Innamorato per Caso
You were always there for me
The tender wind that carried me
A light in the dark shining your love into my life
You've been my inspiration
Through the lies you were the truth
My world is a better place because of you
You gave me faith 'coz you believed
I'm everything I am
Because you loved me
Because you loved me – Celine Dion
********************
Se c’è
una cosa che credo dobbiate sapere di me, è che sono un grande masochista.
Quindi,
invece di rifugiarmi in un posto che sia tranquillo e senza cose che mi possano
turbare, ecco che sono andato al belvedere di Tokio, un posto pieno di ricordi.
Logico,
no?
Sì,
perché, in fondo, è qui che ho conosciuto Hilary.
Sorrido
pensando a quel giorno di quattro anni fa: quando Takao me l’aveva presentata,
io ero passato avanti, normalmente, non degnandola d’uno sguardo. Ma non perché
lei non m’interessasse, anzi; credo che se Takao mi avesse presentato una
ragazza qualsiasi, le avrei fatto un cenno e basta: in fondo, che mi costava?
E
invece c’era stato qualcosa, in Hilary, che mi aveva colpito.
A
sedici anni ero ancora più idiota di ora, quindi mi ero spaventato quando avevo
percepito un’improvvisa sensazione di calore, piacevole e potente allo stesso
tempo, ed ero passato avanti, decidendo di non guardarla ulteriormente, perché
quel dolce crampo allo stomaco che avevo avuto solo posando i miei occhi su di
lei non mi convinceva per niente.
Ancora
non lo sapevo, ma da quel giorno, la mia vita era cambiata radicalmente.
Estraggo
Dranzer dalla mia tasca, lo osservo: se non ci fosse stata Hilary, circa tre
anni e mezzo fa, adesso non sarei più un blader.
Oltre
al fatto di avermi sciolto e riattivato il cuore, le devo anche questo.
Probabilmente
è stato quando lei mi ha urlato contro che razza di egoista ero, che mi sono
reso conto di essere perdutamente innamorato di lei.
Sorrido
amaramente a Dranzer, e un sospiro di sollievo mi esce dalle labbra. Ricordo
ancora quel giorno di due anni fa, quando proprio in questo posto, il giorno
prima che partissi per
Stavo
esercitandomi a beyblade, ero determinato a fare nuovamente parte della mia
squadra russa, a sconfiggere Takao al quarto campionato del mondo al quale
avrei partecipato.
Si
sarebbe tenuto l’anno dopo, e dovevo recarmi in patria per cominciare ad
esercitarmi con i miei amici russi.
Un
suono leggero, di passi, mi fece richiamare Dranzer: sapevo che era Hilary, e
sapevo che voleva parlarmi; mi aveva dato appuntamento a quell’ora al
belvedere, ma io c’ero andato un’ora prima per esercitarmi un po’.
“Ciao
Kai.” Mi disse, sorridendo nervosamente. “E’ molto che aspetti?”
Io
scossi la testa. “Non preoccuparti, io sono arrivato prima per esercitarmi, tu
sei puntualissima.”
Lei
ridacchiò in maniera nervosa, passandosi una mano tra i capelli. Notai che
tremava: che cosa doveva dirmi di tanto grave, per farla stare così?
“A-Ascolta…”
iniziò; le tremava anche la voce, e sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.
Lei. Lei che non piangeva mai, lei che era una roccia. “Devi promettermi che,
qualsiasi cosa io ti dica, tu… tu sarai sincero.”
Io
annuii, serio come sempre. “Lo sai che lo sono sempre.”
Lei
sospirò, e dovette prendere insieme tutto il coraggio del mondo, perché lo disse
tutto d’un fiato. “Kai, io ti amo. Non partire, ti prego.”
E a
quel punto capii cosa significava quando si diceva ‘la vera felicità’, cosa
voleva dire l’espressione ‘toccare il cielo con un dito’.
Dovetti
farmi violenza per non correre da lei, stringerla tra le braccia e baciarla,
baciarla fino a farle cedere le ginocchia.
E
invece mi ritrovai a guardarla, impassibile, consapevole di star per spezzare
il cuore alla persona per la quale sarei bruciato all’inferno; lo dissi molto
lentamente, come a convincere me per prima del discorso che facevo.
