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Autore: Infected Heart    09/10/2019    0 recensioni
2004-2019.
La storia di una band e il destino di un'amicizia tutto da scoprire.
Tayley.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Josh Farro, Nuovo Personaggio, Quasi Tutti, Taylor York
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.A: Ciao, ragazzi! Innanzitutto mi scuso per aver aggiornato dopo mesi, ma è stato un periodo tanto tanto pieno. Volevo ringraziarvi per aver letto e dirvi che pensavo di riuscire a fare stare la storia in due capitoli, e invece ce ne sarà un terzo, se non un quarto (ma non di più). Ci sono tante scene carine che ho in mente e che ho appuntato, quindi mi pare brutto non dare spazio ciò che deve essere raccontato.
Detto ciò, mi farebbe davvero molto piacere ricevere un vostro commento sulla storia.
Se avete dubbi su qualche terminologia tecnica musicale che ho usato, scrivetemi e vi risponderò.
Baci a tutti.




………………………………………..






La prima metà dell’anno trascorre tamponando i colpi e ricucendo gli strappi. Chiusure burocratiche, royalties assegnate, documenti, e nuovi vestiti da dare a vecchie canzoni.
Ad aprile i tre rimasti ricevono una telefonata d’invito al Warped Tour, e non ci pensano due volte ad accettare. Nel 2010 la loro partecipazione era saltata a causa del tour mondiale e dei problemi intestini alla band, ma questa volta avrebbero fatto sentire che i Paramore ci sono. Più forti e compatti che mai. Si stringono in un abbraccio di gruppo, e iniziano a lavorare immediatamente, perché in tre è tutto un altro programma. Gli arrangiamenti devono essere rifatti, adattati ad un power trio. Vogliono un carattere diverso per ciascuno dei brani, perché nessuno di loro è più lo stesso di prima, e questo si deve notare. Poi bisogna pensare a chiamare dei turnisti per la seconda chitarra e la batteria.
Questa frenesia è la scossa che serviva a tutti, per mettere a fuoco il possibile futuro della band, ospite fissa del rinomato festival di musica alternativa.
Hayley è felice e grata: la vita forse dà le risposte quando meno uno se lo aspetta, ed è intenzionata a trarre il massimo da questa esperienza. Il valore aggiunto? Sarebbero stati in line up insieme ai New Found Glory.
Taylor ora è a bordo palco, che osserva la sua compagna di squadra saltare come una matta. Sorride, come non faceva da tantissimo tempo, più luminosa del sole di fine Giugno, che brucia sulle loro teste e su quelle della folla di gente venuta ad ascoltarli.
Sa che quel sorriso non è solo merito dell’energia del pubblico, e la sua ragione principale risiede nello sguardo perso che rivolge a Chad durante l’assolo di chitarra. Gli si avvicina, come un grillo che festeggia la stagione dell’amore, e lui, senza smettere di suonare, gli poggia la testa sul petto. Lei gliela regge con una mano sulla nuca e continuano questa danza giocosa come se fossero due bambini in un parco divertimenti. I fan impazziscono quando il chitarrista la stringe teneramente a sé e la bacia, finendo il duetto improvvisato tra i due gruppi di artisti.


-Here’s my girl, folks! Ok ok, you love her, but I love her more.-


La fa roteare su sé stessa e lei butta il capo indietro in un casquè. Ridono a crepapelle, e comincia un’altra canzone mentre la lead singer dei Paramore è ora sulle spalle di Chad, che incita il pubblico da un’altezza che per lei probabilmente è un palazzo a quindici piani.
Sono così perfetti, spontanei e naturali che il cuore di Taylor per un attimo si arrende.
L’uomo giusto per lei è quello con cui sta facendo l’amore di fronte a centomila persone, senza nemmeno rendersene conto.
E’ quello il posto di Hayley, ormai è chiaro, come la luce che screzia di mille sfumature il rosso dei suoi capelli.


