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Autore: Angelo Azzurro    18/10/2019    1 recensioni
Per una magica serie di eventi il Vegeta adolescente finisce nella dimensione di quello adulto. Bisognerà trovare il modo per rimandarlo da dove è venuto per non alterare il futuro, ma intanto che si trova in questa dimensione potrebbe imparare qualcosa di nuovo e aiutare qualche personaggio a scoprire qualcosa in più su se stesso.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

Intanto alla Capsule Corporation cosa stava succedendo subito dopo la fuga dei ragazzi?

Il signor Brief guardò i ragazzi partire con la sua nuova invenzione e pensò che era stato un bello spreco progettare tutto quel piano di fuga per la sua air car, quando sarebbe stato più che lieto di farla provare ai ragazzi, avrebbero solo dovuto chiederlo, pensò stringendosi nelle spalle.

Ma in pochi secondi il suo povero laboratorio fu travolto da un altro ciclone, ovvero Vegeta che entrò come una furia seguito a ruota da sua figlia e da sua moglie.

“Cosa diavolo è successo qui dentro?” chiese Bulma anticipando il marito.

“Sono fuggiti da quel buco, riesco a percepire le loro aure. Adesso li vado a riprendere e saranno guai per tutti, mi sono stancato di questi comportamenti sciocchi da mocciosi viziati!” gridò Vegeta rosso di rabbia.

Ohh poveri bambini, sono sicura che vogliono solo giocare, non ti arrabbiare Vegeta, sei meno affascinante quanto ti arrabbi!” esclamò Bunny Brief parandosi davanti al genero, nel tentativo di salvare i suoi nipotini birichini e quell’affascinante giovane principe.

“Fermo Vegeta, non devi interferire in nessun modo, questa è la prova che il giovane te deve superare per riuscire ad acquisire la sua umanità!” tuonò una voce fuori campo, ovvero la voce di Dende.

“Ma cosa diamine stai dicendo, lui potrebbe fare una strage di terresti in pochi minuti, e in auto con lui ci sono pure i miei figli, stupido muso verde!” rispose Vegeta.

“Ti ripeto che non devi assolutamente interferire, altrimenti il ragazzo rimarrà qui per sempre, sconvolgendo l’equilibrio spazio temporale. Ma se non ti fidi potrai seguirlo da lontano insieme al tuo amico Goku, ma ripeto senza fare nulla!” rispose con fermezza Dende.

“Fai come dice Dende!” esclamò Bulma puntando il dito verso il marito.

Il principe dei sayan si trovò osservato ansiosamente da tutta la famiglia Brief e quindi detestando quella situazione rispose con un verso di disapprovazione e si diresse verso la capanna di Karoth.

“Speriamo che i bambini non prendano freddo!” commentò la signora Brief dopo la partenza sdegnata del principe dei sayan.

Vegeta giunse da Karoth in poco tempo e gli spiego frettolosamente la situazione e l’unico commento di quel demente fu che era meglio fare quello che diceva Dende.

In poco tempo localizzarono le auree dei ragazzi in una gelateria di Città del Sud, ed arrivarono giusto in tempo per vedere il giovane se stesso e la sua principessa uscire frettolosamente dal locale con diversi gelati tra le mani e partire in air car in gran carriera.

“Ehm Vegeta, non ti arrabbiare, ma credo che abbiano appena rubato tutti quei gelati!” commentò Goku con voce imbarazzata.

“Ah sì, tu credi davvero Karoth?” rispose stizzito Vegeta entrando nel negozio, seguito a ruota da Goku.

Una volta dentro trovarono il negozio devastato ed una giovane commessa nascosta dietro il bancone letteralmente sconvolta.

“Signorina cosa è successo?” chiese cortesemente Goku, anticipando l’amico Vegeta che non era noto per i suoi modi gentili.

“Aiuto, sono appena stata derubata, sono entrati due ragazzi, o meglio una bambina e un ragazzo e subito sembravano gentili, mi hanno chiesto alcuni gelati. Ma mentre li stavo preparando quel ragazzo ha devastato il locale e la bambina ha arraffato tutto il gelato che poteva e sono fuggiti. Stavo per chiamare la polizia, la bambina aveva un’aria familiare, devo averla già vista su una qualche rivisita, ma non ricordo dove” spiegò ancora sconvolta la commessa.

“A quanto ammontano i danni donna?” chiese gelido Vegeta.

“Oh beh almeno 15000 zeni” rispose di getto la ragazza.

“Eccoti un assegno da 20000 e tu dirai che qui non è entrata nessuna ragazzina a fare questo macello, siamo intesi?” chiese Vegeta avvicinandosi con sguardo minaccioso alla ragazza, che guardandolo bene notò una certa somiglianza con il giovane che aveva distrutto il negozio, quei ragazzini probabilmente erano i figli di quell’uomo.

“Allora mi hai capito donna?” gridò Vegeta.

“Sì, sono sicura che questa gentile ragazza ha capito tutto!” esclamò Goku allontanando l’amico dalla commessa che stava tremando.

“Sì certo ho capito perfettamente davvero. Sono venuti dei ladri, ma io non li ho visti in faccia!” rispose la ragazza con un filo di voce.

“Brava, ma per essere più sicuri sarà meglio eliminare anche quella!” rispose Vegeta colpendo con un big bang attack la telecamera.

La ragazza gridò spaventata, ma Vegeta senza scomporsi gettò ai suoi piedi un altro assegno da 5000 zeni per poter riacquistare una nuova telecamera.

“Ora ce ne andiamo tranquilla, ma non è che per caso hai ancora un po’ di gelato eh?” chiese speranzoso Goku.

