Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sia_    20/10/2019    4 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Oh, al diavolo - Capitolo uno


La tavolata in Sala Grande la mattina è sempre ricolma di studenti, calche e calche di mani si buttano sul cibo comparso poco prima e, mentre le pance si riempiono, le pareti della stanza ingigantiscono il rumore provocato dal chiacchierio. Hermione si passa una mano sulle tempie, cercando di focalizzare per l’ennesima volta l’attenzione sulla Gazzetta del Profeta, "Dovresti mangiare qualcosa." le suggerisce Harry, addentando un pezzo di pane caldo, spalmato di una grossa quantità di marmellata. 

"Mi stavo tenendo informata." si scusa, chiudendo il giornale e versandosi un bicchiere di succo di zucca, "Tutto bene?"

Ron annuisce, buttando nel piatto una seconda porzione di bacon, "Mi servono tante energie." si affretta a dire all’amica, per evitare di essere rimproverato. 

"Sorprendentemente bene." sorride Harry, mentendo palesemente. No che non va tutto bene: a distanza di qualche ora da quando la caramella dei gemelli ha raggiunto il suo stomaco, è finalmente riuscito a comprendere quale effetto sia in grado di provocare. All'inizio non ci ha dato peso, forse per la fioca luce della Sala Comune della sera prima, ma al chiarore mattutino della Sala Grande tutto gli è chiaro: non vede più Ginny Weasley. O, perlomeno, la vede sfocata, come se fosse immersa in una nuvola. 

Quando si è seduto alla tavola dei Grifondoro qualche minuto prima, ha fatto delle prove: si è fissato sui lineamenti così precisi di Hermione, sul contorno e sul colore del cibo, sulle parole scritte sulla Gazzetta del Profeta e poi lo sguardo è ricaduto su Ginny. E miseriaccia, non è riuscito a vederla come tutto il resto. Quindi no, non va tutto bene se la sua giornata non comincia con il sorriso luminoso di Ginevra Weasley. Scuote il capo, mentre i gemelli fanno il loro ingresso in Sala Grande e Ron si alza velocemente per raggiungerli. 

"Siamo sicuri che vada tutto bene?" rimarca Hermione, spostando la vista verso l’amico che si è appena alzato, concentrando l’attenzione di Harry su qualcosa di diverso dal suo decisamente problematico problema. Non ricevendo nessuna risposta, la strega si sfoga, "Credi che sia a causa delle caramelle di ieri sera? Oh, santo Merlino, ecco perchè non si devono fare queste cose." dice, posando una mano sul volto, "Tu lo hai capito? Dico, hai per caso capito cosa fanno?"

Harry, osservando gli occhi di Hermione spaventati a morte, si affretta a negare con il volto.

Bugiardo, pensa Ginny, alzando le labbra in un minuscolo sorriso. 

"Quindi non è successo nulla nemmeno a te?" chiede ancora Hermione, avvicinandosi sempre di più al suo migliore amico. 

Di nuovo, Harry nega, costringendo Ginny a lasciarsi scappare una piccola risata. 

"Cosa? Ti è successo qualcosa?" le chiede preoccupata Hermione, toccandole quello che Harry crede sia la spalla, anche se non è così sicuro. 

Pure Ginny scuote il capo, assicurandosi di placare l’ansia di Hermione, trovandosi a mentire anche lei. È sicura che qualcosa sia cambiato rispetto alla sera precedente: da un po’ di tempo, nella sua testa, è in grado di sentire anche il pensiero di Harry Potter. Ci aveva messo qualche minuto a capire di chi fosse quella voce continua, ma quando nella sua mente è comparsa per un breve secondo la figura di Voldemort, Ginny ha capito di essersi infilata nella testa del Prescelto. 

"Devi rilassarti, Hermione: vedrai che non succederà niente." dice lieve Harry, maledicendo mentalmente i gemelli Weasley: tra tutte le persone che doveva smettere di vedere, perché proprio la sua Ginny? Scuote il capo, buttando gli occhi sul volto della sorella di Ron e piega la testa di qualche grado: perché ha spostato i capelli davanti al volto? 

"Sicuro che vada tutto bene?" si informa per l’ennesima volta Hermione, dimenticandosi completamente di rispondere al Prescelto, "Sei tutta rossa in volto."

Ginny annuisce, incapace di pronunciare parole in una circostanza simile, “la sua Ginny”?

