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Autore: Mahlerlucia    27/10/2019    1 recensioni
Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l'incendio che un cuore d'inverno. Ho imparato che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere.
(Ferzan Ozpetek)
PAIRING(S):
Flash 1: Haruki x Akihiko
Flash 2, 4, 6, 8, 10, 12: Hiiragi x Shizusumi
Flash 3, 9, 13: Itaya x Ueki
Flash 5: Mafuyu x Uenoyama
Flash 7, 11: Akihiko x Ugetsu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akihiko Kaji, Hiiragi Kashima, Mafuyu Satō, Ritsuka Uenoyama, Yagi Shizusumi
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Kaji Akihiko, Murata Ugetsu
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Painful melody



 
Parole non dette. Parole sbagliate. Parole da dimenticare.
Incomprensioni. Gelosie. Distanze. Cumuli di macerie sotto cui ripararsi per evitare la realtà dei fatti.
Non c’è stato altro all’interno della vostra complessa relazione nel corso degli ultimi mesi.

Ugetsu sta ancora poltrendo in quel letto improvvisato, avvolto in lenzuola perfettamente en pendant con il colore dei suoi grandi occhi: un glicine scuro ed intenso, capace di trasmettere tutte le emozioni derivate dal suo amore per la musica.
Non indossa nient’altro, reduce da una notte pregna di desideri realizzati. Nessuno di voi due è stato in grado di resistere alla bramosia della carne e agli impulsi primordiali più insistenti.


 
“Ieri sera ho provato a chiamarti.”
 
“Pretendevi forse che ti rispondessi durante le prove generali? Suvvia, Akihiko. Non essere ridicolo!”
 
“Potevi richiamarmi.”
 
“Avevo da fare.”


 
Sbuffi un’ultima folata di fumo, tenendo lo sguardo rivolto verso le nuvole di passaggio visibili dalla finestra del salotto. Stai facendo di tutto per non perderti dietro ai timori legati a quel suo atteggiamento sfuggente e refrattario. Di sicuro c’è qualcosa che non avresti mai dovuto sapere, un elemento che potrebbe mandare in tilt l’intero archivio nel quale si conservano ancora – a fatica – le tue fragili convinzioni. 
L’ultima goccia in grado di far erodere una roccia che di resistente ha sempre avuto ben poco.
 
***
 
“Kaji...”

La sua voce assonnata, impastata, goffa. La spalla scoperta da quel movimento con cui sta tentando di agguantare uno dei tanti oggetti sparsi disordinatamente sul pavimento.
Riesce ad incastrare il pollice nel manico della sua vecchia tazza da tè, per poi portarsela frettolosamente alle labbra. È vuota, esattamente come la sua mente smarrita a seguito degli eccessi dovuti all’alcol.

“Perché non mi hai svegliato? Sarei dovuto già essere a lezione.”

L’orologio digitale posto sulla mensola segna le nove e un quarto. Un orario che non gli consentirebbe neanche di seguire le lezioni di teoria. Tempo sprecato per compilare una tabella telematica con dei numeri il cui unico scopo sarà quello di creare una media matematica per arrivare alla fatidica ‘laurea’.

“Mi senti?”

Di nuovo silenzio.
Murata si porta un braccio sulla fronte e chiude nuovamente gli occhi. Inizia a mugugnare un motivo musicale mai sentito prima. Una melodia malinconica, capace di ricordargli quanto fosse difficile vivere nel rancore causato dall’incertezza generale nei confronti del proprio futuro.   

“Buongiorno!”

Il violinista si solleva sui gomiti, per poi mettersi a sedere legando le braccia alle ginocchia. La schiena pallida e scoperta sino alle natiche, disturbante quanto l’attrazione primaria all’interno di quel parco giochi in cui non riesci più a dilettarti come vorresti.

“Mi tieni il broncio?”

Digrigni i denti. Vorresti urlargli dritto in faccia il tuo dolore, mandarlo al diavolo, rispondere a tono a quella sua futile provocazione.

“È pronta la colazione. È tutto quello che ho da dirti.”

Ti limiti a dargli le spalle, togliendo velocemente il disturbo.
Il suo sguardo segue i tuoi passi, mentre la sua voce ripropone la stessa melodia bruscamente interrotta.
Una musica dolorosa quanto la consapevolezza della perdita di ogni speranza.
 
 
 
[…]
Lets pretend that I moved on,
Then ill tell myself, that life goes on without you,
Open My eyes,
Look deep inside,
I run away, I run away, I run away…










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Prima o poi doveva toccare anche a loro: Akihiko e Ugetsu! **
So bene che si tratta di un pairing non particolarmente ben visto sul fandom internazionale. Difatti, si tende ad accoppiare i due biondi compagni di band e a giudicare come ‘nocivo’ l’enigmatico violinista. Io invece ci vedo tantissimo potenziale tra questi due e sono sicura che anche nel manga avremo presto notizie di Ugetsu. Un personaggio tanto profondo (lo è, è incontestabile!) non può essere liquidato così facilmente! ;)
In questa piccola flashina (che inizialmente voleva essere il primo capitolo di una mini-long che avevo in mente per il #Writober) ho voluto raccontare brevemente l’inizio della fine della loro relazione. Entrambi si rendono conto che le cose non sono più come un tempo, entrambi cercano dei diversivi per non guardare in faccia la realtà. Entrambi non riescono ad andare oltre l’attrazione fisica e le ‘tremende’ conseguenze che questa comporta nelle mattinate seguenti.
Credo davvero che questa sia la flash più triste di questa raccolta (per ora)! Sorry! :(

In questo caso il POV è quello di Akihiko. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone ‘I run away’ di Britney Spears (di cui ho riportato il ritornello per intero al termine del testo).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia
   
 
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