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Autore: DolcemaraC_    05/10/2019    2 recensioni
Roger ha il viso corrucciato in una smorfia adorabile, le braccia conserte mentre lo guarda un pò imbarazzato e un pò furente.
Non ha il pigiama.
No, indossa una delle tutine che Freddie ha indossato al concerto del Rainbow Theatre l'anno precedente, una tutina di ciniglia gialla a maniche lunghe che lui si ricorda bene. E' vergognosamente aderente ma non avendo scollature profonde la si potrebbe definire quasi sobria per gli standard di Freddie. Quasi.
Brian si piega in due dalle risate nel giro di pochi secondi, l'immagine di Roger in giro per i corridoi con quella tutina è sublime e a giudicare dall'odore, quella tuta non è più stata toccata dal post concerto.
(Maylor)
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti!

Questo doveva essere l'ultimo capitolo come avevo detto e invece, surprise! Ho scritto davvero tanto, per cui la seconda parte merita un capitolo a sè. Le parti in corsivo in questo capitolo sono flashback. Voglio solo dire che ho adorato scrivere questo capitolo e spero che possiate sentirlo mentre leggete. Come sempre, grazie se leggete ed è sempre gradita la vostra opinione.

Ringrazio chi ancora mi segue e buona lettura folks ;)

C.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roger aveva perso quella sicurezza di pochi secondi prima. Quella sicurezza da spaccone di cui si vantava da una vita.

Freddie gli sorrise con tenerezza, osservando la piccola bocca a forma di cuore del biondo tremare leggermente.

R: Freddie..io..non so se se riesco a farlo..

Freddie non mosse la mano dalla guancia di Roger. Il biondo era di una dolcezza sconcertante in quel momento, mentre con lo sguardo alzato verso Freddie e la mano sul suo petto lo accarezzava timoroso per la prima volta. Freddie sapeva quanto Roger fosse vulnerabile in quel momento, lì tra le sue mani e con le labbra distanti meno di un soffio dalle proprie.

F: Fallo solo se vuoi, Rog.

Roger aveva dischiuso la bocca titubante. Poi si era avventato su Freddie, accogliendo la lingua ruvida dell'altro nella propria.

 

 

Freddie batte con delicatezza sulla porta della camera di Brian.

F: Bri. Ehi Bri!

Il riccio si riscuote, seduto mollemente nella poltrona sotto la finestra. Sospira, osservando con fastidio la porta dall'altro lato della stanza. Ci mancava solo questo maledetto dejavù per gettare altra benzina sui suoi pensieri riguardo a Roger.

F: Brian..lo so che sei dentro. Ti prego apri.

Purtroppo questa volta è Freddie, non Roger.

Brian si alza lentamente e si dirige verso la porta, appoggiando la schiena sul legno. Rimane in silenzio, i pugni stretti e tremanti di rabbia. Può sentire il peso del corpo di Freddie su quella porta, opposto al proprio. Una parte di Brian-quella piccola parte non razionale-vorrebbe sfondare la porta a calci e afferrare Freddie per la gola, sbattendolo sul pavimento senza alcun ritegno. Gli ultimi due giorni si sono trasformati in una silenziosa ostilità tra lui e il moro, il quale non ha nemmeno tentato di avvicinare Brian per capire cosa fosse successo. Brian riesce solo a pensare a quanto l'amico sia stato codardo, lasciando che il silenzio si insinuasse nel gruppo e li allontanasse tutti quanti. Freddie, che aveva causato da solo tutto quel disastro e allontanato Roger.. Brian non riesce a pensarci senza versare un fiume di lacrime. Gli manca Roger, ogni minuto. Gli manca non solo l'uomo di cui è innamorato, ma anche il suo amico. Gli manca vederlo saltellare allegro per il corridoio fino alla propria stanza e abbracciarlo fino a sentire quel corpo minuto sparire fra le sue braccia.

B: Codardo.

Freddie si muove appena, tendendo l'orecchio in ascolto.

F: ..Hai detto qualcosa Bri?

Brian spalanca la porta con violenza.

B: Sì, ho detto codardo. ADESSO TU ENTRI E PARLIAMO.

Freddie rimane sconvolto a osservare la massa di ricci arruffati di fronte a lui e quelle gote rosse di rabbia. Non ha mai sentito il riccio urlare contro nessuno durante i loro anni di amicizia. Forse è solo per istinto ma fa un passo indietro cercando di allontanarsi da Brian, che nel frattempo si avvicina minaccioso braccandolo come un animale in fuga.

F: Va bene, va bene. Entro. Non serve che mi fai a pezzi!

Brian si placa e con una smorfia si dirige verso la propria finestra, osservando silenzioso il panorama delle colline inglesi. Freddie lo ha seguito nella stanza, titubante, sedendosi sul grande tappeto persiano. Ha un nodo alla gola che gli impedisce di parlare; ha visto gli occhi di Brian, forse per la prima volta in quei giorni, e ora vede tutto il loro dolore.

