, mi ha salvato la vita e forse ha salvato anche quella di Fuoco. Non conosciamo ancora i suoi poteri e non c’è stato tempo per parlarne dal momento che Lukas sia ieri sera che oggi non ha fatto altro che aggredirlo. Lo scopo della mia visita di oggi era proprio scoprire tutto di lui, della sua vita, deli suoi poteri, della sua storia. Ho così tante domande, così tante curiosità, ma non con Fuoco che trasuda diffidenza e arroganza da ogni poro.
- Torniamo nella foresta. Voglio verificare se ci sono tracce che abbiamo trascurato ieri notte.
- Maya non è il caso che torniamo ora, sai che le Sentinelle sono tra i più infidi dei Predonum. Non si vedono e non si sentono e sono letali. È necessaria tutta la nostra concentrazione per affrontarle. Al contrario tu sei nervosa e io irritato dalla consapevolezza che niente ti tratterrà dal garantire Etere tutta la tua fiducia sebbene fino ad ora non abbia fatto altro che mentirci.
- Non muoverti.
Mi volto e mi assicuro che non ci siano altre bestie, poi mi lancio su Lukas. Mi levo la maglietta e tampono la ferita spingendo per fermare l’emorragia. Lukas è caduto a terra appena dopo aver annientato il suo rivale.
- Terra puoi farcela…
- Terra, ti prego, sbrigati… sento che non resisterò ancora a lungo
- Ma cosa devo fare? Solo Madre Natura ha guarito una ferita come questa. Io non sono in grado…
- Puoi… le tue gambe… puoi…
Gli sussurro nell’orecchio di resistere, non lo lascerò morire, dovessi usare ogni briciolo di energia di questo pianeta. Mi blocco e riconosco la vecchia Terra, quella che ha lasciato l’umanità in balia degli effetti dei Predonum. Se vogli essere diversa è arrivato il momento di dimostrarlo. Questo non significa che abbandonerò Fuoco, ma che non userò l’energia che mi circonda per salvarlo, ma quella dentro di me, foss’anche che non ne rimanga per me stessa.
Fuoco è accasciato al suolo, lo aiuto a sdraiarsi e allargo le sue braccia e le sue gambe quel tanto per poterlo contenere in un ovale immaginario che materializzo nella mia mente. Si lamenta per il dolore che gli provoca questa posizione, cerco di rassicurarlo che si tratta di pochi attimi e poi starà bene.
- Ti salverò Fuoco e senza togliere energia al mio elemento.
- Cosa vuoi fare? Prendi l’energia che ti serve dal tuo elemento, tu sei Terra. Sei nata con questo scopo.
- No, io sono Maya e ti salverò lo stesso.
“Sono sola, in un luogo che non conosco. È buio e fa freddo, molto freddo. Io sono nuda, fatta eccezione per un foulard di seta rosso che mi avvolgo meglio che riesco, non tanto per coprire il mio corpo, ma per trovare un po’ di conforto nel calore della seta e nella fragranza che lo permea. Riconosco il profumo, è legno e agrumi, forse bergamotto. È Lukas. Mi guardo intorno, non vedo nulla, solo le impronte dei miei passi che sono iridescenti e un’altra serie di impronte più grandi anch’esse illuminate. Non so cosa fare, decido di seguire quella scia luminosa, non ho paura, ma ho la certezza che qualcosa sta per accadere. Una folata improvvisa mi strappa la sciarpa e mi lascia indifesa, ho più paura di aver perduto quell’oggetto insulso piuttosto che di tutto il resto. Lo stesso vento che mi ha rubato il riparo mi avvolge, è freddo e mi solletica il mento, mi sfiora il seno, mi passa tra le gambe fino ad avvolgermi polpacci e piedi. Mi rendo conto che è molto più di semplice aria. I capezzoli diventano turgidi e un languore pervade la mia intimità fino a farmi ansimare. Il vento si raduna creando un vortice che prende le sembianze di … Etere. Gli corro incontro, sono felice sia in questo luogo con me, una figura famigliare in mezzo a questo nulla pieno di buio e paura. Lo abbraccio e lui ricambia, è… strano, freddo e rigido. Il suo abbraccio diventa sempre più intenso, massiccio, potente, a tratti prepotente…
- Etere, mi fai male!
- Basta, fermati!