Una forza quasi tangibile la trascina tra le braccia di Chad ogni volta che tenta di allontanarsene, e sono tre anni che ha scelto di cedere all’impulso. Come non approfittarne, soprattutto ora che non ci sono millemila chilometri a dividerli? Mai come in questo momento lo percepisce come suo partner, ed è da lassù, mentre si sente invincibile contro tutti, che pensa di avere trovato l’uomo della sua vita. Loro due, insieme, possono affrontare tutto.
Il mondo gira attorno a questa vertigine, mentre lo show finisce e scendono dal palco. Non riescono nemmeno a staccarsi quando entrano in macchina e costeggiano la strada fino alla spiaggia Californiana più vicina. Ormai è sera, e la sabbia ancora tiepida fa da contrasto all’acqua fredda dell’oceano, che sulla riva lambisce i loro piedi. L’adrenalina e l’eccitazione mandano al diavolo coperte, precauzioni e pudore, e i due musicisti si ritrovano coccolati dalla brezza leggera del vento estivo: nudi si fanno benedire dalle stelle appena spuntate per decorare il cielo, e scrivono una canzone con la melodia delle onde, dei sospiri e dei loro nomi intrecciati.
La cantante ha imparato, lungo questi lunghi mesi difficili, a convivere con queste altalene di emozioni. Provocano scompenso, ma se al momento la sanità mentale non è un’opzione, vorrà dire che si godrà le piccole grandi gioie donate dalla presenza delle persone amate. L’avere Chad accanto, poi, le sembra un dono del Cielo: Dio solo sa quanto patisce il tempo passato lontani, e sa benissimo che il sentimento è reciproco.
Ancora ricorda quando, in questa stessa data, nel 2008 avevano finito il quarto Warped Tour insieme. Il giorno dopo Chad si era presentato a casa sua, con un mazzo di rose bianche e la faccia sfatta.


-Non ce la faccio a starti lontano. Eri una tentazione, ma adesso sei diventata reale, troppo reale, e… voglio dire: io sono single, tu sei single. Non vedo il problema.-


-Nemmeno io.-


Avevano passato una settimana alle Bahamas insieme, da soli. Non avevano detto nulla a nessuno, e avevano così suggellato quella che, dopo baci nascosti e sguardi languidi dai camerini, era diventata finalmente una relazione ufficiale.
Tre anni che sono volati sulle montagne russe, tra emozioni forti e salti nel vuoto. Voti di fiducia che nessuno dei due fino ad ora ha ancora spezzato.
Il sale purifica i loro corpi mentre le mani vagano selvagge e bramose.
I seni piccoli di lei, i suoi lineamenti delicati e la morbidezza confortante di lui, massiccio e protettivo come un orso.
Gli occhi piccoli e scintillanti di Chad guardano Hayley come se fosse la sua dea personale, mentre lei gli accarezza la nuca e sorride, serena. I loro bacini ballano al ritmo della marea, dove andata e ritorno combaciano nell’apice di un buco nero senza confini.


2012


Dubbi, agitazione.


-Non voglio scrivere. Non ce la faccio. Non ho più niente da dire.-


-La psicologa dice che devo trovare nuovi hobby. E se poi scopro che faccio schifo in qualunque altra cosa che non sia relativa alla musica?
Non sono in grado di dipingere. Magari il giardinaggio…-


Queste sono alcune delle frasi che Hayley rivolge al suo migliore amico e ora co-writer. Sempre che la scrittura non sia ormai un ricordo lontano di quando la sua anima era ancora sollevata dalla speranza.


-Stacey, cosa sto a fare in questo mondo? La band è sfasciata, e vedi? Sono anche la brutta copia dell’ex moglie di Chad. Non servo a nulla.-


Il suo compagno si incazzerebbe a morte nel sentire queste parole, ma ehi, è pur sempre in uno spazio libero dove vige il segreto professionale, no?


-Hayles, senti questo e dimmi che ne pensi. Senza fretta, eh… se ti viene qualche idea, bene, se no lasciamo perdere, ok?-


Taylor, dal canto suo, ha ritrovato l’ispirazione, e la fiducia riposta in lui dall’etichetta gli ha dato una marcia in più. Finalmente può sbizzarrirsi e lasciare maggiormente la sua impronta nella musica della band che ha sempre amato, quasi a pari merito con la donna a cui ora sta cercando di non fare pressione.
Non è necessario: prima o poi si renderà conto anche lei che non può vivere senza scrittura. E in effetti Hayley dopo qualche mese inizia a mandare una strofa, poi un ritornello, poi…


-Ma senti questo riff di tastiera qui, molto alla Talking Heads, che te ne pare? Mi pare in linea col mood del pezzo.-


-Ehi, ma le marimbe sono una figata!-


Anche Jeremy dona alle demo il suo spirito funk, e lentamente i nodi iniziano a sciogliersi.


E poi i testi, gli sfoghi, lei che lentamente si apre sulla depressione, e il chitarrista che unisce le sue personali pene e fantasie al bagaglio del disco.
E poi quelle volte che finiscono l’uno addosso all’altra addormentati sul divano, con ancora pro tools e logic aperti sul tavolo da lavoro.
Sensazioni di cui nessuno dei due parlerà, ma che sedimentano nel profondo, suscitando domande.


