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Autore: Europa91    20/10/2019    0 recensioni
[Ken x Uri]
“Quando ci siamo incontrati ero già un titano, non sarebbe cambiato nulla, non potevo cambiare ciò che ero, ciò che sono” “Mi avresti lasciato indietro così Uri?” [...]
Kenneth Ackerman è la guardia del corpo ed amante del vero sovrano dell’umanità Uri Reiss. Le loro esistenze scorrono tranquille all’interno delle mura fino a quando in seguito ad un’agguato Uri scopre di aver perso completamente la sua capacità di trasformarsi in titano e i suoi poteri.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kenny Ackerman, Uri Reiss
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Cap. IV  Meeting    

 

 

 

 

Kenneth Ackerman quella mattina venne svegliato dai movimenti bruschi di Uri che si era alzato di colpo dal letto correndo verso il bagno. Ci mise qualche secondo per mettere a fuoco dove si trovava, non era nei suoi appartamenti a Mitras, non era nelle stanze di Uri, di colpo si ricordò cosa era successo il giorno prima. 

 

“Che situazione del cazzo”, si trovò a pensare, ma la priorità in quel momento era un’altra, se ne accorse quando vide Uri uscire dal bagno, era pallido e sembrava davvero malato, nonostante la sera prima quando si erano coricati stesse bene. 

 

“Anche oggi hai un aspetto di merda” si limitò a dire dopo aver osservato il sovrano, che rientrava pigramente sotto le coperte.

 

“Buongiorno anche a te Kenny” disse, ignorando volutamente la frase di prima. 

 

“Forse oggi dovresti restare a letto tutto il giorno” propose Ackerman. 

 

“L’hai detto tu stesso ieri, i soldi ci bastavano solo per un pernottamento, oggi dobbiamo lasciare questa locanda” 

 

“È un cazzo di bordello, Uri non una locanda” disse alzandosi dal letto, prima di aggiungere;

 

“È vero abbiamo speso tutti i nostri soldi, ma oggi è un altro cazzo di giorno, tu ora stai qui mentre lasci tutto il resto nelle mie mani” Il biondo lo guardò malissimo; 

 

“Non ho intenzione di ammazzare nessuno rilassati cazzo” 

 

“Scusa Kenny, non volevo accusarti di nulla ma, come pensi di fare a trovare dei soldi?” 

 

“È meglio se non ci pensi fidati, oggi prenditi una cazzo di vacanza, riposa, domani userai quel tuo potere o quello che è” Uri non sembrava convinto, più che altro sembrava dispiaciuto.

 

“Vorrei aiutarti in qualche modo Kenny” sospirò,

 

“Mi aiuterai se ti riprendi da questo cazzo di malessere, sai non è il massimo essere in fuga con te che non ti reggi in piedi” 

 

“Sono solo una palla al piede allora?” 

 

“Cazzo Uri non ho detto que..” ma il sovrano si era nuovamente alzato dal letto per correre a vomitare.

 

“Ti faccio portare la colazione in camera, ora mi sono stancato, esco e vado a cercare un cazzo di medico”.

 

 

Per Kenny in un certo senso quello era un ritorno alle origini, un po’ come la vita che conduceva prima di conoscere Uri, una vita di merda, che però gli aveva insegnato molte cose, come il sapersela cavare in ogni situazione; infatti, nel giro di mezz’ora aveva già derubato tre poveri passanti ed aveva ottenuto abbastanza denaro per potersi permettere altri due giorni in quella bettola. Due giorni sarebbero bastati perché Uri si riprendesse da quel suo malessere e perché lui ottenesse abbastanza informazioni, gli sembrava ancora troppo strano come Rod fosse riuscito a giustificare la scomparsa del fratello, certamente anche lui stava prendendo tempo, e sicuramente non era solo, doveva solo capire chi cazzo poteva essere il suo complice, e cosa ci avrebbero guadagnato con lui e Uri fuori dai giochi. Ora però, dopo essersi assicurato quei soldi, doveva cercare un fottuto di medico, uno bravo, in grado di rimettere in sesto il sovrano in modo che potessero continuare quella loro fuga, o quel cazzo che era. 

 

“Cosa cazzo vorrebbe dire che il dottore non e’ reperibile?!? Ma io ti uccido pezzo di merda!!” 

