Iniziativa:
Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.
Prompt:
what if? (giorno 10).
Numero
parole: 462.
Il
tamburello le detta il ritmo, mentre volteggia sui piedi aggraziati.
L’ambia
gonna ruota intorno al suo corpo snello dalle forme appena accennate di
fanciulla, seguendo la chioma scura che si inanella incorniciandole il
volto,
le spalle e il busto sottile.
La
Esmeralda balla, sorridendo, nel piazzale antistante Notre-Dame. Il
sole le
carezza la pelle d’ambra che i vestiti le lasciano scoperta,
mentre l’aria
fresca le graffia la gola, le arrossa le guance.
Intorno
a lei c’è il solito gruppo di spettatori.
C’è chi la incita, chi la guarda con
ammirazione, chi con invidia. Non mancano nemmeno le malelingue, che la
additano come strega o come donna di dubbi costumi.
La
Esmeralda, però, continuava la sua danza, incitata dal
tamburello. Ignora i
sussurri, gli sguardi, gli indici che si puntano contro di lei che,
innocente,
non ha mai fatto del male a nessuno.
Poi,
li vede.
Due
occhi che paiono ardere come le fiamme dell’Inferno le
provocano un brivido in
tutto il corpo che, per un istante, rendono il suo passo malfermo, la
sua danza
meno sicura.
La
Esmeralda volteggia di nuovo, corrucciando le sopracciglia. Non le vede
più,
quelle braci incandescenti, si sono confuse fra i volti che la
circondano e che
sembrano stringersi intorno a lei sempre di più, come a
volerla inghiottire,
sopraffare, stritolare.
Un’altra
giravolta, il tamburello suona a un ritmo più frenetico.
Eccoli
ancora, la fissano di nuovo. Le fiamme che li animano sembrano seguire
la
musica, danzano con lei e La Esmeralda se ne sente quasi avvolgere,
quasi ne
percepisce il calore sulla pelle.
Lei
sa a chi appartengono quegli occhi, conosce l’uomo dal volto
pallido che ogni giorno
abbandona Notre-Dame e scende in piazza solo per lei, solo per
additarla come
strega, con quelle iridi che le fanno paura... le facevano paura.
La
Esmeralda le incrocia di nuovo, le fissa per un istante che pare durare
un’eternità intera e le vede vacillare. Le fiamme
si chetano e gli occhi
dell’uomo si fanno quasi languidi, si velano di un sentimento
che lei non riconosce.
Sembra rammarico.
Perché
non le fanno più paura? Eppure, ne è certa,
appena si sarà fermata, lui la
additerà come strega. In quegli occhi La Esmeralda ha visto
qualcosa che la
attrae, inesorabilmente. Se ne sente incatenata, senza alcuno scampo,
mentre la
sua danza continua, sollecitata dal tamburello che trema nella sua mano.
Non
ha più paura, perché ormai quegli occhi li
conosce, ne rintraccia ogni
sfumatura. La Esmeralda ha come la sensazione che attraverso di loro
sia
riuscita in qualche modo a comprenderne il proprietario, che ora pare
spaventato, con la fronte corrucciata e imperlata di sudore.
Lui
è sempre lì, ogni giorno, per lei.
E
La Esmeralda non può fare altro che danzare per quegli occhi
tanto terribili,
quanto belli.
Angolino
dell’autrice:
Ciao
a tutti,
questa
è la mia seconda fanfiction su Notre-Dame
de Paris, ma non sono sicura che abbia senso. È un
what if?, come avrete
intuito, in cui La Esmeralda non ha paura degli occhi di Frollo, ma se
ne sente
attratta, anche se in modo “innocente”.
Spero
di non aver dissacrato l’opera di Hugo, che mi sento una
sciagurata per aver
anche solo pensato di scriverci una fanfiction!
p.s.: per chi fosse
masochista volesse,
QUI sul mio
blog trovate tutte le altre storie scritte fino a oggi per il writober.
Senza
alcuna pretesa,
Elly