“Ti
voglio bene Hilary, ma non ti amo.” Mentii. Sapevo che, se le avessi detto la
verità, da gran testarda qual’era, avrebbe sicuramente fatto di tutto per farmi
cambiare idea; e, considerato il potere che deteneva su di me, ci sarebbe di
sicuro riuscita. “Il beyblade è tutta la mia vita. Non c’è spazio per altro.”
Lei
chiuse gli occhi, come se volesse incassare il colpo senza far uscire un
singolo suono, una sola protesta. Si scansò brutalmente una lacrima che le era
rotolata giù per la guancia pallida.
Mi
odiai ancora di più quando compresi che ne ero io stesso la causa.
“Rispetto
la tua decisione.” Disse dopo un lungo silenzio, la voce vicinissima al pianto.
“Buon viaggio, Kai. M-Mi mancherai.” E poi corse via.
E fu
solo quando non c’era più che mi riservai di alzare la testa per fissare il
cielo. A lui potevo confessarlo: “Anche tu mi mancherai, Hilary…”
Sono
talmente pieno di rabbia che avrei voglia di distruggere qualcosa. Sono un
cretino.
Mi
dirigo verso il mio albero preferito, la quercia, e mi siedo ai suoi piedi; le
fronde riparano il mio viso dal sole, in modo che io possa vedere tutto senza
che quel tutto possa vedere me. Un po’ come la situazione tra me e Hilary,
insomma.
Ricordo
ancora quando, sotto quest’albero, ascoltavo Hilary parlare con il professor
Kappa; molte volte poteva sembrare che non le badassi, ma la verità è che le
mie orecchie sono sempre rivolte a lei, anche se non sembra.
Sono un
bravo attore, che posso dire?
Sì,
talmente bravo che mi sono fatto scappare l’unica ragazza al mondo che io abbia
mai amato.
Sicuramente
vi starete chiedendo com’è nato questo complesso di Spiderman e com’è che me ne
sono pentito.
Oh,
beh, ricordo ancora il giorno in cui – un mesetto prima che Hilary mi parlasse
– era stato Rei a voler scambiare quattro chiacchiere con me…
“Sai,
ho appena finito di parlare con Mao: non vedo l’ora di rivederla.” Mi disse,
raggiungendomi al belvedere.
Io
lo guardai, curioso: chissà dove voleva andare a parare, visto che non era
solito parlarmi della sua relazione con Mao.
“Certo,
mi mancherete, ” proseguì, imperterrito. “Ma alla fin fine ci rivedremo tra
qualche mese, al campionato, no?”
Non
badò nemmeno al fatto che io avessi inarcato un sopracciglio per invitarlo a
spicciarsi e per fargli notare quanto fosse patetico il suo tentativo di dar
uno incipit alla nostra ‘chiacchierata’.
“Dio,
sapessi come mi è mancata! Paulo Coelho ha proprio ragione: ci sono momenti
nella vita, in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti tirarlo fuori dai
tuoi sogni per abbracciarlo davvero.”
A
quella frase, decisi che ne avevo veramente abbastanza: chiusi gli occhi,
sbuffando, e mi voltai bruscamente. “Okay, Rei, dove vuoi arrivare?”
“Proprio
qui.” Fece lui, sibillino. “Non importa quanti anni tu abbia, da dove tu venga,
quale sia il tuo passato, né quali i tuoi piani: l’amore è nell’aria, e tutti
ne hanno bisogno, Kai. Anche coloro che pensano di non averne il tempo.” Fece,
lanciandomi una strana occhiata. “Non credere che non abbia notato, in tutto
quest’anno, come hai sempre guardato Hilary.”
Feci
immediatamente per aprire bocca e ribattere, ma lui mi interruppe con un gesto
secco della mano.
“Non
osare dirmi che ho torto, perché sai che
non è così. L’hai sempre guardata con una strana luce negli occhi, l’ha sempre
trattata diversamente da come tratti tutti noi.” Poi sorrise. “Tu la ami, Kai.
E te lo dico per tutte le volte in cui ti ho beccato a guardarla con la faccia
da idiota. Ce ne vuole uno per riconoscerne un altro.”
Io
sospirai, contraendo la mascella: perché il mio migliore amico doveva
conoscermi così bene,
accidenti?! “Beh, anche se fosse?”
“Anche
se fosse, non ci sarebbe niente di male.” Fece, incrociando le braccia. “E
dovresti muoverti a dichiararti, comunque.”
