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Autore: Sarah_lilith    16/10/2019    1 recensioni
Ma lo sai che i fiori bianchi sono i più delicati?
É logico, non hanno nulla che li protegga.
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Del giudizio della gente non gli importava, sapeva che in ogni caso non sarebbe andato bene. Lo odiavano e biasimavano come figlio di una prostituta, inferiore al fratello, ma lo avrebbero detestato molto di più, presto.
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[accenno lievissimo alla XiYao]
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lan XiChen/Lan Huan, Meng Yao/Jin GuangYao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Deb-Shijie, di nuovo per te, come al solito… te ne sto dedicando molte, ultimamente :)

 

 

Ma lo sai che i fiori bianchi sono i più delicati?
É logico, non hanno nulla che li protegga

 

 

 

 

L’amicizia si può consumare in un secondo, ma ci mette molto tempo a crescere. Coltivarla come un fiore delicato è l’unico modo per mantenere viva, anche se non è certo sopravviva alle intemperie che possono scuoterla nel corso degli anni.

Ci si sceglie un amico con criteri semplici; gusti simili, interessi in comune. Non vi è obbligo, nell’amicizia, solo pazienza e affetto.

L’amore, invece, è una cosa strana. Innanzi tutto non ha tempo: più apparire a scomparire in un battito di cuore, senza che chi ne è soggetto possa difendersi o provare a resistergli. É un parassita che consuma fino all’osso, si radica talmente tanto in profondità dentro all’anima che non si è più capaci di tenerne insieme i pezzi.

Quando poi sparisce, la vita collassa come una casa senza fondamenta.

Aveva una splendida memoria di sua madre, in fatto di discorsi sull’amore. Un momento di pura gioia che non aveva nulla di straordinario, anche se forse era proprio la sua quotidianità ad alleggerire il cuore di Jin GuangYao

Era cominciato tutto da una semplice giornata in cui non c’erano clienti e lei aveva qualche ora per dedicarsi al figlio. Lui e la sua bella mamma che pensava che l’amore cambiasse, come tutte le cose nel mondo.

E non si può cambiare con lui? gli chiedeva nel ricordo, lasciandosi pettinare i cappelli come un bravo bambino. Non voleva farla impensierire, anche se in quella posizione gli faceva male il collo.

Certo, ma la gente è pigra, amore mio, non lo fa e basta. Era anche un pò pessimista, sua madre, ma ne aveva tutte le ragioni. Eppure non smetteva mai di sorridergli. Un sorriso diverso dalla piega delle labbra che assumeva con i clienti, quesi più simile ad una smorfia sofferente.

Quando sorrideva a lui, le si illuminavano gli occhi.

Quindi l’amore cos’è, quando finisce? continuava ad insistere con interesse.

Sua madre pensava attentamente prima di rispondergli. Lo faceva sempre, ma Jin GuangYao non si arrabbiava mai, ne perdeva la pazienza. Voleva essere sincera, non cattiva o stupida.

È un pò come la zuppa riscaldata, gli rispondeva alla fine, riprendendo a spazzolargli i capelli morbidi.

Ma la zuppa il giorno dopo è ancora buona, diceva confuso.

Si, ma mentre la assaggi ti ricordi che sapore aveva.

E solo ora si rende conto di quanto avesse ragione sua madre, nel dire certe cose. Era una donna che ne aveva passate tante e che, per questo motivo, aveva il cuore stanco. Non di pietra, né di ghiaccio, solo affaticato dalle mille difficoltà che aveva affrontato.

Quando doveva metterlo a letto e lui non ne voleva proprio sapere di dormire, lei gli raccontava delle brevi storielle malinconiche, ma, dato che le canticchiava con la sua bella voce, a Yao non dispiacevano i finali tristi.

La sua preferita era quella dei “Bambini Grandi che sbagliarono tutto”, perché la mamma imitava anche le voci dei personaggi, ed era molto brava.

E i bambini troppo cresciuti che governavano il mondo decisero di compiere un’avventura non da poco. Erano davvero coraggiosi!

“Andiamo ad uccidere Egoismo” dissero.

Camminando, camminando, lo trovarono seduto sotto un albero a prendere il sole, circondato dai suoi due fratelli che guardavano in silenzio il mare.

Lo assalirono senza esitazione e, dopo averlo ucciso, tagliarono la gola anche alla sorella Gelosia e il fratello senza nome.

Non scoprirono essere mai di aver ammazzato Amore. Così morì il Mondo.

Se la rivedeva spesso davanti agli occhi, sua madre, col suo stupido sorriso-smorfia e gli occhi appannati dalle lacrime che si impediva di versare. Quanto dolore aveva trattenuto nel corso degli anni, sperando di non far notare al figlio il suo affanno?

Senza risposta, Jin GuangYao si era ripromesso una cosa sola. Si sarebbe preso la sua vendetta, non perché spettasse a lui, ma perché lo doveva a sua madre.

D’altro canto, come diceva spesso A-Huan, l’unico debito con cui nasce un’uomo è quello con la propria madre: le deve la vita. E Meng Yao sapeva che il suo amico aveva sempre ragione, perché era come un fiore bianco che non ha difese, e si fida troppo degli altri.

Ancora sentiva l’amore che scavava dentro di lui per svuotargli l’anima. Ma reprimere un sentimento è più facile che affrontarlo. Questo aveva imparato dalla madre.

Del giudizio della gente non gli importava, sapeva che in ogni caso non sarebbe andato bene. Lo odiavano e biasimavano come figlio di una prostituta, inferiore al fratello, ma lo avrebbero detestato molto di più, presto.

Mi credono un mostro? Allora diventerò peggio di qualsiasi incubo si siano immaginati.

 

 

 

 

ANGOLINO D’AUTRICE
Ok, sto piangendo. Non so cosa sia successo per rendermi così indulgente con Jin GuangYao, dato che a conti fatti lo detesto… è il villan della storia, perché mi fa pena?
Per me è rimasto un bambino ferito dal mondo, non riesco proprio ad odiarlo come… per esempio Xue Yang! :(
Comunque, a parte i miei sentimenti contrastanti, sono contenta di poter approfondire questo personaggio così complesso. Mi piace pensare a come si possa sentire, cosa, soprattutto, provasse riguardo a se stesso e a chi amava.
Grazie per aver letto buona giornata :3

Baci a tutti, Sarah_lilith

 

   
 
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