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Autore: en86    30/07/2009    3 recensioni
In questo sito ci sono molti appassionati di manga eppure ho trovato poche fanfiction che tentano di unire il mondo di Harry e i manga. Ho provato a rimediare prendendo a prestito alcuni particolari da uno dei manga più amati di questi tempi: Naruto. Solo spunti non personaggi.. e una spruzzata di mitologia fantasy presa da varie fonti....ambientata a partire dal quinto anno con un Harry cupo e più mago oscuro che eroico grifone Dal cap 3:“Le arti oscure sono solo armi, è come le si usa ciò che importa”. Il giovane Harry e il suo viaggio iniziatico alla scoperta dei segreti più oscuri della magia. Spero di avervi intrigato e siate clementi è la mia prima storia... e sia che vi piaccia, sia che non vi piaccia...vi prego sprecate un istante della vostra vita per un piccolo commentino!
Genere: Dark, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter e l'Essenza della Magia'
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1 un nuovo potere                                                                                                                    
   
CAP 1 Un nuovo potere

Ormai la scuola era finita da pochi giorni, Harry era sdraiato nel suo letto, nella soffocante oscurità della sua stanza a Privet Drive con lo sguardo perso sul soffitto pensava all’ evento che aveva sconvolto la sua esistenza qualche giorno prima, quell’orribile giorno in cui aveva visto morire un ragazzo innocente al cui posto avrebbe potuto trovarsi lui , quel giorno in cui era stato legato e torturato , quel giorno in cui aveva visto risorgere l’assassino dei suoi genitori: Lord Voldemort.

Quei ricordi che puntualmente tornavano a tormentarlo in forma di sogno ogni notte, gli procuravano inizialmente un senso di terrore e disagio ma dopo pochi giorni quei sentimenti si erano trasformati in un ardente e bruciante desiderio di vendetta; una sete di sangue, un desiderio di fare del male accompagnati da una rabbia irrazionale che l’ aveva addirittura portato a distruggere una delle poche giostre del parco giochi sopravvissute al vandalismo di Dudley.
Questi strani sentimenti lasciavano Harry un poco confuso, mai prima infatti aveva provato un desiderio di uccidere così forte, tale da sopraffare ogni altro pensiero come paura o anche il semplice dispiacere per la morte di Cedric... non ci pensava quasi più voleva solo uccidere Voldemort e tutti i mangia morte che quel giorno erano con lui al cimitero e quelli che presto – Harry ne era sicuro – sarebbero usciti da Azkaban.

