Anime & Manga > Tokyo Ghoul
Segui la storia  |       
Autore: steffirah    13/10/2019    2 recensioni
Prompt della Touken week, dal 1 all'8 gennaio 2018.
______________________________________________
Cambiamenti, perdite, delusioni, ricordi, speranze, solitudine, amore. Queste le parole che coronavano la loro vita, ornandola di gemme cupe e radiose, di ombra e di luce.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaneki Ken, Kirishima Tōka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ombre e ricordi







 
In maniera distratta e del tutto automatica passò davanti al :re, trovandolo ancora chiuso. Stava diventando un’abitudine ormai. Scosse la testa al suo riflesso e procedette oltre, spostando lo sguardo verso i nuvoloni plumbei che ingombravano il cielo. La pioggia non accennava proprio a diminuire.
Affrettò il passo per tornare al Chateau, dovendo riordinare alcuni documenti prima di cena, quando una piccola macchia di un lucente celeste colse la sua attenzione. Come una falena attratta dal fuoco si mosse verso essa, seguendo un’invisibile scia tracciata da emozioni inspiegabili. Giunto alla fine di essa, gli parve di perdere un battito.
La cameriera di quel café, divenuto per lui così familiare, era corsa al riparo sotto il cornicione di un vecchio palazzo e con aria un po’ seccata si strizzava le corte ciocche, ravvivandosi i capelli come meglio poteva.
Sasaki si spostò in quella direzione, i suoi piedi quasi si muovevano da soli, fuori dal suo controllo.
“Signorina, va tutto bene?” le chiese gentilmente, porgendole un fazzoletto.
Lei parve sorprendersi di trovarlo lì, ma subito tornò composta e accettò quel quadrato di stoffa, tamponandosi lievemente la testa.
“Sì, grazie” rispose educata, con quella voce che, per qualche ragione, sembrava liberargli delle sconosciute farfalle nello stomaco.
Allungò verso di lei l’ombrello, riparandola dai goccioloni che scivolavano giù dalla grondaia, e lei sollevò lo sguardo, stupita. Ritrovandosela più vicina di quanto s’aspettasse avvertì il proprio viso scaldarsi e pertanto spostò lo sguardo verso la strada, domandando: “Posso accompagnarla da qualche parte?”
“Stavo andando ad aprire il café, ma ormai sono vicina. Solo che prima sono stata colta di sorpresa dall’acquazzone e -”
“Non è un problema, per me” la interruppe, impallidendo immediatamente dinanzi alle proprie azioni. “Ah, non volevo essere maleducato, volevo solo…”
Tergiversò, vergognandosi di se stesso, ma lei non parve farselo pesare; al contrario, emise una leggera risata sommessa, acconsentendo.
“D’accordo. Fino al café.”
“Fino al café” ripeté, attendendo che lo affiancasse per ritornare sul suo cammino.
Raggiunsero taciti l’ingresso del locale e, una volta che ella ebbe aperto la porta, si voltò a fronteggiarlo con aria cordiale.
“Se vuole può entrare. Le offro io un caffè, per ringraziarla.” Dato che esitò, domandandosi quanto tempo aveva a propria disposizione, provò a convincerlo aggiungendo: “Resti almeno finché non spiove. Sempre se non ha impegni.”
Negò, non sentendosela di rifiutare. Posò l’ombrello nel portaombrelli, entrò dietro di lei e si accomodò al solito posto. Scelse un libro a caso dopo che lei gli aveva chiesto di attendere qualche minuto e ne scovò uno intitolato ‘L’antico locale’. Interessato, si immerse nella lettura, tanto da non accorgersi che ella intanto era tornata col suo caffè pronto e glielo aveva anche già posato davanti.
La ringraziò, mettendo il libro da parte per afferrare la tazzina.
“Le sta piacendo?”
Assentì rumorosamente, esprimendo il proprio giudizio con un sorriso solare.
“È delizioso, come sempre.”
“Ne sono lieta.” Le sue labbra si stesero in un sorriso, mentre indicava il piccolo tomo adagiato sul tavolino. “Ma intendevo quello.”
“Oh! Sì! E in qualche modo, mi sembra una storia che già conosco” rispose onestamente, soffiando sul caffè. “Parla di un’antica bottega gestita da un anziano signore che colleziona tazzine di porcellana, che sono il suo tesoro più prezioso. È un luogo in cui persone che si conoscono o non si conoscono si incontrano, per cui porta un po’ tutti ad avvicinarsi. Non so perché, ma immaginandolo mi si scalda il cuore.”
Sospirò tra sé, fissando nostalgicamente quel liquido bruno, sbattendo poi le palpebre per uscire da quell’incanto.
“Mi scusi, probabilmente la sto annoiando.”
Sorrise impacciato, ma ecco che la ritrovò con quel sorriso triste e travagliato.
“Affatto” mormorò appena, la sua voce infranta dal rombo di un tuono.
Forse per effetto del lampo che lo aveva preceduto, comparso proprio oltre il vetro alle sue spalle, per un attimo i suoi colori parvero cambiare. I suoi capelli divennero più lunghi e lisci, d’una gradazione molto più scura e bluastra. I suoi tratti divennero più giovanili, sottili e freddi. E dalle sue scapole apparve una grossa ala infiammata, dall’aspetto stupefacente.
Gli si mozzò il fiato, come al loro primo incontro. Una lacrima scivolò sul suo viso, mentre alle sue labbra sfuggiva un inconscio “Touka-chan…”.
Non se ne rese neppure conto, al contrario di lei che serrò le mani in pugno lungo i fianchi, mantenendo quel sorriso di facciata, dentro di sé sentendosi sempre più disperata tra ciò che desiderava e ciò che considerava fosse più giusto fare.



Per quanto ancora poteva durare quella farsa?
Per quanto ancora sarebbe riuscita ad andare avanti quella menzogna?
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Ghoul / Vai alla pagina dell'autore: steffirah