Prima che Vegeta potesse rimproverare Karoth la ragazza indicò tremando alcune vaschette e quindi i due si servirono senza fare complimenti, dopotutto lui aveva appena comprato tutto quel ridicolo locale.

“Bene, ora noi ce ne andiamo e ricorda di non parlare con anima viva di quello che è successo, altrimenti ti farò un’altra visita donna e verrò da solo, senza questo qui!” esclamò Vegeta uscendo dal locale; non rimase a sentire la risposta della ragazza, ma era certo di averla spaventata a dovere.

Una volta fuori il principe dei sayan fece un profondo respiro, era davvero deluso dalla sua principessa, come era possibile che avesse partecipato ad una rapina, era decisamente meglio se il muso verde aveva ragione riguardo a quella prova, era ora che il giovane se stesso togliesse il disturbo, aveva una pessima influenza su Bra.

“Pare che Trunks non abbia partecipato alla rapina!” commentò Goku pensieroso.

“Me ne ricorderò quando sarà il momento di punirlo, anche se credo che abbia semplicemente fatto il palo!” rispose scocciato Vegeta.

“Non credi di averlo già punito abbastanza? Sai io non ne so molto di punizioni, di solito a quelle cose ci pensa la mia Chichi, ma da quando hai iniziato a punirlo mi sembra che le cose siano peggiorate. Trunks è un bravo ragazzo in fondo!” disse Goku.

“Ha devastato lo studio di suo nonno, ha rubato un’auto, ha trascinato la sua sorellina in questa cosa e sta girando insieme al me stesso del passato che sappiamo benissimo essere inaffidabile e a dirla tutta questa sarebbe la seconda fuga che fanno insieme, direi che non l’ho punito a sufficienza!” rispose Vegeta profondamente deluso dal suo erede.

 

“E se invece tornassimo indietro? Tra poco papà ci troverà e credo che mi ucciderà quindi forse è meglio smettere di fuggire!” esordì Trunks, sperando di attirare l’attenzione di Bra e del giovane principe che stavano chiacchierando animatamente.

Sua sorella, smise di parlare e si girò verso il fratello e gli rispose che lei non aveva nessuna voglia di tornare indietro o di farsi prendere si stava divertendo un mondo.

Eddai, hai sentito tua sorella Trunks, non dovresti avere paura di tuo padre, lei non ne ha affatto!” commentò il giovane principe guardando la bambina con ammirazione.

E l’ammirava davvero infondo: quella piccola femmina era davvero una sayan, sprezzante e per nulla paurosa, decisamente più divertente del suo futuro figlio, sempre preoccupato di quello che avrebbe pensato papino.

Bra si stava divertendo un mondo…certo a lei loro padre non avrebbe fatto niente, non l’avrebbe nemmeno rimproverata probabilmente, ma lui invece? Per l’ennesima volta suo padre l’avrebbe guardato con quello sguardo deluso e l’avrebbe disprezzato.

“Ma se vuoi possiamo accostare e farti scendere, basta che non fai la spia su dove siamo diretti!” esclamò Bra carica nell’avere l’approvazione di Vegeta.

Sua sorella non capiva davvero il pericolo che stava correndo, soprattutto se l’avesse lasciata da sola con sua altezza sarebbe potuto succedere di tutto, è vero che era senza forza e poteri, ma poteva essere letale comunque e se si fosse anche solo sbucciata un ginocchio per lui sarebbero stati altri guai, ma tanto ormai aveva perso l’elenco dei motivi per cui suo padre gli avrebbe staccato la testa dal collo. Anzi trovava molto strano che non li avesse già raggiunti, forse c’era sotto qualcosa.

Mentre Trunks faceva queste considerazioni gli altri due stavano aspettando una risposta e si stavano scambiando sguardi complici.

“No non me ne vado. Prendi quella strada faremo prima a raggiungere il luna park!” rispose Trunks notando per un breve istante lo sguardo sollevato di sua sorella.

“Bravo Trunks, ora va molto meglio! Vedrai sarà un vero spasso, voglio godermi ogni istante che rimarrò su questo pianeta. Dopo aver distrutto due pianeti in pochi giorni, meritavo proprio un po’ di quella che voi chiamate una vacanza!” rispose il giovane principe ridendo e gettando indietro la testa.

Bra non aveva dato per nulla peso a quelle parole, anzi si era unita alla risata di sua altezza, ma lui invece aveva capito perfettamente, prima di arrivare da loro aveva ucciso chissà quante persone e non erano le uniche che aveva fatto fuori in tutta la sua vita, lui non sapeva molto del passato del padre, cioè sapeva a grandi linee cosa gli era successo sotto il dominio di Freezer, ma suo padre si era sempre rifiutato di dargli molti dettagli. Quel ragazzo, suo padre, aveva tolto tantissime vite e riusciva a parlarne con totale tranquillità. Improvvisamente a Trunks vennero i brividi, avrebbe voluto prendere sua sorella e fuggire lontano dalla giovane versione paterna, ma non poteva. Perché era stato così sciocco da provocare suo padre con la prima fuga, se non l’avesse fatto ora avrebbe avuto almeno i suoi poteri per tenere a bada il giovane principe e invece era quasi indifeso, aveva ragione suo padre, era uno sciocco moccioso viziato. Quando l’avrebbe rivisto, prima di farsi uccidere, gli avrebbe chiesto perdono, non sarebbe servito a molto, ma era la cosa giusta da fare.

Ormai erano arrivati al luna park e Trunks sperava con tutto se stesso che suo padre mettesse fine a quella gita quanto prima, ora aveva davvero paura.

 

  
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