2013
In primavera esce Paramore, il self-titled album.
Il cuore di Hayley è così in tumulto che la gratitudine la paralizza e la sommerge allo stesso tempo. Per esprimere ciò che non riesce a dire a parole, scrive quelle che ad occhi esterni potrebbero sembrare lettere d’amore.
Perché Taylor ha salvato tutti loro, e il mondo lo deve sapere.
Lo sa bene Chad, che in silenzio fa i conti e mette le cose in chiaro coi fatti, ribadendo ad ogni uscita comune, ad ogni concerto e ad ogni intervista che lui e la cantante dei Paramore sono una coppia.
Lo sa anche Dakota, la fidanzata di Taylor, che li guarda con sospetto mentre confabulano sugli spartiti scritti a mano e appena consegnati personalmente alla SIAE, perché Hayley è una songwriter e lyricist all’antica, una poetessa moderna.
Essendo un cerchio di amici molto stretti si accorgono tutti che qualcosa sta cambiando.


Hayley viene fermata dall’amica, dopo una sessione di prove, l’ultima prima del nuovo tour.


-Posso fidarmi?-


La cantante sgrana gli occhi, meravigliata.


-Ma che diavolo dici? Non vi farei mai nulla del genere. Non dopo tutto quello che ho passato. Sai cosa penso del tradimento.-


Dakotah si stringe nelle spalle, consapevole che al cuore (e agli ormoni) non si comanda.


-Io non sono una santa, lo sai, e ti posso confermare che tutto può succedere, soprattutto se stai 24 h su 24 a contatto con una persona a cui vuoi molto bene. Volevo solo sincerarmi che tu ne fossi assolutamente conscia.-


-Lo sono.-


-Bene, discorso chiuso.-


On the road: Italia, Austria, Inghilterra, Russia…


In Spagna li raggiungono Chad e Dakotah, dopo due mesi e mezzo di tour Europeo. E’ fine settembre, e la chioma di Hayley inizia a fare pendant coi colori dell’autunno.
Le luci si affievoliscono sulla scena, mentre cala il silenzio. L’aria attorno si raffredda, la cantante prende uno sgabello e lo posiziona al centro del palco. L’occhio di bue la illumina, mentre si siede di lato e si appoggia a terra con la punta di un piede.


-Ok, ragazzi. Siamo qui tutti per lo stesso motivo, dico bene?-


Un boato riempie la venue, e tutto vibra, quasi consistente.


-Siamo una famiglia, e in famiglia ci si supporta a vicenda. A volte però quest’unione rischierebbe di sfaldarsi se non ci fosse un caposaldo, qualcuno che guida la nave mentre è in tempesta, senza direzione. Un capitano è qualcuno che ha il coraggio di andare avanti, anche se lui stesso ha perso la rotta. Ecco, Taylor… so già che mi odierai per questo, ma è giusto che i fans lo sappiano. Grazie per essere il motivo per cui i Paramore esistono ancora, oggi. Grazie per non aver mollato quando la tua stessa vita stava andando a pezzi. E grazie per essere stato un vero amico, per me.-


L’audience inizia ad urlare il suo nome, e il diretto interessato arrossisce. Non ha nemmeno il coraggio di incrociare lo sguardo della sua collega, mentre questa ascolta, compiaciuta.


-Si, continuate a chiamarlo. Se lo merita.-


La cantante si volta di nuovo verso di lui, e capisce che è giunto il momento di attaccare il brano, come da scaletta. Stritola il manico dello strumento, come se potesse trarne la forza necessaria per suonare: non si aspettava una dichiarazione del genere, e le mani gli tremano.


Prende un respiro profondo quando Hayley la annuncia.


-Questa è “I Hate To See Your Heart Break”, ed è per tutti noi, che sappiamo starci vicini nei momenti di difficoltà. Ma soprattutto è per te, Taylor. Ora, prendiamoci le mani e cantiamo insieme.-
Gli arpeggi fanno da sottofondo alla sua voce, e il chitarrista la vede avvicinarsi mentre canta la prima frase della strofa.