Io
sgranai gli occhi. “Prego?”
“Posso
sbagliare, ma sono sicuro che lei ricambi il tuo amore.”
Quando
lo disse, mi sentii come investito da un treno in piena corsa: di colpo la
prospettiva di tenere Hilary tra le braccia e di specchiarmi nei suoi occhi
lasciando che leggesse tutto l’amore che le serbavo nei miei, divenne un
desiderio insopportabile; era un calore che mi riscaldava dentro, insostenibile.
Fu
con la voce rauca che lo dissi: “Io non glielo farò mai capire, Rei, né le dirò
alcunché.” Mi passai le mani tra i capelli con un gesto stanco.
“E
perché, di grazia?” il fatto che mi fissasse con una smorfia beffarda ebbe il
potere di irritarmi a morte.
“Che
cosa posso offrirle, Rei?!” sbottai gelidamente. “Che cosa posso darle? Non
posso essere il principe azzurro che lei sogna, non posso concederle tutte le
dolcezze che merita; e, soprattutto, non posso mischiare l’oscurità con la
luce.”
Ringhiai,
incapace di fermarmi. Probabilmente fu il discorso più lungo della mia vita.
“Hilary
è una brava ragazza, viene da una famiglia a modo, per lei c’è bisogno di un
bravo ragazzo, che la coccoli e che la tratti come una principessa. Lei… Lei
non c’entra niente con me.”
Rei
inarcò entrambe le sopracciglia. “Ti rendi conto che stai decidendo tutto tu,
vero? Ti rendi conto che stai decidendo anche per lei? E, soprattutto, hai
capito che queste sono tutte stronzate?” scosse la testa, come infastidito. “Tu
e lei vi appartenete, siete come spiriti affini, anime gemelle. State insieme
sin dal giorno in cui vi siete incontrati la prima volta, e questo niente potrà
cambiarlo.” Mi guardò fisso negli occhi. “Nemmeno tu, Kai.”
Scrollai
le spalle. “Io, comunque, ho deciso.” Feci, incamminandomi verso una meta non
ancora stabilita.
“Stai
sbagliando!” mi urlò dietro Rei. Quelle parole mi si marchiarono a fuoco sulla
pelle, restando con me da lì in poi, fino agli anni a seguire.
E così,
sapete il perché della mia scelta.
Detto
tra noi, credo anche di dovere i diritti d’autore a Peter Parker.
Però,
se Spiderman ha cambiato idea… L’ho fatto anche io!
Lo so
che c’è poco da fare il giulivo, e che la situazione è patetica… Ma se fuori ho
un muro al posto della faccia, dentro mi riservo di scherzare, di tanto in
tanto.
Non lo
sa nessuno, ma ho uno spiccato senso dell’umorismo, io!
E sono
anche un grandissimo pirla, lo so; ehi, non c’è bisogno che mi ricordiate ogni
cosa!
Ora vi
starete senza dubbio chiedendo come mai io mi sia pentito assolutamente della
cosa che è accaduta tre anni fa, e io vi rispondo pure: certe volte è proprio
vero che capisci di aver sbagliato solo quando le conseguenze della tua scelta
si manifestano davanti ai tuoi occhi….
Fu un
giorno bruttissimo. Uno dei peggiori della mia vita, oserei dire.
Quell’anno
il campionato del mondo si svolgeva a Roma, in Italia. Avevo già rivisto
Hilary, dopo i tredici mesi che erano passati dal nostro ultimo incontro, e mi
era quasi venuto un colpo: fisicamente era cambiata tantissimo! I capelli erano
acconciati con i boccoli – ma, come avrei scoperto, man mano procedeva il
campionato, cambiava spesso acconciatura – e indossava un vestitino a fiori
corto e aderente che non fece girare la testa solo a me.
Poi
aveva altri modi di fare,differenti da quelli che aveva l’Hilary che conoscevo
io, e questa cosa mi spaventò parecchio.
Ma
il momento in cui capii di averla persa per sempre fu quando, con la squadra
inglese, entrò un ragazzo strafottente, con un ghigno stampato in viso, vestito
come si veste chi sa di piacere alle donne. Hilary gli rivolse un sorriso
raggiante e, davanti a tutti, gli corse incontro e lo baciò.
Io
lasciai cadere a terra Dranzer per la troppa sorpresa.
