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Autore: Hikari_1997    07/10/2019    3 recensioni
I ricordi del team 7 per Sakura sono molto preziosi, e questo lo è più di molti.
Dal testo "Ino aveva ragione in fondo, non importa quanto tempo è passato dal matrimonio con Sasuke, quel forte sentimento che provava nel cuore e che riusciva a farla diventare rossa come quando era bambina, non sarebbe mai scomparso"
Piccola storia incentrata su Sasuke e Sakura.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Hinata Hyuuga, Sarada Uchiha, Team 7 | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Le strade di Konoha erano gremite di gente, bancarelle di tutti i tipi decorate con lanterne di carta, origami e stoffe.

Gli abitanti si affacciavano curiosi, ipnotizzati dai colori vivaci, dai profumini invitanti dei cibi cotti al momento, dallo sfavillio dei gioielli.

-Sakura-chan! Guarda questa molletta, non è carina? –

-Cosa c’è Naruto? Hai intenzione di indossarla per caso? –

-Uffa, io lo dicevo per te; ti starebbe benissimo nei capelli-

La ragazzina sorrise –Si scherzavo, grazie Naruto ma ne ho già tante a casa-

-A sì? Allora andiamo a cercare qualcos’altro-

-Fermo, non tirare è difficile camminare sui geta-

Poco distante Kakashi e un silenzioso Sasuke seguivano i due membri del team 7 –Ah, ha … Naruto è sempre pieno di energie- commentò lo shinobi aggiustando la maschera nera che spuntava dal kimono verde –Anche tu dovresti raggiungerli Sasuke-

L’Uchiha non rispose, il capo basso mentre passeggiava con le mani strette a pugni dentro le tasche dei pantaloni.

Era festa a Konoha, in quel periodo dell’anno la città era in festa, e quindi Kakashi aveva deciso di portali a curiosare in giro riducendo le ore di allenamento.

Sasuke non sapeva per quale motivo aveva accettato a quell’inutile farsa, meno tempo impegnava ad allenarsi, meno possibilità aveva di battere quella persona … voleva essere forte.

Non aveva nemmeno indossato un kimono, a differenza di Kakashi e Sakura, Naruto era un caso a parte … preferiva risparmiare per una ciotola di Ramen in più piuttosto che comprarsi un kimono.

-Mele caramellate accorrete! –

Gli scuri occhi del ragazzino si spostarono verso destra; un profumo dolciastro lo invase, come risultato arricciò il naso infastidito.

Sakura e Naruto erano poco lontani da lui, si alzavano sulle punte cercando di scorgere le leccornie esposte.

-Ah accidenti, perché non riesco a vedere niente? – si lamentò Sakura.

-Perché sei una bambina, quindi sei bassa-

Le guance della giovane ninja si gonfiarono, pronta a rispondere per le rime.

-Anche tu sei basso-

Sakura si voltò colta di sorpresa vedendo Sasuke avvicinarsi –Tz teme, ti intrometti sempre per niente-

Gli occhi di Sakura si illuminarono vedendo il giovane Uchiha –Sasuke-kun um ecco- si sentì sciogliere quando i suoi occhi si spostarono su di lei.

Voleva parlargli, restare vicino a lui il maggior tempo possibile –Em … ti va di mangiarne una? –

Sasuke osservò il lucente frutto sullo stecco ligneo; il caramello che lo avvolgeva colava lentamente rendendo la superficie della mela di una nuance più accesa –No, non mi piacciono i dolci-

Cercando di evitare il palese sconforto apparso sul volto di Sakura, il bambino voltò i tacchi.

-Freddo e inespressivo- si lamentò Naruto –Non preoccuparti Sakura-chan sono disposto a comprarti tutto quello che vuoi! –

************

-Pietà per favore! –

Naruto piagnucolava mentre contava gli spiccioli nel suo borsellino, vedeva i suoi risparmi alleggerirsi sempre di più.

Oltre alla mela caramellata Sakura aveva comprato una maschera a forma di gatto, dei Takoyaki e un foulard rosso –Non piagnucolare Naruto, comportati da uomo e mantieni la tua parola-

-Ma-

La ragazza si voltò fulminandolo con gli occhi verdi –Ma? –

-N … niente- si affrettò a dire lui.

Sakura sospirò, in realtà le dispiaceva trattare Naruto così, però non riusciva a capire come mai Sasuke si comportava in questo freddo modo.

D’un tratto un passante, correndo, la urtò.

-Ehi- commentò lei appoggiandosi ad una bancarella per evitare di cadere.

-Tutto bene piccola? –

Sakura si voltò notando la proprietaria della bancarella, lo sguardo scuro gentile che la guardava preoccupata.

Lei annuì, spostò gli occhi chiari sulla merce esposta, vi erano girandole di carta di tutti i colori.

-Sakura-chan, stai bene? –

-oh … Naruto-

Il biondo seguì lo sguardo della sua compagna di team, vedendo che stava adocchiando una girandola, era bianca e rossa, sulle parti di carta non colorate vi erano dei piccoli disegni di mele.

