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Autore: Spensieratezza    29/10/2019    1 recensioni
Questa storia su ricollega alla saga di Jensen, Jared e i gemelli. Si tratta di un missing moment che racconta il legame tra Jensen e Duefacce. Dietro la maschera si nasconde il suo grande amore Jared, ma Jensen non lo sa e per lungo tempo si inseguiranno, senza che il biondo sappia chi si nasconde davvero dietro la maschera.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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Avviso: anche qui si discutono di tematiche importanti e delicate, voglio solo specificare che il mio intento NON è quello di inneggiare e incoraggiare a rubare o andare contro la giustizia, ANZI xd 






Fu difficile stanare quelle persone, quella volta.
Jensen non sapeva se essere ammirato o disgustato dalla portata di quello che un singolo uomo era riuscito a fare.
Una banca era stata svaligiata, i dipendenti erano scomparsi, insieme ai ladri, furgoni contenenti fiotti di denaro e banconote, erano in fuga.
Jensen e Bella si occupavano insieme di cercare di inseguire i ladri e restituirli alla giustizia, ci fu un momento in cui Jensen pensò che lo avevano accerchiato.

“Rubare dentro la vostra stessa casa! Aiutare dei malviventi e criminali a scappare- Questo sarebbe il vostro concetto di giustizia??? Non siete degni di essere chiamati poliziotti!”

“E questo sarebbe il tuo??” chiese Duefacce, sopra il tetto di un grosso grattacielo.  “La tua giustizia allora, è giusta, BATMAN? Sentiamo. Quante persone innocenti, avete sbattuto in prigione? Quanti di loro sono morti li dentro, eppure erano innocenti? Quanti per proreggere chi amavano e invece di dare loro una medaglia, sono stati puniti? Quanti di essi che hanno ammazzato la loro stessa progenie, sono stati liberati dopo 5/10 anni??? Questa la chiami GIUSTIZIA??”

Jensen si sentì a disagio davanti a quel discorso.

“Il nostro sarà pure un mondo imperfetto e pieno di ingiustizie ma almeno cerchiamo di punire chi fa del male senza diventare alla stregua di un punitore malvagio!! Anche chi sbaglia ha diritto a una seconda possibilità.”
“Non la penseresti così se ammazzassero la TUA FAMIGLIA.” Lo sfidò l’altro.
Basta!! Ti riempi la bocca di parole inutili per giustificare il lavaggio del cervello che stai facendo a queste persone, onesti cittadini!”

“Onesti???” Duefacce rise. “Credi di conoscerli, Jensen? Di conoscere la loro VERA natura? Non pensi che tutti quelli che non si ribellano al sistema, è perché non POSSONO farlo, ma non accettarlo, è già non esserne parte? O pensi che TUTTI i poliziotti del mondo siano convinti dei loro ideali? Che non desiderino anche loro scappare, rinnegare tutto, in favore di una vita più facile, che non schifino loro stessi un ideale di giustizia che è giusto solo per alcune persone e per altre no?? Un mondo in cui basta PAGARE per uscire di prigione, è questo mondo che ritieni giusto, Jensen? è giusto un edificio che ospita milioni e milioni di banconote suonanti e poi la gente fa fatica a mangiare?? È giusto pagare i calciatori, farli diventare miliardari, mentre dall’altra parte del mondo la gente MUORE DI FAME? È giusto? E poi si dice che non è giusto rubare??”

“Se non sei d’accordo con il Governo, prenditela con loro, ma lascia in pace questa gente. Tu non sei un giustiziere, non sei un santone, non sei l’uomo che migliorerà questo mondo, sei solo un essere patetico che si riempie la bocca di frasi fatte.”
“Tutto giusto, Jensen, ma allora dimmi, perché piangi per un uomo ridicolo come me?”
Jensen si toccò le guance e sussultò. Stava piangendo?
“Io non..non..ma dove..”

Duefacce era sparito e quell’attimo di distrazione, gli fu quasi fatale, gli uomini stavano per assalirlo, ma per fortuna arrivò Bella dall’alto a calare una gigantesca rete per imprigionarli.
 
Finalmente sei arrivata.” Disse Jensen. “Te la sei presa comoda.”
“Ero occupata ad ascoltare il discorsetto del nostro amico. “
“NOSTRO, forse tuo. Non di certo il mio. “
“Però devi ammettere che è affascinante.”

“è orribile, mi da i brividi, e lo odio. “ disse Jensen guardando la luna nell’oscurità.
 
 
 
 
 
*

Quella serata aveva scosso profondamente Jensen.
Ancora vestito da Batman, decise una delle notti seguenti, ad andare a visitare il carcere di Gotham.
Visitò il carcere nell’ombra. Non gli piaceva mai stare troppo vicino alla gente.
Ancora la gente non si era abituata ad avere eroi mascherati che cercavano di salvarli dal male, erano curiosi, era certo Jensen, che ognuno di loro avrebbe provato a strappargli la maschera se avrebbe potuto.
Ma lui non l’avrebbe permesso a nessuno.

Non sapeva perché era li, a confondersi con gente che non aveva niente in comune con lui.
Lui non aveva dato peso alle parole di quel pazzo.
Non poteva farsi manipolare.
Se arriviamo a rovesciare il nostro stesso mondo e quello in cui crediamo, cosa ci rimane?
Guardò le guardie, fissandole e guardò i prigionieri.
Studiò i loro atteggiamenti.

Quante di quelle guardie erano convinte di quello che facevano? Quante avrebbero soffocato i prigionieri nel sonno?
Quante di loro invece li avrebbe liberati, pensando che erano innocenti?
Quanti di loro effettivamente lo erano?
Quanti innocenti erano stati rinchiusi solamente per trovare un colpevole, un capro espiatorio?

Con la sensazione di avere un gran mal di testa e di essersi intristito solo per i deliri di un pazzo, uscì da un afinestra lasciata aperta, tornando a casa e pensando di odiare Duefacce più che mai.
   
 
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