F: Scusami Bri, scusami tanto. Non volevo combinare questo casino..

B: Ti riferisci al fatto che per colpa tua il mio migliore amico non lascia nemmeno che io mi avvicini a lui? Da due giorni, Freddie. Due maledetti giorni.

F: Sì..lo so.

Brian continua a non guardarlo.

B: Non hai fatto male solo a me. Hai preso i sentimenti di due persone e.. li hai usati per divertirti un pò.

Freddie non riesce a trattenere un singhiozzo, prendendosi il viso tra le mani.

F: No Bri.. non è andata così. Te lo giuro!

B: Vorrei che tu sentissi cosa ho nel cuore adesso, Freddie.

F: Brian. Voi siete la mia famiglia..io..non vi farei mai del male! E se l'ho fatto non era quello che volevo!

B: Non è quello che sembra. Roger..Roger mi ha detto che lo hai provocato molte altre volte. Lo hai fatto soffrire.

F: Brian, sono stato stupido e infantile, lo so. Però ascoltami, ti prego. Lasciami spiegare perchè l'ho fatto.

Brian finalmente si volta. Ha lo sguardo affranto sotto le palpebre semichiuse.

B: Ti ascolto, sì. E dovrai dirmi la verità. Anche su Roger.

Brian lancia a Freddie uno sguardo penetrante. Non gli lascerà via di scampo questa volta.

F: C-che cosa intendi?

B: Freddie. L'ho capito. Ti sei messo in mezzo al rapporto tra me e Roger perchè lui ti piace.

Freddie spalanca la bocca, annaspando in cerca di aria.

F: Bri..Bri ma che hai capito?

B: Questa è gelosia..il modo in cui lo guardi, lo tocchi, ti avvicini a lui. Entri nel suo spazio come e quando vuoi. E lui te lo lascia fare..

F: Se ti riferisci all'altra sera, nel bagno, era solo uno scherzo e..

B: Non è solo questo Freddie. E' tutto quanto insieme.

Freddie respira lentamente, chiudendo gli occhi. Ha la testa che gli gira vorticosamente. Brian ha parlato con lo sguardo nuovamente a terra, la voce incrinata. Freddie sente il cuore spezzarsi nel vederlo così, non può credere che si stia rovinando la vita con questa idea assurda.

F: Brian, te lo giuro sulla nostra amicizia: io non provo niente per Roger. E' come un fratello per me, come tutti voi. E questo lo pensa anche lui!

Brian guarda quel viso serissimo. Cerca qualche segno di cedimento ma non lo trova. Capisce che sta dicendo solo la verità. Annuisce lentamente.

B: So che non mi mentiresti su questo.

F: Però..

B: Però?

F: Però se il non dirtelo ha portato a questo casino, allora ti dirò comunque tutto. Ti racconterò cosa è successo tra me e Roger, in modo che non possa più succedere un casino come questo. Però devi promettermi che mi lascerai parlare Bri, fino alla fine.

Brian annuisce di nuovo.

Freddie prende un respiro profondo.

 

 

Se c'è una cosa che Brian amava era lavare via la fatica delle serate immerso nel calore di un bagno caldo. Era l'estate del 1973, una giornata fin troppo calda per essere solo giugno. La serata al locale era stata grandiosa, Brian non aveva mai visto così tante groupies acclamarli sotto il palco. Il proprietario era stato generoso e gli aveva offerto da bere senza sosta per brindare alla loro performance.

Una volta arrivati nel loro piccolo alloggio Brian aveva deciso di concedersi un bagno rilassante. Si era liberato degli abiti della serata con lentezza, godendosi quei momenti di pace e solitudine. La stoffa della camicia era scivolata a terra, accarezzando quella pelle bianca e sudata. Aveva eliminato la cintura, prima di dedicarsi ai propri pantaloni e rimanere nudo di fronte al grande specchio del bagno. Se non avesse acceso la radio per tenersi compagnia, Brian avrebbe potuto sentire un respiro ansimante fuori dalla porta del bagno, appena socchiusa, nel buio del corridoio. Roger guardava attraverso la fessura come un ladro, come se da ciò dipendesse la sua vita. Sentiva il cavallo dei pantaloni stringersi mentre ammirava Brian guardarsi allo specchio. Non poteva credere che Brian si stesse osservando minuziosamente con quegli occhi severi e sprezzanti. Non poteva credere che Brian guardasse quel suo corpo meraviglioso senza la smania che invece assaliva Roger. Brian aveva le gambe perfette, lunghe e sottili; la magrezza del petto stonava appena con il volume dei suoi meravigliosi ricci, che gli circondavano il volto affilato come una corona. Roger, senza rendersi conto, aveva iniziato ad accarezzarsi lentamente sopra i Jeans mentre Brian si voltava su sè stesso per guardare la propria schiena nuda allo specchio.