Naruto guardò il prezzo –Aak, se le compro anche questo dovrò rinunciare a mangiare Ramen per un mese! –

Si schiarì la voce –Em … Sakura-chan che ne-

-La vuoi? –

I battiti del cuore di Sakura iniziarono ad accelerare, voltando leggermente il capo.

Sasuke si era avvicinato, percepì il leggero contatto tra le loro braccia; stretti a causa della folla, pelle contro pelle.

La giovane ninja deglutì.

Sasuke la guardò di sottecchi, notandola mordere il labbro inferiore, e le sue guance erano più rosse di prima, pensando che la causa fossero le temperature primaverili che iniziavano ad alzarsi, sempre più simili a quelle estive.

Distolse immediatamente lo sguardo coprendosi il volto con il colletto della maglia –La vuoi o no? –

Trasalì annuendo, non cogliendo l’espressione del povero Uzumaki, pronto a dichiarare la bancarotta.

-Ho alcuni spiccioli- disse lei estraendo il borsellino -La pago io Naruto non- all’improvviso, sentì una ferma presa sul polso, i polpastrelli accarezzavano la pelle spingendo la ragazza a lasciar ricadere i soldi nella stoffa del piccolo portafoglio.

-Sasuke-kun? – riuscì a pronunciare solo il suo nome, perché la voce le mancò subito dopo vedendo il giovane Uchiha appoggiare sul bancone delle monetine per pagare.

Le iridi color pece di Sasuke si incrociarono con quelle smeraldo di lei –Offro io-

Quello, era stato uno dei momenti più belli di tutta la sua vita.

Un’insignificante gesto, per molti, ma per lei valeva di più di qualsiasi altra cosa.

Prese la girandola e piegò le rosee labbra soffiando; sorrise per poi sussurrare –Grazie-

***********

22 anni dopo.

-Um che squisitezza! –

-Piantala di masticare con la bocca aperta, è veramente schifoso Boruto- sentenziò Sarada mentre si sistemava gli occhiali sul naso.

-Tz, guastafeste- commentò lui dando un altro morso alla mela caramellata.

-Non litigate- la dolce voce di Hinata costrinse i due tredicenni a voltarsi.

-Mamma? Non eri con Himawari? – chiese Boruto.

-È con tuo padre alla bancarella di fiori di Ino e Sai- rispose lei indicando il settimo Hokage con la figlia sulle spalle –è raro per lui avere un po’ di tempo libero, non lo vedevo così sorridente da tanto-

-E il signor Sasuke dov’è? – chiese poi Boruto.

-Sarà da qualche parte con la mamma- spiegò Sarada –In ogni modo, qui non verrà mai; dopotutto non gli piacciono i dolci-

Infatti, poco distante; Sasuke e Sakura camminavano vicini osservando le bancarelle.

Sakura si ricordava ancora la prima volta che era venuta al mercato con Sasuke, un dolce sorriso le si dipinse sul viso.

-Sakura-

La voce del marito la riscosse.

-Dove volevi andare di preciso? –

-Oh dovremmo esserci quasi, a ecco; Sasuke-kun tu aspettami qui-

La chioma rosa della moglie scomparve tra la folla, per poi ritornare poco dopo con le mani dietro la schiena –Chiudi gli occhi-

Il sopracciglio destro di Sasuke si alzò dubbioso –Su, su; non fare quella faccia lunga- disse lei.

Lo Shinobi accontentò la richiesta di Sakura, e quando disse –Aprili pure- di fronte a lui notò una girella di carta.

-Ta da! Non ti ricorda niente? –

La girella era gialla e verde, sulla carta erano disegnate delle piccole lumachine e delle mele tagliate a metà –Non è carina? Quella lumachina assomiglia a Katsuyu, non trovi? –

Ancora sorridente, Sakura iniziò a soffiare increspando le labbra.

Un’improvvisa immagine apparve nella mente dell’Uchiha; ricordandosi di una Sakura più piccola che compieva lo stesso gesto.

Ora era diversa, i lineamenti più marcati, le labbra più carnose; ma il sorriso che gli regalava in quel momento era lo stesso di allora.

La mano di Sasuke prese il bastoncino di legno guardando il giocattolo –Questo …-

-È simile a quella che mi avevi comprato tempo fa … anche se il design è leggermente diverso.
Vedi, quello è stato il primo regalo che mi hai fatto e quindi …-

Continuava a guardare il marito di sottecchi, accorgendosi che il ninja non aveva distolto lo sguardo dal giocattolo.

Sospirò.

-Lo so, è infantile vero? –

Stava per parlare di nuovo, quando percepì il famigliare e tiepido tocco di Sasuke sulla fronte.

Alzò lo sguardo arrossendo all’istante.

Ino aveva ragione in fondo, non importa quanto tempo è passato dal matrimonio con Sasuke, quel forte sentimento che provava nel cuore e che riusciva a farla diventare rossa come quando era bambina, non sarebbe mai scomparso.

Il leggero sorriso che era comparso sul suo volto, ne era la prova.

-Grazie, Sakura-

Annuì energicamente abbracciandolo –Non c’è di che, Sasuke-kun! -

   
 
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