Let’s Get it Started!!!___
Jackieeeee! Sei pronta?
Sì, un attimo! Mi sto
truccando!
Ti fai bella per il tuo Eddie?
Lo sapete che non è per
quello. Magari lui ha trovato il bigliettino che ho perso e viene alla festa!
Non posso mica essere in disordine, eh!
Tesoro tu ti fai troppe seghe
mentali!
Eh vabbeeeh,
lasciatemelo credere, per una volta, no?
Magari poi succede qualcosa
con Eddino caro!
Avete finito?
Sì, sì, scusa cara…
Maggie! Lo sai che odio quando
mi chiami cara! Mi sembri una vecchia!
Terryy! La Jackie mi ha detto che sono vecchiaaa!
Maggie, smetti di fare la bimbaaa, oggi compiamo sedici anni!
Lo so, infatti facciamo anche
la festa! Lallallàà
Adorava quelle due, Teresa e
Margherita, manco a farlo apposta.
Terry e Maggie. Era sempre stato il loro soprannome. Erano due gemelle
inseparabili. Maggie così allegra e espansiva, e Terry, allegra, ma più matura.
Benché fosse la minore, era lei che sembrava più grande, anche se, per due
gemelle, fare un discorso del genere sarebbe abbastanza fuori luogo.
Jackiee! Andiamo!
Arrivo! Prendo la borsa!
Marco! Ti sbrighi?! Dobbiamo
andare a quella festa!
Andreuccinooo, arrivo subito!
Non mi chiamare così!
Ok, Sir Andrew, arrivo subito,
dammi un attimo per mettermi la lacca!
Che scemo! Non capirò mai
perché ti conci così. Non sei una ragazza!
Ma dai? Te ne sei accorto dopo
dieci anni? Sei un po’ lento.
Spiritoso, muoviti.
Eccomi! Sono sexy?
Hey, guarda che non sono mica una checca!!
Simpatico!
Grazie, andiamo?
Certo! Però, scusa un momento… non l’ho ancora capito, perché vuoi venire con me?
Pensavo odiassi le feste…
Voglio provare ad andare a una
festa. Non morirò mica, o no?
Forse tu no. Ma le tue
orecchie non reggeranno a lungo l’house et similia, come dici tu.
Ma hai detto che le gemelle
non sono idiote, o sbaglio?
Beh, Maggie non lo è di
sicuro. Si è messa con il sottoscritto!
Oddio, speriamo nell’altra
allora. Com’è che si chiama?
Terry.
No, non è lei. E non posso chiedere di Jackie, se no questo qua mi perseguita
a vita.
Già, era troppo orgoglioso per far credere all’amico che lui voleva andare
a una festa solo ed esclusivamente per vedere una ragazza di cui sapeva solo il
soprannome.
Ma dimmi la verità, Andrew..
non ci sarà mica una che ti piace lì, vero?
Ma va! Io che mi innamoro di
una truzza? Ma ti pare?
Beh, la migliore amica delle
gemelle è tutt’altro che truzza….
Che sia lei?
E anche Terry, se non mi
sbaglio non lo è. L’amica dovrebbe chiamarsi Jenny, Jessy
o boh, non…
Jackie?
Sì, Jackie, come fai a saperlo?
Così, assomiglia a quelli che
avevi detto tu…
Meglio restare sul vago.
Non ti piacerà Jackie?
Oh, sì che mi piace… se no mica ci venivo alla
festa con te!
Non ho idea di chi sia… Perché me lo chiedi?
Perché prende il tuo treno,
magari l’hai già vista..
Boh, può essere, ma non ci ho
mai fatto caso.
Haha! Ti piace!
Ma va! Smettila…
Devo smettere di guardarmi intorno… altrimenti va
a finire che questo capisce tutto!
Gia. Non è per niente male. Però è strana.
In che senso?
È praticamente orfana, vive con
la matrigna e suo marito, che odia. Maggie me ne parla spesso.
Povera.. chissà che inferno!
E questo la rende strana?
Beh, sì. Cioè, non è per con
chi vive. È che è... boh, particolare. Sì, potrebbe proprio piacerti.
Boh, vedremo ‘sta sera, no?
