Capitolo
VIII
Il
passaggio nell’aldilà
(dal
punto di vista di Robin)
Non
sono… mai stato un mammifero loquace. Sono sempre stato un tipo
mansueto e ho
sempre avuto difficoltà a farmi degli amici, nonostante mamma e papà
avessero
cercato di incoraggiarmi a non essere così solitario come suggeriscono
gli
stereotipi sulla nostra specie. Papà dice che forse il mio carattere è
peggiorato dopo la morte della mamma. Non esco molto e non incontro
altri
mammiferi della mia età perché non vado a scuola. Mamma e papà hanno
speso
molti soldi pur di farmi studiare a casa.
Poi
c’è tutto quello che è successo ultimamente…
Prima
di questa settimana, non avevo mai incontrato la nonna faccia a faccia.
Però,
avevo parlato un po’ con lei tramite Muzzletime e mi era sembrata
abbastanza gentile.
Non era mai venuta a trovarci, anche se papà si era offerto più volte
di
pagarle il viaggio in modo che potesse venire a farci visita, ma
rispondeva
sempre che un giorno sperava che lui sarebbe potuto andare da lei. Papà
si
giustificava dicendo che era sempre impegnato con il lavoro, e che per
questo
non poteva accontentarla. La nonna mandava sempre delle lettere e dei
biglietti
d’auguri a me e a papà in occasione dei nostri rispettivi compleanni.
Quando ho
saputo che stava morendo… mi ha fatto male. È stato diverso rispetto
alla mamma
perché non avevo mai avuto modo di dirle addio, ma fa ancora male.
So
che papà aveva amato qualcun’altra prima di aver incontrato la mamma e
mi ha
sempre insegnato che la cosa più importante era amare qualcuno, anche
se
apparteneva a una specie diversa. Ma non avrei mai immaginato che papà
fosse
stato innamorato di una coniglia. Non me l’aveva mai detto.
Poi
c’è quel tipo, Nicholas. Porta lo stesso nome di mio padre. Il fatto è
che lui
è… beh, unico. Non è una volpe e neppure un coniglio, sebbene mio padre
sia
anche il suo e sua madre è una coniglia.
Sembra
arrabbiato e triste, ma non è cattivo. Almeno credo.
Sua
madre… anche lei è triste. Papà mi racconta che aveva passato dei
momenti
difficili mentre cercava di crescere un figlio da sola, ma mi sembra
come…
perduta.
******
Robin
aprì gli occhi. Poteva sentire un rumore di passi proveniente dal
corridoio
fuori dalla stanza in cui dormiva. Diede un’occhiata all’orologio sul
comodino,
che segnava le 4:25.
Robin
sbadigliò. Era troppo presto per svegliarsi, anche se suo padre lo
aveva
mandato a letto presto la sera precedente.
Poteva
sentire il cigolio della porta attraverso il pianerottolo. Dietro
quella porta
c’era la camera da letto di sua nonna Viola.
Robin
chiuse gli occhi, nel tentativo di rimettersi a dormire.
Non
ci riuscì. L’orecchio di Robin parve contrarsi quando sentì quello che
sembrava
un suono soffocato. Mentre apriva e si strofinava gli occhi, tentò di
alzarsi
dal letto. Mentre spingeva leggermente la porta, Robin sbirciò fuori
dalla
stanza.
Poteva
vedere la porta aperta dall’altra parte del pianerottolo. Quello strano
suono
soffocato gli giunse di nuovo alle orecchie.
A
quel punto, Robin spalancò la porta e si diresse nella camera di fronte
alla
sua. Mentre si avvicinava, vide suo padre in ginocchio accanto al letto
sul
quale dormiva Viola Wilde. Il suo volto sembrava in pace. Nick, d’altra
parte,
aveva la testa chinata ed entrambe le sue zampe erano serrate attorno a
una di
quelle di sua madre.
“Papà?”
chiese Robin timidamente. Nick non rispose subito; invece cacciò
qualcosa che
sembrava un singhiozzo soffocato.
“Papà!”
ripeté Robin.
Nick
si girò a guardare suo figlio. Robin poteva vedere il muso di suo padre
bagnato
dalle lacrime.
“Robin…”
disse infine Nick, “Chiama un’ambulanza.”
******
Proprio
così, lei se n’era andata.
Sono
un po’ sconvolto. Non tanto quanto lo ero stato per la mamma, ma papà è
molto
turbato. L’ho visto piangere quando la mamma era morta, ma non pensavo
che
avrebbe pianto di nuovo così presto. È forse un male
che io sia più turbato nel vedere papà in quello stato? È come se
avessi perso
un amico di penna: fa male… ma ho provato molto più dolore quando era
morta la
mamma.
