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Autore: Crateide    04/10/2019    1 recensioni
Quando aveva intrapreso l’addestramento per diventare Saint, non si sarebbe mai immaginato che avrebbe conosciuto l’amore, proprio lì, al Santuario. Si era votato alla causa di Athena, consapevole che, probabilmente, non sarebbe sopravvissuto alla Guerra Santa. Allora aveva chiuso fuori dal proprio cuore ogni sentimento e si era messo a studiare e ad allenarsi, con diligenza e dedizione.
Ma poi...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Aquarius Degel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.

Prompt: Triangolo (giorno 4).

Numero parole: 1084.

 

 

 

Le stelle brillavano, incastonate nel manto della notte. Ogni volta che sollevava lo sguardo al cielo, Dégel ne restava sempre incantato, quasi rapito, e rimaneva a fissare la volta celeste per ore. Era in quei momenti, quando era da solo, che si permetteva di dimenticare chi fosse e perché si trovasse lì. Con lo sguardo che penetrava il cielo, si immergeva nei ricordi e a volte si scioglieva in pianto, certo che nessuno lo avrebbe visto né giudicato.

Quella sera, però, il suo cuore era preda del tormento. Quando aveva intrapreso l’addestramento per diventare Saint, non si sarebbe mai immaginato che avrebbe conosciuto l’amore, proprio lì, al Santuario. Si era votato alla causa di Athena, consapevole che, probabilmente, non sarebbe sopravvissuto alla Guerra Santa. Allora aveva chiuso fuori dal proprio cuore ogni sentimento e si era messo a studiare e ad allenarsi, con diligenza e dedizione.

Ma poi...

Poi lo aveva incontrato, o meglio, gli era capitato fra capo e collo. Una sera il Pope lo aveva fatto chiamare, dicendogli di recarsi subito all’Ottava Casa, perché il suo Custode, quel ragazzetto un po’ sbruffone, aveva bisogno di aiuto e lui era l’unico in grado di poterglielo dare.

Dégel si era preso cura di lui senza fare troppe domande, abbassandogli la temperatura del corpo, vedendolo contorcerci nel letto in preda alla febbre, con il cuore che sembrava sul punto di esplodergli nel petto.

Si erano presentati, in modo del tutto non ufficiale, solo il giorno seguente e da allora Dégel non aveva fatto altro che trovarselo fra i piedi. Kardia ricercava spesso la sua compagnia e faceva di tutto per dargli fastidio. Gli parlava mentre leggeva o studiava, gli sfilava i libri dalle mani e lo annoiava con discorsi frivoli che spesso e volentieri Dégel nemmeno stava a sentire. Aveva cercato di scrollarselo di dosso più di una volta, invano. Kardia tornava sempre da lui e dopo qualche settimana in cui si sentiva perseguitato, Dégel iniziò a pensare che, forse, il Custode dell’Ottava Casa vedeva in lui un amico, ma non era in grado di dirglielo.

Pian piano aveva iniziato a essere più accondiscendente, ad ascoltare quei discorsi strampalati sulle mele e chissà cos’altro, a sorridere a una battuta che in realtà non faceva ridere, ma che Kardia trovava particolarmente esilarante. Con il passare del tempo, Dégel iniziò a trovare quasi piacevole quella compagnia un po’ molesta, che aveva finito quasi per conciliargli lo studio o la lettura o qualsiasi altra attività a cui decideva di dedicarsi.

Poi c’erano i momenti in cui Kardia stava male e aveva bisogno di lui. Dégel non gli aveva mai chiesto nulla e aveva atteso che fosse lui a confidarsi, anche se aveva iniziato a immaginare quale potesse essere il suo problema. Una mattina, poco prima dell’alba, Kardia aveva vuotato il sacco e gli aveva raccontato del suo cuore malato. Lo aveva fatto senza trasporto, ma con una serietà che non gli aveva mai visto prima. Dégel aveva ascoltato in silenzio, senza commentare. Chissà, forse era stato quello il momento in cui si era sentito davvero suo amico... e forse qualcosa di più.

Una missione li aveva irrimediabilmente legati. Una missione rischiosa in Asia, durante la quale si erano ritrovati non solo a dover collaborare, a cedere un po’ l’uno all’altro, ma anche a salvarsi la vita a vicenda. Ed era stato durante la notte prima della battaglia che, al riparo di una grotta, mentre Kardia si stava riprendendo da una crisi, che si erano ritrovati l’uno fra le braccia dell’altro, giurandosi che se dovevano morire, l’avrebbero fatto lottando fianco a fianco.