A quel punto, Roger potè ammirare Brian in tutta la sua bellezza, lì dove la pelle pallida incontrava il pelo riccio del pube e il suo sesso. Roger aveva accellerato il movimento della propria mano fino quando, lentamente, aveva infilato la mano nei jeans e raggiunto la propria erezione. Brian continuava a guardare il proprio riflesso con quel velo di malinconia e Roger aveva creduto di non poter resistere un minuto di più. Non desiderava altro che saggiare la consistenza di quella pelle sottile, la morbidezza del suo pelo tra le dita e il suo sapore nella bocca.

Roger era impegnato in queste fantasie e così non si accorse di essersi avvicinato troppo alla porta, urtandola con la propria spalla. Al contatto con il legno, il biondo si era risvegliato dalla sua trance e nel giro di pochi secondi era fuggito attraverso il corridoio, coperto dall'oscurità. Si era infilato nella prima stanza che aveva trovato, senza chiudere del tutto la porta.

B: C-c'è qualcuno?

Roger non aveva potuto vedere Brian che si affacciava sul corridoio, eppure aveva immaginato facilmente il rossore che accompagnava quella voce imbarazzata. La voce di chi ha capito di essere stato osservato.Si era sentito un verme. Non poteva fare questo a Brian. Lui amava Brian e questo..questo era stato come violentarlo. Violentare ciò che provava per lui.

Roger aveva il volto affondato nelle proprie mani e stava piangendo silenziosamente quando si era sentito afferrare delicatamente per le spalle e trascinare dentro l'oscurità della stanza.

F: Rog. Ma che combini caro?

Roger si era reso conto solo in quel momento di essere capitato nella stanza di Freddie. Di fronte al viso sconvolto dell'amico, il moro lo aveva stretto a sè a lungo e lasciato che piangesse fra le proprie braccia. Roger si era accocolato come un gattino, fino a quando il suo respiro era tornato regolare.

R: Freddie..stavi dormendo, scusami..me ne vado..

F: Non essere sciocco caro. Ti pare che ti lascio andare via in queste condizioni?

Roger aveva abbassato lo sguardo pieno di vergogna.

R: Sai cosa ho fatto, vero?

F: Sì, ho sentito Brian fuori dal bagno, poi ti ho visto e ho collegato.

Roger a quel punto era esploso, raccontando ciò che aveva fatto. Freddie non glielo aveva chiesto ma Roger aveva sentito il bisogno di dire ciò che aveva visto in quel bagno. Aveva sentito il bisogno di raccontare a Freddie la bellezza di Brian. Freddie lo aveva ascoltato in silenzio, guardando gli occhi di Roger illuminarsi mentre il ricordo di Brian tornava prepotente nella sua mente.

F: Rog..l'avevi mai fatto prima?

Rog aveva scosso rapidamente la testa, gli occhi ancora rossi per il pianto.

R: Non so nemmeno come tu riesca a parlarmi senza sputarmi in faccia.

F: Oh caro, smettila di torturarti così. E' successo e ti sei pentito. E poi, sei stato così meraviglioso nel raccontarmi quanto Brian sia bello. Sono sicuro che arrossirebbe come una ragazzina, e ne sarebbe lusingato, se lo sapesse!

Roger aveva riso di gusto.

R: Certo! Dopo avermi spaccato la faccia.

F: Bene caro, è bello sentirti ridere di nuovo. Adesso fai un respiro profondo e dimmi un pò che intendi fare.

R: C-che intendo fare?

F: Con Brian. Credi che non mi fossi già accorto di come lo guardi tesoro? E non mi riferisco allo spionaggio.

R: I-io..

F: Rog. Sai che con me puoi parlare.

Freddie gli aveva circondato teneramente le spalle, appoggiandosi a lui.

R: E va bene. Sono comunque fottuto. Tanto vale ammetterlo ad alta voce.

F: Che poi Rog, giusto per sapere, da quanto tempo ti piace il pisello?

R: Cazzo Fred! Così sì mi fai venir voglia di parlare!

Freddie aveva riso in modo malizioso, pizzicando la guancia del biondo.

R: E poi..io..non lo so. Credo che sia solo con Brian. Non mi è mai successo con nessun altro!

Freddie spalancò i suoi grandi occhi d'ebano.

F: Solo lui? Oh che dolcezza, caro. Sei cotto a puntino come pensavo.

R: E da quanto lo pensi, sentiamo?

F: Oh- rise- da quando ci siamo incontrati per la prima volta al KIng's. All'epoca era solo una sensazione, in realtà. Pensa un pò quanto tempo ci è voluto per arrivare fin qui!

Roger lo aveva fissato a bocca aperta.

