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Autore: reggina    28/10/2019    3 recensioni
Julian ed Amy, Philip e Jenny: istantanee di un amore che cresce insieme a loro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i pomeriggi Amy cambia due autobus per arrivare a casa di Julian. È una casa grande, con i suoi volumi imponenti e il salotto dal soffitto alto, con alle pareti dipinti di nature morte e quadri moderni che appartengono alla signora Ross.

Quando arriva, però, la ragazzina si sente spaesata in mezzo a quel mondo nuovo sebbene sia pronta ad accogliere le ondate di solitudine di Julian.


C’è un velo d’ombra sull’esito positivo dell’intervento al cuore da cui il ragazzo si sta riprendendo e la lunga convalescenza lo rende triste e taciturno.

Ad Amy, in passato, è capitato di bruciarsi mentre cercava di cucinare e sa com’è una bruciatura quando guarisce ma le cicatrici di Julian sono più pronunciate di quelle di una bruciatura superficiale. La sua pelle è più morbida, più fragile.

Lei vorrebbe odiarle, invece ne è grata perché sono lì a testimonianza del fatto che sarebbe potuta andare peggio.

Perché lui è lì, seduto sul divano a guardare la televisione: è ancora troppo confuso e debole per aver voglia di dedicarsi ad altro.

È una splendida giornata di sole che rende quella prigionia ancora più triste ma non c’è altro posto in cui Amy vorrebbe stare.


Julian non è tipo da pestare i piedi o gridare la sua frustrazione perciò la ragazzina ci mette qualche secondo a capire che è stato proprio lui a battere con forza un pugno sul bracciolo del divano.

È una reazione di rabbia così inattesa che il vassoio che tiene in mano vacilla e il succo di frutta contenuto in due bicchieri si rovescia a terra.

“Mi dispiace, non volevo spaventarti!”

Ancor prima che Amy possa rendersi conto del piccolo incidente, Julian è chino accanto a lei per aiutarla a raccogliere i cocci.

Le basta lanciare un’occhiata al televisore che rimanda l’immagine di un sorridente Oliver Hutton e di una New Team in festa per capire qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione di Julian.

Non è il fatto che gli amici e avversari si siano laureati, ancora una volta campioni. Non è il risultato che invidia il capitano della Mambo ma il non avere la libertà di poter fare ciò che più di qualsiasi altra cosa lo rende felice.

“Non è nulla.”

“Non è giusto!”

La recriminazione sale alle labbra del ragazzo come un urlo troppo forte per poterlo ricacciare in gola.

Con gli altri gli sembra di emettere un grido che non trapassa, come contro il vetro di una finestra, accolto da indifferenza ma con Amy è diverso.


“Mi sento come questo bicchiere rotto. Sono stanco di vedere gli altri divertirsi, lottare per realizzare i propri sogni mentre io sono costretto a star qui a fare il malato!”

È come un vetro rotto in un gioco di specchi dove realtà e desiderio si sfiorano e si confondono.

È sempre difficile consolare un dolore ma la calma serafica di Amy riesce a rilassare anche Julian.

È sufficiente la sua presenza a ricordargli che non è solo.

“Sarai anche rotto all’esterno, tutto ammaccato, ma sei ancora funzionante…anzi indispensabile , Capitano!”

   
 
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