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Autore: Atramentum    26/10/2019    2 recensioni
Questa one shot partecipa alla challenge "Aliquid Novis" indetta da carachiel, pacchetto "Lampioni": "Quella mattina, nella luce fioca dell'alba, le luci della città erano diverse. Sembravano un segnale, un avvertimento".
Era stato come quel lampione, suo figlio, una luce che illuminava chi gli si avvicinava, che con l’arrivo del giorno si spegneva. Il giorno per lui era arrivato troppo presto. Era stato, per lungo tempo, un cadavere vivente, un’espressione che a Faker faceva sempre gelare il sangue. Ma era la verità. Questo era stato suo figlio, dopo aver emanato una luce abbagliante durante la bella notte della sua vita.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dr Faker, Haruto Tenjo/Hart Tenjo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dawn Ghosts


Quella mattina, nella luce fioca dell’alba, le luci della città erano diverse. Sembravano un segnale, un avvertimento, o almeno era quello che Faker percepiva nell’aria mattutina, fresca come non lo era mai stata le rare volte in cui lui era uscito per godersi il cielo che si colorava man mano di azzurro, gli uccelli che cinguettavano, i galli che cantavano, i lampioni che si spegnevano.

Era proprio sotto un lampione, uno dei pochi rimasti ad Heartland dopo la rivoluzione tecnologica, che si trovava; un fresco venticello gli accarezzava i folti capelli biondi, lo stesso colore che il figlio maggiore aveva ereditato. Si domandò, istintivamente, cosa il minore avrebbe pensato di lui, un uomo impegnato, dedito ai suoi affari, che si prendeva una pausa in un angolo romantico della città, nell’ora di confine tra la notte e il giorno, tra il regno dei morti e quello dei vivi, come gli diceva spesso sua nonna quando era piccolo. Probabilmente, avrebbe messo sù uno dei suoi soliti sorrisi sinceri.

Ma chi voleva prendere in giro.

Hart non avrebbe battuto ciglio. Nemmeno se lui gli fosse morto davanti non l’avrebbe fatto. Non avrebbe semplicemente compiuto alcun gesto.

Era stato come quel lampione, suo figlio, una luce che illuminava chi gli si avvicinava, che con l’arrivo del giorno si spegneva. Il giorno per lui era arrivato troppo presto. Era stato, per lungo tempo, un cadavere vivente, un’espressione che a Faker faceva sempre gelare il sangue. Ma era la verità. Questo era stato suo figlio, dopo aver emanato una luce abbagliante durante la bella notte della sua vita.

Si strinse nel cappotto, come a volersi proteggere dall’ambiente esterno. La luce del lampione incominciò ad accendersi e spegnersi e il vento si alzò. Una strana nebbia lo avvolse come i suoi pensieri poco prima avevano fatto con la sua mente.

Faker era solito cacciare dentro di sé il dolore provocato dalla perdita del secondogenito non pensando a lui, era piuttosto insolito che i suoi pensieri lo riguardassero. Anzi, che lo ossessionassero, come in quel momento. La nebbia, l’improvviso cessare del vento, il lampione che si spegneva, tutto sembrava non riguardarlo in quel momento.

Non aveva paura, provava solo tristezza. Come quando un’ombra del tuo passato, che ha lasciato una macchia indelebile nella tua vita, ritorna nel modo più inaspettato e doloroso possibile. E non faceva che pensare che quell’ombra potesse essere Hart.

Sciocchezze” mormorò, cercando di convincersi.

Fece per andarsene.

L’alba è il confine tra il regno dei vivi e quello dei morti.

Fece un passo verso la strada che l’avrebbe condotto a casa.

Come durante il crepuscolo, le anime vive e morte coesistono nel nostro mondo durante l’alba.

Papà!

Arrestò il suo passo.

Il cuore prese a battergli forte in petto, come quando Hart aveva pronunciato quella parola per la prima volta, quando ancora era un batuffolo adorabile.

Papà, sono io.

Voleva girarsi, ma aveva paura che sarebbe rimasto deluso se ad emettere quel suono fosse stato il vento.

Che bello vederti, papà.

Non lo scoprì mai. Corse lungo la strada più veloce che poté, rischiando di cadere ad ogni passo, fino a casa, ove arrivò con il fiato corto.

La voce del figlio – o del vento – rimbombava ancora nella sua testa come un grido disperato, nonostante la dolcezza con cui inizialmente erano state pronunciate quelle parole.

Quando lo realizzò, si voltò in direzione della strada con gli occhi spalancati. Il cielo era completamente azzurro e le luci della strada erano spente.

Si aggrappò con forza alla speranza che quello fosse veramente suo figlio e corse fino ad arrivare al lampione spento, Contemplò la strada deserta.


   
 
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