R: Non può essere così evidente..no no..

F: Eh sì, dolcezza.

R: Oddio..sono fottuto..cazzo se sono fottuto..

F: Ma scusa caro, neanche Ronnie il tecnico te l'ha mai fatto venire duro? Insomma, è un gran figo, poi gira sempre mezzo nudo per "colpa del caldo"..

R: Freddie.

F: E Thomas! Lui sì che ama andare in giro scosciato. Ricordi? Quando mesi fa ci ha scarrozzati verso l'aereoporto e indossava quei pantaloncini corti corti...

R: FREDDIE!

F: Va bene caro, la smetto. In effetti non penso proprio tu sia gay..non riesco a pensarti nemmeno bisessuale, in realtà. Ti definirei..Briansessuale.

Mentre Freddie ululava dalle risate per la propria battuta, Roger si strofinava gli occhi imprecando contro il suo destino e il suo amico fuori di testa.

R: Non lo so, non so cosa sono, non ci capisco più un cazzo. Non riesco nemmeno a pensare di baciare un uomo che non sia Brian..

F: Ok caro. Allora che ne dici se ti bacio io, così capisci se ti piace o meno? Se no, allora sei davvero Briansessuale!

L'espressione di Roger era passata dall'incredulità più totale ad una risata trattenuta per non offendere l'amico, per foi farsi pensierosa e spaventata.

F: Ahah! Vedo la tua testolina farci un pensierino!

Roger si era unito alla risata di Freddie, colpendolo alla spalla con un pugno.

R: Che cazzo Fred..come posso pensare di baciare il mio migliore amico?!

F: Ma è solo un esperimento, caro. Nonchè un grande onore. Per te si intende!

Roger si era lasciato cadere sul grande letto matrimoniale di Freddie, sospirando. Se doveva provare a mettere ordine nella propria testa, pensò, da qualche parte doveva pure iniziare.

R: Ok, allora..

Roger aveva deglutito rumorosamente. Poi si era rialzato, fronteggiando Freddie, questa volta con il suo solito sorriso spavaldo sul volto.

R: Ok, facciamo questa cosa.

Freddie aveva risposto con un mezzo sorriso, portando la sua mano destra sulla guancia di Roger. Poi si era fatto molto vicino al suo viso e non era più tornato indietro.

 

 

 

 Freddie non ha il coraggio di alzare il proprio viso da terra.

Brian è rimasto muto come una tomba durante tutto il suo racconto, senza interromperlo mai.

Freddie ha percepito solo i suoi movimenti tremanti, scattosi. Anche volendo, non sarebbe mai riuscito a sostenere il suo sguardo.

F: E quindi..questo è quello che è successo l'anno scorso. E Roger..lui non ha provato niente, Brian, quando mi ha baciato. E nemmeno io.

Brian respira profondamente.

F: Brian se ho fatto l'idiota, continuando a torturare Roger con le mie battute stupide su voi due, era solo perchè non potevo più vederlo in quelle condizioni. Volevo disperatamente che si facesse avanti con te. E..

B: E?

F: E mi sentivo in colpa verso di te, da morire. Anche se non ha significato nulla, ho baciato Roger. Ho baciato la persona di cui sei innamorato.

B: Quindi avevi capito tutto anche di me. .non solo di Roger.

Freddie sorride con dolcezza.

F: Sì tesoro. Per questo ci sono andato giù un pò pesante, era solo per smuovere la situazione..

B: Chiamalo "un pò pesante"!

Freddie alza finalmente lo sguardo sul riccio e rimane sconvolto da tutte le emozioni che legge su quel viso. Brian ha uno sguardo pieno di dolcezza, gli occhi lucidi e increduli. Il sollievo che ora Freddie legge sul suo viso gli scioglie il cuore. Dopo tutto il male che ha fatto a Brian, vedere quella speranza immensa negli occhi dell'amico fa bagnare anche i suoi.

Freddie si alza, vuole raggiungere Brian e stringerlo fra le braccia, non importa se il moro non è ancora pronto ad accettarlo di nuovo. Ma mentre si avvicina è proprio Brian ad andargli incontro e stringerlo a sè con forza.

B: Grazie- gli sussurra tremante all'orecchio.

F: Mi perdoni, Bri? Voglio solo che voi due siate felici.

Brian gli scocca un rapido bacio sulla guancia.

B: Certo che sì, Freddie. Però adesso RESTA QUI.

Freddie non fa in tempo a replicare che il riccio lo ha già lasciato solo nella stanza, correndo alla ricerca di due grandi occhi azzurri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P.S: La parola Briansessuale è entrata nella mia mente tramite folgorazione divina. Potrebbe anche essere una parola che ho letto da qualche parte e di cui non ho assolutamente ricordo. Se così fosse il legittimo proprietario mi faccia sapere.

C.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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