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Autore: Ladyhawke83    09/10/2019    1 recensioni
Questa raccolta di drabble/one shot partecipa al #Writober2019 indetto da #Fanwriter.it
Inizierò diverse raccolte, ognuna per il fandom in cui svilupperò i diversi Prompt.
1 ottobre: missing moment
2 ottobre: bacio
3 ottobre: lenzuola
9 ottobre: bosco
10 ottobre: What if?
14 ottobre: Soulmate AU! Storia partecipante al contest “My beloved villian” indetto da Dark Sider sul forum di efp.
19 ottobre: Lupo solitario
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bishop, Etienne Navarre, Imperius, Philippe Gaston
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Writober 9 ottobre

Prompt bosco

Fandom Ladyhawke 

 

Luce riflessa 

 

In quei mesi aveva imparato cosa volesse dire vivere la notte e doversi nascondere spesso il più lontano possibile da esseri umani.

E quale nascondiglio migliore poteva esserci del fitto di un bosco?

La gente normale, i credenti, i contadini ed, in generale, chiunque tenesse alla propria vita e alla propria incolumità, si teneva ben lontana dalle selve e dalla vegetazione spontanea e inospitale che spesso separava un villaggio da un altro.

Ma Isabeau D’Anjou non era una persona comune, era una donna in fuga, una donna marchiata, maledetta, sulla quale gravava un destino avverso che lei non si era scelta, ma che era stato scelto da qualcun altro.

Non era sola nel bosco, certo, non lo era mai, persino nelle notti più buie, sapere, però, che il lupo, il suo Navarre, era sempre poco distante da lei certe volte non bastava a dissipare la paura e i pensieri inquieti.

Quella notte poi, faceva più freddo del solito, segno che l’autunno si stava avvicinando. Isabeau sollevò lo sguardo dalle radici su cui si era sistemata per riposare, chiuse gli occhi per un attimo, immaginandosi come dovevano essere belli i colori di quelle foglie alla luce del sole.

Della sua vita diurna, da rapace, lei non ricordava mai nulla, salvo forse qualche sensazione o frammento di coscienza, entrambi legati sempre al Capitano Navarre, ed ai luoghi dove egli decideva di portare lei e Goliath, il loro fedelissimo destriero.

Sospirò riempiendosi la vista di sfumature dai toni del blu e del grigio-argento delle foglie e degli alberi. 

Isabeau intravedeva il rosso e l’oro delle foglie caduche, ma poteva solo immaginarne la vividezza, poiché la luce della luna, essendo per sua natura luce riflessa,  non possedeva il dono di restituirle i colori bella loro interezza.

In un attimo di sconforto, Isabeau arrivò a chiedersi se anche lei, col tempo, non sarebbe diventata solo una luce riflessa del Capitano, l’astro lucente del suo cielo, troppo debole per poter essere significativa, ma abbastanza importante da non essere dimenticata.

Non voleva essere un peso per Navarre, lei lo amava, ma in quegli ultimi giorni trascorsi sentiva che il pensiero di poterlo perdere, o di metterlo in pericolo si faceva sempre più presente, facendole vivere quelle infinite notti con una certa inquietudine e angoscia.

Sospirò di nuovo, poi fu il cavallo a riscuoterla dai suoi pensieri.

“Buonasera Goliath. Ti ho agitato con la mia tristezza, vero?” Gli sussurrò lei, vicino alle orecchie, carezzandolo dolcemente.

Il cavallo, in risposta, mosse la coda e diede un colpetto col muso alla fanciulla, la quale sorrise, per poi tornare subito pensierosa. Sentiva che non ce l’avrebbe fatta ancora per molto a sopportare quella vita, quelle paure, quei dubbi. Per quanto Isabeau amasse Navarre, si rendeva perfettamente conto che la vita da fuggiasca non faceva per lei. 

Pregò il Signore di darle la forza di andare avanti, di vivere ancora altre notti solitarie, e difficili, come quella. 

Si ritrovò a pregare che qualcuno di buon cuore giungesse in loro aiuto, perché da soli, lo sapeva, non ce l’avrebbero fatta.

La natura non fa sconti a nessuno, ma il destino di lì a poco avrebbe preso una piega inaspettata per i due amanti in fuga, avrebbe bussato alle loro porte un’occasione irripetibile, e questa opportunità di riscatto. di ribellione, di riconquista di una felicità perduta, avrebbe avuto le sembianze di un giovane piccolo ladruncolo di nome Philipp Gaston, detto “il topo”.

Un topo molto speciale, che avrebbe permesso ad un falco ed un lupo, innamorati, di incontrarsi, finalmente.

   
 
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