-Ehi, vieni qui.- gli sussurra di sfuggita nel microfono. Timidamente Taylor fa un passo a destra e la avvolge in un breve, leggero abbraccio. Questa donna riesce sempre a stupirlo.
Come quando era arrivata nel suo soggiorno, e lo aveva visto crollare sulla chitarra color mogano, intrisa di lacrime.
Gli aveva preso il viso tra le mani, e gli aveva regalato un piccolo sorriso, con quegli occhi grandi che chiedevano scusa.
Lui si era confidato, e le aveva raccontato di come Gabriella, la sua fidanzata di allora avesse rifiutato la proposta di matrimonio e lo avesse lasciato per un tizio conosciuto in discoteca. “Tu non ci sei mai”, gli aveva addossato le colpe e se n’era andata, mandando all’aria due anni di progetti e impegni da entrambe le parti. Con una telefonata gli aveva detto che era incinta, e che avrebbe abortito, senza volergli dare ulteriori spiegazioni.
Aveva cercato di calmare i singhiozzi con il ritmo regolare delle pennate sulla tastiera della chitarra, e si erano ritrovati in dieci minuti con un brano fatto, finito e mai modificato. Hayley era riuscita a tradurre i sentimenti della sua anima in pensieri, e li aveva liberati. Si era sentito subito meglio, come ogni volta che sente la sua voce cullarlo con quella promessa di eterna amicizia.


Anche questa data è alle loro spalle, e mentre smontano gli strumenti il ragazzo si sente osservato. La cantante è allungata a pancia in giù su una cassa enorme, e lo sta scrutando da sotto la fitta frangia arancio fluo.


-Tutto bene?- Le chiede, più per avere una reazione che per la risposta.


-Mi chiedevo la stessa cosa di te.- Taylor sbatte le palpebre, accigliato.


-Perché non dovrebbe?- Finge indifferenza, ma è ancora scosso. Certe cose loro due le vivono, non le dicono. Mai. Ne da soli né in pubblico, soprattutto dopo il “quasi bacio” che c’era stato due anni prima.


-Ok, Taylor. Ho capito. Sono andata troppo oltre.- si soffia via i capelli dagli occhi. Prima o poi avrebbe dovuto tagliarla, quella tenda insopportabile. Si fa l’appunto mentale di procedere con una baby bang insieme a Brian, direttamente l’indomani, e oh!
Eccolo lì, con quello sguardo così scuro da perdercisi e con quei ricci tutti da attorcigliare attorno alle dita.
E il suo dannatissimo sorriso dolce, con quelle labbra piene e morbidissime. Perché devono esserlo per forza, pensa.
Taylor si è abbassato sulle ginocchia, fino ad essere all’altezza del suo viso, e la guarda teneramente. Inclina la testa di lato, e la ragazza lo trova assurdamente buffo e bello.


-Sei una testolina stupida se pensi che non mi abbia fatto piacere.- il dorso della sua mano sta accarezzando la guancia di Hayley, che improvvisamente abbassa gli occhi.
Il chitarrista cerca allora un contatto diverso, quello con cui tante volte si erano dati conforto: poggia la fronte su quella dell’amica.
Con questo gesto la mano di lei si sente legittimata a scorrere tra i capelli folti e profumati di lui. Ne riempie un pugno e ne sente la consistenza, aggrappandocisi. Non si può descrivere l’affetto, ma si può provare a farlo sentire sulla pelle, o in ogni risonanza ricettiva del corpo.


-Grazie.-


Quest’intimità quasi sacra viene, come sempre, interrotta dal cellulare. E’ quello di Taylor che squilla, e Dakota dice che lo avrebbe aspettato in camera.
Alzano lo sguardo, e vedono Chad appoggiato ad un’asta di metallo.


-E’ tardi, piccola. E’ meglio che andiamo, se no l’adrenalina ti scende domani e tu non dormi, come al solito.-


Ha le braccia incrociate e lo sguardo preoccupato, quasi ferito. Hayley se ne accorge, e scatta immediatamente in piedi, correndo a dargli un bacio sulla punta del naso. Lo fa sostenendosi ad uno dei soppalchi, rimanendo a penzoloni.


-Io continuo a dirlo che nella tua vita precedente eri una scimmia.- le fa il solletico sui fianchi, e quando lei sta per cadere la prende in braccio.


-Devo pur compensare la mia statura in qualche modo, no?- fa una linguaccia, tra le risate.


-Taylor, se hai bisogno di un passaggio fino all’hotel puoi venire con noi.- Chiede Chad, gentile. Il collega di strumento annuisce, e insieme si dirigono verso il luogo dove lui e Dakota alloggiano per il weekend: questa notte il tour bus avrebbe avuto posto libero per la moglie incinta del loro bassista.