Quando
mi informai con Takao circa quella novità, lui mi raccontò che Hilary e quel
ragazzo, Sonny, si erano conosciuti durante un viaggio di lei in Inghilterra e
che, al ritorno, l’Hilary che conoscevo io era stata modificata con quella che
vedevo in quel momento.
Anche
Takao, Daichi e il professore erano preoccupati, perché, mi raccontarono, quel
Sonny aveva una pessima influenza su Hilary: la convinceva a vestirsi con uno
stile che non era il suo, le faceva frequentare persone non proprio
raccomandabili e, in più, la cornificava a destra e a manca. Il peggio era che
Hilary si faceva trattare
così, e che aveva litigato un sacco di volte con Takao, perché non credeva al
fatto che lui la tradisse.
“Non
sappiamo più che fare.” Mi disse il mio amico, passandosi una mano sul viso.
“Siamo preoccupatissimi per lei, ma al tempo stesso Hilary sembra… felice.”
Disse, con una smorfia. “So che sembra pazzesco, ma è così. Ha passato un
bruttissimo periodo quando tu te ne sei andato, ma quando è tornata
dall’Inghilterra sorrideva di nuovo.”
Queste
parole ebbero il potere di ferirmi nel più profondo dell’anima, ma fui bravo a
nasconderlo.
Qualche
giorno dopo, mentre, dopo un allenamento sfiancante, camminavo, sentii due
persone litigare, e una delle voci era di Hilary.
Manco
a dirlo, l’altra voce apparteneva a quell’idiota. Lei sembrava nervosissima, e
si guardava intorno, come preoccupata che qualcuno potesse sentirli. Lui,
invece, le urlava addosso come se niente fosse, chiamandola con epiteti che mai
io avrei associato a lei.
Quello
che mi stupiva, però, era il fatto che Hilary non ribattesse. Si limitava ad
abbassare la testa, sospirando, e a cercare di calmarlo.
Io
restai lì, nell’angolo del corridoio, curioso di come si sarebbe evoluta la
scena, mentre assimilavo rabbia e pregavo di battermi al più presto con lui. Fu
quando Hilary, probabilmente stufa di tutti quegli insulti, gli urlò di tacere,
che lui la colpì con uno schiaffo in pieno viso.
A
quel punto vidi rosso; camminai verso di lui e gli assestai un pugno sul viso:
nessuno si doveva permettere di trattarla così. Nessuno.
La
replica di lui non si fece attendere e, in breve, ci ritrovammo a fare a botte,
con Hilary che ci supplicava di smettere.
Quando
ebbi io la meglio, lui fece per andarsene, urlando contro di lei e imprecando.
Prima di sparire definitivamente, però, le gridò che non era altro che una
‘stupida troietta’, e sputò ai suoi piedi.
Poco
dopo, lei mi guardò, e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Quando scoppiò a
piangere, le mie braccia si mossero da sole e, in breve, circondarono la sua
vita.
Vederla
piangere mi faceva stare male, soprattutto per il fatto che non l’avevo mai
vista così sconvolta.
La
lasciai sfogare, e fu solo quando smise di singhiozzare che la guardai in viso,
serio. “Hilary, che diavolo ti è successo?”
Lei
scrollò le spalle. “Kai, Sonny non è cattivo.” Mi disse, sorridendo appena.
“Sono io che oggi l’ho fatto innervosire.”
Io
inarcai le sopracciglia, ironico. “E che hai fatto di tanto riprovevole, se mi
è concesso saperlo?”
“Ho…”
si bloccò, arrossendo fino alla radice dei capelli. Abbassò lo sguardo,
lasciando che la sua chioma copra i suoi occhi. “Mi sono rifiutata di fare
l’amore con lui.” Sussurrò, umettandosi le labbra per il nervosismo.
Io
mi sentii strano: era come se qualcuno mi avesse fatto sbattere la testa contro
due muri.
“So
che è stupido.” Proseguì poi, sospirando. “In fondo stiamo insieme da otto
mesi, dovrei conoscerlo abbastanza, ma…Non me la sento.” Concluse.
“E
lui…” iniziai io, ringhiando. “Lui si è arrabbiato con te solo per questo?!”
sbottai, livido di rabbia. Se l’avessi avuto di nuovo davanti, probabilmente
l’avrei ucciso. “Che vuole fare?! Costringerti?!”