Faccio
quello che mi ha detto papà, perciò vado nella mia stanza, prendo il
telefono e
chiamo un’ambulanza. Chiedono quale sia l’emergenza e gli dico che mia
nonna
non si sveglia. Mi chiedono l’indirizzo e infine avvisano che i
soccorsi
sarebbero arrivati immediatamente.
L’ambulanza,
con un medico a bordo, arrivò entro pochi minuti. Lascio entrare in
casa il dottore
e alcuni paramedici, i quali si recano subito in camera di nonna, dove
papà è
ancora in ginocchio, con una zampa stretta attorno alle sue.
Non
appena il dottore entra nella stanza, ordina a Nick di farsi da parte
per
lasciarlo lavorare. Il dottore si accerta delle condizioni della nonna.
******
“Il
decesso deve essere avvenuto nelle ultime due ore. Adesso sono le 4:56,
perciò
la dichiarerò come ora del decesso per i registri.” affermò il dottore
in tono
cupo, “Mi dispiace, signor Wilde.”
Nick
si era sentito così frastornato che non si prese neppure la briga di
contraddire il medico sul suo cognome.
******
Papà
osserva mentre il dottore ordina ai paramedici di portare via il corpo
della
nonna. Ci vuole un po’ di tempo, ma una volta che ebbero eseguito
l’ordine, il
dottore parla ancora con papà.
Una
volta che il dottore lascia la casa, papà si dirige in soggiorno. Per
prima
cosa chiama il suo vecchio amico, il fennec. Arriva immediatamente. Poi
papà
chiama la signorina Hopps. Le dice che nonna se n’è andata e che non
c’è bisogno
che lei venga a casa. In realtà, glielo leggo negli occhi: lui desidera
che
venga qui.
Arriva
qui circa mezz’ora dopo aver ricevuto la telefonata di papà. Lui le
dice, in
tono leggero ma cupo allo stesso tempo, che non era necessario che
venisse. Lei
risponde che era ovvio che l’avrebbe fatto. Afferma che sono amici e
che
Nicholas era anche suo nipote.
Papà
ricomincia a piangere. Sto per alzarmi per andare ad abbracciarlo, ma
la signorina
Hopps mi precede. L’amico di papà, che si trova in cucina, gli dice di
lasciarla entrare e così fa, portando lei e Nicholas in soggiorno.
Entrambi
continuano a parlare. Mi siedo accanto a Nicholas, ma gli concedo un
po’ di
spazio. Anche lui è triste. Sta piangendo, lo intuisco dalle lacrime
che
bagnano la sua pelliccia.
La
signorina Hopps non gli sta prestando attenzione in questo momento. Sta
ancora
parlando con papà. Guardo di nuovo Nicholas, che è rimasto in silenzio
per
tutto questo tempo, anche se lancia un’occhiata a sua madre. Mi
dispiace
sinceramente per lui, ma non c’è nulla che io possa fare per aiutarlo.
Poi
papà dice alla signorina Hopps di consolare il loro figlio.
Questo
è la prima volta che sento papà chiamare Nicholas ‘suo figlio’.
Non
ho paura di Nicholas o chissà che altro, e di certo non lo odio, ma…
l’ho
appena conosciuto. Non ci siamo parlati per davvero. È stato tranquillo
ogni
volta in cui ci siamo visti. Eppure non lo considero ancora come mio
fratello.
La
signorina Hopps fa del suo meglio per consolare Nicholas, ma poi saluta
papà.
Mi sposto leggermente dal mio posto sul divano e papà si siede tra noi,
anche
se non sono sicuro che dovrebbe stare lì.
Mi
appoggio a papà, sperando che riesca a consolarlo; mentre lo guardo,
gli dico
che tutto sarebbe andato bene.
Papà
si avvicina con fare esitante a Nicholas, ancora incerto sul da farsi,
ma poi
allunga la zampa e l’appoggia sulla spalla di Nicholas. Lui si
irrigidisce un
po’, ma non dice nulla e non fa nulla per respingere quel gesto
affettuoso.
Papà
appoggia l’altro braccio su di me e mi stringe a sé.
Note
dell’autore: Eccoci
arrivati all’ottavo capitolo!
Vi
siete accorti che questo capitolo è un po’ più breve rispetto ai
precedenti,
vero? Penso che sia dovuto al fatto che Robin non abbia avuto la
possibilità di
conoscere meglio la sua nonna paterna, al contrario del suo
fratellastro. In
ogni caso, l’autore della storia originale ha deciso di inserire questo
capitolo allo scopo di fornire a Robin lo stesso spazio che ha
riservato a
Nicholas. Mi sembra giusto, non credete?
Come
è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:
Pagina
DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/
Capitolo
VIII di Grief’s Reunion: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Grief-s-Reunion-8-Passing-695902263
Storia
completa: https://archiveofourown.org/works/10995909/chapters/24492501
Questo
è quanto. Come sempre, vi ringrazio per la vostra cortese attenzione e
vi
auguro una buona lettura. A presto!