Con la coda degli occhi che pian piano si stanno chiudendo in un sonno eterno vedo un barlume di colore, è il foulard che vola sereno e incosciente della mia sorte. Vortica, poi si ferma e rimane sospeso fluttuando lieve, infine prende le sembianze di un sentiero infuocato. La morsa di Etere si allenta, riesco a prendere una piccolissima boccata d’aria, ma i miei polmoni non sono ancora soddisfatti e soprattutto non sono ancora libera. Il fuoco di seta si avvicina e man mano diventa sempre più potente e la presa di Etere più lenta, ma ormai sono senza forze.”
- Maya respira! Forza respira!
- Maya, apri gli occhi e respira. Adesso!
- Respira, respira, respira, respira…
- Maya apri quella dannata bocca e respira!
- Fermo!
- Sei vivo? Il Predonum… ti ha ferito…
- Mi hai salvato, non so cosa tu abbia fatto esattamente, ma nell’attimo esatto in cui sono stato colpito dal fascio di luce la ferita è sparita e io sono tornato sano come un pesce, ma tu sei svenuta o almeno questo ho pensato. Ad un certo punto mi sono reso conto che non respiravi e mi sono spaventato. Avevi gli occhi chiusi ma potevo vedere sotto le palpebre le iridi che si muovevano convulsamente. Sembravi spaventata e ad ogni istante che passava diventavi sempre più rigida. Ero certo fossi viva, ma non riuscivo a svegliarti in nessun modo e tu non riuscivi a respirare sebbene nulla lo impedisse.
- Non potevo, mi stava soffocando?
- Chi ti stava soffocando?
- Non lo so. Non vedevo niente e non ho riconosciuto nessuno che conosca. Comunque adesso sto bene e voglio tornare a casa.
- Maya, sei già a casa…
- Ma quanto tempo sono stata priva di sensi?
- Un’ora circa. Volevo portarti da Madre Natura, ma sebbene fossi in uno stato incosciente, il cuore pulsava e respiravi normalmente. Almeno all’inizio. Ho quindi deciso di portarti fino a qui nella speranza di non trovare i tuoi genitori. Per fortuna ho trovato le chiavi nella tasca dei tuoi pantaloni che stranamente non si sono trasformati in briciole come al solito quando usi i tuoi poteri. Ad un certo punto hai smesso di respirare senza una ragione apparente e non sapevo cosa fare. Piano piano vedevo che la situazione peggiorava e per qualche attimo ho pensato che tu fossi morta. Poi ho capito cosa dovevo fare, come se qualcuno o qualcosa me lo avesse suggerito. Avevi bisogno di ritrovare la strada di casa e ho cominciato a tracciare dei baci di fuoco sulla tua pelle. A quel punto hai spalancato gli occhi, ma ancora non respiravi. Il resto lo conosci.
- Maya smettila di darti colpe che non hai!
- E tu come fai a sapere quello che sto pensando…
- Non lo so. Ho la stessa sensazione di prima. Percepisco che ti senti in colpa per il tuo lato carnale. Devi sempre ricordarti che tu sei Terra, è la tua natura essere passionale e viscerale. Sei la più umana tra noi Elements e l’unica che attinge la sua forza da forme di vita e non da elementi inanimati come il fuoco o l’acqua o l’aria. Tu trai il tuo potere dal suolo dove vivono piante, animali e gli uomini ai quali assomigli sempre di più.
Cerco di sollevarmi, questa conversazione sta diventando troppo impegnativa e privata. Sono debole e mi accorgo che devo scegliere un’altra ritirata.
- Ora è meglio se te ne vai. I miei genitori arriveranno da un momento ad un altro.
- Non mi muovo fino a quando non sarò certo che tu stia bene. Se i quasi morta.
- Sto benissimo. Devi capire che ho usato tutte le mie energie per salvarti…
- Cosa vuol dire che hai usato le tue energie? Non ti sei collegata con il tuo elemento?
- Non proprio, sto cercando di usare il mio potere in modo diverso, così facendo lo controllo meglio e non divento il burattino di me stessa.
- E quale energia utilizzi?
- La mia interiore.
- Devi parlarne con Madre Natura. Sei stata forgiata per unirti al tuo elemento, non per consumare te stessa.
- Non c’è nulla da dire, so chi sono e chi voglio essere.
- C’è qualcosa di strano nel tuo tono e nelle tue azioni. Stai cambiando e non capisco il motivo. Su sei Terra e sei perfetta così come sei!
- No, io non lo sono - Vorrei urlarlo, ma invece taccio.
- Riposati, ci vediamo domani sera per tornare nella foresta. Per oggi hai già fatto fin troppo.
- Io sono Maya, io sono Maya, io sono Maya!
Buona lettura da Tatystories