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Autore: Francyzago77    09/10/2019    5 recensioni
Ecco "La figlia di Georgie" una nuova storia che inizia dove "Georgie il sequel" era terminato...qual è il segreto che ruota attorno alla piccola Sophie? Tra dubbi, amori e tormenti vecchi e nuovi personaggi si intrecceranno dando vita a un racconto immerso nelle vaste e sconfinate praterie australiane.
La maggior parte dei personaggi qui presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’incontro con il duca di Bowden aveva contribuito a rendere Georgie ancora più inquieta ed ansiosa.
Era un uomo ambizioso, come aveva raccontato loro Maria, che sicuramente aspirava ad alte cariche politiche per soddisfare la sua fame di potere e non certo per aiutare la povera gente come invece avrebbe voluto fare Gerald.
Mentre era da Kevin a preparargli il pranzo, Georgie rifletteva in silenzio angosciata.
-Non pensarci – disse lo zio – tuo padre sa benissimo come difendersi e gli elettori sapranno fare la giusta scelta.
-Il solo pensiero che ci sia qui un uomo della stessa pasta di Dangering mi terrorizza – rispose lei.
-Oh Georgie, Georgie – sospirò Kevin – tu hai troppe preoccupazioni da quando sei ritornata, te lo leggo in volto.
Georgie scoppiò in pianto, il vecchio andò a consolarla.
-Bambina mia – le disse – è per Sophie, vero?
Lei rimase sorpresa:
-Come lo sai? – disse singhiozzando.
-Ti conosco troppo bene – rispose Kevin – e posso immaginare la tua sofferenza.
-Ti sei fatto un’idea negativa di me zio Kevin? – domandò tra le lacrime.
-Certo che no! – ribadì lui – Non potrei mai. 
-Perché – riprese Georgie – la mia vita è sempre stata un’eterna indecisione tra Abel e Arthur?
-Ma tu la tua scelta l’hai fatta – rispose Kevin – Abel è tuo marito.
-E se Sophie fosse … - sussurrò lei – se fosse la figlia …
-E’ figlia dell’amore – sentenziò Kevin – e i bambini sono un dono di Dio, ricordalo.
Georgie si quietò un poco poi, mentre porgeva la minestra all’anziano zio, lo ringraziò per le belle parole.
-Se vuoi tornare domani – le disse Kevin – io sono qui per parlare. Più tardi devo ricevere una persona ed ora ho bisogno di riposare.
-Ti voglio bene – disse Georgie abbracciandolo.
-Anch’io – rispose lui.
Lo salutò più serena e sicura che l’indomani avrebbe trovato dei buoni consigli dal caro zio Kevin ma il vecchio si spense serenamente nella notte nel suo letto.
La notizia della morte di Kevin rattristò non solo i Buttman ma anche gli abitanti del piccolo paese; tutti volevano bene a quell’anziano signore, sempre gentile, onesto e generoso con chiunque.
Il giorno del funerale la chiesa era gremita, anche Gerald era venuto da Sydney per dare l’ultimo saluto al buon vecchio Kevin che era stato per la sua Georgie un punto di riferimento sempre.
Al cimitero, quando la folla si era ormai diradata, ed erano rimasti solo pochi intimi, Abel, Arthur e Georgie furono avvicinati da un distinto signore, alto, con gli occhiali che si presentò pacatamente:
-Scusate se mi avvicino in un momento così triste ma avrei bisogno di parlarvi. Sono il notaio Evans, il vecchio Kevin mi aveva affidato il suo testamento, voi siete i suoi eredi. 
I tre rimasero stupiti, il notaio continuò:
-Kevin non aveva figli né parenti prossimi ed ha voluto nominare voi come suoi eredi. Dovete venire nel mio studio per leggere il testamento.
Con grande sorpresa presero appuntamento con il notaio e, il giorno dopo, erano seduti di fronte a lui per ascoltare le ultime volontà di Kevin.
-Procediamo con la lettura – esordì Evans – vi ometto tutti i dati iniziali ed arrivo al dunque. Io sottoscritto Kevin Mills lascio ad Abel Buttman la mia fattoria con il terreno annesso, ad Arthur Buttman il terreno con l’edificio adibito a scuola e a Georgie Gerald la mia casa in paese dove tuttora abito.
Ci fu un momento di silenzio poi il notaio continuò:
-Come vedete dalla data, questo foglio è stato scritto e consegnatomi da Kevin il mese scorso; poi proprio tre giorni fa il vecchio mi ha richiamato per far aggiungere una postilla. Ve la leggo. “Cara Georgie i legami di sangue non sono i più importanti”. Io ho concluso.
-Perché ha fatto aggiungere questa frase? – domandò Georgie – Proprio il giorno della sua morte …
-Forse – disse Arthur – lo zio voleva sottolineare che anche se non siamo suoi parenti ci ha sempre considerato tali.
-Molto probabilmente, - rispose il notaio riponendo le carte – io mi limito solo al mio lavoro burocratico.
-Zio Kevin ci ha sempre voluto bene – aggiunse Abel – ed ha diviso le sue proprietà in maniera intelligente perché a me ha lasciato la sua fattoria dove vivo con Georgie, ad Arthur il terreno e la scuola dove lavora Maria e a Georgie la sua casa di città, vicino alla sartoria.
Uscirono dallo studio con i cuori pieni di gratitudine per il caro zio Kevin che non soltanto in vita ma anche in punto di morte aveva avuto un pensiero solo per loro. 
 
   
 
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