La sua rabbia era alimentata anche dalla gazzetta che non solo ignorava il ritorno del signore oscuro ma aveva addirittura dato il via ad una campagna diffamatoria nei suoi confronti. In quel preciso momento però Harry non pensava nè alla gazzetta nè ai suoi desideri delittuosi; pensava allo strano sogno che l’aveva appena svegliato e che si ripeteva uguale da tre notti:
era diverso dai suoi soliti sogni popolati dai suoi genitori o da Cedric o dal suo nemico, sognava un tunnel di pietra illuminato da torce che terminava su una porticina nera, oltre la porta c’era un abisso oscuro dal quale emergeva improvvisamente uno strano, gigantesco occhio dall’iride rosso sangue e la pupilla nera circondata da tre piccole pupille virgoliformi, che Harry sapeva chiamarsi Tomòe, un simbolo orientale di cui aveva sentito parlare in un documentario in una delle scarse serate tivù cui i Dursley gli avevano consentito di partecipare.
La cosa strana oltre che il sogno in sè era che Harry non provava un senso di paura quando vedeva l’occhio ma piuttosto tentava di raggiungerlo come se lo desiderasse ma ogni volta che riusciva a toccarlo si svegliava sudato e confuso.
“Ma che diavolo di sogno è...!!??”
 Pensò sdraiato sul suo letto mentre il chiarore del mattino cominciava a illuminare la stanza...
“Che io abbia finalmente preso troppe botte in testa?? Bhà..accidenti mi bruciano gli occhi”
stancamente Harry si alzò e si diresse verso il bagno per sciacquarsi la faccia, dopodiché si asciugò e si guardò allo specchio... e urlò... (piano per non svegliare lo zio) e fece un balzo indietro
“Ma che diavolo...??”
Nello specchio c’era il suo solito volto ma..dov’erano i suoi occhi verdi? Gli occhi di sua madre? Gli occhi che vedeva nello specchio erano identici all’occhio del sogno solo che le Tomòe erano due e non tre. Spaventato Harry si guardò lungamente poi chissà perchè strizzò gli occhi come si fa quando si cerca di vedere meglio una cosa piccola e all’improvviso scorse una miriade di piccoli raggi rossi che gli partivano da tutto il corpo per andare poi a sparire nelle pareti e nel pavimento.
Ancor più perplesso il nostro eroe provò a toccarli ma era come se stesse cercando di afferrare aria, spaventato da una possibile reazione dello zio a quella vista così insolita corse a chiudersi in camera con il respiro affannoso ma si accorse che la sua camera era leggermente illuminata da un soffuso bagliore cremisi che proveniva dalla finestra..
“Ma cos’è oggi? Il festival del mistero?”
Titubante si affacciò alla finestra e contemplò basito una specie di bolla rossastra che avvolgeva il 4 di Privet Drive, la cosa ancora più strana era che i pochi babbani per strada non sembravano proprio accorgersene Harry notò anche che i piccoli raggi rossi finivano proprio nella bolla...tutti tranne uno che sembrava proseguire verso il basso.
“Dunque, calma, ragiona Harry: Ipotesi 1 – La follia causata dai miei traumi personali mi ha finalmente raggiunto dopo 15 anni. Ipotesi 2 – Tommy mi ha lanciato una strana fattura quel giorno. Ipotesi 3 – Mi sta accadendo qualcosa che Silente aveva previsto ma che come al solito a preferito tacermi.... mmmmm ..... mi sa che la terza è la più probabile, se fosse opera di Tom farebbe più male credo e non mi sento ancora pronto per una lungodegenza al S. Mungo..”
Perplesso Harry si sedette sul letto e respirò profondamente ad occhi chiusi per calmarsi, quando li riaprì i raggi e la bolla erano scomparsi
“Forse ci sono”
pensò il moro e tornò in bagno, si guardò allo specchio ed eccoli lì i suoi occhi verdi come sempre!
“Qualsiasi cosa significhi tutto ciò forse è qualcosa che posso controllare”
Richiuse gli occhi e pensò intensamente che voleva vedere meglio, li riaprì e i raggi erano di nuovo lì così come nello specchio il verde era di nuovo sparito dalle sue iridi. Si osservò lungamente... si sentiva come morbosamente attratto dai suoi stessi occhi, la prima cosa che pensò fu:
“Con questo sguardo posso spaventare chiunque a scuola, un pò di rispetto in più per il fottuto eroe del mondo magico non guasterebbe...”
La seconda cosa che pensò fu invece:
“Probabilmente penserebbero che è la prova che sono il figlio segreto di Voldemort o qualche altra cazzata del genere almeno fino alla fine dell’anno quando tornerò ad essere un eroe per aver rischiato il collo contro qualcosa”
Scosse la testa sconsolato per la stupidità degli studenti di Hogwarts e del mondo magico in generale e tornò a riflettere
“cosa saranno mai i raggi e la bolla??Forse.. qualcosa che posso vedere grazie a questi strani occhi”
in quel momento si ricordò del raggio solitario che partiva dal suo petto e finiva nel pavimento a differenza degli altri e provò a seguirlo, scese al piano inferiore e notò che il raggio spariva sulla soglia della cucina. A giudicare dai rumori Zia Petunia era già intenta a preparare la colazione al maiale e al tricheco – compito dal quale Harry era stato finalmente esentato dopo anni di schiavitù – quindi doveva fare piano.. socchiuse la porta e guardò.. basito vide il raggio che partiva dal suo petto finire nel petto di Petunia intenta a tagliare un pompelmo.

Harry richiuse la porta e tornò di sopra, chiuse gli occhi, si rilassò, li riaprì ed era tutto di nuovo normale, si sedette ancora un pò perplesso sul letto, sapeva che sarebbe stato normale sentirsi spaventato per tutto questo eppure..era come se una vocina gli sussurrasse all’orecchio che tutto questo era una cosa normale, un cosa che gli apparteneva, che era parte integrante del suo essere.
Considerò se fosse il caso di scrivere a Sirius o a Silente per chiedere consiglio ma si sentiva riluttante come se tutto ciò fosse una faccenda personale che doveva risolvere da solo e poi era arrabbiato con il vecchio preside in fondo poteva pure fare qualcosa per tirarlo fuori dal pasticcio del torneo, dopo 4 anni di silenzi e bugie Harry era stanco del ‘manipolatore barbuto’ , come lo chiamava fra sè e sè ogni tanto, Harry sarebbe stato anche d’accordo a far parte dei piani del preside se lui l’avesse ripagato con qualcosa di più di una pacata chiacchierata di fine anno dopo il consueto tentativo d’omicidio ai suoi danni. Sirius era una creatura del vecchio e gli avrebbe raccontato tutto subito, stessa cosa per Remus, e Ron e Hermione non ne sapevano di sicuro più di lui.... già..... Hermione...lei che sapeva sempre tutto e che....accidenti quant’era cresciuta...
”no, no, hey Harry che diavolo stai pensando!!”
Si disse e tornò a pensare al problema attuale
“si, ho deciso, terrò tutta questa faccenda per me, almeno per il momento”
Dopodichè scese a colazione.        
  
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