 

 

Fred entra in Sala Grande con la consapevolezza che l’enorme peso che ha sul petto comincia ad affievolirsi sempre di più, sparendo quando i suoi occhi cadono su Hermione Granger. Miseriaccia

"Fred, George!" Ron interrompe i pensieri pensanti di uno dei due e aspetta che entrambi puntino tutte le attenzioni su di lui, "Dovrei chiedervi una cosa."

"Ci auguriamo che sia una cosa piuttosto importante… "

"Dato che stai ritardando la nostra colazione e, sappilo, noi abbiamo fame." il sorriso dei gemelli parte dall'orecchio destro e arriva velocemente a quello sinistro: il ghigno pronto ad allungarsi ancora un po', potrebbe perfino essere più grande dell'intera Sala Grande. È lì che il fratello si perde nei pensieri: come fanno ad essere sempre pieni di energie? Come fanno sempre ad essere così... Le dita di Fred smosse davanti ai suoi occhi lo fanno tornare alla realtà, "Abbiamo fame, hai afferrato o no?"

Ron scuote il capo, "Ogni volta che la penso, tutte le persone con cui sto parlando diventano lei." lo confessa alla fine: è tutta la notte che ci rimugina, da quando ha dato la buonanotte a qualcuno che non era né Harry, né Neville. All'inizio ha pensato che fosse solo uno scherzo del destino, che non potesse essere vero, ma al chiarore della mattina si è convinto a chiedere aiuto ai suoi diabolici fratelli: mai ci avrebbe scomesso. 

"Interessante." sussurra George, sbadigliando. 

"Quindi io adesso chi dovrei essere?" si informa Fred, facendo finta di sistemarsi dei lunghi capelli. Questo è esattamente uno dei tanti motivi per cui Ron ha pensato a lungo se chiedere o meno l'aiuto dei gemelli: l'avrebbero preso in giro fino alla morte, stuzzicato. Già di partenza lui si sente a disagio, non può permettersi che anche i suoi fratelli lo facciano sentire fuori posto. Eppure quello che adesso sta guardando non è più Fred, ha davvero assunto la forma di qualcun altro: deve chiedere aiuto. La voce di Ron non si azzarda ad uscire, è troppo imbarazzante e si trova a scuotere il capo di nuovo, mentre la faccia comincia a colorarsi di un veloce colore rossastro. 

"Oh, Ron avanti, dobbiamo saperlo." George gli passa un braccio attorno alle spalle, piegando il suo volto verso quello del fratello. 

"È per scopi puramente didattici." chiarisce Fred, annuendo. Gli occhi dei due gemelli si incontrano velocemente, malandrini. Che hanno in mente quella volta?

"Lavanda. " un sussurro poco convinto esce dalle labbra di Ron, che sposta lo sguardo verso la tavolata dei Tassorosso, rimpiangendo di aver pronunciato quel nome. 

"Ah." commenta George, staccandosi dal fratello più piccolo, passandosi una mano nei capelli, "Questo sì che è interessante."

"Scusatemi?" Ron a quel punto si indigna, non tanto per il commento di uno dei due, ma per il fatto di non aver ancora ricevuto un aiuto. Ha bisogno che Lavanda esca dalla sua mente, che la smetta di modificare il suo mondo: certo a lui piace Lavanda, a lui piace vederla lì, ma non sempre, non ovunque. 

A quel punto George si sarebbe aspettato di sentire la voce del gemello, ma al suo silenzio comincia a preoccuparsi e si gira verso di lui che, constata, se ne sta in mezzo al corridoio con un sorriso da ebete. 

"Che gli succede?" chiede Ron, passando una mano davanti agli occhi di Fred, cercando di farlo tornare nella terra dei parlanti, ma è tutto inutile. E George, lanciando un’occhiata alla So-tutto-io che sta uscendo dalla Sala Grande, comincia a ridere di prepotenza, "Ci penso io a lui, non ti preoccupare." gli dice, passando questa volta un braccio intorno alle spalle del gemello. 

"Si ma io che faccio? Non posso andare in giro tutto il giorno pensando che Lavanda sia ovunque e da nessuna parte."

Fred scuote il capo, quando la figura di Hermione ha ormai girato l’angolo ed è quindi impercettibile, "Almeno per te sarà piacevole frequentare la lezione di pozioni, con un Piton biondo e con tutte le curve al posto giusto."

 

Riesco ad aggiornare prima del previsto! 
Ringrazio di cuore le persone che hanno seguito la mia storia, spero che possa convincervi sempre più.
Al prossimo aggiornamento, 

Sia 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sia_