Il giorno dopo si ritrovano nella hall, dove accolgono i giornalisti insieme a Jeremy.
Hayley sbadiglia vigorosamente: quel mattino Brian era venuto a svegliarla dopo che lei e Chad erano piombati nel sonno da si è no giusto un paio d’ore.
Per fortuna il suo stylist è anche uno dei suoi più cari amici, quindi non si era sentita troppo imbarazzata a piantare un urlo stratosferico, facendo sobbalzare Chad dallo spavento mentre cercava di recuperare qualche vestito per la stanza.
Taylor le va incontro, e le pizzica un fianco, mentre si avvicina all’orecchio per parlarle senza farsi sentire dalle altre persone presenti nella stanza.
Tentativo fallito miseramente.


-Hai la maglia al contrario, lo sai, vero?-


In tutta risposta la piccoletta arrossisce vistosamente da sotto gli occhialoni da sole a pois color lilla, e si copre la bocca ridendo.
Poi ci pensa un attimo e punta le mani ai fianchi, corrucciando le labbra in una smorfia di lato.

 
    -Beh, allora vorrà dire che oggi lancerò la moda (fintissima) delle t-shirt alla rovescia.-


Fa spallucce, per poi nascondere il viso nell’incavo della spalla di Taylor, tra le risate generali.


Il ricciolino non può far altro che stringerla a sé, rassegnato: è incredibile, quella ragazza riesce ad illuminare l’intera stanza anche in un momento di imbarazzo.


Una volta che Hayley ha ripristinato, con grande finezza, la faccia di Sid Vicious sul fronte della maglietta, lei, Taylor e Jeremy salutano i rispettivi +1, che li stanno osservando dalle gradinate.


Non si sarebbero rivisti fino a dopo il sound-check, perché tra video-interviste e set fotografico sarebbe stata una giornata di fuoco: anche a pranzo avrebbero avuto un meeting con i back-liners, per accertarsi che tutte le istruzioni fossero sotto controllo.


Le ore passano nella confusione pre-show, e in men che non si dica arrivano le 18.30.
Hayley sta frugando nervosamente nel suo zaino, all’interno del bagno del camerino.


-Dannazione!-


Impreca. Ha di nuovo perso gli in-ear monitors, ed è esasperante. Senza quelli prima poi si fotterà l’udito, già l’otorino l’ultima volta le ha fatto una testa grossa così, perché preferisce non usarli, e allora aveva promesso a Chad che avrebbe fatto la brava bambina. Giurin giurello croce sul cuore.


Ecco, Chad! Ora le è venuto in mente: li ha dimenticati ne cassetto del comodino, nella stanza d’albergo.
Per una volta che sarebbe stata in orario, deve correre in fretta e furia, prima che i ragazzi la prendano di nuovo in giro per il suo quarto d’ora accademico di ritardo, ormai un rito per cui non si arrabbiano neanche più.
Non è sicura se sia perché ci hanno fatto l’abitudine o perché già le dicono l’orario spostato di mezzora, apposta. Ma non importa, se non altro i tecnici non si sono mai lamentati, perciò in fin dei conti va bene così.
Si beccherà le solite prese in giro sulle scuse improbabili che trova per giustificarsi, e pace.
Chiama un taxi in fretta e furia, mentre incrocia due fonici accigliati.
Sale le scale dell’albergo con lo scatto di un centometrista, e senza pensarci apre la porta.
Le casca il beep di mano, mentre rimane sul posto, come congelata.


Deve essere svenuta, per forza. Un calo di zuccheri per il troppo sforzo, dopotutto essere vegetariana ha le sue controindicazioni, no?
Deve essere per forza quello, sì.
Perché la scena che sta osservando non può essere reale.


Invece deve girare lo sguardo di lato, perché le viene da vomitare, di fronte a Chad e a Dakotah, ancora l’uno sull’altra, incapaci di emettere anche un solo fiato.


Hayley decide di uscire dalla stanza, senza guardarsi indietro.


Meccanicamente manda un messaggio a Jeremy, con la vista appannata da quello che non sa se attribuire alle lacrime o alla pressione bassa.


-Jer, per caso hai ancora gli in-ear di scorta? Ho perso i miei. Grazie.-


Si lascia trascinare dal corrimano, e si fionda di nuovo nella vettura che la sta aspettando.


-Tutto bene, signorina?-


Le chiede premuroso l’autista, quando la vede incantata sul sedile, con la portiera aperta.


-S…sì, tutto bene, grazie.- la rossa paga la corsa senza neanche degnare di un’occhiata il conducente, e con fare automatico entra nella venue, sorpassa i controlli e va direttamente sul palco, dove gli altri musicisti già stanno provando i suoni.