Eh già. ora, vogliamo andare?
Subito socio!
…
Perché mi guardi così?
Cos’hai bevuto?
Haha, piantala, sali in macchina, piuttosto!
Jackie! Tesoro vieni un
attimo?
Tesoro? Prima non mi caghi nemmeno e ora mi chiami tesoro?
Dimmi Eddie…
Sei prenotata per tutti i balli
E da chi?
Da me, ovvio
Nah, io dico che ballo con chi voglio
No! Tu sei mia.
Che cosa?
Io non sono di nessuno, sono
solo mia, caro.
Per favore…
Se la metti così… magari possiamo ballare un po’ insieme.
Jackie sorrideva. Aveva
ottenuto quello che voleva, aveva addomesticato l’”indomabile” Eddie, quello
che tutte volevano e che tutte potevano avere, se erano belle.
Perché mi fa questo effetto? Alla fine lei mi è venuta dietro fino all’anno
scorso. Poi io ho iniziato a uscire con la compa e lei
non mi ha più considerato, anzi, mi guardava come se mi odiasse…
Però è così bella, soprattutto quando sorride….
E poi ha un carattere che mi fa perdere la testa. È l’unica ragazza che mi
sa tenere testa.
Sarà perché siamo cresciuti insieme…
Forse… forse la amo.
No,
cosa dico, me la voglio solo fare… non mi importa
niente di lei.
È solo una delle tante…
Già, Eddie lo pensava, ma
sapeva che non era vero. Per lui Jackie era più di “una delle tante”, era stata
la sua migliore amica, l’aveva salvato tante volte. Fino alle medie.
Poi, alle superiori, lui era
cambiato. Aveva iniziato a bere, ubriacarsi, a parlare, a vestirsi, perfino a
comportarsi in modo diverso, a fregarsene di tutto. Aveva iniziato anche a
fumare sigarette. L’unica cosa che ancora non faceva era drogarsi. Forse perché
sapeva che avrebbe fatto male a se stesso. Ma anche a lei, cosa avrebbe detto,
se l’avesse visto fumato, o peggio? L’avrebbe odiato, più di quanto già non
facesse, e lui non poteva permetterlo.
Anche se non lo ammetteva con
nessuno, nemmeno con se stesso… lui voleva Jackie
tutta per sé.
E non solo per farsela.
Jackie! Noi mettiamo la
musica! Per te va bene?
Certo – disse la mora con un
sorriso – e poi, la festa è vostra, perché chiedete a me?
Già, hai ragione!
Siete pronti ragazzi?
3
2
1
Musicaaaaaaaaaa!
La festa era iniziata con un
ritmo tecktonik, che sicuramente aveva scelto Maggie.
Terry non se ne intendeva; a
lei toccava la scelta dei lenti, ed era la migliore, i suoi lenti erano sempre
stupendi. Piacevano a tutti.
Altra canzone.
No Stress.
A Jackie piaceva, nonostante
fosse un po’ troppo truzza non era malaccio.
Lei e le gemelle, come al
solito, erano le prime a scendere in pista.
In quelle feste si
scatenavano. Nessuno le controllava, potevano ballare quanto volevano, loro le
feste le facevano solo per divertirsi, non erano importanti l’alcol, la droga e
tutto quello che spesso gira in quelle occasioni.
Certo, bevevano qualcosa, ma
raramente si ubriacavano…
Tutto era fatto per divertirsi, e per ricordarsi il divertimento.
Terza canzone, Jackie sentiva
che qualcuno era dietro di lei..
Non le serviva girarsi, sapeva
già chi era.
Eddie.
Non serviva parlare.
Erano perfettamente
sincronizzati, si muovevano come se fossero una cosa sola.
Poi, così, all’improvviso, Jackie
non l’aveva più sentito dietro di sé.
Sapeva già dov’era andato, non
le serviva cercarlo, ma per sicurezza aveva voltato lo sguardo verso le borse.
Eccolo, con la sua maledetta
sigaretta in bocca.
Le sigarette che aveva
iniziato a fumare l’estate prima, e che da allora erano la sua droga, una volta
aveva provato a contarle. Fumava più di un pacchetto al giorno.