 

Urlò Kenny mentre provava a soffocare un povero infermiere. Si era recato nel piccolo ambulatorio medico del villaggio, ma li non aveva trovato nessun dottore, solo il suo assistente, quel povero uomo che ora stava strozzando, colpevole soltanto di avergli descritto la situazione: l’unico medico del paese, era stato richiamato con urgenza nel vicino distretto di Stohess perché uno dei nobili locali si era ammalato gravemente; a Kenny era salito subito il sangue al cervello; come potevano privare un intero villaggio di un dottore solo perché un cazzo di nobile si era ammalato? In che mondo di merda vivevano? Così non aveva potuto fare altro che sfogare tutta la sua frustrazione e senso d’impotenza verso il povero infermiere, ma solo perché aveva promesso ad Uri che non avrebbe ammazzato nessuno; dannato Uri e dannate le promesse che riusciva sempre a strappargli. Era servito l’intervento di un paio di passanti per separarlo dall’uomo, cazzo non voleva dare nell’occhio ma non era proprio riuscito a trattenersi.

 

“E tu non hai una cazzo di idea su quando il dottore ritornerà?” Chiese all’uomo

 

“Sono venuti alcuni uomini del Corpo di Gendarmeria a prelevarlo quasi una settimana fa, potrebbe tornare a breve come potrebbe non farlo” ammise abbassando lo sguardo;

 

“Tz, come cazzo possono lasciare un villaggio senza un medico?” 

 

“Io sto ancora studiando medicina, posso occuparmi di piccole ferite e leggere influenze ma per il resto..” era affranto ma non poteva fare altro;

 

“Non importa troverò un’altra soluzione” disse Kenny andandosene, non aveva fatto che qualche passo, quando una giovane donna gli si avvicinò, toccandogli il braccio.

 

“Ehm ecco io, non vorrei disturbarvi ma poco fa ho sentito che, state forse cercando un medico?” 

 

Chiese decisa ma rispettosa, guardandolo dritto negli occhi; e lui dovette ammettere che quella donna doveva essere parecchio coraggiosa per fronteggiare così apertamente uno sconosciuto, a pelle gli stava già simpatica.

 

“Si, sto cercando un cazzo di medico, il mio compagno di viaggio non si sente bene e...”

 

“Mio marito è un dottore” disse d’impeto, per poi correggersi imbarazzata, aggiustandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro le orecchie;

 

“Ecco il mio futuro marito, ci sposeremo tra un mese, siamo qui in visita a mio fratello, noi viviamo a Shinganshina ma lui si è trasferito qui, abbiamo ottenuto un permesso speciale e..” 

 

“Ehi non ti ho chiesto la storia della tua vita, hai detto che è un dottore, è bravo?” La donna sorrise radiosa;

 

“È il migliore, ha salvato la mia vita e quella dei miei genitori, comunque scusa non mi sono ancora presentata, io sono Carla” 

 

“Kenny” 

 

“Seguimi Kenny, ti porto subito da lui”.

 

 

La prima impressione che Kenneth Ackerman ebbe di Grisha Jaeger fu pessima, pensò infatti che non avrebbe mai permesso che un uomo con quella faccia da coglione toccasse Uri; chissà cosa ci vedeva Carla in lui. Insomma Grisha dimostrava almeno 10 anni in più della futura moglie e non aveva per niente l’aspetto di un dottore, per lo meno di un dottore al quale avrebbe affidato la salute Uri. Forse si aspettava un uomo più giovane, non lo sapeva nemmeno lui, solo che a pelle Kenny sentiva che c’era qualcosa in quell’uomo, qualcosa che lo spingeva a non fidarsi, a non abbassare la guardia; tutto per il bene di Uri, ovviamente. Ora, si trovavano a casa del fratello di Carla, di cui Kenny ovviamente si era già scordato il nome; erano seduti al tavolo della cucina bevendo semplicemente un the, era tutto troppo tranquillo e lo squartatore ne era quasi infastidito. Carla era tornata a casa portando con sé uno sconosciuto, aveva fatto le dovute presentazioni alla sua famiglia e al futuro marito: ufficialmente, Kenny era un mercante, che insieme al suo collega era stato assalito e derubato da alcuni sconosciuti durante il loro ultimo viaggio, una volta arrivati in paese però il suo compagno aveva iniziato a non sentirsi bene, per cui era corso alla ricerca di un dottore. Kenny ebbe come l’impressione che Grisha non avesse abboccato alla sua storia, anzi, era come se sapesse fin dal principio che quella era una balla colossale, eppure anche se aveva qualche sospetto, non disse nulla, il dottor Jaeger stette al gioco. Carla invece, era un fiume di parole ed entusiasmo, aveva raccontato a Kenny del suo primo incontro con Grisha, di come lui avesse salvato la popolazione di Shingashina da una malattia, di come si era innamorata di lui, Kenny la ascoltava annoiato ma non l’aveva interrotta neppure una volta; sembrava veramente innamorata di quell’uomo, intanto pensava che quel dottore doveva nascondere qualcosa, e lui era particolarmente bravo a capire quando le persone non erano veramente quello che sostenevano di essere.