Lei
impallidì. “Ma no! È solo che gli è sembrato che non avessi fiducia in lui, ma
non è così.”
Fui
pervaso dalla tentazione di registrarla per farle ascoltare, in un secondo
momento, quante cazzate stava sparando, tutte insieme.
“Hilary,
lascialo perdere.” Dissi, seccamente. “Non fa per te.”
“Ma
si che fa per me, Kai!” nei suoi occhi c’era una strana luce. “Io sono innamorata
di lui!” a quelle parole, fu come se il mondo mi crollasse addosso.
“Bene.”
Ringhiai gelidamente. “Buona fortuna, allora.”
L’avevo
persa. L’avevo persa per sempre. Ed era solo colpa mia.
Scagliando
un sasso davanti a me, stringo le labbra. È stato da quel giorno che ho capito
di volerla con me, di essermi pentito della scelta fatta tre anni fa.
Fanculo,
sono un idiota.
Da quel
giorno Hilary e Sonny stanno insieme; si sono riappacificati, nonostante lui
continui a farle le corna a destra e a manca. Ma lei è cieca.
E il
bello è che non capisco perché. Come può una ragazza sensibile, intelligente,
assennata come lei farsi trattare in questo modo?
Ma è
inutile chiederselo. Non credo lo saprò mai.
Continua…
Innanzitutto
scusate il ritardo, ma ho avuto un sacco di cose da fare. °___°
Poi
vorrei ringraziarvi tutti per l’entusiasmo che avete mostrato: è stupendo avere
dei lettori come voi.
Kristy4ever3msc:
“Mi fa davvero piacere che ti sia
piaciuta; grazie per i complimenti, un bacio.”
Kaifan91:
“Sono contentissima di aver ricevuto una
recensione così entusiasta, ma devi sapere che scrivere questa storia non è
affatto facile, soprattutto perché ho deciso di introdurmi direttamente nella
testa del nostro russo preferito, e facendogli dire, di tanto in tanto, cose
idiote! XD Quindi ho tremendamente paura del vostro giudizio più avanti, ma
incrocio le dita! XD Grazie per aver messo la storia tra i tuoi preferiti e
continua a seguirmi, in modo che possa sempre sapere cosa ne pensate e
migliorare il mio stile. Un bacione.”
Giuly_pattinson:
“Innanzitutto, grazie per aver messo
questa storia tra i preferiti; poi grazie per il commento e spero tanto di
farti cambiare idea su Hilary! Continua a seguire la storia che, vedrai, Kai si
andrà ad infilare in situazioni improbabili! XD Un bacio.”
Chibilory:
“Guarda, posso assicurarti che Sonny sta e
starà sulle balle di un bel po’ di gente! XD Finalmente Kai ha capito la sua
natura da cetriolo sottovetro, e vedrai che con i prossimi capitoli migliorerà
sempre di più. u_u Stai a
vedere! ;) bacibaci a te!”
Violettamiciomiao:
“Sonny il nome di un cane? XDDDD bella
questa! Comunque ho messo l’avvertimento OOC per andarci con i piedi di piombo
visto che, come ho spiegato anche a Kaifan91, la storia si andrà complicando
sempre di più e per me non è stato affatto semplice entrare nella testa di Kai
in certi momenti… O.o Quindi, per non correre rischi ho preferito segnarlo, non
si sa mai! Grazie per i complimenti e un bacione.”
Layly_lily:
“Tesoro, posso solo dirti che, tempo
qualche capitolo e Sonny sparirà, ma non definitivamente, purtroppo… e Kai, per
amore della sua brunetta, si andrà ad invischiare in certi casini… XD Per
scoprirlo, non ti resta che seguirmi! ;) un bacio!”
Mizuki96:
“Credimi, Kai a farlo a pezzi ci prova, ma
Hilary è di coccio..! Chi lo sa che magari anche lei non si dia una svegliata,
eh? XD Un bacio!”
Engy:
“Kai apprezza tantissimo i tuoi regalini
sottratti al suo amico e ti promette che ne farà tesoro! XD Anche se dovrai
aspettare qualche capitolo per vederlo all’opera, ma comunque… ti ringrazio per
la recensione, un bacione!”
Beh,
guys, che dire? Alla prossima, e prometto che sarà tra pochi giorni!