Non si scusa nemmeno per il ritardo, prende le cuffiette e preme il tasto ON, isolandosi completamente e assicurandosi che tutto sia come deve essere. Testa gli spazi, i riverberi nei vari punti dietro le spie, e sceglie gli strumenti da mettere in monitor.


I ragazzi fanno qualche battuta che le sue orecchie ignorano, e quando finalmente si ritrova all’aria aperta, si concede di chiudere gli occhi, mentre si appoggia al muretto di cemento.
Bastarda, eccola che arriva la botta.
Non ha il tempo di stringersi lo stomaco, che è già piegata in due a vomitare, di lato.
Dopo un pò gli spasmi continuano, ma non c’è più niente da spurgare, tranne le lacrime, che iniziano a scendere senza volersi fermare.


Per fortuna era riuscita a sgattaiolare via da sola, senza che gli altri potessero fermarla.
Non è ancora pronta a parlarne, e soprattutto in questo momento la priorità è lo show.
Poi certo, avrebbe anche avuto il bonus aggiuntivo di spezzare il cuore del suo migliore amico, dandogli la stupenda notizia che la sua fidanzata lo aveva tradito insieme al compagno della sua migliore amica.


Si vorrebbe cavare gli occhi per impedire al suo cervello di continuare a mandare in replay le diapositive di sesso tra quella che considerava un’amica e quello che fino a mezzora prima era certa fosse l’amore della sua vita.


E invece no, fino alla fine del concerto sarebbe stato un privilegio tutto suo, tenere il peso di quel segreto.


Ora, bagno-faccia-denti, rifare il make-up e mettere su un bel sorriso.
Ci manca solo che i fans vengano delusi.


Rientra, e viene bloccata da Jeremy, preoccupatissimo.


-Ehi, Hayls… sei ancora più pallida del solito, tutto bene?-


La cantante accenna un sorriso, e devia il discorso.


-Sì, credo… Avrò mangiato qualcosa di avariato dalle vending machines.-


Mentre passa oltre, sente il suo braccio sfiorare qualcosa di altrettanto caldo e morbido, poi una mano le stringe il polso.


Guarda di sottecchi: è Taylor.


Con un gesto secco della mano, si libera dalla presa.


-Scusa, Taylor, non è il momento.-


Abbassa il viso di proposito, e il cuore le si rimpicciolisce da quanto se lo sente stritolare.


Ignorarlo la uccide, ma non ce la farebbe ancora a reggere il suo sguardo ferito, e non c’è tempo.


Il concerto sta per cominciare.


3… 2… 1…


Still Into You. Lo vede tra la folla, a lato delle transenne, come sempre.


Gli occhi da cucciolo supplicanti, colpevoli. Eppure a lei ora sembrano solo pieni di bugie.
Dakotah è nel backstage, l’ha intravista mentre Taylor faceva il cambio della chitarra.


Respira più profondamente, mentre le sembrano false persino le stesse parole che sta cantando, quelle che una volta aveva scritto e dedicato a Chad, raccontando il loro amore duraturo e senza grigio.


Fino ad ora.


Mette più forza nella voce, nel tentativo di controllarla, ma ottiene l’effetto opposto, e questa si sporca a causa della costrizione alla laringe.


Odia tutto questo, odia l’amore, e odia che l’essere umano sia così schiavo di un corpo e di un’emotività troppo instabile.


Riesce a finire il concerto senza fare troppi danni, e prima ancora che le luci si spengano, prima che Dakotah possa impossessarsi dell’attenzione di Taylor, è la cantante a trascinarlo fino al punto ristoro dietro le quinte.


Ristoro stocazzo.


“Ristoro” è quello che facevano le persone a loro più care, alle loro spalle.


Informa Taylor, incapace di guardarlo negli occhi. Ha paura di vedere quel dolore riflesso nei suoi, e non sa se le piacerebbe la reazione.
Anzi, è SICURA che non le piacerebbe.


Dopo una nottata di “Perchè-percome-perchèmai” in un parcheggio deserto, i quattro sono rimasti talmente senza voce da arrendersi.


La versione ufficiale è che gli atteggiamenti di confidenza tra Hayley e Taylor avevano scatenato nei due rispettivi fidanzati alcune reazioni incontrollabili.
Una scusa del cazzo, su questo entrambi i colleghi concordano all’unisono.
Soprattutto perché, tra i dubbi, i fedeli sono rimasti gli accusati, mentre a tradire sono stati proprio i malpensanti.