A volte perfino due. E fumava Lucky Strike, tra le più pesanti.
Non l’avrebbe seguito. Avrebbe
continuato a ballare, poi si sarebbe riavvicinato lui, puzzando di fumo, già lo
sapeva, e al solo pensiero aveva fatto la smorfia che faceva quando sentiva un
odore che non le andava a genio, facendo sorridere le gemelle, che si erano
girate verso di lei.
Una sigaretta mi ci vuole,
altrimenti la sbatto al muro…
Mi devo calmare, già, ma nove
mesi di pensieri repressi e di azioni trattenute sono difficili da sopportare,
soprattutto se l’oggetto di quei pensieri mi balla a dieci centimetri di
distanza, sì, quando mi si stacca di dosso….
Finita, torno dentro a ballare….
Un sorriso smagliante, o
meglio, un ghigno da mozzare il fiato, si era materializzato sul viso di un
ragazzo con i capelli neri, un occhio verde intenso e l’altro del colore
dell’ebano che si dirigeva verso la porta con l’aria di un vincitore che andava
a ritirare un trofeo.
Peccato che lei non fosse un
trofeo da vincere*.
La terza sigaretta nel giro di mezz’ora!
Sta diventando assurdo, e mi ha pure chiesto di uscire a fumare con lui!
Come se non sapesse che io odio il fatto che lui fuma
Oh, beh, poco male. Almeno mi riposo un po’.
Però che strano, mi ha voluta per sé per tutta la festa, non ha ballato con
nessun’altra, strano da parte sua… di solito cambia
ogni mezza canzone. Oggi era tutto mio.
Beh, poco male, tanto non c’è nessuno che mi interessa a questa festa più
di quanto non mi interessi Eddie, dato che Lui non c’è.
La mora con gli occhi color
oceano era persa nei suoi pensieri, quindi non avrebbe potuto accorgersi dell’amica
Maggie che saltava addosso al suo ragazzo arrivato in un clamoroso ritardo.
Né dell’amico di quel ragazzo,
che lei, nei suoi pensieri, aveva erroneamente chiamato Lui.
Terry era rimasta paralizzata
di fronte a Lui, non perché le piacesse, ma perché combaciava alla perfezione
alle migliaia di descrizioni che Jackie le propinava ogni giorno.
Le sembrava di conoscerlo.
Immediatamente cercò Jackie in
pista, ma non vedendo né lei né Eddie pensò, giustamente, che lui fosse fuori a
fumare e lei seduta da qualche parte, tanto persa nei suoi pensieri da non
accorgersi che l’ammore suo bello** era
arrivato.
Lilith’s
space
E il terzo capitolo è
andato.
Allora.
Le note.
*= Presa da Aladdin, la scena in cui Al e Jasmine "litigano" perchè
lui è convintissimo di avere successo con lei, lei lo sente e gli urla in
faccia : " IO NON SONO UN TROFEO DA VINCERE!".
**= Non è un errore di battitura, è solo una
cosa che io e le mie amiche diciamo spesso.
Il titolo è preso da una canzone dei Black Eyed Peas.
Adesso, le spiegazioni.
Due nuovi personaggi:
Marco e Andrew. I nomi sono assolutamente
casuali. A parte il fatto che il nome Andrea mi piace, e Andrew ancora di più,
dato il lieve tocco “esotico”. Sono migliori amici da una vita e mezza. E penso
abbiate capito anche chi sono nei rapporti con le ragassuole.
Però non vi dico niente, magari qualcuno non vuole saperlo u-ù.
Ora. Last but not least. I ringraziamenti.
NeverThink: Grazieeee. Tutti amano Jack *-* e beh, I nomi sono sempre stati
il mio forte. Nelle storie, almeno. E anche nella vita. Metà della gente che
conosco ha soprannomi che ha inventato la sotto scritta e che poi hanno
iniziato a usare tutti -.- Grazie mille per i tuoi due commenti, spero che
continuerai a leggere la mia Fic.
Nlc: grazie =) beh, i nomi sono venuti dai cartoni
e dai film che guardavo o che guardo, e da qualche spunto preso dalla mia vita.
Sono contenta che ti piacciano.