Kardia non gli aveva mai confessato di amarlo, non era un tipo che ci sapeva fare con le parole, ma bastava uno sguardo, una carezza audace nel segreto della biblioteca, per fargli capire quanto tenesse a lui. Dégel, dal canto suo, non si sbilanciava mai se prima non lo faceva il compagno, allora diveniva capace di una passione sconosciuto che, un po’, gli faceva paura.

Era certo che non avrebbe mai amato così intensamente un altro uomo come amava Kardia, finché non aveva conosciuto Deuteros, l’Orco dell’isola di Kanon. Anche lui gli era capitato fra capo e collo, se ci pensava bene. Non lo aveva mai visto prima di quella lontana sera e mai si sarebbe sognato di chiedergli di avere fiducia in lui né di lottare insieme. In quel frangente, Dégel era certo che si sarebbe rifiutato, che lo avrebbe addirittura abbandonato in quella maledetta arena, condannandolo a una morte atroce. Invece, non solo aveva combattuto al suo fianco, ma gli aveva anche salvato la vita.

Dégel aveva iniziato pian piano a staccarsi da Kardia e ad avvicinarsi a Deuteros, che lo attendeva sempre al limitare del Santuario, lontano da occhi indiscreti. Forse, era inconsapevolmente diventato il suo primo vero amico, l’unica persona dopo Aspros che gli ispirasse fiducia e a cui aveva donato la propria.

Si limitavano a parlare, all’inizio. Deuteros voleva sapere cosa si provasse a vivere al Santuario alla luce del sole. Non gli interessavano gli allenamenti né le missioni, a Dégel sembrava piuttosto affamato di vita, di vita quotidiana.

«Perché non chiedi un incontro con il Pope?» gli aveva chiesto una sera in cui la luna splendeva proprio sopra le loro teste.

Deuteros aveva contratto tutti i muscoli e il suo Cosmo aveva tremato.

«Perché dovrei?» replicò.

«Il Pope è una persona comprensiva e sono certo che sarebbe il primo disposto ad accoglierti. Sono certo che non pensa che tu sia un Orco.»

Dégel lo aveva guardato negli occhi, per poi scivolare sui lineamenti forti del suo viso abbronzato. Quando era con lui, Deuteros non portava mai la maschera.

«Non mi interessa sapere se il Pope mi accetta o meno», gli rispose.

«E cosa ti interessa?» gli aveva chiesto Dégel, perplesso e curioso al tempo stesso.

«L’unica persona che mi abbia davvero dato fiducia in tutta la mia vita», gli rispose Deuteros, prima di sfiorargli il viso e dargli un bacio inesperto, affondando le dita ruvide fra i suoi capelli.

Dégel sospirò, abbandonandosi contro una colonna. Continuava a fissare il cielo, cercando fra le stelle la risposta ai suoi tormenti, senza successo.

Era giunto il momento di compiere una scelta, di seguire il sussurro del suo cuore fino alla fine e di andare dalla persona per la quale era pronto anche a morire.

Perdonami, se puoi, pensò, rivolgendo il pensiero all’uomo che aveva creduto di amare fin a quel momento.

Infine, Dégel si infilò l’elmo e si allontanò nel silenzio della notte.

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti,

non torno su questi lidi da... ehm... un po’.

Per questa quarta tappa del Writober2019 indetto da Fanwriter.it ho deciso di cimentarmi con il triangolo Dégel/Kardia/Deuteros. Per chi non lo sapesse, per colpa grazie al Gaiden dedicato a Deuteros ho iniziato ad amarlo profondamente in coppia con Dégel e ho anche sfornato qualche cosuccia su di loro, se la memoria non mi inganna.

Tornando a noi: il prompt era TRIANGOLO, ma io non sono certa di averlo rispettato fino in fondo. Ultimamente mi trovo a scrivere “cose” molto introspettive e... niente, questo è il risultato. È decente, non lo è? A voi l’ardua sentenza.

Spero che sia stata lo stesso una lettura piacevole.

 

p.s.: ho voluto lasciare avvolto nel mistero il Saint da cui decide di andare Dégel, lasciando a voi lettori il compito di immaginarlo.

 

Senza alcuna pretesa,

Elly

 

 

 

   
 
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