Con il primo aereo del mattino questi ultimi se ne vanno, lasciando i musicisti rimasti con un giorno off e tanti pensieri arrabbiati a prendere il sopravvento.
Taylor passeggia sulla spiaggia a piedi nudi, lasciando i capelli lunghi liberi nel vento. Magari far circolare l’aria aiuterà a chiarire i pensieri.
Certo, lui ed Hayley non sono di certo la classica coppia di amici, ma Dakotah sapeva benissimo che aveva scelto di amare lei, per un’infinità di motivi. E’ sinceramente innamorato della bellissima ragazza bionda, assistente esecutiva proprio della cantante dall’animo fiammante. E’ grazie a lei che si sono conosciuti, e lavorandoci insieme aveva scoperto una personalità affascinante, concreta e capace di vivere la quotidianità costruendo basi solide, cose di cui Taylor ha sempre avuto bisogno. Inoltre amano gli stessi film, i western per la precisione, e starebbero per ore a guardare intere maratone. Non immagina altra persona sul pianeta con la quale potrebbe fare una cosa del genere.
Deve essere stato Chad, a manipolarla. E’ stato lui sicuramente. Dakotah non avrebbe mai osato tradirlo. Ignora volutamente l’episodio che lei gli aveva raccontato qualche mese prima riguardo ad un caso isolato con il suo ex, e sente la rabbia salire nelle vene. Se potesse prenderebbe a pugni quel porco, come se già non fosse un chitarrista scarso.
Serra i pugni fino a sentire caldo nel palmo, e quando inciampa in qualcosa rilascia le dita e alza lo sguardo.
Incontra quello affranto di Hayley, ed è come se gli si frantumasse l’anima in mille pezzi.
Stranamente non è duro, pieno d’ira fino all’orlo. E’ semplicemente deluso, privo di ogni speranza.
Il ragazzo è consapevole di cosa significa per lei questa parola. E’ un pò il fil Rouge dei loro testi, e capisce che deve agire prima che la sua migliore amica tocchi di nuovo il fondo.
La osserva mentre fa una smorfia, quella che vorrebbe essere un piccolo sorriso, un saluto.
C’è un modo per dire “Ehi, siamo stati fregati, adesso che facciamo?”?


Sì, c’è. E lei lo esplicita per il dato di fatto che è.


-Siamo due coglioni, Taylor.-


E il suo interlocutore scoppia in una risata convulsa che coinvolge anche la ragazza.
Si abbracciano e iniziano a piangere insieme, mentre ridono a crepapelle.


Non sono normali, e questa reazione è totalmente inadeguata.
Ma già si sapeva che la loro amicizia è un mix di dolce follia e lucido conforto.


-Quindi che si fa?-


-Proprio non lo so. Al momento sono svuotata da ogni forma di idea. Mi sa che ho pianto pure quelle.-


Palchi, chilometri e tempo scorrono, finché il tour finisce e si ritrovano a casa, al punto di partenza. La vita presenta il conto, con tutto ciò che è in sospeso.


Tre mesi di pausa per entrambe le coppie.


Taylor ha mollato definitivamente l’osso e Hayley ha eliminato Dakotah dalla sua cerchia privata e professionale … ma non Chad.


Hanno deciso di riprovarci, anche se il clima è freddino, forse più del solito, per quanto sia ormai dicembre.


Il chitarrista ingoia l’ennesimo boccone amaro, e si chiede come sia possibile perdonare chi ti ha mancato di rispetto. Lui non ci è riuscito, dopo aver visto prima la finta vergogna e poi l’indifferenza di Dakotah. Non si sarebbe mai aspettato un comportamento del genere, ma l’unica cosa da fare è accettare e andare avanti.
Spera solo che Chad abbia capito il valore del tesoro prezioso tra le sue mani perché, in caso contrario, dovrà scontrarsi con un migliore amico decisamente meno comprensivo della sua fidanzata.


Arriva il 27 dicembre, e come da ormai otto anni, Taylor e Hayley festeggiano insieme i loro compleanni, che sono a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro.
L’espressione della fatina multicolor è impagabile: lacrime di gioia le solcano il volto, mentre coccola tra le braccia un piccolo batuffolo rosso e riccioluto.
Il regalo di Chad, inaspettato e apprezzatissimo, il più bello che abbia mai ricevuto, dice.


-Amore, come lo chiamiamo?-


Taylor è indeciso tra l’alzare gli occhi al cielo dal disgusto e l’andare ad abbracciare la felicità della sua cara amica. Perché è bellissimo vederla sorridere. Per un cucciolo di cane, poi, ancora di più. Chad gli aveva addirittura chiesto consiglio, essendo che sin da piccolo il chitarrista ha una grande passione per gli animali, così grande che aveva più volte meditato di iniziare gli studi di veterinaria.


