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Autore: Shireith    07/10/2019    1 recensioni
[Ladynoir, Ladrien, Adrienette, Marichat | contesto variabile | raccolta mista — Writober 2019 e prompt vari]
01. Bacio
Voleva addormentarsi in quella posizione, stretta a lui, e risvegliarsi l’indomani mattina con la consapevolezza che si erano finalmente trovati.
02. Fantasma
Ma la piccola Emma, ormai, aveva quasi sette anni, ed era giusto che venisse a conoscenza delle sue origini.
03. Sorpresa
La consolazione più grande, che avrebbe reso qualsiasi compagnia sopportabile, era sapere che Adrien era con lei.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2019'
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Fantasma



  Rapita, ammaliata dalla perizia dell'uomo che l'accoglieva in grembo, la bambina ammirava le mani del suo papà danzare lungo i tasti bianchi dello strumento. Gli occhi, piccoli quanto sfavillanti, erano attoniti di fronte alla magia che stava avvenendo in quell'esatto instante.
  Forse, ponderò, ne sarebbe stata capace anche lei. Sì, forse, un giorno, sarebbe diventata proprio come lui – il suo pilastro, il secondo eroe della sua infanzia assieme alla sua stessa mamma. Ma poteva farlo? Poteva davvero, con il solo ausilio delle sue uniche mani, ricreare la stessa armonia, la stessa bellezza?
  «Certo che puoi, Emma», fu il commento del suo papà non appena gli venne posta la domanda, guardandola dall'alto dei suoi quasi trent'anni con un sorriso candido e amorevole. «Tutti possono imparare a suonare uno strumento, se ci mettono abbastanza impegno.»
  «Anche tu ti sei impegnato tanto?»
  «Certamente. È stata proprio la nonna, tanti anni fa, ad avermi insegnato tutto quello che so.» Raramente, in presenza della bambina, aveva pronunciato il nome della defunta Émilie. Ma la piccola Emma, ormai, aveva quasi sette anni, ed era giusto che venisse a conoscenza delle sue origini. Tom non vedeva l'ora di insegnarle tutti i suoi segreti in cucina, e Sabine amava introdurla alle tradizioni del suo Paese che le erano più care. Se c'era una cosa che Adrien poteva sperare di tramandare ai suoi figli, quella era sicuramente la musica. In quella stessa stanza, anni e anni prima, una Émilie ancora piena di vita l'aveva portato per la prima volta alla scoperta del pianoforte, e da allora non aveva mai smesso di suonare. Era un bellissimo ricordo, quello in cui Émilie si sedeva sullo sgabello di pelle nera e, posate le dita affusolate sui tasti, componeva melodie per lo più gioviali, in grado di trasmettere un incredibile senso di pace e serenità.
  Proprio come aveva fatto la madre un tempo, Adrien voleva portare avanti la tradizione. Voleva che proprio lei, sua madre, continuasse a vivere in eterno attraverso la musica della sua stessa progenie, affinché la sua presenza non svanisse mai. Sarebbe stata come un fantasma, Émilie, che avrebbe vagato tra le mura della casa ogniqualvolta una nota fosse riecheggiata nell'aria.
   
 
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