 

 

“Allora io vado a visitare l’amico di Kenny, sarò di ritorno per l’ora di cena” 

 

Disse Grisha salutando Carla baciandola dolcemente; Kenny si voltò dall’altra parte, calandosi il cappello sugli occhi; odiava quelle manifestazioni pubbliche d’affetto, come odiava quando anche Uri si prendeva certe libertà fuori dalla camera da letto; non che non amasse ricevere carezze e baci dal suo uomo, ma preferiva farlo in luoghi più intimi, spazi che condividevano solo lui e Uri, forse perché non sarebbe mai stato possibile per loro baciarsi alla luce del sole come avevano fatto Carla e Grisha in quel momento; non perché fossero due uomini, la loro società si era dimostrata stranamente tollerante su quel tipo di relazioni; ma per il loro ruolo: Uri era il sovrano, ma ancor prima, era un nobile e doveva mantenere certe apparenze, Kenny era solo la sua guardia del corpo e per di più, era un ex assassino. La loro relazione non era poi così segreta; all’inizio c’erano state parecchie voci, poi via via confermate dalla servitù che vedeva sempre più spesso Kenny Ackerman entrare ed uscire, in piena notte o alle prime luci del mattino, dalle stanze del sovrano. Lui ed Uri non avevano mai confermato o smentito nulla, semplicemente Uri aveva deciso che non gli importava, che sparlassero pure, che li invidiassero anche, lui era il sovrano e poteva fare quello che voleva della sua vita sentimentale, per il problema della successione ci aveva già pensato suo fratello Rod a sfornare figli, legittimi e non. All’inizio, qualche nobile, aveva lanciato parecchie frecciatine rivolte ad Uri e alla sua relazione con Kenny, soprattutto dopo la nascita di Frieda, prima figlia legittima di Rod Reiss e futura erede al trono. Uri però rispondeva a tutti con un sorriso e Kenny lo ammirava per questo, fosse dipeso da lui avrebbe sgozzato chiunque osasse criticare la sua relazione o dire qualsiasi cattiveria sul suo sovrano. Solo qualche mese prima, non sapeva dove avesse trovato il coraggio ma l’aveva fatto: aveva chiesto ad Uri di sposarlo. Non sapeva neanche lui da dove gli fosse uscita quell’idea, semplicemente si trovavano nelle stanze private del sovrano, dopo aver consumato un’ora d’amore, quel giorno tutto era stato particolarmente bello, perfetto, anche Uri al suo risveglio gli era sembrato più attraente del solito, aveva un buon odore, sapeva di fiori freschi e Kenny non aveva resistito. Gli aveva semplicemente detto “sposami”, il biondo era rimasto qualche secondo a fissarlo, inebetito, come se si stesse domandando se quello fosse un sogno o la realtà, così Kenny si era avvicinato e l’aveva baciato con passione prima di ripetergli “sposami Uri”. Il sovrano era scoppiato a piangere e solo dopo qualche minuto si era asciugato le lacrime e sorridendogli, gli aveva semplicemente detto “si”. 

 

Kenny si ricordò in quel momento che da allora non ne avevano più parlato, Uri era stato completamente assorbito dai suoi impegni ed anche lui non aveva avuto tempo per mettere in pratica quel progetto di matrimonio; sinceramente non sapeva nemmeno se ci fossero precedenti di un sovrano che decide di sposare la sua guardia del corpo; sapeva solo che la cosa avrebbe fatto incazzare Rod, quel bastardo di Rod che aveva osato attentare alla vita del suo stesso fratello, come si poteva cadere più in basso di così? Poi si ricordò delle capacità di Uri, be’ la sete di potere poteva giustificare tante cose, anche l’assassinio di un familiare, chissà se anche lui? No, disse, lui non sarebbe mai stato in grado di fare del male a Kuchel per inseguire il potere, poteva essere uno stronzo e un bastardo come Rod Reiss, se non di più, ma Kenneth Ackerman era sicuro che non avrebbe mai fatto del male ad un membro della sua famiglia. Peccato, pensò, gli sarebbe piaciuto vedere quella faccia di maiale di Rod mentre lui ed Uri si sposavano nella capitale; gli sarebbe davvero piaciuto vedere tutti quei nobili del cazzo applaudire falsamente in pubblico, per poi spettegolare in privato; eppure ora sapeva che non sarebbe mai accaduto, forse sarebbe riuscito a sposare Uri, anzi era una missione che prima o poi avrebbe portato a termine, ma non nelle condizioni che si era immaginato; quelle poche ore avevano cambiato tutto.

  
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