-Guardalo, sembra un folletto!-


-Un piccolo elfo di Babbo Natale!-


-Elf!-


-Sarebbe troppo banale… e se… Alf! Alf, ho trovato! Sarà l’elfo più pazzo e gioioso della storia degli elfi!-


-Proprio come la sua nuova mamma.-


La conversazione viene sigillata con un romanticissimo bacio a tre, e la lingua del cane che cerca di frapporsi tra i due. Taylor non può che approvare, mentre sogghigna sotto i baffi. Il calore è ora ristabilito nel mood della coppia, che ora si stringe teneramente nei maglioni a tema Natalizio.
Non c’è persona che ami il Natale più di Hayley, e nemmeno il divorzio dei suoi genitori le aveva rovinato quel momento magico. E’ la sua bolla di serenità quando tutto il resto va a rotoli, e la cantante spesso si ritrova, durante il resto dell’anno, ad ascoltare canzoni natalizie a tutto spiano per ristabilire una sorta di equilibrio emotivo.


La festa è quasi conclusa, Jeremy e il resto della crew sono andati via da una ventina di minuti, e rimane solo più Taylor, perché lui e la piccoletta devono ancora passarsi dei plug-ins di Melodyne, e ci vorrà ancora un bel pò.


Quando Chad va in cucina a preparare il the alle spezie, proprio come piace alla sua donna, questa si avvicina a Taylor. Il ragazzo istintivamente si ritrae sul divano, memore delle reazioni passate. Se quel divano potesse parlare…


-Dunque, finalmente posso darti il mio regalo.-




All’improvviso è come se il sedile bruciasse, e il chitarrista deglutisce. Tutto ciò non può portare a nulla di buono, se lo sente. E non vuole che certi atteggiamenti possano essere DI NUOVO causa di equivoci.
Lui e la cantante, di comune accordo, hanno deciso di moderare le loro azioni, perché effettivamente il legame tra loro può sembrare un di più che in realtà non c’è. E anche se ci fosse, al momento non è una scelta fattibile, quindi si è optato per la discrezione, ma sempre con l’indissolubile unità di fondo che li contraddistingue.
Con occhioni spalancati e scintillanti, gli porge un piccolo pacchetto con disegnati ghirigori strani e un fiocco argentato. Il chitarrista  lo scuote, per cercare di indovinarne il contenuto.


-Ehi, piano! E’ fragile!-


Hayley gli tira una gomitata.


-Ouch!- Taylor si massaggia il braccio dolorante, e inizia a spacchettare, sotto lo sguardo impaziente della sua amica, che frigge più di lui, seduta sull’altro lato del divano.


Lentamente tira fuori una cornice di legno, che capisce essere fatta a mano. E’ decorata con spartiti musicali di ogni tipo, e avvolge i loro profili, ritratti da dietro, nella soffice luce di un tramonto sul lago vissuto qualche mese prima. Le loro teste sono adagiate l’una sull’altra, in un supporto reciproco.
Taylor è senza parole.


-E questa da dove salta fuori?-


-Brian… ce l’ha scattata di nascosto, da dietro gli alberi in Italia, sul lago di Vernante. Stava venendo a chiamarci per cena, ma… -


-Grazie, Hayley.- la ferma, prima che possa dire altro, e prima che a lui manchi il coraggio di fare qualunque cosa.


La diretta interessata gli prende una mano e gliela stringe forte.


-Per ricordarti che noi… saremo sempre Noi. Qualunque cosa accada.-


Ora è lui a sporgersi in avanti per abbracciarla, con più affetto che possibile.


-Ti a…- Fa un balzo all’indietro quando dalla porta della cucina appare il compagno della piccola donna di fronte a lui.
Lo sta guardando interrogativo, e subito Taylor si schiarisce la gola. Cosa cavolo stava per dire?! Alla faccia del sapersi controllare. La mente non riesce proprio a gestire la lingua, a quanto pare.


-Ehm… vado a vedere se il computer si è dato una mossa a trasferire i files, e poi tolgo il disturbo, che si è fatto veramente tardi.-


-Non ti preoccupare, Taylor. Sai che qui sei sempre il benvenuto.- l’omone che Hayley si è scelta cerca di essere gentile, ma lo sguardo urla “giù le mani dalla mia fidanzata.”


Certo. L’importante è crederci.
  
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