Vi soffermate mai ad osservare il mare?
Ove i flutti paiono acquietare i
tumulti dell'anima
con il loro rassicurante sciabordio.
Or dunque voglio rivelarvi invero cosa si cela
in questa sterminata distesa d'acqua.
Esso non è altro che uno specchio dai molteplici strati.
Il primo è l'acqua chiara,
dove ci si specchia decidendo se il nostro aspetto ci aggrada o meno.
Il secondo è un freddo abbraccio che ci avvolge,
in cui il cuore e ciò che prova ci viene mostrato con le sue paure,
dubbi, gioie e speranze.
Il terzo è invece la comunione spirituale che si stabilisce con esso e
vi si riflette l'anima e la sua natura ancestrale,
eco tramandato di era in era.
La melanconica solitudine che mi accompagna mentre mi immergo,
rammenta al mio spirito pacato che
ancora appartengo all'oceano e legata al suo elemento,
prendo posto accanto ai miei avi, predatori antichi.
E nonostante ciò, tremo per rispetto e paura dinnanzi alla
cotanta buia vastità del regno delle acque,
lasciandomi trasportare dalla corrente che
è la vita.
Note Autore: Buonasera a voi, cari lettori. Essendo che è la prima opera che pubblico, sento il dovere di esprimere qualche parola.
Non sono mai stata portata per la poesia in quanto, solitamente mi adopro a scrivere dei racconti di vario genere ma
questi versi, seppur piccoli, sono stati scritti di getto mediante un inaspettato attacco di creatività notturna, costringendomi invero
ad impugnare la penna all'una e mezzo del mattino.
Nel mentre scrivevo ho cercato di far trasparire ciò che sento quando i miei occhi si posano sul mare e,
in quanto personalmente l'acqua è un elemento alla quale mi sento molto legata, spero di essere riuscita a trasmettervi
anche un poco di ciò che volevo sentiste dentro di voi.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione, sia se verrà commentata, sia se verrà letta senza ricevere alcuna parola.